mercoledì 31 dicembre 2014

VIVA LA VIDA! - TORRE CIVICA, ALBENGA




VIVA LA VIDA!
Frida Kahlo, il coraggio di vivere
Torre Civica
- Albenga
dal 20 dicembre 2014 all'11 gennaio 2015

Mentre a Genova prosegue con successo la mostra Frida Kahlo e Diego Rivera a Palazzo Ducale, anche ad Albenga arriva un'esposizione dedicata all'artista messicana in occasione del sessantesimo anniversario della sua scomparsa.
Da sabato 20 dicembre 2014 a domenica 11 gennaio 2015, presso la Torre Civica (Palazzo Vecchio), è allestita la mostra Viva la Vida! Frida Kahlo: il coraggio di vivere, a cura del Circolo Artistico Amici nell’Arte.
Viva la Vida! sono le ultime parole che Frida Kahlo scrisse nel suo diario soltanto otto giorni prima di morire. Un gruppo di pittori internazionali degli Amici nell’Arte ha scelto Albenga per esibire il proprio lavoro ed onorare la vita e le opere di Frida.
La mostra - a cura di Carmen Spigno con l'allestimento di Pierluigi Luise - ospita opere di Walter Accigliaro, Maidè Aicardi, Cesare Botto, Carlos Carlè, Pietrina Cau, Mario Dabbene, Marinella Franchi, Marilisa Giordano, Mario Mondino, Caterina Massa, Constantin Neacsu, Silvio Rosso, Carmen Spigno, Magda Tardon, Luisa Tinazzi e Vasile Tolan.
Insieme alle opere degli artisti, vengono esposti anche elaborati dei bambini e i ragazzi delle scuole di Albenga, poiché il coraggio, la tenacia e la forza di Frida Kahlo possano essere un esempio per le giovani generazioni.
La mostra è visitabile tutti i giorni tranne il lunedì dalle 16.00 alle 19.00, a ingresso gratuito.

martedì 30 dicembre 2014

RASSEGNA DI FOTOGRAFIA DI MARE - FORTEZZA DI CASTELFRANCO, FINALE LIGURE





RASSEGNA DI FOTOGRAFIA DI MARE
IX Edizione
Fortezza di Castelfranco
via Generale Enrico Caviglia - Finale Ligure
dal 20/12/2014 al 7/1/2015

Dal 20 dicembre 2014 al 7 gennaio 2015 la Fortezza di Castelfranco a Finale Ligure ospiterà la nona “Rassegna di fotografia di mare”. In mostra oltre 160 immagini, frutto del Laboratorio di fotografia, promosso dal Comune di Finale Ligure e dall’associazione culturale Frammenti, che si è svolto da ottobre a dicembre.
L’associazione Frammenti ha curato l’organizzazione, la didattica e le esposizioni, che rappresentano la fase finale del progetto dedicato al racconto del mare nei diversi modi di essere vissuto ed interpretato.
Orari di visita: dal 20 dicembre al 7 gennaio, dalle ore 16 alle ore 19, tutti i giorni, ingresso libero. Inaugurazione: sabato 20 dicembre, ore 18

