venerdì 28 febbraio 2014

GIUSEPPE CHIARI: FANTASTICARE / GIULIANO GALLETTA: MATERIALI PER UN ROMANZO VISIVO - PALAZZO TAGLIAFERRO, ANDORA





GIUSEPE CHIARI
FANTASTICARE
Gli anni dell’avanguardia e oltre
a cura di Nicola Davide Angerame
Whitelabs - Palazzo Tagliaferro
largo Milano 1 - Andora
1/3/2014 - 2/5/2014

La personale antologica di Giuseppe Chiari (Firenze 1926 – 2007), realizzata con la collaborazione dell’Archivio Giuseppe e Victoria Chiari, attinge ad importanti prestiti per ricostruire il percorso creativo di questa figura storica di snodo, che ha saputo tradurre la musica in un oggetto visivo e concettuale, pur conservandone il valore sonoro ed anzi elevando l’intera realtà a “musica”. “Suonare la città” (1965) e “Concerto per automobili” (1965) sono due opere in mostra che dimostrano come lo spirito utopico di Chiari abbia saputo produrre idee audaci, visioni avanguardiste e creazioni intese a scardinare le certezze accademiche sulla musica, per dar corpo a nuove pratiche e rivoluzionari modi di intendere la musica ed il suo rapporto con l’uomo.
La mostra raccoglie oltre 40 opere di Giuseppe Chiari, e si concentra in buona parte sugli anni Sessanta e Settanta della sua produzione, esponendo: le prime partiture a matita, le partiture fantastiche, i metodi per suonare le mani, le mappe visive per l’esecuzione delle “composizioni”, le istruzioni delle performance, il celebre video “Gesti sul piano” (prima esecuzione 1962, probabilmente la sua opera più famosa), le partiture disegnate e dipinte, le frasi, i collage intesi come musica visiva, gli strumenti preparati; in una sala affrescata di Palazzo Tagliaferro sarà possibile ascoltare la lettura registrata, voluta dal curatore della mostra, di alcuni brani significativi del libro più importante pubblicato da Chiari, nel 1969, “Musica senza contrappunto”, che rappresenta il caposaldo della sua poetica.
La mostra presenta anche due strumenti elaborati da Chiari, che rappresentano idealmente l’apertura e la chiusura di quasi mezzo secolo di lavoro: si tratta di “Senza titolo (Chitarra)”, del 1966, e dell’opera “Pianoforte” risalente agli anni Novanta. I due strumenti sono trasformati in sculture, ready made (oggetti trovati e pronti) che l’artista scompone (nel caso della chitarra) oppure ammanta di segni (nel caso del pianoforte) fino a renderli inoperosi dal punto di vista musicale e dando loro una nuova vita nell’ambito dell’arte visiva.

La mostra è accompagnata da un catalogo che riunisce contributi e testi critici di coloro che hanno lavorato con Giuseppe Chiari.


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GIULIANO GALLETTA
MATERIALI PER UN ROMANZO VISIVO
a cura di Viana Conti
Whitelabs - Palazzo Tagliaferro
largo Milano 1 - Andora
1/3/2014 - 2/5/2014

La Galleria Civica di Palazzo Tagliaferro ad Andora, con il Contemporary Culture Center di whitelabs, inaugura sabato 8 febbraio alle ore 17, in parallelo ed in interazione con la personale dell’artista storico Fluxus Giuseppe Chiari, a cura di Nicola Davide Angerame, la mostrainstallazione Materiali per un romanzo visivo dell’artista-scrittore-giornalista Giuliano Galletta, allestita nella Project Room, a cura di Viana Conti.
Fin dai suoi esordi, alla fine degli anni Settanta, Giuliano Galletta persegue un suo progetto (meglio anti-progetto) di romanzo visivo. Tutto il suo percorso creativo, ormai più che trentennale, può essere quindi letto come unico, interminabile, “racconto ipotetico”, messo in opera con gli strumenti comunicativi più diversi: performance, installazioni, video, collage, fotografia, scrittura; da una mostra all’altra, da un libro all’altro Galletta rielabora in modo quasi ossessivo i suoi temi: la crisi del soggetto, i limiti del linguaggio, il rapporto fra memoria e coscienza, il ruolo sociale dell’artista. In mostra, Galletta propone ai visitatori uno spaccato del suo “metodo” di lavoro; estraendo dal suo personale museo (e archivio) del Caos oggetti eterogenei, reperti di autoantropologia, siano essi vere proprie opere, testi, immagini, documenti, ma anche resti incongrui di una sindrome accumulativa, resoconti di un’ipnosi oggettuale, resi disponibili, squadernandoli su una specie di “bancarella dell’immaginario”. Il visitatore/spettatore/lettore ha la possibilità di costruire intorno ad essi un proprio percorso, scoprire come in un rebus l’impossibile intreccio del romanzesco. Come spiega l’artista, infatti. “il romanzesco si situa in quello spazio rosso che separa o unisce parole, cose, immagini. Uno spazio che diventa quindi agibile, centro dell’instancabile lavorìo del contingente. Come disse una volta Deleuze, il soggetto perde la sua trama a favore di un patchwork che prolifera all’infinito”.
GIULIANO GALLETTA (www.giulianogalletta.it) è nato a Sanremo nel 1955, vive e lavora a Genova. Artista, giornalista, scrittore è attivo fin dalla seconda metà degli anni Settanta e ha esposto in gallerie e musei italiani e stranieri. Fra le sue mostre più recenti, “Non voglio essere me stesso” (Galleria Silvy Bassanese, Biella, 2012), l’antologica “Il museo del caos” (Museo di arte contemporanea di Villa Croce, Genova, 2010), “You’re the top”, (Galleria Unimediamodern”, 2009), “Giuliano Galletta a Casa Jorn” (Casa-Museo Asger Jorn, Albissola Marina, 2007), “Hotel de l’avenir” (Camec, La Spezia, 2009). Ha pubblicato “tous jours” (edizioni Sileno, 1978), la raccolta di poesie “Un impossibile giorno” (edizioni Sileno, 1990), il saggio “Il televisore. Dal totem casalingo alla realtà virtuale” (Gribaudo, 1995), “Almanacco di un altro anno” (Antilibroposteditore, 2004), “Sanguineti/Novecento. Conversazioni sulla cultura del XX° secolo” (il melangolo, 2005), ”Sabrina e l’arte della felicità” (il melangolo 2006), “Volti & Risvolti” (con Gianni Ansaldi, Sagep, 2009). “Il mondo non è una pesca” (Socialmente, 2010), “Il museo del caos” (Il Canneto 2010), “Non voglio essere me stesso” (Il Canneto, 2012). Nel 2004 ha vinto il premio Saint Vincent. Del suo lavoro hanno scritto Viana Conti, Bruno Corà, Germano Beringheli, Mauro Bocci, Rossana Bossaglia, Marco Ferrari, Marcelo Frixione, Matteo Fochessati, Riccardo Manzotti, Raffaele Perrotta, Andrea Ranieri, Simone Regazzoni, Valter Scelsi, Sandro Ricaldone, Carlo Romano, Sandra Solimano, Enrico Testa, Giuseppe Zuccarino.

giovedì 27 febbraio 2014

GIANGIACOMO AMORETTI: LA PAROLA D'AMORE - SALA ROSSA DEL COMUNE, SAVONA 28/2/2014





GIANGIACOMO AMORETTI
LA PAROLA D'AMORE
Dall'amore stilnovistico alla sua sublimazione in amore mistico-religioso nella Commedia
Sala Rossa del Comune
piazza Sisto IV - Savona
venerdì 28/2/2014, ore 16,30

Presso la sala rossa del Comune oggi alle 16.30 si parlerà dell'amore nella letteratura italiana del Trecento.
Il professor Giangiacomo Amoretti terrà una conferenza sul tema "La parola d'amore: dall'amore stilnovistico alla sua sublimazione in amore mistico-religioso nella commedia".

