sabato 31 marzo 2012

CLARINDO BASSANI: CAVE CANEM - M'ARTE, ARMA DI TAGGIA



CLARINDO BASSANI
CAVE CANEM
presentazione di Fulvio Cervini
M'Arte
Via San Giuseppe 22 - Arma di Taggia
dal 31 marzo al 5 maggio 2012

Il ritratto di animali vanta una lunga e nobile tradizione, nella civiltà figurativa occidentale. E non soltanto come sottogenere buono per arredare i salottini delle vecchie zie. Basti citare i cavalli dipinti da Giulio Romano in Palazzo Te a Mantova o i cani fotografati da Elliott Erwitt in situazioni curiose, con o senza i loro padroni, e da altezze insolite. Clarindo Bassani naturalmente lo sa. Nell’intraprendere un filone di ricerca incentrato su ritratti di cani amplificati dal formato grande e dal punto di vista generalmente ravvicinato non può che giocare con una tradizione richiamata giusto per essere contraddetta. Assai raramente si sono visti cani così grandi, e tanto più sulle pareti di una galleria; e quasi mai cani così classici e anticlassici al tempo stesso. Eliminando ogni riferimento di contesto, Bassani rappresenta l’antitesi di Erwitt. Parliamo di ritratti in senso molto stretto, perché il corpo non si percepisce quasi mai nella sua totalità – e anzi sfuma come riassorbito da un fondo sui toni del grigio e del bianco - e l’occhio deve concentrarsi su un muso che si tende a rappresentare (e dunque a percepire) come volto individualizzato. Isolandolo dal resto e forzando il metro naturale, ogni essere vive di una fisionomia che diventa personale, quasi in contraddizione con i titoli attribuiti ai dipinti dall’autore, che riportano in genere la razza del cane. Eppure non sappiamo niente di questi cani, nulla delle loro storie né dei loro padroni. Nemmeno come si chiamano, forse perché i nomi ai cani li danno gli umani (e dunque Bassani non voleva darli, né raccontare storie). A definire il cane non devono essere il padrone o gli attributi, ma la sua stessa bellezza, priva di interazioni con alcun altro essere, tranne l’artista. Che la restituisce con segno veloce, e bella materia liquida; ma la consuetudine con i soggetti ci conferma che quel segno è molto meditato. Davanti a noi c’è quasi un’idea archetipica di cane. Ma come per conoscere l’uomo bisogna conoscere la molteplicità degli uomini attraverso gioie, sofferenze e deformazioni dei loro volti – guardandoli e amandoli uno a uno – così non possiamo accontentarci di associare il cane all’idea di cane, e neppure a ciò che l’uomo si aspetta da lui. In verità, davanti a noi c’è un altro da noi con cui siamo obbligati a entrare in contatto. Del resto Bassani ha sospinto qualche volta la pittura a cercare una simbiosi tra il miglior amico dell’uomo e il miglior (?) amico del cane, sempre sul filo di una dissoluzione della forma accentuata da colature ed effetti di quasi non finito. Ma una vena sentimentale e quasi malinconica attraversa la simpatia che il pittore nutre per i suoi modelli, perché essi sembrano quasi sul punto di svanire; e i loro occhi neri e profondi ci guardano – o ci sfuggono – come varchi verso l’assoluto o il nulla. Bassani prosegue con dalmati e alani un lavoro che lo vede impegnato da anni a esplorare le potenzialità del volto umano, protagonista assoluto di grandi tele in cui occhi non meno abissali fendono maschere solcate dal tempo e dalla vita, e consumate dalla stessa dialettica tra realismo fotografico e realismo pittorico, sintetizzata in una negazione delle apparenze, che con accenti meno tormentati e appena più rasserenati distingue la serie dei cani. Forse questo accade perché gli uomini possono essere malvagi, gli animali mai. I cani non conoscono il peccato e la colpa, la disperazione e la rabbia, i tormenti e le ambiguità che gli uomini di Bassani hanno scritti negli occhi e nelle rughe, nelle smorfie e nelle grida. Possono al più conoscere tristezza e depressione, ma in ogni caso rappresentano un paradigma affettivo sicuro. Certo anche i cani, come gli umani, aderiscono all’atmosfera del fondo e si fanno a loro volta muri, allargandosi a coprire i muri del quadro come quelli della realtà. E dunque vanno guardati anche in rapporto a un terzo filone coltivato fruttuosamente da Bassani, quello dedicato alla consunzione di architetture e murature, che vengono dilavate dalla pioggia e corrose dai sali, quando non travolte da onde e venti. In questo flusso di coscienza cromatico, il cane – e magari un cane insolitamente grande – può tuttavia rappresentare un argine contro la perdita di forme, equilibri, riferimenti. Soprattutto quando spiazza il nostro spazio, guardandoci delicato e forte da una parete di casa.

Fulvio Cervini

venerdì 30 marzo 2012

SELIM ABDULLAH: PASSO TRA I PASSI - MUSEO ARCHEOLOGICO DEL FINALE, FINALBORGO



SELIM ABDULLAH
PASSO TRA I PASSI (TEMPO DELLA MATERIA)
a cura di Giovanni Murialdo e Giovanna Rotondi
Museo Archeologico del Finale
piazza G. Verdi (Chiostri di Santa Caterina) - Finale Ligure
dal 31/3/2012 al 9/9/2012

S'inaugura il 31 marzo, alle ore 16.30, presso il Museo Archeologico del Finale (Chiostri di Santa Caterina - Finalborgo) la mostra di Selim Abdullah, Passo tra i passi (Tempo della materia). All’evento interverranno i curatori dell’esposizione Giovanni Murialdo, presidente della sezione Finalese dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri ente gestore del Museo Archeologico del Finale e Giovanna Rotondi Terminiello, storica dell’arte già sovrintendente dei Beni Artistici per la Liguria, oltre a Daniele Arobba e Andrea De Pascale, rispettivamente Direttore e Conservatore del Museo Archeologico del Finale; sarà presente l’artista.
Selim Abdullah, nativo di Bagdad (1950), espone al Museo Archeologico del Finale circa novanta opere: sculture in bronzo e in terracotta, dipinti e disegni. Lavori che costituiscono un nucleo compositivo della sua recente ricerca artistica, tesa a dar vita a un’evocazione non solamente ideale - ma anche attiva della memoria - di alcuni cammini della storia, che dalla Mesopotamia attraversano il Mar Rosso per approdare al Mediterraneo: da Ur ai Fenici, ai Greci. Le diverse materie impiegate dall’artista (bronzo, argilla e pittura) convivono qui insieme intessendo una narrazione di minimi gesti, un epos domestico, che pur si raccorda e s’associa, nel ricordo, ai percorsi della grande epica delle genti antiche, e anche moderne. L’artista giunge a stabilire, per tal via, un intimo dialogo di reciproca corrispondenza fra le sue opere d’arte contemporanee e le testimonianze di un antico passato raccolte nel Museo Archeologico del Finale. Da questa esposizione emerge con forza come l’impegno profuso dall’artista in questi ultimi dieci anni di ricerca è incessantemente volto a trovare - attraverso i raccordi fra le diverse materie - il tempo della forma: dove il passato scivola verso il futuro, e dove la metamorfosi diviene elemento base di continuo arricchimento.
È così che, in quest’occasione speciale, «i manufatti archeologici del Museo Archeologico del Finale, risalenti alle ere primordiali della storia umana, sono ulteriori interlocutori del dialogo tra i lavori di Selim e lo spazio che li ospita. Per loro medesima natura molti di essi generano nei visitatori ulteriori suggestioni per corrispondenza materica (la creta) e cromatica (il rosso mattone e il grigio dell'argilla)» (G. Rotondi). E, di riflesso, i reperti archeologici giungono a loro volta ad assumere «dimensioni lontane dagli abituali stereotipi culturali: in una visione che li porta a perdere i propri intimi connotati di oggetti del passato attraverso il contatto con le forme, i colori ed i messaggi trasmessi dalla produzione di un artista che, vivendo nel presente, ci fornisce un’altra originale pagina di quell’ininterrotta narrazione» (G. Murialdo).
L’esposizione è accompagnata da un ricco Catalogo pubblicato da Silvana Editoriale, in cui l’evento - illustrato dai testi di Giovanni Murialdo e di Giovanna Rotondi Terminiello - è documentato da un ampio apparato fotografico.
La mostra Passo tra i passi (Tempo della materia) rimarrà visitabile fino al 9 settembre 2012 negli orari di apertura del Museo Archeologico del Finale (ingresso museo e mostra: intero 4 euro, ridotto 2 euro): aprile, maggio, giugno e settembre ore 9.00-12.00 e 14.30-17.00 tutti i giorni tranne il lunedì; nei mesi di luglio e agosto ore 10.00-12.00 e 16.00-19.00 tutti i giorni tranne il lunedì.

giovedì 29 marzo 2012

DANIELE GAGLIANONE: RUGGINE - NUOVO FILMSTUDIO, SAVONA 30/3(2012

DANIELE GAGLIANONE
RUGGINE
film (Italia, 2011)
Nuovo Filmstudio
piazza Diaz 46 R. - Savona
venerdì 30 marzo 2012, h. 21,00

In occasione del workshop tenuto dal regista torinese a Celle Ligure, viene proiettato la Nuovo Filmstudio "Ruggine", il film di Daniele Gaglianone, presentato lo scorso anno alla Mostra del Cinema di Venezia.