Spiegano all’associazione Frammenti: “Ciascun partecipante al laboratorio ha contribuito con le proprie immagini ad un racconto multiplo che, nell’insieme, rappresenta un viaggio personale dello sguardo e allo stesso tempo una ricerca sul territorio di impronta sociale, documentale e geografico - ambientale. L'idea di un mosaico risulta come la metafora più appropriata per esprimere il percorso di costruzione di questo quadro partecipato, teso ad offrire spunti di riflessione, di apprendimento, di godimento visivo. Il laboratorio è stato realizzato anche con l'intento di cogliere la domanda crescente di formazione all'uso consapevole degli strumenti tecnici e linguistici della fotografia, che, dopo l'avvio della rivoluzione digitale, ha visto la crescita esponenziale delle persone che la impiegano, degli strumenti che la implementano e delle immagini in circolazione. Il laboratorio e le esposizioni finali, in questa edizione del 2014, sono stati caratterizzati dall’autunno, stagione in cui si è lavorato per raccogliere immagini che testimoniassero le attività del territorio e le condizioni ambientali di un periodo dell’anno critico, dove la vitalità dell’estate è venuta meno e le precipitazioni atmosferiche hanno lasciato il segno sulla linea di costa che interessa il territorio ligure. I temi che i partecipanti al laboratorio hanno affrontato e sviluppato attraverso la fotografia sono tuttavia assai diversi pur mantenendo un filo conduttore comune diretto con il mare inteso come rifermento imprescindibile della vita locale”.
Troviamo nelle esposizioni immagini delle atmosfere solitarie e dei simboli di fine stagione (Giovanni Ciarlo), il rapporto tra l’urbanizzazione critica ed il mare (Alberto Filippi), la vita e le attività operativa della guardia costiera (Luigina Tortarolo), la raccolta delle olive sulle terrazze che si affacciano sul mare, le gru dei porti che svettano come figure mitologiche sull’acqua (Pietro del Lungo), ricerche sull’ombra come fenomeno tipico della luce e dei suoi controluce (Viviana Marinoni e Olha Omelchencko), i cani bagnino e le pratiche di addestramento dei cani da salvamento (Pablo Abbatangelo), gli oggetti bizzarri che il mare riversa sulla spiaggia dopo le piene dei fiumi (Lorenzo Abbatangelo), l’incanto onirico del mare di notte (Roberto Zucchi), cosi come le varie tipologie dei moli e la vita che li percorre (Mario Manzani), le torri di guardia, luoghi storici di difesa da cui si scrutavano gli orizzonti (Lorenza Bruzzone), le finestre tipiche che si affacciano sul mare (Michele Salvatore), la spiaggia aperta autunnale che offre ancora un luogo di ritrovo per gli amanti del degli spazi del mare essenziale (Lorenzo Gassa).
Nell’insieme si tratta di un caleidoscopio di immagini che mostrano l’identità poliedrica di un territorio che al mare riporta sempre il suo specifico sguardo.

FRAMMENTI DI SPERANZA - MUSEO ARCHEOLOGICO DEL FINALE - FINALBORGO





FRAMMENTI DI SPERANZA
Quando la devozione si fa arte
Museo Archeologico del Finale
Complesso Monumentale di Santa Caterina - Finalborgo
25/10/2014 - 6/1/2015

Il Museo Archeologico del Finale, allestito nei suggestivi spazi del Complesso Monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, ospita fino al 6 gennaio 2015 una mostra di Etno-medicina dal titolo “Frammenti di speranza. Quando la devozione si fa arte”.
La mostra, che si svolge sotto il Patrocinio di ICOM - International Council of Museums, nasce dalla collaborazione con la Cattedra Unesco “Antropologia della salute - Biosfera e sistemi di cura”, istituita nel 2013, e il Museo di Etnomedicina “A. Scarpa” dell’Università di Genova, creato e diretto dal Prof. Antonio Guerci. L’esposizione presenta suggestivi ex-voto anatomici provenienti da diversi continenti, conservati a Genova presso il Museo “A. Scarpa”, integrati da pannelli didattici che illustrano la figura di Antonio Scarpa quale studioso di etnomedicina e il significato degli ex-voto nelle diverse culture planetarie.
La mostra “Frammenti di speranza. Quando la devozione si fa arte” sarà visitabile fino al 6 gennaio 2015 in orario di apertura del Museo Archeologico del Finale, con lo stesso biglietto d’ingresso: da martedì a domenica, ore 9.00-12.00 e 14.30-17.00 (lunedì chiuso).

domenica 28 dicembre 2014

PABLO ATCHUGARRY: IL DIVENIRE DELLA FORMA - PALAZZO DEL PARCO, DIANO MARINA





PABLO ATCHUGARRY
IL DIVENIRE DELLA FORMA
Palazzo del Parco
corso Garibaldi 60 - Diano Marina
dal 22/11/2014 al 7/1/2015