L’incontro è organizzato dalla Società Dante Alighieri e dal Comune di Savona. 


mercoledì 26 febbraio 2014

ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO + ANDREA BACCHETTI - TEATROI NUOVO DI VALLEGGIA 27/2/2014





ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO
ANDREA BACCHETTI (pianoforte)
Teatro Nuovo di Valleggia
via San Pietro - Quiliano
giovedì 27 febbraio 2014, ore 21,00

Questa sera alle 21 nuovo appuntamento con la Stagione Cameristica dell’Associazione Musicale Rossini (XVIII edizione – Inverno 2014).
Al Teatro Nuovo di Valleggia si esibiranno l’Orchestra sinfonica di Sanremo con Andrea Bacchetti al pianoforte.
Musiche di J. S. Bach: Concerto per pianoforte e archi (in re minore – BWV 1052) e Concerto per pianoforte e archi (in mi magg. – BWV 1053) e W. A. Mozart: Concerto per pianoforte e archi n. 12 (in la maggiore – K 414).
Biglietto di ingresso 15 euro.

martedì 25 febbraio 2014

PILAR ALBARRACÍN: ASNERÍA - MUSEE PICASSO, VALLAURIS





PILAR ALBARRACÍN
ASNERÍA
commissaire: Maurice Frechuret
Nusée national Pablo Picasso - La Guerre et la Paix
place de la Libération - Vallauris
15 février - 23 juin 2014

Cette exposition est organisée par les musées nationaux du XXème siècle des Alpes-Maritimes
Lorsque Pablo Picasso peint en 1952 La Guerre et la Paix pour la chapelle de Vallauris, il introduit,pour symboliser les ravages des conflits et des luttes, l’image d’un livre piétiné par un attelage belliqueux. Ce détail du panneau La Guerre ouvre la réflexion sur la place du savoir dans la civilisation. En écho à l’oeuvre du maître espagnol, le musée national Pablo Picasso, La Guerre et la Paix, présentera tour à tour en 2014 les installations de deux artistes espagnoles, Pilar Albarracín (du 15 février au 23 juin 2014) et Alicia Framis (du 5 juillet au 13 octobre 2014). Ces deux propositions s’articulent autour du livre comme mise en perspective de l’histoire.
Dans ses performances-vidéos, ses installations et ses photographies, Pilar Albarracín, née en 1968 à Séville, se joue du folklore hispanisant, du flamenco à la tauromachie, tout en brocardant les stéréotypes liés à la femme espagnole. Dans un langage parodique, l’artiste se met elle-même en scène, endossant ces insignes pittoresques qui ont façonné l’imaginaire populaire lié à l’Espagne. Ses oeuvres font également une large place à un bestiaire animalier doté d’une riche symbolique.
Parmi les animaux qu’affectionne Pilar Albarracín, c’est l’âne qui est au centre de l’oeuvre placée dans la chapelle de Vallauris. Au sommet d’un monticule d’ouvrages trône un âne naturalisé, figure de la fable mais aussi créature tout droit surgie des Caprices de Goya. Avide de connaissance, l’âne est redressé dans une attitude humaine et brandit un ouvrage. Il incarne un monde à l’envers où la soi-disant bêtise animale devient figure d’érudition. Le piédestal livresque lui confère une souveraineté qui prête à sourire. Derrière la divertissante fable visuelle se cache une morale sur les dérives d’une érudition si volontairement ostentatoire. L’accumulation désordonnée de livres offre en effet une image troublante de la constitution et de la transmission du savoir, tout en interrogeant notre propre rapport à la pensée, à la culture.

GIUSEPPE SCARAFFIA: IL ROMANZO DELLA COSTA AZZURRA - BOMPIANI 2013





GIUSEPPE SCARAFFIA
IL ROMANZO DELLA COSTA AZZURRA
Bompiani, 20/11/2013
collana "Narratori italiani"

Fu nel 1760 che Casanova, prima di quel corteggiamento che portò all'"amour fou" degli intellettuali per la Costa Azzurra, sbarcò per caso a Mentone. Ma ci vollero molti anni prima che la Costa diventasse il punto d'incontro di tutta la vita culturale, artistica e mondana d'Europa. Per gli scrittori sarebbe stata un luogo di creazione e meditazione, dove riposarsi dalla convulsa socialità delle grandi capitali. "La Costa", spiegava Cocteau, "è la serra in cui spuntano le radici. Parigi è il negozio in cui si vendono i fiori". Sciolte dalla forza del calore e dall'esuberanza della terra, le passioni fiorivano rasentando lo scandalo. Il corpo, brunito dal sole o insidiato dalle zanzare, diventava una terra di nessuno attraverso cui la mente comunicava con la natura. In quella luce gli amori, i tradimenti, le avventure avevano un'intensità pari alla loro brevità. Dalla prima passione di Flaubert ai triangoli di Simone de Beauvoir, dalle baruffe dei Fitzgerald ai libertinaggi di Simenon, dai colpi di cenere di Hemingway agli ultimi fuochi di Wilde, Scaraffia è riuscito ricostruire in modo dinamico e insieme nostalgico un'epoca, un'atmosfera, uno stile di vita e un intero mondo intellettuale.

Giuseppe Scaraffia, nato a Torino, vive a Roma, dove insegna Letteratura francese alla Sapienza. Collabora con “il Sole 24Ore” e con “Sette”. Tra i suoi libri più recenti, Cortigiane (2008), Femme fatale (2009), Le signore della notte (2011), I piaceri dei grandi (2012).
  

domenica 23 febbraio 2014

SAVONA INCONTRA GIOVANNI IMPASTATO





SAVONA INCONTRA GIOVANNI IMPASTATO

Savona incontra lunedì 24 febbraio uno dei simboli della ribellione alla cultura mafiosa: Giovanni Impastato, fratello di Peppino, che 36 anni fa a Cinisi osò sfidare pubblicamente Cosa nostra, il boss Badalamenti, oltre che il padre mafioso, pagando con la vita. Da anni amico di Libera Savona, Giovanni torna a quindi nella città della Torretta dove saranno diversi i momenti di incontro con la cittadinanza.
Gli appuntamenti con le scuole sono alle 9 nella Sala Rossa del Comune di Savona (partecipano 10 classi di scuole medie e superiori) e alle 15 a Celle (partecipano i ragazzi delle scuole medie di Celle e Albissola). Alle 18 Giovanni Impastato sarà invece alla Libreria Ubik di Savona, dove si racconterà e racconterà il suo libro, “Resistere a mafiopoli. La storia di mio fratello Peppino Impastato”. Introducono il giornalista Claudio Porchia e la coordinatrice di Libera Savona, Dina Molino.

sabato 22 febbraio 2014

SIMONA UBERTO: INCONTRI - MAAB, PADOVA





SIMONA UBERTO
INCONTRI
Maab
Riviera San Benedetto 15 - Padova
dal 22/2/2014 al 28/3/2014

Il lavoro di Simona Uberto (Savona, 1965) ruota attorno alla figura umana. Muovendo dal reale, attraverso scatti fotografici che isolano singoli istanti della quotidianità, giunge alla raffigurazione dell’umanità, intesa come genere. Le sue opere raffigurano gente ordinaria, passanti intenti alle proprie attività nella semplicità del reale, come una passeggiata in compagnia oppure in bicicletta, dove ciò che resta è esclusivamente la sagoma.
Elemento centrale dell’opera di Uberto è dunque l’assenza. La figura umana viene svuotata della propria identità; ciò che resta è il perimetro di uomini e donne in cui lo spettatore può identificarsi. I suoi soggetti sono infatti persone di ogni giorno, estrapolate dal contesto originale. Attraverso la perdita dell’esteriorità, raggiunta con un processo di smaterializzazione, lo spettatore assimila il proprio essere a quello dei personaggi, condividendone, i drammi e le gioie di ogni giorno.
Con le sue opere Uberto rappresenta così il genere umano. Spesso nelle sue composizioni le sagome si sovrappongono e si incrociano creando un effetto caotico ma laconico, indice del caos calmo dell’esistenza umana.

venerdì 21 febbraio 2014

GIORGIO PEZZANA: UN GIORNALISTA DI PROVINCIA AL FESTIVAL DI SANREMO - LIBRERIA MONDADORI, SANREMO 22/2/2014





GIORGIO PEZZANA
UN GIORNALISTA DI PROVINCIA AL FESTIVAL DI SANREMO
presentazione del volume (edito da Zona)
Libreria Mondadori
via Roma 91 - Sanremo
sabato 22 febbraio 2014, ore 17,30

Giorgio Pezzana da bambino voleva fare il cantante, invece fa il giornalista e frequenta la sala stampa del Teatro Ariston dal 1985. Ne ha viste di cotte e di crude, di belle e di brutte e le racconta in questo libro, un personale backstage del Festival della Canzone Italiana. Da professionista di lungo corso al servizio della musica, Pezzana ci avverte, però: non tutto è come appare, e Sanremo non fa eccezione.