"Ruggine" racconta la difficile pre-adolescenza di una “banda” di ragazzini, immigrati meridionali nel desolato quartiere gli Alveari alla periferia di una grande città. Nella terra di nessuno, tra città e campagna, un grande deposito - immenso “mostro” di rugginosi rottami metallici - è il luogo del gioco e dell’avventura. D’improvviso un altro mostro irrompe, stavolta in carne ed ossa. Due bambine vengono violentate e uccise e d’un tratto tutto cambia: le scaramucce tra bande avverse, le esplorazioni, i primi timidi sentimenti, l’affannosa ricerca del proprio ruolo nel gruppo vengono cancellati dal pericolo, in quell’estate di paura che ciascuno porterà nella memoria come un insostenibile fardello. Trent’anni dopo Sandro, Carmine, Cinzia sono ancora marchiati da quell’esperienza incancellabile che ha traumaticamente segnato la fine dell’infanzia.

mercoledì 28 marzo 2012

L'INCUBO CARBONE - LIBRERIA UBIK, SAVONA 29/3/2012



L'INCUBO CARBONE
Inquinamento ambientale e patologie connesse
incontro con ALDO PASTORE
Libreria Ubik
corso Italia 116 R: - Savona
giovedì 29 marzo 2012, h. 18,00

Partecipano GIOVANNI DURANTE, Presidente ARCI, e VITO BRUNETTI, ex sindacalista CGIL, in collaborazione con l'ARCI.

Questo incontro permetterà di fare alcune riflessioni di ampio respiro sul presente e sul futuro delle centrali a carbone, e sulle motivazioni alla base dell’inevitabile tramonto del carbone per l’intera umanità nel prossimo futuro.

“I nostri politici, i nostri imprenditori industriali, i nostri sindacalisti e, più in generale, i nostri concittadini conoscono i danni reali e potenziali (ed i relativi costi) che l’impiego del carbone comporta? E di conseguenza, i limiti del suo impiego?…”
Cominciano così gli approfondimenti e le domande sul tema del carbone poste dal noto medico ed ex Parlamentare savonese Aldo Pastore.
La scelta di incrementare in Italia l’uso del carbone per la produzione di energia elettrica tramite la riconversione e la costruzione di grandi centrali è una scelta nociva e sbagliata, la combustione del carbone produce altissime emissioni di anidride carbonica, più del doppio di quelle del gas, aggravando il fenomeno del cambiamento climatico che minaccia il futuro del Pianeta.
Il carbone è anche una grave minaccia per la salute di tutti, ANCHE CON GRUPPI DI NUOVA GENERAZIONE: la combustione rilascia un cocktail di inquinanti micidiali (Arsenico, Cromo, Cadmio e Mercurio) che coinvolgono aree anche molto lontane dalle centrali. L’Anidride solforosa emessa, combinandosi con il vapore acqueo, provoca le piogge acide.
Il carbone è conveniente solo per le grandi lobby proprietarie delle centrali, che non rispondono dell’inquinamento causato e usano un combustibile a buon mercato.

martedì 27 marzo 2012

LES JOURNÉES DU CINÉMA ITALIEN 2012 - ESPACE MAGNAN, NICE 21-31/3/2012



LES JOURNÉES DU CINÉMA ITALIEN 2012
Espace Magnan
31, rue Louis de Coppet - Nice
21 - 31 mars 2012

27e édition pour ce festival axé sur le cinéma italien émergent, qui propose comme chaque année une majorité de films inédits en France et en Italie : fictions, documentaires et film de patrimoine en VO sous-titrée en français. Mais aussi des rencontres avec des réalisateurs et des acteurs, une exposition de photos de Gian Maria Volonté, une Osteria/restauration et une dégustation de vins...

2012. L'Italie bouge, la société bouillonne, la politique change... La production cinématographique récente offre de très bonnes comédies et de nombreux films - souvent documentaires - qui comme toujours, reflètent les contradictions et les inquiétudes sociétales.
Désir d'échapper à la crise ? Pas vraiment car si l'on rit - le talent du cinéma italien est bien là ! - le quotidien, la politique, les grands problèmes de société sont plus que jamais au cœur des films qui interrogent et analysent les évolutions de la cité, ses mouvements internes, visibles ou plus "souterrains".
Et parce que l'Histoire, la Mémoire, sont essentielles, retour sur l'un des grands films du patrimoine et de l'apogée du cinéma politique italien, dont l'actualité reste brûlante, mise en perspective et hommage à un homme engagé et acteur de talent, Gian Maria Volonté.

lunedì 26 marzo 2012

GIOVANNI FILORAMO: LA CROCE E IL POTERE - TEATRO DEL CASINO' DI SANREMO 27/3/2012


GIOVANNI FILORAMO
LA CROCE E IL POTERE
Cristiani da martiri a persecutori
presentazione del volume edito da Laterza
Teatro del Casinò di Sanremo
martedì 27 marzo 2012, h. 16,30

Martedì 27 marzo nel teatro dell’Opera ore 16.30 Giovanni Filoramo relaziona sulla sua opera “La croce e il potere. Cristiani da martiri a persecutori.” Introduce l’autore Ito Ruscigni, curatore della rassegna.

Poco più di settant'anni del IV secolo dopo Cristo condizionano tutta la storia dell'Occidente. Sono infatti poco più di settant'anni quelli che passano dall'editto di Costantino, nel 313 - che concede ai cristiani fino ad allora martiri e perseguitati la libertà di culto - al 380, quando Teodosio dichiara il cristianesimo unica religione ufficiale dell'impero romano e da avvio alla persecuzione delle altre religioni, fino ad allora tutte liberamente praticate a Roma. La croce, da simbolo dell'umiliazione del Cristo e della sua morte redentrice, si trasforma in settant'anni in una potente immagine politica di potere e vittoria: come è stato possibile questo cambiamento? perché e come la croce, simbolo di sofferenza e martirio, è potuta diventare il simbolo stesso del potere? in che modo e per quali ragioni questo segno di un potere trascendente, di un Regno che non è di questo mondo, ha finito per intrecciare il suo destino con le potenze politiche, diventando invece un segno della conquista di corpi e di anime? Giovanni Filoramo racconta la storia straordinaria di come i cristiani da martiri siano divenuti persecutori. Una storia di contrasti sempre più violenti tra i seguaci dei culti pagani e i cristiani, di divisioni interne tra le varie sette cristiane in Medio Oriente, in Europa e in Africa, di relazioni sempre più strette tra capi religiosi e capi del potere politico. Fino a quando la Chiesa cattolica diviene essa stessa strumento del potere e fattore di ordine istituzionale...

Giovanni Filoramo, è nato a Monopoli in provincia di Bari nel 1945. Insegna Storia del cristianesimo presso l'Università di Torino. Si è occupato di vari aspetti della storia del cristianesimo antico, di nuovi fenomeni religiosi, di storia delle interpretazioni e di problemi metodologici della storia religiosa.

domenica 25 marzo 2012

JÉRÔME ROBBE: COUNTRY TRASH - ÉSPACE À VENDRE - NICE


JÉRÔME ROBBE
COUNTRY TRASH
Éspace à vendre
17, rue Smolett - Nice
17 mars - 15 mai 2012

Au travers de son œuvre, Jérôme Robbe interroge sans trêve les marges et limites du médium pictural au travers d'expérimentations faites de compressions, de miroirs altérés par d'épaisses couches de laques, de vernis et peintures, mais aussi de figures tout juste esquissées et disparaissant déjà.
En 2011, alors que le Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain de la ville de Nice est rénové, l'artiste décide de récupérer les plaques de marbre de la façade pour les déplacer jusqu'au Musée National Marc Chagall et s'en servir de supports pour son installation monumentale intitulée a:m/P:M.
L'oeuvre, large de quinze mètres et longue de vingt-cinq, est constituée de ces vestiges de marbre englués dans plusieurs milliers de litres de peinture à la façon d'une banquise figée au moment de sa fonte ou de restes d'architectures pétrifiés dans une coulée de lave aux couleurs acidulées. Par ces gestes de déplacements (les marbres du MAMAC greffés à l'architecture extérieure du Musée Chagall; le médium pictural que l'on regarde généralement à la verticale, transposé à l'horizontale), Jérôme Robbe se joue et renverse les codes de la peinture qui ne se regarde pas, mais se parcourt, se foule du pied, et de la sculpture qui ne s'érige pas mais s'agglomère, s'étend, se tasse, se casse.
Avec l'exposition «Country trash», Robbe réactive cette installation en la déplaçant et la malmenant une nouvelle fois; ainsi, l'étendue figée faite de peinture et de marbre d'a:m/P:M est détachée, arrachée presque, du sol du Musée Chagall, pour être ensuite débitée en bandes installées au sein d'un immense dévidoir en acier et vendue «au mètre». En migrant une nouvelle fois, l'oeuvre change d'échelle et semble ironiquement revenir vers des modes de montration plus traditionnels, chaque morceau découpé occupant en effet une surface de 1,10 x 1,10 m et étant fixé au mur à l'aide d'oeillères. En vendant presque littéralement sa peinture «au kilomètre», Jérôme Robbe dresse ici une cartographie déconstructive et malléable de la peinture qui passe ici sous silence ses propriétés purement figuratives.