“Il divenire della forma” è il titolo della esposizione dedicata a Pablo Atchugarry allestita da sabato 22 novembre al prossimo 7 gennaio, dalla Civiero art Gallery a Diano Marina (Sala mostre “R. Falchi” di Palazzo del Parco, Corso Garibaldi 60, aperta tutti i giorni dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 15.30 alle 19.00, chiuso il lunedì)
Francesco Civiero (Civiero Art Gallery) descrive così i lavori dell’artista: “Le sculture di Pablo Atchugarry affascinano per bellezza e armonia. Il termine “divenire” sta ad indicare il perpetuo fluire delle cose, dal nulla all’essere. Questo è esattamente il miracolo che avviene nell’opera di Atchugarry. Dai blocchi di marmo le forme prendono vita come d’incanto, determinate dalle linee che ne segnano il contorno e dalla particolare disposizione degli elementi che le compongono”.
Dal testo di Luciano Caprile, che introduce il catalogo prodotto espressamente per questo evento: “Per Atchugarry la verticalità è un’interrogazione interiore, è una preghiera, è un invocazione, è una ricerca di infinito” e ancora “alla verticalità si associa la leggerezza: il rimando a un ondeggiare di veste o a un ripetuto recupero di pieghe trova nella presenza di un improvviso vuoto un ulteriore motivo di ordine ritmico”.
L’anno in corso è stato contraddistinto da esposizioni di assoluto prestigio per Pablo Atchugarry che sono culminate con un’imponente retrospettiva al Museo Nazionale di Scultura di San Paolo in Brasile. 

LIBRINCHIOSTROINBORGO - FINALBORGO 27-28/12/2014





LIBRINCHIOSTROINBORGO
Oratorio di Santa Caterina
Finalborgo
27-28 dicembre 2014

Dopo il successo della prima edizione di Librinchiostroinborgo del 2013, l’Associazione “Emanuele Celesia” Amici della Biblioteca, durante le festività proporrà un’edizione invernale dell’evento.
La seconda edizione di Librinchiostroinborgo, che si vuole proporre come evento culturale e turistico, prevede due giornate dedicate all’esposizione e vendita di libri nuovi ed usati, con una sezione dedicata ai libri di Liguria ed una sezione aperta alle altre regioni.
La rassegna sarà aperta ad autori, editori ed antiquari. L’esposizione e la vendita saranno affiancate da una serie di eventi collaterali: convegni, dibattiti, presentazioni di libri, attività didattiche anche per bambini. L’edizione invernale di Librinchiostroinborgo si sposta all’interno delle Sale dell’Oratorio de’ Disciplinanti e si snoderà in un percorso accogliente e rilassante tra i piani che in passato hanno ospitato una tipografia.
Ne resta una testimonianza, un’antica stampatrice situata all’ingresso dell’Oratorio, proprio a richiamare il collegamento tra passato e futuro. La manifestazione è rivolta prevalentemente alle case editrici che operano in Liguria, nonché alle case editrici non liguri, ma che pubblicano libri sulla nostra regione (storia, cucina, territorio, personaggi, turismo, ed altro ancora).
Inoltre sarà dedicata una sezione speciale alle case editrici provenienti dalle altre regioni. LibrinchiostroinBorgo è organizzata dall’Associazione “Emanuele Celesia” Amici della Biblioteca Civica con il patrocinio del Comune di Finale Ligure e della Regione Liguria, con la collaborazione del Museo Archeologico del Finale, della Biblioteca Civica e dell’Associazione Finalborgo.it.

venerdì 26 dicembre 2014

PROSPETTIVA ZERO - SPAZIO ITALO CALVINO, SANREMO 27-28/12/2014




PROSPETTIVA ZERO
progetto T.E.M.A.
Spazio Italo Calvino (ex Magazzini della Ferrovia)
Lungomare Italo Calvino - Sanremo
27 e 28 Dicembre 2014

Come possono interagire le video installazioni e le amache? Chiodi e internet? Sanremo con l’arte? Il 27 e il 28 Dicembre proveremo a dare delle risposte, ma non ci riusciremo!
A Sanremo, presso gli ex Magazzini della Ferrovia nello spazio Italo Calvino, due giorni di Teatro Esposizioni Musica e Arte. Saranno presenti ospiti che provengono da diverse discipline artistiche e culturali: scrittori, musicisti, illustratori, attori, performer, registi e progettisti s' incontreranno in un dibattito aperto a tutti, per affrontare il tema delle nuove prospettive.
Avere una prospettiva è una necessità umana, che permette di imprimere una profondità anche quando essa non c’è.
In questo momento storico in cui l'espressione artistica è spesso effimera, svenduta, e sembrerebbe aver smarrito la propria anima, in realtà una nuova presa di coscienza comune sta nascendo: la necessità di uno spazio culturale connesso con realtà esistenti altrove, in cui l’artitudine sia promossa e diffusa, per permettere alle diverse creatività di interagire liberamente.
I Rimasti sono coloro che non sono mai partiti o coloro che, dopo le più svariate esperienze vissute in altre città, hanno deciso di ritornare.
Gli uni e gli altri sono mossi dalla passione per ciò che fanno e dal desiderio di poterlo realizzare qui e ora.
La PROSPETTIVA ZERO è sia fine che inizio di un percorso: esempi come il crowdfunding, i teatri occupati, i centri sociali, le social street e il fundraising, che permettono di realizzare i progetti artistici e culturali, sono la dimostrazione di un fermento che spinge con forza verso nuove modalità di produzione artistica.