Nessuno racconta mai quel che accade nella sala stampa del Teatro Ariston nei giorni del Festival della Canzone Italiana. I giornalisti di provincia costretti a subire trafile faticose per guadagnarsi un accredito mentre gli inviati delle grandi testate hanno sempre vita facile: e dire che a molti di loro non interessa tanto la gara quanto la politica, il gossip, la moda, le cattiverie e vanità di cui vive il cosiddetto circo mediatico.
E così accade che la dimensione artistica del Festival finisca in secondo o terzo piano, vittima di appartenenze, schieramenti e ambiguità che condizionano giudizi e preferenze.
Giorgio Pezzana, che da 25 anni frequenta quella sala stampa, raccoglie in questo libro ricordi e sensazioni, episodi e aneddoti, lasciando al lettore le proprie conclusioni su tic e manie di un ambiente assai meno sfavillante e competente di quel che immaginiamo. Senza pregiudizi e gratuite cattiverie, e senza fare nomi - “perché non è il ludibrio la finalità di questo lavoro” - si va a dimostrare che, anche in questo caso, non tutto è come appare. E Sanremo non fa eccezione.

giovedì 20 febbraio 2014

RICHARD ARTSCHWAGER! - NOUVEAU MUSEE NATIONAL DE MONACO





PER BÄCKSTRÖM / BENEDIKT HJARTASON (eds.)
DECENTRING THE AVANT-GARDE
Rodopi
Series: Avant-Garde Critical Studies
(January 2014)

Decentring the Avant-Garde presents a collection of articles dealing with the topography of the avant-garde. The focus is on different responses to avant-garde aesthetics in regions traditionally depicted as cultural, geographical and linguistic peripheries. Avant-garde activities in the periphery have to date mostly been described in terms of a passive reception of new artistic trends and currents originating in cultural centres such as Paris or Berlin. Contesting this traditional view, Decentring the Avant-Garde highlights the importance of analysing the avant-garde in the periphery in terms of an active appropriation of avant-garde aesthetics within different cultural, ideological and historical settings. A broad collection of case studies discusses the activities of movements and artists in various regions in Europe and beyond. The result is a new topographical model of the international avant-garde and its cultural practices.

Table of Contents

Per Bäckström / Benedikt Hjartarson: Rethinking the Topography of the International Avant-Garde. Introduction

Rethinking the Dichotomy of Centre-Periphery
Partha Mitter: Modern Global Art and Its Discontents
Éva Forgács: Romantic Peripheries. The Dynamics of Enlightenment and Romanticism in East-Central Europe
Daina Teters: Peculiarities in the Use of the Concepts Centre and Periphery in Avant-Garde Strategies
Laura Winkiel: Postcolonial Avant-Gardes and the World System of Modernity / Coloniality
Piotr Piotrowski: Avant-Garde Art in Post-Communist Central Europe

Impact of the Periphery on the Centre
Malte Hagener: Mushrooms, Ant Paths and Tactics. The Topography of the European Film Avant-Garde
Thomas Hunkeler: Claiming Dada for the French
Vojtech Lahoda: Migration of Images. Private Collections of Modernism and Avant-Garde and the Search for Cubism in Eastern Europe
Thomas Hackner: Worlds Apart? The Japan-Europe Historical Avant-Garde Relationship

Central Role(s) of the Periphery
Lisa Otty: “An Eccentric Homespun Avant-Gardist”. Hugh MacDiarmid, ‘Northern’ Radicalism, and the Scottish Renaissance Movement
Hanna Horsberg Hansen: Sami Artist Group 1978–1983. Otherness or Avant-Garde?
Benedikt Hjartarson: Anationalism and the Search for a Universal Language. Esperantism and the European Avant-Garde
Konstantin Dudakov-Kashuro: Revising the Aporias of the Avant-Garde

DANILO BALESTRA: BUFERA - BIBLIOTECA CIVICA, SAN BARTOLOMEO AL MARE





DANILO BALESTRA
BUFERA
presentazione del volume, edito da Atene
Biblioteca Civica
Giardini I Maggio - San Bartolomeo al Mare
giovedì 20 febbraio 2014, ore 16,30

Introduce Viviana Spada

Novembre 1978. In una locanda della Valle Argentina si incontrano i protagonisti di "Bufera": Clara, una donna bellissima e affascinante, Daniele, un uomo enigmatico e misterioso e Luciano, un ragazzo di soli diciassette anni che ha il compito di guidarli in un'escursione fuori stagione lungo la Strada Marenca (l'antica strada carovaniera che già nell'antichità univa il basso Piemonte con il litorale ligure). Iniziano così quattro giorni avventurosi e pieni di vicissitudini, vissuti sulle montagne e sui crinali delle Alpi Liguri, talora a cavallo del confine che separa l'Italia dalla Francia. La conclusione drammatica e mai del tutto chiarita della vicenda sarà svelata solo trent'anni dopo, quando Luciano si impegnerà in un percorso all'indietro nel tempo, per dare finalmente un senso a quell'avventura.

martedì 18 febbraio 2014

DODICI MATITE ALLEGRE PER MIKE - PALAFIORI, SANREMO





DODICI MATITE ALLEGRE PER MIKE
a cura di Giovanni Beduschi
Palafiori
Corso Garibaldi - Sanremo
dal 16 al 22 febraio 2014

Dal 16 al 22 febbraio il Palafiori ospita la mostra "Dodici matite allegre per Mike", organizzata da Sanremo Promotion insieme al 'cartoonist' Giovanni Beduschi, che ne l'ideatore e il curatore
In esposizione le tavole realizzate da dodici cartoonists italiani che hanno raccontato la figura del personaggio televisivo Mike Bongiorno. C’è chi lo immagina impegnato a condurre una speciale puntata di Lascia o Raddoppia in Paradiso e chi lo raffigura accanto a Fiorello. Altri autori si sono invece concentrati sulla sua conduzione del Festival di Sanremo con Piero Chiambretti e Valeria Marini: il vignettista Giovanni Beduschi e Tiziano Riverso – brianzolo il primo e varesino il secondo – hanno chiesto ad alcuni colleghi di affidare al disegno il loro ricordo di Mike Bongiorno, scomparso nel 2009.
"È il nostro modo di rendere omaggio a una persona che ha contribuito a scrivere la storia della televisione italiana”. Tutti i disegni, insieme alle testimonianze di giornalisti e amici di Mike, confluiranno in un libro pubblicato da Atene Edizioni e in una mostra" (Lucia Landoni – Giornalista di La Repubblica). Verrà ricordato Mike con i seguenti dodici autori: Franco Bacci di Pistoia, Giovanni Beduschi (curatore della mostra) di Bovisio Masciago (Mb), Aldo Bortolotti di Bergamo, Franco Buffarello di Genova, Athos Careghi di Milano, Roberto Giannotti di Savona, Marco Martellini di Rimini, Danilo Paparelli di Cuneo, Pierpaolo Perazzolli – edyperazz – di Mattarello (Tn), Tiziano Riverso (curatore catalogo e rapporti enti di Sanremo) di Busto Arsizio (Va), Giancarlo Sartore di Fontaniva (Pd) e Carlo Sterpone di Torino.

lunedì 17 febbraio 2014

LOLA: LIBRI OGGETTO, LIBRI D'ARTISTA - BIBLIOTECA LAGORIO, IMPERIA





LOLA
LIBRI OGGETTO, LIBRI D'ARTISTA
a cura di Viana Conti
Biblioteca Lagorio
piazza De Alicis 7 - Imperia
dal 16/02/2014 al 16/03/2014