sabato 24 marzo 2012

PAOLO ANSELMO: MOSTRI, MOSTRICIATTOLI ED ESSERI MARINI - ADRIANA SARTORI ARTE, MANTOVA



PAOLO ANSELMO
MOSTRI, MOSTRICIATTOLI ED ESSERI MARINI
Arianna Sartori Arte and Object Design
via Cappello 17 - Mantova
dal 24/3/2012 al 5/4/2012

Paolo Anselmo, autodidatta, inizia la sua avventura nel mondo della ceramica nel 1996 all'interno dell'albergo Villa Chiara di Albissola Marina esercitandosi nella sala riunioni trasformata in laboratorio. Nello stesso anno apre la sua prima galleria, sempre in Albissola, presentando anche opere permanenti per l'allestimento del nuovo Hotel Garden, oggi punto di incontro per numerosi artisti.

Catalogo in galleria con presentazione di Philippe Daverio.

venerdì 23 marzo 2012

LA CULTURA DELLO SCAMBIO SULLE ALPI SUD-OCCIDENTALI - BIBLIOTECA APROSIANA, VENTIMIGLIA 24/3/2012



LA CULTURA DELLO SCAMBIO SULLE ALPI SUD-OCCIDENTALI
presentazione degli Atti del Convegno
Civica Biblioteca Aprosiana
Chiostro di Sant'Agostino
Via Cavour 61 - Ventimiglia
sabato 24 marzo 2012, h. 17,00

“La cultura dello scambio sulle Alpi Sud-Occidentali” al centro dell’incontro che si terrà il prossimo 24 marzo presso la Civica Biblioteca Aprosiana –Chiostro di Sant’Agostino- di via Cavour 61, Ventimiglia.
A presentare gli atti del convegno e il libro a tema ci saranno i professori Beatrice Palmero, collaboratrice della rivista Intemelion ed Eric Gili, della Amont, entrambi curatori del testo.
Il volume, che si compone di una trentina di capitoli, mette in evidenza lo spazio transfrontaliero del territorio Intemelio, ed è suddiviso in tre sessioni : Territorio e relazioni di produzione, Frontiera e salvaguardia dei luoghi, Società meridialpina e scambi.
L’opera, scritta in italiano e francese, si avvale di contributi di studiosi, ricercatori e docenti universitari che analizzano particolari storici legati alla tematica.
L’evento, organizzato dall’associzione AssoLab StArTAm, in collaborazione con l’Alliance Francaise e il patrocinio della Città di Ventimiglia, si terrà alle ore 17.

giovedì 22 marzo 2012

DESOCIALIZZAZIONE E INSICUREZZA SOCIALE - POLO UNIVERSITARIO IMPERIESE 23/£/2012



DESOCIALIZZAZIONE E INSICUREZZA SOCIALE
nelle società del nuovo capitalismo
Polo Universitario Imperiese
Via Nizza - Imperia
venerdì 23 marzo 2012

Il corso si propone di ripercorrere il processo di costruzione di una «società di individui», caratterizzata da dinamiche profonde di disaffiliazione e incertezza sociale, sullo sfondo delle trasformazioni in atto nell’architettura istituzionale delle società contemporanee.
L’analisi del passaggio dal government alla governance, e del ruolo che in esso assumono i processi di fluidificazione e contrattualizzazione del diritto, su cui si è radicata la cultura egemone dell’auto-governo delle network societies, costituiranno un punto di osservazione privilegiato per indagare la crisi e la metamorfosi dei sistemi di welfare.
L’ipotesi analitica che sorregge l’impianto del corso, e che si proporrà di esplorare attraverso lo studio dei repertori argomentativi in uso nelle politiche sociali, è che l’enfasi riposta sui legami sociali, sul networking, sull’auto-organizzazione, sia in qualche misura parte integrante del processo di privatizzazione dei servizi, contribuendo a indebolire lo statuto di diritto delle protezioni sociali.
In questa prospettiva, si approfondiranno, da un lato, le dinamiche alla base del cambiamento dello statuto degli individui, da cittadini a clienti, informato dalla grammatica neoliberale di un individuo libero e responsabile, dell’altro, il progressivo venir meno di risorse e supporti all’individualizzazione forniti dai sistemi di welfare.
Saranno soprattutto i rischi connessi alla moralizzazione dell’aiuto, alla personalizzazione dei rapporti, alla richiesta di fedeltà (se non di vere sudditanze), a fare da filo conduttore all’intero corso, nell’intento di evidenziare, insieme alla trasformazione del tessuto normativo delle società del nuovo capitalismo, problemi e mutazioni della stessa democrazia.

Venerdì 23 marzo 2012

9,30 Accoglienza e introduzione
coordina Paola Molinatto Università di Genova

SCENARI
10,00 Per un vocabolario critico della governance
Maria Rosaria Ferrarese
Università di Cagliari
11,00 Come concretizzare garanzie nelle politiche di welfare
Monica Raiteri
Università di Genova

12,45 intervallo

POLITICHE SOCIALI
14,00 La contrattualizzazione nelle politiche sociali:
dispositivi, strumenti, retoriche
Raffaele Monteleone
Università di Milano Bicocca

mercoledì 21 marzo 2012

150 ANNI E NON LI DIMOSTRA - VILLA BOSELLI, ARMA DI TAGGIA 22/3/2012


150 ANNI E NON LI DIMOSTRA
Evoluzione del contesto socio-economico della Liguria e di Imperia
Convegno
Villa Boselli
via Paolo Boselli 1 - Arma di Taggia
giovedì 22 marzo 2012, h. 9,00 ss.

Oggi, a partire dalle 9, presso Villa Boselli ad Arma di Taggia si terrà il convegno "150 anni e non li dimostra - Evoluzione del contesto socio-economico della Liguria e di Imperia".
L'incontro sarà coordinato da Costanza Florimonte, responsabile confederale cgil Arma Taggia.
Inoltre interverranno: Vincenzo Genduso Sindaco di Taggia; Franco Amadeo Presidente Camera di Commercio Imperia; Maurizio Scajola Segretario Generale UNIONCAMERE Liguria.
Seguiranno poi gli approfondimenti da parte dei relatori: Giuseppe Tantazzi già direttore Banca d’italia sede di Genova; Claudia Sirto Camera di Commercio Genova; Andrea Zanini Facoltà di Economia Sez. Storia Economica Università di Genova; Anna Militello Dirigente Sede Istat per la Liguria; Andrea Marino Istat sede per la Liguria; Bruno Spagnoletti Responsabile Ufficio Economico CGIL Liguria. Le conclusioni al termine del convegno saranno affidale al segretario generale della Liguria per la CGIL Renzo Miroglio.

martedì 20 marzo 2012

TETSURO SHIMIZU: (R)ESISTENZA - BALESTRINO, ALBISSOLA MARINA



TETSURO SHIMIZU
(R)ESISTENZA
Balestrini Centro Arte Cultura contemporanea
Via Isola 40 - Albissola Marina
dal 17 marzo al 12 maggio 2012

