mercoledì 17 dicembre 2014

WARHOL /SCHIFANO - PALAZZO TAGLIAFERRO, ANDORA 18/12/2014



ANDY WARHOL / MARIO SCHIFANO
a cura di Viana Conti
Palazzo Tagliaferro
Largo Milano - Andora
dal 18/12/2014 al 31/3/2015 

Da giovedì 18 dicembre 2014 a martedì 31 marzo 2015 è allestita ad Andora la mostra Andy Warhol / Mario Schifano allo specchio - Icone solitarie | Spettacoli di massa. L'evento, a ingresso libero, è dedicato a due intramontabili icone della Pop art americana ed europea, Andy Warhol (1928-1987) e Mario Schifano (1934-1998), a ventisette anni dalla scomparsa del primo e a sedici anni da quella del secondo. 
L’esposizione è visitabile gratuitamente dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 19, a Palazzo Tagliaferro. Previste aperture speciali durante le festività anche 26, 27, 28 dicembre 2014 e dal primo al 6 gennaio 2015. 
All'inaugurazione, giovedì 18 dicembre alle ore 20.30, interviene Philippe Daverio. 
La curatrice Viana Conti ha voluto ricreare, tramite un corpus di opere degli anni Settanta e Ottanta, lo scenario di quel contesto creativo della Pop art nel XX secolo che è stata soprattutto la Warholiana Silver Factory di New York, con cui lo stesso Schifano ebbe intensi contatti. La rassegna ricrea il clima e la temperatura effervescente di questa open house dove passavano, si inserivano, entravano nella catena di montaggio, artisti famosi, gruppi rock, modelle, i grandi della letteratura, dell'arte del cinema, della canzone. 
La mostra si articola, per quanto concerne Andy Warhol, su serigrafie spesso colorate a mano, litografie, acrilici su carta e tela di icone pop, carte da parati, acetati fotografici, oggetti fetish, celebri locandine e manifesti firmati, t-shirt, sovracopertine di libri, autoritratti, copertine di vinili di rock star e di Interview, la rivista americana inventata da Warhol con John Wilcock e Gerard Malanga nel 1969 e che aveva nomi come quelli di Fred Hughes e Bob Colacello in redazione, Truman Capote e Vincent Fremont tra i collaboratori editoriali, Christopher Makos, Robert Mapplethorpe e Bruce Weber tra i fotografi. 
In parallelo nella sezione dedicata a Mario Schifano vengono presentati smalti su tela, serigrafie a colori su carta e su tela, monotipi serigrafici a più colori su tela, oli su carta bianca con cornice, smalti su carta bianca a quadretti, smalto speciale su perspex smalto su carta telata. L'opera di Mario Schifano è quella di un artista che appartiene alla civiltà dell'immagine: Pesci, Alberi, Nuvole, Stelle, Cuori, Marchi, Paesaggi, Nastri erbosi e Profondità sottomarine non intrattengono alcun rapporto con la realtà: la loro sostanza attiene all'ordine del televisivo. 
Nata negli anni Cinquanta in Gran Bretagna e successivamente negli Stati Uniti, la Pop art ha sottoscritto il linguaggio della pubblicità, diventando omologo alla società dello spettacolo e dei consumi che l'ha prodotta. I suoi protagonisti sono le dive del cinema e della televisione, le copertine delle riviste patinate, i miti dell'alta moda, le star del rock, gli eroi e super eroi dei mass media, l'iconosfera urbana. 
Il linguaggio in cui esprimere, questo universo di stereotipi e feticci di massa è quello del fumetto, della fotografia sexy, della riproduzione seriale, del cinema underground, dell'happening, del gesto teatrale, dell'installazione di materiali quotidiani come i cartoni poveri da imballaggio accanto alle luci e alle seduzioni della ribalta e degli show televisivi, nella modalità comunicativa, in una società industriale avanzata, della riproduzione seriale ad alta tiratura, della meccanicizzazione dell'opera d'arte. 
Quello che per Andy Warhol era la fotografia come referente costante, per Mario Schifano è la pittura e la televisione: «Io dormo con la televisione accesa, sono cullato dalla tv. Mi piace tutto....Naturalmente ciò che mi interessava non era la cultura della tv ma la cultura dell'immagine della televisione». 
Questo suo mondo anche quando è un'oasi sotto un cielo stellato ha perso profumo e spessore: è diventato un Paesaggio anemico.