Libro come Mutante
di Viana Conti

Quando, con i suoi spazi bianchi di silenzio, la rottura della gabbia tipografica, la variazione dei caratteri, Stéphane Mallarmé, nel 1897 pubblica, in anteprima, la frase fatidica Un Coup de dés jamais n’abolira le hasard, cambia la storia del libro, aprendo subito all’avventura della Poesia Concreta e dopo a indicibili, interminabili, avventure del libro come laboratorio sperimentale verbo-visuale, paraletterario. Ma già a partire da William Blake (1757–1827) e da sua moglie Catherine nasce un libro artisticamente autoprodotto ed auto distribuito. A differenza dei libri oggetto, rinvianti formalmente al libro, ma fisicamente di materiali diversi, e quindi spesso realizzati in pezzi unici o in pochissimi esemplari, i libri d’artista riportano, frequentemente, interventi a stampa con caratteri tipografici, collage, fotografie, presentandosi, con fogli rilegati o sciolti, in contenitori, in rotoli, in pieghevoli, prodotti o autoprodotti in tirature numerate e limitate, ma, necessariamente, più ampie del libro oggetto. Dire libro d’artista, quel libro trasgressivo la cui storia prende corpo nel XX secolo, non significa, per intenderci, semplicemente dire libro di un artista, perché già la vicenda delle definizioni richiede adeguati distinguo, a partire dal fatto che l’impegno all’”impaginazione” di un libro attiene allo scrittore, all’artista attiene, al contrario, la sua “scompaginazione”.
Nel clima delle avanguardie, il libro d’artista detiene anche l’intenzione strategica di compensare l’esclusione dalle gallerie, autoproponendosi nell’ambito della stampa. Trasgredendo il libro ortodosso, i Futuristi, e particolarmente Marinetti, Depero,Tullio d’Albisola, con i libri indistruttibili dalle pagine di latta, le copertine di legno inchiavardate da bulloni, creano le premesse al libro oggetto e d’artista, stimolando anche la nascita del Vorticismo a Londra e di quella variazione del Futurismo che in Russia prende il nome, con i suprematisti Malevič, Tatlin, El Lissitzky, di Costruttivismo a cui aderisce anche Rodčenko, mettendo in opera, su libri e materiali diversi, utilizzati pure a scopo propagandistico, negli anni dei conflitti mondiali, le tecniche del fotomontaggio e del collage . El Lissitzky a Berlino nel 1921 ha occasione di incontrare Kurt Schwitters, László Moholy-Nagy e Theo van Doesburg. Con Dada, nell’ambito del Cabaret Voltaire di Zurigo, con Il Bauhaus a Weimar e De Stijl in Olanda, si moltiplicano libri e opuscoli in stile Modernista internazionale. Kurt Schwitters si presenta come il creativo polimorfo che inchioda i quadri e gioca con i palindromi. Frattanto, in Italia, nel 1949, Bruno Munari inaugura i suoi Libri illeggibili. Non sono da meno le riviste, i manifesti, il teatro dell’assurdo, la poesia sonora, i libri d’artista di Kandinskij, Marc, del Der Blaue Reiter Almanach, di segno decisamente dadaista. I suoi Livre d’Artiste li ha avuti pure il Surrealismo, nel cui ambito Max Ernst pubblica, nel 1934, Une semaine de bonté con immagini tratte da Gustave Doré e da un’iconografia vittoriana. Un seno di gomma rosa, esempio si scultura soft, con invito a toccare, diventa la copertina di Le Surréalisme en 1947 di Marcel Duchamp.
Negli anni Sessanta, nell’ambito della cultura di massa, l’artefatto tende a perdere progressivamente l’aura della sua unicità, inizia a smaterializzarsi, per aprirsi ad una più ampia accessibilità. Alla luce della riflessione di Benjamin, nell’ineludibile testo dell’Opera d’arte nell’epoca della sua riproducibilità tecnica, nascono e si diffondono i multipli d’artista. L’antilibro, nella sua multidisciplinarità espansa e nella sua autoreferenzialità, azzera la mediazione tra autore, produttore, consumatore. Cambiando il suo statuto di libro, cambia necessariamente anche quello della biblioteca come suo luogo di conservazione. Nel 1963 nasce, con il libro di Edward Ruscha Twentysix Gasoline Stations, il libro concettuale, quel libro autosignificante che decide della fotografia come linguaggio estetico di un’epoca e che trova i suoi spazi di espressione in movimenti come la Land art, la Narrative Art, l’Arte Povera e Minimal. Il titolo si riferisce alle ventisei stazioni di servizio incontrate e fotografate lungo un percorso che inizia dalla casa dell’artista a Los Angeles per terminare alla casa dei genitori in Oklahoma. L’immagine di libro d’artista, nella visione teorico-critica di Anne Moeglin-Delcroix, nel suo Esthétique du livre d’artiste, troverebbe il suo punto fermo ed il suo atto di nascita giusto in quest’opera di Ed Ruscha. Ma sarà lo svizzero tedesco Dieter Roth a progettare, in rosa, libri con fori e Literaturwurst/Salsiccia di letteratura. I primissimi anni Sessanta segnano anche l’esordio dei libri cancellati di Emilio Isgrò, nominato da Radio3 artista di quest’anno 2014. Frequentano il libro d’artista i poeti concreti, tra cui Haroldo De Campos, gli artisti Co.Br.A., i situazionisti con Guy Debord, i lettristi francesi con Isidore Isou, il poeta-artista concettuale belga, Marcel Broodthaers, l’artista giardiniere scozzese Ian Hamilton Finlay. Anche Fluxus diventa uno laboratorio, ideativamente dinamico, di libri d’artista come quello dei concettuali americani Lawrence Wiener, Bruce Nauman, Sol LeWitt, degli inglesi Art & Language, del polacco Jaroslaw Kozlowski. Germano Celant, critico e curatore genovese, tra i primi si occupa dell’Artist’s Book. Gli anni Ottanta segnano il passo, riguardo all’evoluzione sperimentale del libro d’artista, che riprende negli anni Novanta. Cy Twombly e Anselm Kiefer realizzano artigianalmente i loro libri unique, opere d’arte, a tutti gli effetti, in forma di libro. Gli artisti postconcettuali non prescindono da questo genere d’arte e, in campo musicale Laurie Anderson inaugura il CD-Rom e il DVD-Rom d’artista. Non più dissacratorio e trasgressivo come agli esordi, il libro oggetto ed il libro d’artista ha definitivamente congedato la sua immagine di depositario della parola scritta e del sapere per diventare spazio di proiezione dell’immaginario.

Il percorso tracciato dai sedici artisti in mostra, tra contaminazioni di pittura, scultura, relief, fotografia, con accenni a Surrealismo, Espressionismo, Arte Povera, tocca sia la nozione teorica che quella operativa del Libro d’Artista e del Libro Oggetto, sfiorando, linguisticamente, i terreni della Conceptual Art, della Poesia Visiva o Scrittura Visuale, della Narrative Art, della Body Art, del Minimalismo, di una Pop Art di segno concettuale.
Di Tahar ben Jelloun, noto scrittore marocchino di lingua francese e araba, socialmente impegnato, insignito, tra l’altro, di un Goncourt, sono visibili le divagazioni segnico-geometriche di agglomerati, da cui si alzano antenne e aquiloni, vagamente connotati come insediamenti circoscritti da bordi, cornici, tratteggi, sinuosità, decorazioni, micro losanghe, stilati da penne e pennarelli arancio, rossi, neri e celesti: disegni pensabili come proiezioni automatiche dell’immaginario; di Carmine Calvanese è il libro-oggetto, con elementi bidimensionali e tridimensionali organizzati in un contenitore che rinvia alla forma di un libro aperto ed in cui si ritrovano riferimenti alla pagina, alla tela dipinta, alla scultura da parete; di Gianni Caruso è il libro poetico-concettuale in cui l’autore materializza un pensiero di volo, sorta di Haiku senza parole, affidato alla pagina bianca, su cui si deposita la goccia di ceralacca vermiglia con la funzione di fissare, sul vuoto di ogni pagina, la levità di aeree piume di struzzo; di Carla Crosio è il libro oggetto in cui trova rifugio o da cui deborda un agglomerato di materiali diversi, ascrivibili tanto all’organico che al naturalistico; le pagine timbrate, tratte dalla rubrica della Settimana Enigmistica l’Edipeo enciclopedico, contrassegnate dalle impronte digitali dell’autore, rinviano a quello storico Photo-Bildungsroman del 1978 di Giuliano Galletta, edito libreria Sileno, ricevuto e commentato, a inchiostro verde, da Roland Barthes su un biglietto del Collège de France; di Fausto Gilberti è esposto il libro argentato, compatto, punteggiato di colori, dalle cui fessure laterali, oniricamente e fumettisticamente, fuoriescono gli occhi inquisitori degli Spioni; il libro aperto di Antonio Lo Pinto, la cui pagina di sinistra commenta verbalmente il calco bianco della bocca sigillata, a destra, rinvia agli stilemi della Narrative Art; si adombra nel libro-oggetto di Virginia Monteverde la fluidità del reale in uno scenario di anamorfosi virtuale; nel libro d’artista, edizioni Franz Paludetto, l’immagine aureolata ed il nudo alla fonte, di un giovane Luigi Ontani, esprimono l’uscita mistica del corpo dal linguaggio concettuale della fotografia; Il libro di Roman Opalka 1965/1- ∞ -Travel Sheets documenta, su tanto inquietanti quanto seducenti Carte da Viaggio, la sfida dell’artista al tempo sospeso tra il Kronos e l’Aiòn, tra l’istante inafferrabile e l’eternità immobile; in Giancarlo Pacini l’urgenza della vita, con le sue ombre ed i suoi colori, il caos delle sue condutture, dei suoi filamenti contorti, fuoriesce, espressionisticamente e matericamente, dal libro come contenitore e contenuto; il libro-catalogo della body artista Gina Pane, intitolato Moments de silence, 1969-70, edizioni Franz Paludetto, numerato e firmato, racconta, in una sequenza di foto in bianco e nero, di ricordi, sensazioni, sguardi, il corpo come scrittura gestuale, rituale, segnato dalla società, dalla famiglia, dall’amore, dal dolore, dalla spasmodica ricerca di Sé nell’Altro; un libro-oggetto quello di Giulio Persico leggibile nei segni e nelle tracce riportate sui fogli che si accalcano, come i giorni e le ore, uno sull’altro, uno dopo l’altro; in Claudio Pizzingrilli ritagli di bianche stoffe e fili neri esprimono, poeticamente, l’inafferrabile fluidità dell’acqua e quella immateriale dell’aria; l’ironia del ricciuto Libro permanente, le percezioni sensoriali trasmesse Da una fredda giornata d’inverno, tramite una chioma fluttuante di filamenti ritagliati da inconsuete lastre radiografiche, restituiscono visivamente e tattilmente l’inenarrabile Weltanschauung di Margherita Levo Rosenberg; dal libro-oggetto di Silvano Tessarollo, Untitled, 1996, edizione straordinaria L’uovo di struzzo-Artissima, Torino, di stilema post Pop concettuale, dai colori pastello, escono, fintamente rassicuranti, metamorfosi di presenze naturali e insieme aliene, plasmate nella duttile matericità della cera, rinvianti, subliminalmente, al sentimento del Perturbante freudiano.