Ad Albissola Marina presso le sale di “Balestrini centro cultura arte contemporanea” sabato 17 marzo alle ore 17:30 sarà inaugurata “(R)esistenza”, una mostra dedicata alle opere recenti di Tetsuro Shimizu che proseguirà sino al 12 maggio (orario: 16:00-18:30; domenica chiuso; ingresso libero). Di Tetsuro Shimizu, giapponese di Tokyo e milanese d’adozione, Franco Balestrini e Riccardo Zelatore hanno voluto allestire nelle sale di via Isola, una garbata personale. Una decina di lavori tra piccoli e grandi, che documentano gli ultimi due anni della sua ricerca su spazio e colore.
Pittura come soffio vitale. Pittura come dimensione esistenziale. Prima ancora che atto pittorico, conoscenza e pensiero, anche utopia. Catarsi salvifica e insieme proiezione spirituale. Memoria e presagio del proprio percorso di artista e di uomo. Tenacia, energia, risolutezza, sempre portate sottovoce, con eleganza, a coniugare l’educazione orientale con la ormai ventennale consuetudine occidentale. Abnegazione al lavoro come morale ascetica, come pratica di conoscenza e strumento liberatorio.
È così che si avverte l’attitudine e la dedizione di Shimizu alla pittura. Ma invero, unicamente di pittura si tratta? Come non rilevare l’azione plastica di sapiente artigiano che sagoma da sé i telai in legno a predisporre un’escursione spaziale che non si limita alla superficie interna del dipinto ma mette la tela in reciproco stretto rapporto con l’ambiente. Una plasticità che trascende il dominio della pittura per accarezzare la dimensione oggettuale. Persino i bordi esterni del telaio dipinti paiono sottolineare questa intenzione di entrare e uscire dal quadro, di annullare la soglia tra spazio e pittura.
Si è voluto titolare questo progetto (R)esistenza, che è anche una delle opere in mostra. È significativo, in questo caso più che in altri, notare le didascalie dei lavori. Compaiono titoli come Immunità, Subconscio, Ostinazione, Tremore, Appassionato e per chi conosce Tetsuro è facile comprendere come l’immersione nel lavoro sia per lui in questi anni recenti insieme lavoro, terapia, vita. Per l’occasione sarà pubblicato il quarto Quaderno di arte contemporanea, sempre a cura di Riccardo Zelatore.
Tetsuro Shimizu nasce a Tokio nel 1958. Dopo gli studi artistici in Giappone, nel 1987 si trasferisce a Milano, dove si diploma in pittura all’Accademia di Brera. La ricerca di Shimizu consiste nel coerente progressivo perfezionamento di un linguaggio definito, riconoscibile ed unitario, pur nella sua ricchezza e varietà interna. C’è una straordinaria cura riservata dall’artista sia alla preparazione del supporto, sempre diverso in ogni lavoro, sia all’esecuzione dell’atto pittorico, frutto di un progetto ben preciso di pennellate che sembrano nascere dall’incontro e dal fermento di forze opposte, centripete e centrifughe: telaio e colore generano così nuove forme nello spazio, nuovi ritmi come onde. Ogni singolo supporto viene pensato e sagomato per dare maggiore forza all’intervento pittorici; le dominanti dei quadri, i tre colori primari più il verde, esprimono precisi stati mentali, un’intimità emotiva intensamente “auscultata” e simbolizzata. “La tela sagomata per sottili squilibri geometrici; la predilezione per una monocromia ricca, intesa non come trattazione monocorde e minimale d’un tono ma come articolazione teoricamente infinita di toni concordi, attraverso il lavorio dichiarato del pennello. Tetsuro svolge il proprio azzardo espressivo sul discrimine tra padronanza e perdita del centro, tra chiarezza formale e disordine generatore”.

GAN ENRICO RUSCONI. COSA RESTA DELL'OCCIDENTE - TEATRO DEL CASINO' DI SANREMO, 20/3/2012

GIAN ENRICO RUSCONI
COSA RESTA DELL'OCCIDENTE
La secolarizzazione e le sue conseguenze
presentazione del volume edito da Laterza
Teatro del Casinò di Sanremo
martedì 20 marzo 2012, h. 16,30

Gli occidentali hanno la sindrome del post (post-democrazia, post-secolarismo, post-eroismo). Sono epigoni di un Occidente la cui essenza è stata identificata classicamente nella 'razionalità'. Cosa rimane oggi di questa razionalità, che ne è della sua pretesa di rappresentare un modello universale per tutte le culture?
La brutalità della crisi in corso smentisce la (presunta) razionalità del sistema economico-finanziario e produce mutazioni culturali e politiche che mettono in questione l'idea stessa di razionalità su cui si è costruita la civiltà dell'Occidente. Ne sono coinvolti non solo i presupposti normativi della democrazia ma l'insieme dei cosiddetti 'valori occidentali'. Questo saggio riesamina i criteri della razionalità occidentale ripercorrendone i passaggi essenziali – dalla ridefinizione della modernità al confronto con le altre culture, sino all'elaborazione della scienza dell'uomo-natura. Soltanto affrontando questi problemi possiamo recuperare quella razionalità senza la quale l'Occidente rischia di perdere se stesso.

Gian Enrico Rusconi è professore emerito di Scienza politica presso l'Università di Torino, Fellow del Wissenschaftskolleg di Berlino e Gastprofessor nella Freie Universität di Berlino, nel 1997 ha vinto la Goethe-Medaille, assegnata dai Goethe-Institute tedeschi agli studiosi stranieri che hanno contribuito all’arricchimento dei rapporti tra la cultura tedesca e l’estero. Tra le sue pubblicazioni più recenti: Germania Italia Europa (Einaudi 2003, ed. tedesca Schöningh 2006); Non abusare di Dio. Per un'etica laica (Rizzoli 2007); Estraniazione strisciante tra Italia e Germania? (a cura di, Il Mulino 2008, ed. tedesca Oldenbourg 2008); L'azzardo del 1915. Come l'Italia decide la sua guerra (Il Mulino 2009); Cavour e Bismarck. Due leader fra liberalismo e cesarismo (Il Mulino 2011).

domenica 18 marzo 2012

MARIA REBECCA BALLESTRA: JOURNEY INTO FRAGILITY - PROG_ZENTRUM FUR KULTURPRODUKTION, BERN



MARIA REBECCA BALLESTRA
JOURNEY INTO FRAGILITY
Progr _ Zentrum fur Kulturproduktion
Waisenhausplatz 30 - Bern
18/3/2012 - 27/3/2012

Journey into Fragility è un progetto itinerante concepito dall’artista Maria Rebecca Ballestra e ispirato alla “Carta di Arenzano per la Terra e per l’Uomo”.
Le dodici tesi della Carta ispireranno dodici diversi progetti in altrettanti paesi del mondo (febbraio 2012 - gennaio 2013) con l’intento di sviluppare un dialogo attivo sull’ambiente e sul valore del vivere sulla Terra.
La seconda tappa del viaggio avrà luogo in Svizzera dal 18 al 27 marzo 2012, dove Rebecca, riflettendo sulla prima tesi della Carta "il rapporto con la terra comporta anche responsabilità e doveri", mediterà sul ruolo della politica come rappresentante degli interessi di un singolo paese in un mondo ormai interconnesso.
I quesiti posti ruotano attorno ad una problematica centrale: può la politica modificare se stessa al fine di preservare la specie umana e la terra che si ospita?
In collaborazione con Kalart e Progr - Zentrum fur Kulturproduktion (www.progr.ch) è organizzato un fitto programma di incontri, conferenze e workshop con altri artisti, finalizzato alla condivisione di idee e possibili letture del rapporto arte, scienza e ambiente.
Rebecca realizzerà un'opera video in collaborazione con il video-artista Luca Coclide.

Maria Rebecca Ballestra è nata a Ventimiglia nel 1975. Artista e fotografa, si diploma all’Accademia di Belle Arti di Firenze e studia presso la Facultad de Bellas Artes di Granada (Spagna). Dal 1994 espone in mostre collettive e personali in Italia ed all’estero.  Di lei tra le esposizioni recenti più importanti si segnalano: La Quadriennale di Scultura di Riga (Lettonia), il Mois de la Photo Off (Parigi), VideoAppart (Parigi), “Urban Jealousy” (Istanbul) Arrivi e Partenze.Italia”, Mole Vanvitelliana (Ancona) .
All'International Land Art Workshop 2012, organizzato da NKA Foundation dal 9 al 24 Febbraio 2012, in Ghana ad Abtenim nella region e dell'Ashanti partecipa con le sue dodici tesi della “Carta di Arenzano per la terra e per l'uomo” al progetto Journey into Fragility. Si tratta di un progetto itinerante concepito dall’artista Maria Rebecca Ballestra, ideato da Massimo Morasso nel 2001 al fine di ripensare in modo costruttivo il tema della crisi ambientale.
La Carta è stata sottoscritta da alcuni tra i più noti poeti al mondo (tra i quali Derek Walcott, Seamus Heaney, Adonis, Bei Dao, Mario Luzi, Yves Bonnefoy, Andrea Zanzotto, John Ashbery).

sabato 17 marzo 2012

L'INSTITUT DES ARCHIVES SAUVAGES - VILLA ARSON, NICE



L'INSTITUT DES ARCHIVES SAUVAGES
Villa Arson
Galerie Carrée - Galeries du patio et des Cyprès
20 av. Stephen Liégeard - Nice
17 février - 28 mai 2012