domenica 16 febbraio 2014

VENTIMIGLIA: STAGIONE TEATRALE 2014





VENTIMIGLIA: STAGIONE TEATRALE 2014

Il Comune di Ventimiglia e il Teatro Garage di Genova organizzano, dal 13 febbraio al 10 aprile, la Stagione Teatrale 2014 di Ventimiglia al Teatro Comunale di via Aprosio. La stagione comprende 4 spettacoli più uno fuori abbonamento.
Elemento di punta del cartellone 2014 è Girotondo, dello scrittore e drammaturgo Arthur Schnitzler, in scena giovedì 6 marzo: lo spettacolo è l’ultima produzione del Teatro Garage con protagonisti Gaia De Laurentis e Lorenzo Costa affiancati da altri 5 attori, per la regia è di Francesco Branchetti.
Già dalle prime rappresentazioni nel 1921 Girotondo suscitò clamore e scandalo. Con questo testo ci troviamo davanti ad una spietata analisi di ciò che, spesso, porta l’uomo e la donna all’impossibilità di amare e l’autore ci conduce nelle difficoltà talvolta insormontabili che un amore incontra nel realizzarsi.
Passando in rassegna gli altri appuntamenti la stagione si presenta all’insegna della varietà spaziando dalla comicità di Mario Zucca con il suo nuovo spettacolo sull’amore in tutte le sue espressioni, a quella classica di Neil Simon con California Suite con Gianfranco D'Angelo e Paola Quattrini, al one man show di Andrea Carretti dedicato all'attore e cantante Joe Fiasco, per arrivare al racconto della Prima Guerra Mondiale tra storia e poesia con La grande guerra... eppure si rideva interpretato da Lorenzo Costa e Federica Ruggero.
Di seguito il cartellone completo. Tutti gli spettacoli iniziano alle ore 21.00. Nel box a lato, le info sui prezzi.

Giovedì 13 febbraio
MARIO ZUCCA
D’AMORE SI MUORE DAL RIDERE
di Marina Thovez

Giovedì 6 marzo
GAIA DE LAURENTIS e LORENZO COSTA
con Giovanni Guardiano, Vincenzo Schirru, Riccardo Francia, Nicola Paduano, Federica Ruggero
GIROTONDO
di Arthur Schnitzler, regia Francesco Branchetti

Giovedì 13 marzo
GIANFRANCO D'ANGELO e PAOLA QUATTRINI
Con Tania Borro e Francesco Jelo
CALIFORNIA SUITE
di Neil Simon, regia Massimiliano Farau

Giovedì 3 aprile
TEATRO GARAGE
LA GRANDE GUERRA - eppure si rideva
con Lorenzo Costa e Federica Ruggero

Giovedì 10 aprile
IL GRANDE FIASCO (fuori abbonamento)
Studio Associato Attori
di Lazzaro Calcagno e Marco Rinaldi regia L. Calcagno
  

sabato 15 febbraio 2014

UNA SALA PER RUBINO - MUSEO CIVICO, SANREMO





UNA SALA PER RUBINO
Museo Civico - Palazzo Borea d'Olmo
via Matteotti 143 - Sanremo
dal 15/2/2014

Sanremo dedica un nuovo spazio a uno dei suoi figli più illustri. Sabato 15 febbraio alle ore 11 è in programma l'inaugurazione della sala permanente dedicata a Antonio Rubino all'interno del Museo Civico (Palazzo Borea d'Olmo, via Matteotti 143).
Nella sala vengono esposte molte opere dell'artista, fondatore nel 1908 del Corriere dei Piccoli e da molti considerato il padre del fumetto italiano.

«Sanremo è orgogliosa di aver dato i natali ad un artista così eclettico e geniale» commenta il sindaco Maurizio Zoccarato: «questa Amministrazione ha voluto proseguire ed incrementare l’attività intrapresa in passato per ricordarlo e per divulgarne la figura e le opere, con l’ulteriore obiettivo di creare uno spazio Rubino permanente, che unisse in un unico luogo il patrimonio di opere figurative, di volumi e di riviste conservati nella nostra città».

venerdì 14 febbraio 2014

PAPA PIO VII A SPOTORNO - SALA COMUNALE PALACE, SPOTORNO 14-19/2/2014





PAPA PIO VII A SPOTORNO
Sala Comunale Palace
via Aurelia 121 - Spotorno
dal 14 al 19 febbraio 2014

La mostra rievoca la sosta a Spotorno, il 16 febbraio 1814, del Papa Pio VII – il cesenate Barnaba Chiaramonti – durante il trasferimento dalla prigione di Fontainebleau imposta da Napoleone, a Savona, via Nizza Marittima.
Dalle cronache del periodo, si apprende che folle esultanti si accalcarono al passaggio del Pontefice nel sud della Francia e lungo la Riviera suscitando la meraviglia del Papa medesimo forse convinto che la Rivoluzione francese avesse potuto scalfire la secolare fede delle genti. Il programma del trasferimento a Savona prevedeva, dopo la faticosa attraversata dell’altopiano delle Manie (la strada a mare del Malpasso non era stata ancora costruita) una breve sosta a Spotorno. Il piacere e l’onore di ospitare il Pontefice erano tali che tra Noli e Spotorno si accese una vivace disputa come si rileva da alcuni manoscritti conservati nell’archivio parrocchiale, sunteggiati e trascritti dallo storico spotornese, Giuliano Cerutti, in un opuscolo dal quale è tratto il brano che segue:
“Giunto il Santo Padre a Voze i nolesi fecero caldissime istanze per farlo scendere a Noli ma intervenne il Comandante le truppe che lo scortava dicendo che se avessero la forza di intervenire, lo facessero, ma che intanto se ne ritornassero per la strada per cui erano venuti... Entrati in Chiesa a Spotorno, al suono dell’organo, essendoci più di 200 candele accese e più di 50 torce, il Parroco presentò al Santo Padre l’aspersorio e la Croce… Al termine il Pontefice diede la benedizione papale. Fu portato in portantina fino alla casa del signor Sebastiano Berninzone (una targa posta sulla facciata del Palazzo Berninzone, attuale sede della farmacia Citriniti, ricorda l’evento): furono portate alcune vivande ma non volle gustarne, si accontentò di ristorarsi con due biscotti e un po’ di vino... Sceso per mettersi in carrozza (per Savona) s’intonò “Tu es Petrus et super…” fino alla partenza la quale fu alle tre ore dopo mezzogiorno...”

La rievocazione, predisposta dal Circolo “Pontorno”, prevede una ricca esposizione di medaglie, libri d’epoca, pergamene, divise e costumi del periodo, cimeli originali collegati alla permanenza del Pontefice nella Diocesi savonese ed alla contemporanea dominazione napoleonica, esposizione che si terrà nella sala Comunale Palace dal venerdì 14 al 19 febbraio 2014, dalle ore 21,00 alle ore 23,00. Nell’occasione, d’intesa con la Direzione provinciale delle Poste, sarà allestita una mostra filatelica e l’emissione di una cartolina 1° giorno.
Per domenica 16 febbraio, giorno anniversario della sosta papale, alle ore 16, sempre nella sala Palace, il Circolo ha organizzato un convegno-tavola rotonda cui parteciperanno esperti studiosi: professor Giovanni Assereto dell’Università di Genova che tratterà il tema “La Liguria Napoleonica”; don Giovanni Farris, appassionato studioso di quel Papato, “Il sentimento del popolo per Pio VII”; Silvia Bottaro, Presidente dell’Associazione Renzo Aiolfi , “Iconografia di PioVII”; Fabrizio Fiaschini “Festeggiamenti per Pio VII a Savona”. Coordinatore e moderatore del convegno, Giulio Fiaschini. Al convegno presenzierà il Vescovo della Diocesi, Mons. Vittorio Lupi che porterà il saluto del Card. Angelo Bagnasco. Dopo il saluto del sindaco, Gian Paolo Calvi e prima dell’apertura della tavola rotonda, la lettura della relazione dell’allora parroco della Chiesa SS. Annunziata di Spotorno, agli atti e dalla quale è stato tratto il brano illustrato in precedenza.