Cette exposition réunit une trentaine d'œuvres contemporaines qui ont toutes pour point commun de proposer des systèmes d'archivages originaux et singuliers, tant dans leur forme que dans leur contenu. Il s'agit de sortir des classifications habituelles à vocation scientifique ou historique pour inventorier des nouveaux moyens de collecte, de restitution ou de consultation de documents. Chaque archive sauvage crée sa propre institution, ses méthodes de classement, ses catégories propres, ses fonctions et usages.
Si les archives se définissent généralement par la constitution et le classement d’objets et de documents à des fins historiques, scientifiques, culturelles, administratives ou même domestiques, il est possible d’établir entre elles des distinctions qui dépassent ces catégories disciplinaires. Les moyens de la collecte, le statut et la nature des objets réunis, leur organisation ainsi que leurs systèmes de consultation constituent autant de points où sont amenés à varier les principes, les processus et les usages de l’archive.
En effet, de la tour de Babel aux cabinets de curiosités de la Renaissance, de la Bibliothèque d'Alexandrie aux archives de la Nasa, en passant par les labyrinthes sans fin ni parcours de Jorge Luis Borges, il existe une grande diversité d'archives. Et pourtant, on assiste aujourd'hui dans le champ de l'art à un processus de banalisation de ses formes, systématiquement associées à la restitution de documents, le plus souvent photographiques ou textuels, présentés de manière linéaire ou frontale, sur table ou sur meuble, offrant une lecture accessible à tout visiteur.
Les recherches de l’Institut des archives sauvages s'attachent à distinguer des œuvres contemporaines qui ont pour point commun de proposer des systèmes d'archivages originaux. Il est alors entendu que toute archive « sauvage » crée sa propre institution, ses méthodes de classement, ses catégories propres, ses fonctions et ses usages jusqu'à la possible invention de savoirs. Le travail de l’Institut consiste donc à repérer et à comprendre la singularité des dispositifs artistiques de l’archive, les logiques spécifiques qui président à leur formation. Son horizon est une "archivologie", ou science des schémas de construction, des modes de fonctionnement et des formes potentielles de l’archive.
L'Institut des archives sauvages s'inscrit dans un cycle de réflexion mis en place par le centre d'art de la Villa Arson depuis 2006. Ce cycle a produit les expositions Intouchable / L'idéal transparence (30 juin – 24 septembre 2006), A moitié carré / A moitié fou (10 février – 3 juin 2007), Ne pas jouer avec des choses mortes (29 février – 24 mai 2008), Acclimatation (31 octobre 2008 – 24 mai 2009) et Double Bind / Arrêtez d'essayer de me comprendre ! (5 février – 30 mai 2010). Pour chacune de ces expositions, il s'est agit de traiter un sujet balisé de l'histoire de l'art ou de l'esthétique, mais au travers de ses paradoxes et ambivalences.

Liste des artistes : Åbäke (France - Suède - Grande Bretagne), Eva Aeppli (Suisse), Bertille Bak (France), Andrea Cera (Italie), Collective JukeBox (France), Sylvie é Chérif Defraoui (Suisse), Patrick Everaert (Belgique), Christoph Fink (Belgique), Ryan Gander (Grande Bretagne), Joana Hadjithomas & Khalil Joreige (Liban - France), Susan Hiller (USA), Christoph Keller (Allemagne), Mike Kelley (USA), Alexandre Lenoir (France), Matt Mullican (USA), Daphné Navarre (France - Autriche), Anna Oppermann (Allemagne), Dan Peterman (USA), Julien Prévieux (France), Kit Rangeta (France), Michael Riedel (Allemagne), Alain Rivière (France), Ian Simms (Afrique du Sud - France), Jules Spinatsch (Suisse), Tatiana Trouvé (Italie - France), Patrick Van Caeckenbergh (Belgique), Franz Erhard Walther (Allemagne), Tamara de Wehr & Joshua Burgr (Suisse - USA).

Membres de l'Institut des archives sauvages : Jean-Michel Baconnier, Christophe Kihm, Eric Mangion, Florence Ostende et Marie Sacconi.

L’exposition l'Institut des archives sauvages est associée au projet de recherche Archive, histoire, projet. Recherches sur les pratiques artistiques de l’archive, qui bénéficie du soutien du Fonds national suisse de la recherche scientifique (DOREsearch), du concours de la HEAD, Haute école d'art et de design - Genève et de l'ECAV - Ecole cantonale d'art du Valais.

venerdì 16 marzo 2012

PIERO SIMONDO: L'IMMAGINE IMPREVISTA - MUSEO CIVICO, SANREMO 17/3/2012



PIERO SIMONDO
L'IMMAGINE IMPREVISTA
presentazione del volume edito da Il Canneto
Museo Civico di Sanremo
Palazzo Borea d'Olmo
Via Matteotti 143 - Sanremo
sabato 17 marzo 2012, h. 17,00

Sabato 17 marzo, ore 17, verrà presentato il volume "Piero Simondo. L'immagine imprevista" a cura di Sandro Ricaldone. L'incontro si inserisce negli appuntamenti culturali del Museo civico di Palazzo Borea d’Olmo, Via Matteotti 143 in Sanremo.
Saranno presenti: Alessandro Giacobbe, Marco Innocenti, Paola Valenti e Cesare Viel che, con Sandro Ricaldone, parleranno dell'autore, protagonista della stagione di sperimentazioni artistiche che vide la nascita di movimenti d'avanguardia nell'Italia degli anni '50. Ingresso libero.

QUELLA SERA AL VEL D'HIVER - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINO' DI SANREMO, 16/3/2012




QUELLA SERA AL VEL D'HIVER
Storia dell'incontro fra Girardengo e Sante Pollastri
Teatro dell'Opera del casinò di Sanremo
venerdì 16 marzo 2012, h. 21,00

Il Casinò di Sanremo accoglie la Milano-Sanremo con un omaggio al ciclismo d’altri tempi.
Venerdì 16 marzo al Teatro dell’Opera è in scena lo spettacolo teatrale “Quella sera al Vel d’Hiver”, storia dell’amicizia tra Girardengo e Pollastri. Una storia di ciclismo epico, raccontata dagli attori (e registi) Massimo Poggio, Gualtiero Burzi e Davide Iacopini: una piece teatrale sul ciclismo d’antan che metaforicamente apre la strada alla Classicissima di sabato 17 marzo.
“Quella sera al Vel d’Hiver” è ispirato alla storia vera di due uomini che, nati entrambi a Novi Ligure alla fine dell'Ottocento, riescono a tirarsi fuori dal fango e dalla miseria. Uno e' Costante Girardengo, vincitore di innumerevoli corse in bicicletta, tanto da meritare l'appellativo di “campionissimo”. L'altro è Sante Decimo Pollastri, protagonista anche lui di molti chilometri in bicicletta fatti però per sfuggire a chi gli dà la caccia. Due campioni, uno del pedale, l'altro della rivoltella; due vite che, a furia di correre l’una opposta all’altra, finiscono per incontrarsi. Accade a Parigi, al Velodromo d' Inverno, una sera di settembre del 1925.
Massimo Poggio, apprezzatissimo attore di cinema e fiction (ha lavorato con Ferzan Ozpetek, Liliana Cavani, recentemente apprezzato nella popolare fiction “Che Dio ci aiuti”..), Gualtiero Burzi e Davide Iacopini sono i protagonisti e gli stessi registi di uno spettacolo che racconta le stagioni epiche di un ciclismo d’altri tempi, fatto di sudore e polvere, passione e sacrificio.

Nella circostanza il Casino di Sanremo ospiterà anche una mostra curata dal Museo dei Campionissimi di Novi Ligure. L’esposizione, composta da 18 pannelli, racconta attraverso testi e immagini la storia del Campionissimo Costante Girardengo e sarà accompagnata dalla bicicletta Maino a lui appartenuta.
Il Museo dei Campionissimi, la più grande struttura museale d’Italia dedicata al ciclismo, nasce a Novi Ligure, nella terra dei Campionissimi del pedale, Costante Girardengo e Fausto Coppi. Si tratta di una struttura di oltre 3000 metri quadrati che fa rivivere i miti di uno sport insieme con i protagonisti di ieri e di oggi. Da quella che fu l’Università del ciclismo, il recupero della tradizione ed il rilancio della bicicletta quale nuova modalità di esplorazione del territorio.
L’esposizione di Sanremo sarà visitabile da venerdì 16 a domenica 18 marzo, a partire dalle ore 14.30, negli orari di apertura delle sale della Casa da Gioco.
Inoltre, sempre nelle sale della Casa da Gioco e nei giorni della Milano-Sanremo, Riccardo Guasco, pittore, illustratore e scenografo molto noto a livello nazionale, che ha curato gli aspetti grafici dello spettacolo del 16 marzo, esporrà alcune tavole da lui realizzate sul tema del ciclismo.

mercoledì 14 marzo 2012

MARCELLO CAMMI - RIZOMI ART BRUT, TORINO



MARCELLO CAMMI
Rizomi Art Brut
corso Vittorio Emanuele II 28 - Torino
dal 15/3/2012 al 22/4/2012

Artista invisibile, utilizzò il cemento per costruire e raccontare storie comuni, umori collettivi; autore di un'installazione di duemila sculture in cemento, una foresta di uomini, idoli e animali catapultati in un universo pluridimensionale ad Arziglia, una frazione del comune di Bordighera. Ignorato dalle istituzioni la sua opera è stata sepolta dalle inondazioni che trascinavano i tronchi delle segherie e rasa al suolo dalla speculazione senza volto dell’infiltrazione mafiosa.
Marcello Cammi nasce a Sanremo il 14 aprile 1912. Dal 1947 lavora come muratore: si specializza nella produzione di vasche, fioriere, balaustre, panche e tavoli. Baffoni scuri, berretto da pescatore eternamente calato sulla testa, instancabile, eccentrico, creativo. Ottiene in concessione demaniale un’area ai bordi del rio Sasso e comincia a costruire il suo giardino incantato.
Senza alcuna formazione artistica in quarant’anni dipinge seimila tele e sistema nel giardino più di duemila sculture in cemento: cinesi in bicicletta, colonne scolpite che sorreggono velieri, Carnera, Martin Luther King, eroi e politici.
Unici i suoi disegni al vino: digressioni visive, perlopiù volti incapsulati in teorie di vegetazione lussureggiante, rami bitorzoluti o informi concrezioni bituminose.
Muore nel 1994 lasciando la compagna di una vita a curare fino al 2005 il suo personale racconto della storia sociale e delle tipologie umane narrato attraverso i materiali che più caratterizzavano lui e la sua terra: vino e cemento.

martedì 13 marzo 2012

NANDO DALLA CHIESA: AFFARI ED ECONOMIA MAFIOSA IN LIGURIA CAMPUS UNIVERSITARIO SAVONA LEGINO, 14/3/2012

NANDO DALLA CHIESA
AFFARI ED ECONOMIA MAFIOSA IN LIGURIA
Campus Universitario Savona-Legino
mercoledì 14 marzo 2012, h. 20,45

Nell’ambito delle iniziative “Verso Genova 2012” XVII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.
Mercoledì 14 marzo. presso il Campus Universitario di Legino, incontro con il Presidente onorario di Libera Nando Dalla Chiesa e presentazione del dossier “Affari ed economia mafiosa in Liguria”, che fa il punto sulla presenza della criminalità organizzata nella nostra regione. A cura di LIBERA Savona

Il Dossier sulla presenza criminale in Liguria nasce dall'esigenza di fornire uno strumento di riflessione e di studio, da ottenersi cercando di raccogliere le informazioni attualmente in nostro possesso. Incrociando e combinando i dati emersi dai più significativi documenti di analisi del fenomeno mafioso, di natura investigativa ma non solo, emerge un quadro a tinte fosche. E' una panoramica in cui la Liguria, più di molte altre regioni del Nord Italia, è fortemente coinvolta in fenomeni di penetrazione mafiosa.
Proprio per questo Libera ha scelto Genova come sede della XVII Giornata della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime delle mafie, che si celebrerà il 17 marzo 2012.
Si è deciso di puntare i riflettori della legalità e della passione civile su un territorio che, specie negli ultimi anni, ha registrato una crescita preoccupante di fenomeni criminali riconducibili alle organizzazioni mafiose.
Il dossier, in quanto strumento di conoscenza, si inserisce pienamente nel percorso verso il 17 marzo: solo dalla conoscenza di un fenomeno può sortire la volontà di contrastarlo.

CARIN GRUDDA - GALLERIA CONARTE, SAVONA



CARIN GRUDDA
galleria ConArte
Via Brignoni 28R. - Savona
10 marzo - 10 maggio 2012

Dal 10 marzo sono visibili per le vie e le piazze di Savona i bronzi dell'artista tedesca Carin Grudda.
L'esposizione, che rievoca un mondo fantastico tra fiaba e poesia, rientra nel progetto culturale espositivo realizzato dalla galleria ConArte con il Comune di Savona.
Le opere in bronzo sono dislocate all'aperto fino al 10 maggio: in particolare spicca il grande Gatto Blu, intitolato Blau Miau (nella foto), alto oltre 4 metri e posizionato in piazza Sisto IV. Altre opere si trovano in corso Italia (sia all'aperto che nelle vetrine degli spazi comunali) e sul prato antistante il Priamar.
Inoltre, la galleria ConArte ospita la sezione pittorica della mostra.

sabato 10 marzo 2012

MARCO ALBERTI: FRUTTI SPONTANEI ED ESOTICI IN LIGURIA - GRAFICHE AMADEO 2012

MARCO ALBERTI
FRUTTI SPONTANEI ED ESOTICI IN LIGURIA
Grafiche Amadeo, 2012

Un libro sui frutti commestibili che crescono spontanei nel territorio della Liguria, uno scorcio su quelli che giunsero da altri continenti ad abbellire i giardini delle nostre città. Una guida per riconoscerli ed apprezzarli.
Frutti carnosi e secchi, molto diffusi o rari, familiari o d'aspetto insolito, per molti talvolta sconosciuti. Ognuno, comunque, fonte di ricette tradizionali e moderne, regionali ed internazionali, per palati semplici o raffinati.
All’interno tante ricette per una cucina sana e naturale: dall'antipasto al dolce, dalla salsa al cocktail, dal gelato al liquore.

venerdì 9 marzo 2012

MAURO VERO: LA STRADA DI CASA - TEATRO SALVINI, PIEVE DI TECO 10/3/2012



MAURO VERO
LA STRADA DI CASA
presentazione del CD
Teatro Salvini - Pieve di Teco
sabato 10 marzo 2012, h. 21,00

Sabato 10 marzo alle ore 21 Mauro Vero presenta il suo ultimo cd “La strada di casa”. Questo progetto musicale nasce per festeggiare i 50 anni dell’autore e per continuare sulla strada del disco precedente 'Itinerari' registrato nel 2007.
Il fascino della chitarra, che da sempre coinvolge Mauro Vero, ha dato lo spunto per questo lavoro discografico. Il disco interamente strumentale (tranne il bonus track 'Come in una favola' registrato per una precedente compilation), vede impegnato l’artista con tutti i tipi di chitarre utilizzate nelle sue performance live con le diverse band con cui collabora: sono presenti chitarre jazz, classiche, elettriche, acustiche, guitar synth, il liuto e il bouzouki, che abitualmente usa nei tributi a Fabrizio de Andrè.

Le composizioni appartengono all'area della 'World music'; alcune sono state scritte negli ultimi due anni, altre erano rimaste nel cassetto in attesa di trovare una propria collocazione.
Le sonorità sono essenziali e le melodie cantabili, arricchite da interventi armonici e corali che danno apertura ai diversi brani.
Per il supporto ritmico, Mauro Vero si è affidato a due grandi musicisti e amici: Marco Fadda (Avarta, Oxa, Fossati, Baccini) alle percussioni e Luciano Susto, al basso acustico fretless e elettrico.
Il lavoro discografico si divide in due parti, la prima dedicata all’acustic solo, dove Mauro Vero suona (registrato su due tracce) alcuni brani dedicati ai diversi strumenti a corda; la seconda parte 'ethnic pop' vede l’artista creare atmosfere ritmiche colorate e melodie solari insieme ai due validi musicisti. In particolare 'Soffio d’Africa' e 'Danza', due composizioni nate ed eseguite con il bouzouki come strumento principale, che portano l’ascoltatore ad immergersi in un mondo un po’ lontano da noi, etnico ed antico insieme.

giovedì 8 marzo 2012

ROSANNA LA SPESA: IL GECO E LA FARFALLA - GALLERIA DEL CAVALLO, VALLEGGIA



ROSANNA LA SPESA
IL GECO E LA FARFALLA
Galleria del Cavallo
Via F.lli Cervi 1 - Valleggia
dall'8 al 28 marzo 2012

Savonese di nascita – origini sicule/venete, inizia il suo percorso artistico nel 1974; si esprime attraverso pittura, ceramica, raku, acciaio, incisioni, vetrofusione, creazione di gioielli in vetro ed oro, realizzazione di vetrate d’arredo, termofusioni in vetro artistico, opere a tema sacro, scenografia per la danza, ha illustrato testi per l’educazione fisica.
La sua poetica si ispira all’elemento Acqua, al linguaggio delle pietre, alle memorie di conchiglie fossili e si sviluppa attraverso narrazioni in vetrofusione, terrecotte e metalli…
Scrivono di lei: “molteplicità di codici linguistici, ricchezza delle variazioni formali e sagacia degli allestimenti, caratterizzano la sua espressione artistica, i materiali sono per lei un’estensione del proprio essere, le sue opere dirette ad insidiare le verità, le certezze dello spettatore”.

mercoledì 7 marzo 2012

AURELIO AMENDOLA: ALBERTO BURRI, COMBUSTION - GALERIE SAPONE, NICE



AURELIO AMENDOLA
ALBERTO BURRI: COMBUSTION
Galerie Sapone
25 bd Victor Hugo - Nice
du 25 février au 24 mars 2012

Nato a Pistoia, nel corso della sua lunga carriera di fotografo Aurelio Amendola ha sviluppato una particolare sensibilità per il mondo della scultura.
L'arte contemporanea rappresenta l'altro polo di grande interesse per Aurelio, che negli anni è arrivato a raccogliere una vera e propria galleria di ritratti, comprendente i più rinomati maestri del XX secolo. All'opera di Amendola si devono numerose monografie dedicate ai maggiori scultori e pittori contemporanei, tra cui quelle su Marino Marini, Burri, Manzù, Fabbri, Ceroli, Vangi, Kounellis. Presso la Fondazione Arnaldo Pomodoro,sono esposte alcune delle foto-ritratto più emblematiche del maestro pistoiese.
Nel 2007 è stato il primo artista a esporre una mostra fotografica al Museo dell'Hermitage di San Pietroburgo; il tema affrontato le opere scultoree di Michelangelo Buonarroti.