Immagine: Pio VII nel ritratto di Jean-Louis David (1805)
  

GIUSEPPE CONTE: IL MALE VENIVA DAL MARE - FELTRINELLI POINT, SAVONA 14/2/2013





GIUSEPPE CONTE
IL MALE VENIVA DAL MARE
presentazione del volume edito da Longanesi
Feltrinelli Point
Via Cristoforo Astengo 9-11R - Savona
venerdì 14 febbraio 2014, ore 18,00

Nizza, Baia degli Angeli, terzo decennio del XXI secolo. Nyamé Kumasi, un giovane cronista mezzo italiano e mezzo ashanti, e Marlon, un anziano senzatetto suo amico, scoprono sulla battigia il cadavere orribilmente deturpato di una giovane donna.
Il commissario Cavallero, incaricato delle indagini, segue dapprima la pista del delitto a sfondo sessuale, ma nelle acque della Baia, dopo l’arrivo della meganave Sirena, compaiono muovendosi a velocità fulminea misteriose entità luminescenti, che si rivelano meduse di una specie sconosciuta. E quando un’altra ragazza viene rinvenuta morta sulla spiaggia, con tracce di veleno di medusa nel sangue, il commissario dichiara risolto il caso.
Per Nyamé e Asal Fortini, una studentessa di biologia ribelle a tutto e a tutti, quella soluzione del caso è solo apparente. Deve esserci dell’altro, qualcosa che supera l’evidenza. I due cominciano così una loro indagine che li metterà in contatto con inquietanti personaggi perduti nei labirinti del male, sino a una terribile rivelazione.

Giuseppe Conte, nato a Imperia nel 1945, ha pubblicato saggi (tra cui La metafora barocca, 1972, e Lettera ai disperati sulla primavera, 2006), raccolte di poesia (tra le altre L’Oceano e il Ragazzo, 1983, 2002 e Ferite e rifioriture, 2006, Premio Viareggio) e romanzi (tra cui Il terzo ufficiale, 2002, Premio Hemingway, La casa delle onde, 2005, Selezione Premio Strega, e L’adultera, 2008, Premio Manzoni). È autore di traduzioni, antologie, libretti d’opera, testi teatrali, e ha collaborato a giornali e a programmi televisivi.

mercoledì 12 febbraio 2014

TEATRI STORICI DELLA LIGURIA - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 13/2/2014





TEATRI STORICI DELLA LIGURIA
Teatro Chiabrera
piazza Diaz - Savona
giovedì 13 febbraio 2014, ore 17,30

Giovedì 13 febbraio il progetto Rete dei Teatri Storici della Liguria approda al Teatro Chiabrera di Savona. Alle ore 17.30 si svolgerà l’inaugurazione della mostra e a seguire la conferenza illustrativa sui teatri storici della Liguria, in particolare sul Teatro Chiabrera, condotta dal dott. Roberto Iovino e dalla dottoressa Barbara Catellani. Alle ore 21:00 è in programma, all’interno della stagione del teatro e con ingresso a pagamento, lo spettacolo ‘Aquiloni’ di Paolo Poli con testi liberamente tratti da Giovanni Pascoli e regia dello stesso Poli
La mostra dei Teatri Storici della Liguria consta di dodici pannelli che vengono donati a tutti i Comuni coinvolti nel progetto per essere esposti anche in maniera permanente. Ogni pannello è dedicato ad un teatro differente con una breve sintesi delle date salienti, un’ampia galleria fotografica e un testo più ampio con la storia e le caratteristiche dei gloriosi palcoscenici liguri. Le conferenze illustrative sono a cura del dott. Roberto Iovino, coordinatore storico dell’intero progetto, docente di storia della musica al Conservatorio Niccolò Paganini di Genova, critico musicale e autore di numerose pubblicazioni sulla storia della musica e del teatro.

Nato su progetto di Carlo Falconieri, con una sala all’italiana per circa mille persone, tra platea e tre ordini di palchi, il Teatro Chiabrera presenta un palcoscenico sovrastato da un architrave dorato, delimitato da quattro colonne corinzie. Il boccascena era chiuso da un sipario all’italiana dipinto da Gaetano Borgo Caratti, distrutto da un incendio nel 1883.
Nel periodo di maggiore attività artistica, tra il 1853 e la prima guerra mondiale, si sono alternate due stagioni, quella di carnevale, con appuntamenti lirici e operettistici, e quella autunnale, con spettacoli drammatici, operette, vaudevilles, concerti.
Nel tempo il Teatro ha subito diversi interventi. In particolare, nel lungo restauro del dopoguerra, sono state ricostruite le strutture lignee portanti in cemento armato, la platea è stata allargata e ha assunto la caratteristica forma “a cucchiaio”, i palchi sono stati trasformati in balconate con l’eccezione del secondo piano. Inoltre, si è operato un ampliamento della fossa d’orchestra ed è stato creato un retropalco. Dal 1963 è stata ripresa la programmazione della stagione di prosa in collaborazione con l’Ente Teatrale Italiano. Nel 1967 la gestione è passata interamente al Comune, che dal 1976 realizza una regolare stagione musicale. A questa si aggiunge, dal 1984, una rassegna di teatro per la scuola dell'obbligo. Tre anni dopo inizia la collaborazione con il Teatro dell’Opera Giocosa che da allora ha sede istituzionale nel Chiabrera. Nel 1999 è stato necessario un nuovo restauro a causa di un parziale distacco dell’affresco della volta e il teatro ha potuto riaprire le porte al pubblico il 22 ottobre 2005 con un concerto dell’Orchestra Sinfonica Nazionale della Rai diretta da Rafael Fruhbeck De Burgos. La stagione di prosa ha ripreso invece con la prima nazionale di Delitto e castigo di Dostoevskij della compagnia Mauri-Sturno, mentre quella lirica con Aida di Verdi per la regia di Franco Zeffirelli.

martedì 11 febbraio 2014

PAOLO POLI: AQUILONI - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 12/2/2014





PAOLO POLI
AQUILONI
Testi liberamente tratti da Giovanni Pascoli
Teatro Chiabrera
piazza Diaz - Savona
mercoledì 12/2/2014, ore 21,00

Se a scuola molti hanno detestato Giovanni Pascoli, Paolo Poli riconcilia anche il più recalcitrante spettatore con il grande scrittore: con la sua recitazione divertente, i perfetti cambi di scena e di abiti, gli amabili scioglilingua si tuffa nell’universo apparentemente lacrimoso del poeta romagnolo per riemergere vincitore con impensabili risultati. Senza cadere nel tranello dell’omaggio celebrativo, Poli ci invita a una scampagnata nel mondo poetico pascoliano, e con intelligenza scava oltre l’ispirazione per regalarci un ritratto più che mai realistico del grande lirico. La ricetta che offre punta su Myricae e i Poemetti, esaltandone la potenza linguistica, la memoria di un’Italia rurale genuina e lontana nel tempo, celebrando i fasti dell’ormai concluso Novecento. Una bella atmosfera vintage colma la scena, con la complicità della scenografia a pannelli intercambiabili di Emanuele Luzzati, i costumi allegramente luccicanti e gli eleganti abiti di taglio maschile di Santuzza Calì, le canzoni e i motivi di Jaqueline Perrotin e i passi di danza curati da Claudia Lawrence.  

lunedì 10 febbraio 2014

GILBERTO SALMONI: UNA STORIA NELLA STORIA - PALAZZO PIETRACAPRINA, BORGHETTO SANTO SPIRITO 11/2/2014





GILBERTO SALMONI
UNA STORIA NELLA STORIA
Ricordi e riflessioni di un testimone di Fossoli e Buchenwald
presentazione del volume edito da Fratelli Frilli
Palazzo Elena Pietracaprina
Piazza della Libertà 1 - Borghetto Santo Spirito
martedì 11 febbraio 2014, ore 21,00

"(A Buchenwald) sentivi di essere vicino a uomini di alto livello, non con riferimento al ruolo che avevano avuto, ma per come si comportavano: erano persone come te. Il ruolo di prima era cancellato e sentivi una vicinanza che ti dava una forte carica. Lo vedo adesso. Allora non lo percepivo. Sentivo che eravamo legati allo stesso destino, che avevamo lo stesso nemico e cercavamo di fare il possibile per aiutarci". Queste riflessioni di Gilberto Salmoni scorrono sotterranee lungo tutto il racconto della sua esperienza di internamento a Fossoli e Buchenwald, rievocata con la freschezza e l'immediatezza dello sguardo del ragazzo di allora e filtrate dall'esperienza di oggi. Nel testo prendono vita episodi di un passato lontano, affiorano volti di persone care e di sconosciuti, risuonano frammenti di dialogo evocati dalla parola fluida e precisa dell'autore, in un testo dove tutto, anche l'appendice documentaria, vuole testimoniare la grande tensione verso ideali di giustizia, libertà e uguaglianza che avrebbero dovuto animare la nuova società uscita dalla guerra.

domenica 9 febbraio 2014

LUCIANO BERIO: SCRITTI SULLA MUSICA - EINAUDI 2013





LUCIANO BERIO
SCRITTI SULLA MUSICA
Einaudi, 26/11/2013
collana "Piccola Biblioteca Einaudi NS"

Nelle quattro ampie sezioni del volume si alternano conferenze e relazioni tenute a convegni o presso prestigiose istituzioni internazionali (tra queste, due lezioni a Harvard del 1967, finora inedite); saggi e articoli eterogenei per respiro e temi trattati, che abbracciano con pari curiosità intellettuale e responsabilità etica la musica propria e altrui, il lavoro nello Studio elettronico, il teatro, il rock, la musica popolare e tanto altro ancora; note di sala, voci enciclopediche, ricordi e omaggi a "compagni di strada" (anche lontani nel tempo o dalla propria arte), profili di musicisti, pittori o scrittori da festeggiare o commemorare, reazioni polemiche alimentate da letture o dibattiti e altre testimonianze sollecitate dai temi piú diversi. L'insieme di questi Scritti sulla musica offre per la prima volta una panoramica esaustiva e articolata di un pensiero, sempre critico e lucido, in cui un prisma di problematiche legate al fare musica convive, nutrendosene, con stimoli tra i piú diversificati e spesso apparentemente distanti dalla propria realtà artistica. Nell'insieme, una somma di idee, dati e testimonianze indispensabile non solo per conoscere Berio nei suoi innumerevoli addentellati fra musica e tutto ciò che è arte e pensiero, ma anche uno strumento - realizzato con criteri filologici - per comprendere punti fermi e svolte delle vicende musicali nella seconda metà del Novecento.

sabato 8 febbraio 2014

XAVIER THEUNIS: NON PEUT-ETRE! - MAMAC NICE





XAVIER THEUNIS
NON PEUT-ETRE!
MAMAC - Galerie
Przomenade des Arts - Nice
25 janvier 2014 - 20 avril 2014

L'œuvre de Xavier Theunis se caractérise par une esthétique lisse et détachée, qui imbrique de nombreuses références au mouvement moderniste et à l'art minimal. Par le recyclage de chutes d'adhésif, la découpe et le collage, il rejoue avec une rigueur géométrique et un humour distancié les rapports entre l'art, l'architecture et le design dans la lignée de Richard Artschwager ou de John Armleder. Ses dessins, photographies et peintures renvoient à des décors emprisonnés dans un espace bidimensionnel (intérieurs, vases, stores) tandis que ses sculptures décrivent des objets inutilisés, à la perspective souvent tronquée. Par ce jeu d'illusions et de mises en abyme, ces intérieurs factices viennent recomposer l'espace d'exposition.
L'adhésif est un matériau ordinaire, utilisé en communication ou en décoration. Chez Xavier Theunis, il devient un moyen d'expression et de questionnement sur l'illusionnisme pictural. L'artiste s'empare de thèmes volontairement traditionnels et ordinaires — natures mortes, paysages, intérieurs, etc. — et leur impose de légers décalages et basculements picturaux. Il utilise divers procédés de fabrication: collage, imbrication et aplatissement des surfaces, modification de la perspective, jeu d'opacité et de transparence, effet de miroir et de duplication, etc. Certaines de ses œuvres nous évoquent le procédé utilisé par Pablo Picasso dans son œuvre Nature morte à la chaise cannée, mais elles confirment surtout l'omniprésence actuelle du leurre et de l'imitation. Par extension, elles interrogent également les notions de reproductibilité et de dématérialisation des images.
Le Favelas et son martyr restitue un dispositif scénique composé d'un mur et d'une chaise faits de l'agrégation de chutes de bois. Volumes, installations et adhésifs illustrent ce travail de composition visant à produire de nouveaux espaces de représentation. Dans cette optique, l'artiste conçoit un module, une sorte de duplication de l'îlot central, dans lequel sont réunis des «After», œuvres conçues et réalisées à la manière de Xavier Theunis par d'autres artistes à sa demande. Tout est là pour inquiéter notre rapport à l'image et à l'idéologie de l'espace neutre du «White Cube» traditionnel.
Sa pratique évolue peu à peu vers une abstraction et une épuration des formes. Elle participe d'une esthétique du fragment privilégiant les restes et les chutes d'atelier, repentirs et martyrs (des cales destinées à recevoir les dépassements d'usinage).
Pour cette exposition, Xavier Theunis intervient dans la Galerie du MAMAC en proposant une installation in situ. Chaque exposition est une manière pour l'artiste d'interroger les conditions de présentation des œuvres.
  

venerdì 7 febbraio 2014

LA TOSSE A PALAZZO - PALAZZO DEL PARCO, BORDIGHERA





LA TOSSE A PALAZZO
Bordighera, Palazzo del Parco
7 febbraio - 26 aprile 2014

Il Teatro della Tosse in collaborazione con il Comune di Bordighera è lieto di presentarvi la seconda edizione della rassegna di spettacoli LA TOSSE A PALAZZO - tre produzioni del Teatro della Tosse e tre spettacoli ospiti – che avranno luogo a Palazzo del Parco a partire dal mese di febbraio 2014. venerdì 7 febbraio SOGNO IN UNA NOTTE D'ESTATE riscrittura dalle atmosfere gotiche del Sogno shakespeariano (Teatro della Tosse); sabato 1 marzo ANTIGONE di Jean Anouilh, un'eroina che ascolta con le cuffie la musica rock e racconta l'oggi attraverso parole che affondano le radici nel passato (Teatro della Tosse); sabato 8 marzo IL MIO AMICO GIORGIO GABER teatro-canzone omaggio a Giorgio Gaber di e con Gian Piero Alloisio (A.T.I.D.); sabato 29 marzo PERSONAGGI IN CERCA D'ATTORI la divertente attesa di un attore che li faccia vivere dei più noti personaggi della storia del teatro (Compagnia DeiDemoni); venerdì 18 aprile ADAGIO di Emanuelle Delle Piane, uno spettacolo sulla morte che fa sorridere (Teatro della Tosse); sabato 26 aprile IL COLLEZIONISTA DI PAURE, in scena le paure tutte da ridere di Alessandro Bergallo (Sipario Strappato).

mercoledì 5 febbraio 2014

MARK LEWIS - ESPACE DE L'ART CONCRET, MOUANS-SARTOUX





MARK LEWIS
Commissariat: Fabienne Fulchéri, assistée de Claire Spada
Espace de l'Art Concret
Chateau de Mouans-Sartoux
11 décembre 2013 - 16 mars 2014

Pour clore sa programmation de l'année 2013 sur la thématique de l'architecture et des liens étroits qu'elle entretient avec les arts plastiques, l'Espace de l'Art Concret propose un ensemble de films de l'artiste canadien Mark Lewis. Il a commencé à pratiquer la photographie, puis a réalisé des interventions dans l'espace public et se concentre désormais sur les possibilités qu'offre l'image en mouvement.
Il s'est intéressé en particulier aux films des frères Lumière, qui cherchent à décrire une action en exploitant au mieux la durée d'une bobine (quelques secondes seulement à l'époque). L'artiste s'inspire de moments ou d'états de la réalité qui nous entoure, déjà chargés d'une cohésion temporelle spécifique. Loin de tout effet spectaculaire, il travaille des séquences qui se prêtent à une perception cinématographique. Il privilégie ainsi les intrigues dénuées de narration, qui n'ont aucun caractère dramatique, hormis celui de faire apparaître le déroulement d'un temps donné. Elles se distinguent à chaque fois par une position ou un mouvement spécifique de la caméra sur une perspective urbaine.
Mark Lewis explore le langage cinématographique pour travailler sur l'image et sa réception, profondément transformée par le développement des nouvelles technologies. Il délimite le champ du septième art en pointant ses anomalies et ses non-dits.
Ses films n'ont ni début, ni fin et présentent très souvent des espaces urbains ordinaires, marqués par l'inachèvement ou l'abandon. Il utilise la vitesse et l'angle de prise de vue, les jeux de lumière, le cadrage et les mouvements de caméra, pour donner à ces lieux une intensité et une dimension d'étrangeté. Ce procédé a pour principal effet de brouiller le rapport entre l'identité du lieu et la perception du spectateur.
Dans Forte!, il filme le Fort de Bard, les montagnes et les rivières de la Vallée d'Aoste, depuis un hélicoptère. Il nous offre une vision aérienne de ce paysage qui révèle peu à peu le caractère grandiose et unique de cette architecture militaire. Le tout sans aucun son, comme toujours dans son travail filmique.
Dans North Circular, il s‘intéresse cette fois, à une friche industrielle en périphérie de Londres. Il nous présente ce bâtiment vide, en alternant vues panoramiques et zooms.
Le musée apparaît comme l'endroit le plus adapté à la contemplation silencieuse d'une œuvre, c'est également le cas pour les vidéos de Mark Lewis. Les conditions de projection de ses films échappent à la fois au dispositif traditionnel de la salle de projection et au format télévisuel. C'est un moyen supplémentaire pour l'artiste d'évacuer la dimension de spectacle et de susciter une activité méditative.
Il use de cette gestualité du regard, que proposent les pratiques cinématographiques, en créant des passages et des liens entre des fragments d'histoire et des images du monde contemporain.