martedì 6 marzo 2012

PHILIPPE BRUBEL: LA NUIT DE SANREMO - GRASSET 2012

PHILIPPE BRUNEL
LA NUIT DE SANREMO
Grasset, 1/2/2012

Janvier 1967, Festival de San Remo.
Ce pourrait être une simple idylle entre Dalida, déjà une star, et ce ténébreux à la voix troublante quand il chante « Ciao, amore, ciao ».
Sauf qu’on trouve Luigi Tenco mort d'une balle dans la tête, dans sa chambre de l'Hôtel Savoy. Un suicide d'après les enquêteurs.
Mais on n'a jamais retrouvé trace du projectile. Pour-quoi avoir ramené la dépouille de Tenco de la morgue au Savoy où les policiers l'avaient redéposé dans sa chambre et dans son propre sang "comme ils l'avaient trouvé », sur le dos, au pied de son lit ?
Dalida a-t-elle assisté à la scène macabre ? Etaient-ils vraiment amants ? Ou les acteurs consentants d'une « picture story » orchestrée par la presse ?
Pourquoi Dalida quitte-t-elle San Remo dans la nuit, au terme d'un interrogatoire sommaire ? Que craignait-elle ? Comment expliquer son absence aux obsèques de Tenco dont elle avait porté le deuil en France?
Et que faisait sur les lieux son ancien mari et impresario, Lucien Morisse qui se suicidera trois ans plus tard, à Paris, avec un Walther PPK, une arme identique à celle de Tenco ? Fallait-il y voir un signe ?
Des années plus tard, le narrateur interroge les lieux et les rares témoins de cette tragédie qui le renvoie à l'Italie puritaine des années soixante. Mais surtout à ses propres fantômes ? « Qu’est-ce que la gloire ? Sinon l’autre face de la persécution ? ».
Un roman-vrai. Des destins qui s'entrecroisent. Et Dalida, à contre-jour de sa légende.

lunedì 5 marzo 2012

CARO A. MARTIGLI: L'ERETICO - TEATRO DEL CASINO' DI SANREMO, 6/3/2012

CARLO A. MARTIGLI
L'ERETICO
presentazione del volume edito da Longanesi
Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo
martedì 6 marzo 2012, h. 16,30

Martedì 6 marzo, al Teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, Carlo Martigli illustrerà il volume 'L’eretico'. Introduce l’autore Ito Ruscigni.
La vicenda narrata si svolge nella Firenze del 1497, a tre anni di distanza dalla morte, in circostanze misteriose, del celebre Pico della Mirandola, il filosofo e teologo su cui si poggiava la speranza di trovare finalmente un accordo tra le varie religioni in lotta che si contendono tra loro la fede dei credenti. Nella città di Firenze il potere è in mano a Girolamo Savonarola, frate appartenente all'ordine dei domenicani, un uomo che predica il sacrificio e che si scaglia contro tutte le ricchezze della città, comprese quelle culturali. Sembra quasi che il frate intenda cancellare tutte le testimonianze lasciate da Pico della Mirandola. Forse desidera nascondere agli occhi del mondo un tremendo segreto che si cela tra le righe delle opere del teologo. Nel frattempo, tra le montagne del Tibet, due monaci si mettono in cammino verso l'occidente. Portano con loro una testimonianza incredibile, le parole dell'uomo che si faceva chiamare Issa, e che trascorse gli anni della giovinezza nella loro terra, per apprendere la profonda saggezza orientale, lo stesso uomo che poi, una volta tornato in Palestina, con il nome di Gesù, cambiò il modo di pensare del mondo intero.
Carlo Martigli: a Livorno compie gli studi classici e a Pisa si laurea in Filosofia del Diritto. Inizia a lavorare al Tirreno di Livorno, come giornalista e collabora con riviste specializzate per conto dell’Istituto di Filosofia del Diritto di Pisa. Abbandonata la carriera universitaria, si impiega in banca e raggiunge ottimi risultati presso banche nazionali ed estere. Frequenta un master all’Università Bocconi. Con Spazio Teatro di Livorno vince il primo premio come migliore attore non protagonista al Festival del Teatro di Pesaro con la Donna di Garbo di Goldoni. La sua carriera di scrittore inizia nel 1995 con la pubblicazione del suo primo libro, Duelli Castelli e Gemelli, favole in rima, realizzato con Emanuele Luzzati. Ha un grande successo di critica e pubblico e il libro è stato rieditato nel 2007. Nel 1998 lavora insieme ad Ambra Orfei, curando la sceneggiatura di uno spettacolo circense intitolato La Principessa delle Stelle. Per alcuni anni ha creato e gestito una rubrica su Internet su La Repubblica-Il Lavoro e ha collaborato con altre testate del gruppo Riffeser Monti e Rusconi. Formatore e docente in comunicazione e marketing, ha al suo attivo vari corsi di scrittura creativa, tra cui uno all’Accademia Culturale del Comune di Rapallo, giunto già alla sua seconda edizione. Come art director, ha realizzato una campagna pubblicitaria in Campania per la raccolta differenziata. La Banca Carige, per il terzo anno di seguito, gli ha commissionato un libro e un cd per illustrare ai ragazzi il mondo del risparmio. Il libro grazie al quale conosce il successo si intitola “999. L'ultimo custode”, ed è pubblicato da Castelvecchi. Questo thriller storico vende più di 100.000 copie in Italia, e successivamente esce in 16 Paesi. Nel gennaio 2012 esce per i tipi Longanesi “L'eretico”.

domenica 4 marzo 2012

9 ARCHITECTES / 9 PROPOSITIONS POUR HABITER - VILLA NOAILLES, HYERES



9 ARCHITECTES / 9 PROPOSITIONS POUR HABITER
Villa Noailles
montée de Noailles - Hyeres
19 février - 25 mars 2012

Derrière chacune de ces propositions, il y a un univers singulier: celui de chaque architecte. Avec ses questionnements, ses souvenirs, ses références, sa formation, ses outils de travail, ses recherches et ses positions, ses doutes aussi, ses propositions pour habiter le monde, il construit sa culture et reste en attente de rencontres.
Et la rencontre arrive avec ce «maître de l'ouvrage» et son projet d'habiter. Une histoire commence alors à se tisser…
Avec aussi ce troisième «partenaire»: un lieu qui existe par ses qualités et ses contraintes. L'architecte décodera chacun d'eux avec les clefs de lecture qu'il s'est fabriquées dans son univers. Alors le travail commence, le projet s'élabore à partir de tous ces éléments qui se croisent et se mêlent pour une production: elle sera unique.
Finalement cette construction générera de nouvelles manières d'habiter, peut-être.

Ces 9 réalisations sont chacune une porte d'entrée dans l'univers d'un architecte: ce monde caché qui pourtant amène au projet.
L'exposition propose de découvrir l'inscription de ces œuvres dans les géographies personnelles des auteurs.
Quels sont la place et le rôle de l'univers de l'architecte dans cette réalisation? L'échelle de la maison est-elle aussi un laboratoire d'idées pour sa production? Ces 9 propositions sont aussi le résultat d'un processus complexe et élaboré. Quels sont les supports, les outils utilisés? Pourquoi? Comment le concepteur joue-t-il avec? Quelles sont les différentes phases du projet?
Au final, comment l'univers de chaque architecte se nourrit-il du projet lui-même? C'est cela que nous avons souhaité faire partager aux visiteurs de la villa Noailles dans la continuité de la démarche des précédentes expositions.