Image: Mark Lewis, Forte!, 2010. Film still.
  

martedì 4 febbraio 2014

ERNESTO RENATO ARRI: CARTAI E CARTIERE - ASSOCIAZIONE CULTURALE SAN DONATO 2012





ERNESTO RENATO ARRI
CARTAI E CARTIERE
L’antica arte dei "Paperai"
con particolare riferimento al comparto del genovesato e del savonese
Associazione Culturale San Donato - Varazze, 2012

Il volume, di 376 pagine con 164 fra foto e disegni, è un interessante percorso, non solo storico, che ci porta alla riscoperta dei numerosi edifici e cartiere che fino a pochi decenni or sono costellavano il paesaggio di molti paesi italiani e soprattutto del genovesato e del savonese, dove operavano quelle famiglie di cartai che per diversi secoli hanno dato un grande apporto al commercio ed alle attività produttive delle nostre zone. Il libro traccia in modo sintetico ma chiaro la storia del percorso della carta dai suoi primordi in Cina nel 105 d. C, per poi passare a Samarcanda verso l’anno 775, quindi nel mondo Arabo a attraverso la Spagna il suo diffondersi nel resto dell’Europa occidentale. Sono messi in particolare risalto i principali centri cartari italiani legati alla manifattura della carta,in particolare Fabriano ( la città della carta ), Amalfi, i centri toscani di Villa Basilica, Colle Val d’Elsa e Pescia, Toscolano Maderno sulla riviera bresciana del Garda, i luoghi di produzione piemontesi (CaselleTorinese, Pinerolo, Cuneo, Beinette, Mondovì,…). Quindi le cartiere della Liguria dove viene messo in evidenza il comparto cartario genovese che si estendeva da Pegli a Varazze con epicentro a Voltri e Mele, nonché le altre zone del savonese e del ponente ligure sedi in passato di cartiere fra le quali spiccano Savona, Quiliano, Finale, Toirano, Loano, Albenga, Cisano… L’importanza economica e produttiva delle cartiere liguri è stata notevole, basti pensare che il solo comparto di Voltri e Mele nel periodo di massima espansione ( da inizio del 1600 a fine 1700 ) dava lavoro ad oltre tremila addetti con circa 160 cartiere operanti in zona!
Molta della carta prodotta ( specie quella da scrivere ) veniva esportata in vari paesi europei e attraverso la Spagna anche nelle Americhe.
L’Impero Inglese si riforniva per un certo periodo unicamente dalle cartiere genovesi per la carta riguardante i documenti e gli atti ufficiali, in quanto questo tipo di carta era considerato il più affidabile ed il migliore che fosse presente in quei tempi sul mercato. Qualche esperto di tecnica cartaria sostiene anche che l’impasto per la carta dei primi dollari americani sia stato preparato nelle cartiere di Voltri e Mele ma al momento non sono stati reperiti documenti probanti negli archivi genovesi.
Il libro contiene uno spaccato di vita e storia pre industriale della nostra regione e offre molti dati,notizie,indicazioni, frutto di anni di ricerche in numerosi archivi fra i quali l’archivio di stato di Torino,Genova e Savona,nonché in vari centri culturali e biblioteche di molte località italiane; sono inserite anche 164 fra schemi e fotografie e l’autore si è avvalso della collaborazione di tecnici e ricercatori del settore i quali col loro contributo hanno ulteriormente arricchito il volume.
Con la presentazione di questo libro l’associazione culturale San Donato intende anche rendere omaggio ai cartai, molti dei quali tutt’ora viventi che hanno operato tenacemente a produrre i vari tipi di carta da imballo e rifascio, nelle numerose cartiere poste lungo il corso dei nostri torrenti ed hanno dovuto inchinarsi all’avanzare inesorabile del processo industriale.

lunedì 3 febbraio 2014

FACCE DA FESTIVAL - SANREMO, CASINO'





FACCE DA FESTIVAL
a cura di Federica Flore
Sala espositiva del Casinò – Foyer di Porta teatro
Corso Inglesi 18 - Sanremo
dal 4 al 20 febbraio 2014

L'atmosfera del Festival della canzone italiana ha già contagiato le sale del Casinò di Sanremo. Così mentre in teatro il Martedì Letterario ospiterà il 4 Febbraio Alfredo Mogol Rapetti e Giuseppe Anastasi con il libro 'Scrivere una canzone' (Zanichelli editore); nella hall si può ammirare per tutto il mese di febbraio la mostra fotografica Facce da Festival, curata dalla dott.sa Federica Flore.
"L'esposizione nasce dalla selezione del materiale documentario, parte della collezione privata del Casinò. Il comune denominatore delle foto sviluppate su lamina è rappresentato dai volti noti che hanno frequentato le sale della Casa da Gioco quando ospitava la rassegna musicale. Nello specifico ritratti di Domenico Modugno, Totò, Giorgio Gaber durante la sua prima esibizione al Festival, Gina Lollobrigida e tanti altri ancora.
La mostra Facce da Festival inizia con alcuni scatti (molti dei quali dello studio fotografico Moreschi) dedicati al pubblico di allora, le immagini si riferiscono sia al pubblico delle prove sia a quello della sera, dove l'abbigliamento e le pettinature fanno da padroni, negli anni d'oro del cantautorato italiano: ovvero tra la seconda metà degli anni '50 e i primissimi anni '70. Tra il pubblico si riconoscono volti noti, tra i tanti quello di Totò. Il percorso espositivo segue con i ritratti sul palco nei momenti delle esibizioni canore: una sezione divisa tra i protagonisti maschili e femminili. Infine, per il numero maggiore di documentazione, una sezione dedicata esclusivamente alla figura di Domenico Modugno, dove le fotografie di diversi formati sono accompagnate da ritagli di giornale dell'epoca con articoli dedicati alla città dei fiori e della canzone italiana.
La mostra Facce da Festival risulta un ottimo connubio tra il passato e presente rispetto alla più tradizionale delle manifestazioni italiane. Questa volta, infatti, non sarà soltanto il valore degli scatti fotografici esposti a fare l'esposizione, ma anche il loro valore simbolico nella storia del costume e della società".

Immagine: Giorgio Gaber

domenica 2 febbraio 2014

IMMINENTE APERTURA DI VILLA ANGERER A SANREMO





IMMINENTE APERTURA DI VILLA ANGERER A SANREMO

Ubicata a lato del Casinò, con ingresso da via Fratelli Asquasciati, Villa Angerer, fu l
a prima dimora a Sanremo della famiglia Calvino, appena giunta da Cuba.
Il Comune di Sanremo, proprietario di questo gioiello liberty, caratterizzato da vetrate variopinte e circondato da un parco ricco di rarità botaniche, ne ha annunciato l'imminente apertura al pubblico.


LA SABBIA NELLE TASCHE - AUDITORIUM DI SANTA CATERINA, FINALBORGO 2/2/2014





DOC in Borgo
LA SABBIA NELLE TASCHE
di Filippo Grilli
con Lorenzo Pozzi, Nicoletta Monaco, Luca Pirola, Marco Maggioni, Simone Farina, Hani Shaban, Alberto Arosio
(2012, 103 min)
Auditorium di Santa Caterina - Finalborgo
domenica 2 febbraio 2014, ore 17,00

Un film che descrive la realtà dell'immigrazione attraverso la narrazione di una storia esemplare, nel genere del docu-film. Girato con attori non professionisti, con enorme passione, con risultati sorprendenti, la pellicola è occasione per meditare su un problema di drammatica attualità. Parte delle riprese sono state effettuate a Genova e la lunga coda del film a Varigotti