L'exposition propose ainsi, dans chaque pièce située sur le plateau sportif de la villa (piscine, squash, gymnase et galerie nouvelle), différentes entrées dans le processus de conception avec de multiples outils (plans, photos, objets, textes et 9 films).
Les 9 réalisations réunies sont autant de propositions que de démarches. Leur juxtaposition ouvre autant de possibles. Les liens entre eux sont tissés par les visiteurs.
Derrière les dissemblances et les ressemblances, les questionnements identiques parfois, et les réponses différentes, ces 9 propositions révèlent ce que les architectes ont dévoilé le temps de l'exposition: une partie de leur monde caché.Si ces artistes ont joué un rôle prééminent au sein du groupe Supports/Surfaces, ce projet privilégie la prédilection commune aux trois artistes pour les objets considérés comme pauvres ou triviaux et s'articule autour de gestes élémentaires: le prélèvement, la collecte et l'assemblage d'objets précaires ou ordinaires, l'utilisation d'outils et de techniques rudimentaires qui sont de l'ordre du bricolage ou du fait main.

sabato 3 marzo 2012

1912-2012. I CENTO ANNI DELLA XILOGRAFIA ITALIANA - ORATORIO DE' DISCIPLINANTI, FINALBORGO



1912-2012. I CENTO ANNI DELLA XILOGRAFIA ITALIANA
a cura di Marzia Ratti e Giancarlo Torre
Oratorio de' Disciplinanti
Complesso monumentale di Santa Caterina - Finalborgo
dal 3 marzo all'1 aprile 2012

Si intitola “1912-2012. I cento anni della xilografia italiana” la mostra internazionale di xilografia “da Levanto ad oggi”, che si terrà dal 3 marzo al primo aprile 2012 all’Oratorio de’ Disciplinanti del Complesso Monumentale di Santa Caterina in Finale Ligure Borgo (dal martedì alla domenica, ore 15-20, chiuso il lunedì, inaugurazione sabato 3 marzo alle ore 17).
La mostra sarà itinerante su tre sedi: dopo Finale Ligure farà tappa alla Spezia (Palazzina delle Arti, dall’11 maggio al 14 ottobre) e a Collesalvetti, in provincia di Livorno (Pinacoteca Carlo Servolini, dal 26 novembre 2012 al 24 gennaio 2013).
La mostra ospitata all’Oratorio de’ Disciplinanti di Santa Caterina si collega idealmente alle tecniche xilografiche esercitate alcuni secoli orsono in Finale Ligure, dove operarono importanti fabbricanti di carte da gioco, fra i quali Bochiardo, Bosio, Catino, Carenzi, Drago, Folco, Massa , Saccone, Siccardi e Solesio. Nelle sedi di La Spezia e di Collesalvetti il legame sarà, rispettivamente, con l’operato di Renato Righetti e con l’opera di Carlo e Luigi Servolini in campo incisorio.
La mostra è promossa e prodotta dall’Istituzione per i Servizi Culturali del Comune della Spezia in collaborazione con il Comune di Finale Ligure, il Comune di Collesalvetti, Graficainsieme e l’Associazione c.f.p. E. Fassicomo, Scuola Grafica Genovese, Genova. Il progetto e la realizzazione sono a cura di Roberta Correggi, Marzia Ratti e Gian Carlo Torre.
“Con questa mostra abbiamo voluto celebrare la prima appassionata impresa espositiva de “L’Eroica” che lanciò, senza scriverlo formalmente, il manifesto italiano della xilografia moderna, contribuendo alla sua affermazione non solo nel campo dell’illustrazione editoriale ma anche come genere autonomo e robusto. – spiegano gli organizzatori - Come a Levanto cento anni fa, abbiamo anche desiderato mostrare gli sviluppi registrati fino ad oggi da quest’arte, raccogliendo in due distinte sezioni i lavori dei grandi maestri del Novecento e i lavori degli artisti a noi contemporanei. Grazie alla risposta entusiasta e generosa di tanti amici – artisti, collezionisti, colleghi e cultori - abbiamo avuto la possibilità di esporre una panoramica articolata della xilografia italiana negli ultimi cento anni, certo non esaustiva ma sicuramente stimolante per quanti vogliano avvicinarsi alla bellezza dei loca paucorum”.
La storia della xilografia (xylon, “legno” + graphein , “scrivere”), cioè dell’arte di incidere una tavola lignea realizzando una matrice da stampa che permette di ottenere con un inchiostro adatto l’impronta del disegno inciso, risale in Europa al 1300, importata dalla Cina. La tecnica, inizialmente utilizzata per la stampa dei tessuti e per la realizzazione di stampe di ispirazione religiosa e di carte da gioco, dal ‘400 fu utilizzata per realizzare le illustrazioni dei libri.
All’inizio del ‘900 in Italia si ebbe un rinnovato interesse per la xilografia grazie all’opera di Adolfo De Carolis, dei suoi allievi, della sua scuola. Fondamentale e trainante fu il ruolo della rivista “L’Eroica”, inaugurata il 30 luglio 1911, e della Mostra Internazionale di Grafica di Levanto (agosto- settembre 1912), che fece conoscere a livello internazionale l’opera degli xilografi italiani.
Spiegano gli organizzatori: “Come già per Balsamo Stella, nella mostra di opere incise “Guido Balsamo Stella 1882 – 1941” tenutasi a Bassano del Grappa nel 1988, dove, su 121 opere esposte, provenienti dal Gabinetto Nazionale delle Stampe di Roma, 56 erano ex libris, e in altra occasione per Tranquillo Marangoni, nella Biennale di Venezia del 1956 affidata a Rodolfo Pallucchini, dove furono esposte 18 xilografie e 12 ex libris, abbiamo inteso affidare la presentazione dell’opera di sette artisti del ‘900 unicamente agli ex libris, le loro piccole e preziose grafiche. Nel contempo, compiendosi in questo anno il centenario della nascita di Tranquillo Marangoni e di Remo Wolf, due indiscussi maestri della xilografia italiana, viene reso omaggio alla loro opera presentando alcune delle loro xilografie. Concludiamo ricordano le parole di Luigi Veronesi, autore del logo del Complesso Monumentale di Santa Caterina - Oratorio de’ Disciplinanti di Finalborgo: “La xilografia è soltanto un mezzo – bellissimo – per realizzare una concezione, non è un momento di virtuosismo tecnico”.

Il progetto scientifico della mostra si avvale di una rosa di specialisti del settore che hanno contribuito nel passato e negli anni recenti allo studio de L’Eroica e dei maggiori xilografi italiani.
Catalogo a cura di Marzia Ratti e Gian Carlo Torre edito da Silvana Editoriale: introduzione di Franco Sciardelli, testi di Renato Barilli, Letizia Pecorella Vergnano, Gian Carlo Torre, Marzia Ratti, Francesca Gagianelli, Roberta Correggi, Manuela Rossi, Elena Zanini, Umberto Giovannini, Giuseppe Virelli, Leo Lecci, Sandro Ricaldone.

venerdì 2 marzo 2012

LUCIANO LIVIO CALZAMIGLIA: I VESCOVI DI ALBENGA NEL SETTECENTO - PALAZZO PELOSO CEPOLLA, ALBENGA 3/3/2012



LIVIO LUCIANO CALZAMIGLIA
I VESCOVI DI ALBENGA NEL SETTECENTO
Istituto Internazionale di Studi Liguri
Palazzo Peloso Cepolla
piazza San Michele - Albenga
sabato 3 marzo 2012, h. 16,30

Prosegue “Il Settecento in Liguria”. Per il ciclo di conferenze organizzato dalla sezione di Albenga dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, Sabato 3 Marzo alle ore 16.30, nella prestigiosa cornice di Palazzo Peloso Cepolla nel Centro Storico di Albenga, il prof. Livio Luciano Calzamiglia terrà una conferenza dal titolo “I Vescovi di Albenga nel Settecento”.
Con questo intervento si passa dall’ambito socio economico, che ha caratterizzato le due precedenti lezioni, a quello ecclesiastico, che verrà centrato sulle figure dei vescovi settecenteschi. Il prof. Calzamiglia, profondo conoscitore della storia della Diocesi di Albenga, è autore di numerosi volumi rivolti in particolare ai centri e alle chiese della parte occidentale della Diocesi, e ha inoltre indagato a fondo alcune delle figure di vescovi che hanno avuto grande rilievo non soltanto nell’ambito pastorale ed ecclesiastico ma anche in quello del pensiero e della cultura ingauni: tra essi, ricordiamo soltanto il suo esaustivo studio sul vescovo Leonardo Marchese.
Nel secolo XVIII la Chiesa albenganese ha avuto presuli di grande valore, a cominciare da Giorgio Spinola, che inizia il suo episcopato alla fine del Seicento; e ricordiamo ad esempio Costantino Serra, che ricostruisce in città la grandiosa sede del nuovo Seminario, per giungere a quei vescovi, come Stefano Giustiniani, che verso la fine del secolo avranno un ruolo significativo nell’apertura verso le idee “nuove”.

MONICA PREVIATI: PONENTE NEL BLU - MUSEO DELL'ìOLIVO, IMPERIA 2/3/2012

MONICA PREVIATI
PONENTE NEL BLU
presentazione del volume edito da Grafiche Amadeo
Museo dell'Olivo
Via Garessio 11 - Imperia
venerdì 2 marzo 2012, h. 16,40

Questo pomeriggio alle 16.40, nella sala conferenze del Museo dell’olivo in via Garessio a Oneglia, l'Ing. Giuseppe Enrico, direttore del Centro di Educazione Ambientale (Cea) del Comune di Imperia, e la biologa Monica Previati, segretaria del Cea e collaboratrice del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Genova, presenteranno il libro «Ponente nel blu».
Il volume, interamente dedicato al Sito marino di importanza comunitaria di Capo Berta e alle sue peculiarità biologiche, è arricchito da foto e da mappe dei fondali.
Dal punto di vista naturalistico, il sito è ancora poco conosciuto, soprattutto nelle zone oltre i 30 metri di profondità.
La presentazione del libro permetterà ai partecipanti di poter effettuare un’immersione «virtuale» nei fondali antistanti le coste di Imperia.