L'evento prenderà il via sabato 27 Dicembre alle ore 17.00 e terminerà nella serata di domenica 28 Dicembre.

HANDSCAPE - GALLERIA ARTE È KAOS, ALASSIO




HANDSCAPE
a cura di Alberto Marinelli
Galleria Arte è Kaos
via Vittorio Veneto 100 - Alassio
dal 24 dicembre 2014 al 25 gennaio 2015

Da un lato le firme storiche di Mario Sironi, Emilio Scanavino, Ottone Rosai, Ugo Nespolo, Salvo, A.R. Penck; dall'altro, artisti contemporanei di diversa generazione e provenienza (Ciro Palumbo, Max Gasparini, Enrico Ingenito, Francesco Romoli, Claudio Massucco, Andrea Terenziani).
Sta tutto in questo dialogo tra generazioni l'idea di Handscape - Paesaggi dentro e fuori l'essere umano, la mostra collettiva ospitata ad Alassio da Arte è Kaos (via Vittorio Veneto 100), dal 24 dicembre 2014 al 25 gennaio 2015.

Curata da Alberto Marinelli, l'esposizione presenta un dialogo tra generazioni artistiche attraverso una quarantina di opere che avranno come tema principale il paesaggio e l'essere umano.
Un rapporto antico come la storia dell'arte, indagato nella prospettiva stretta sul ventesimo secolo. Quello in cui la mano dell'uomo hanno più pesantemente modificato l'ambiente naturale per farlo diventare un paesaggio urbano.
In galleria sarà disponibile il catalogo della mostra, curato da Marinelli.
  

giovedì 25 dicembre 2014

MARC CHAGALL: DES COULEURS POUR LA BIBLE - MUSÉE CHAGALL, NICE




MARC CHAGALL
DES COULEURS POUR LA BIBLE
Commissariat: Sarah Ligner

Musée Chagall
Avenue du Docteur Ménard - Nice
29 novembre 2014 - 09 mars 2015

«Depuis ma première jeunesse, j'ai été captivé par La Bible. Il m'a toujours semblé et il me semble encore que c'est la plus grande source de poésie de tous les temps.»
(Marc Chagall) 

Tout au long de la vie de Marc Chagall (1887-1985), La Bible a été une source d'inspiration majeure. Les dix-sept tableaux du Message Biblique conservés au musée national Marc Chagall en sont le meilleur témoignage: peints entre 1956 et 1966, leur message d'amour universel et leur liberté créatrice en font l'un des plus importants testaments spirituels de l'artiste. 
L'exposition propose un retour en arrière, quelque trente-cinq ans plus tôt lorsque l'artiste commence ses recherches graphiques sur les thèmes bibliques par une magistrale série de gouaches. 
En 1930, Marc Chagall et l'éditeur Ambroise Vollard (1866-1939) entament leur troisième collaboration. Après la création d'illustrations pour Les Âmes mortes de Gogol et pour Les Fables de La Fontaine, l'éditeur parisien propose à Marc Chagall de réaliser des gravures pour illustrer la Bible. 
C'est le début d'un magistral projet éditorial qui, pour des raisons économiques et politiques, n'aboutira que vingt-six ans plus tard. En 1956, c'est l'éditeur Tériade (1897-1983) qui reprend le projet et publie un ouvrage monumental, illustré de cent cinq planches gravées par Marc Chagall. 
Grâce aux donations faites par Marc et Valentina Chagall à l'État français en 1966 et 1972, le musée possède à la fois les gouaches, l'ouvrage illustré d'eaux-fortes La Bible et les plaques de cuivre qui ont servi de matrice pour le tirage des estampes. Rarement montrées en raison de leur fragilité, ces quarante gouaches viennent de faire l'objet d'une restauration importante qui a permis de leur restituer toute la fraîcheur et l'éclat de leurs couleurs. 
Une sélection des gravures pour La Bible sera également présentée à côté de la presse à gravure, installée par Marc Chagall dans sa maison de Saint-Paul-de-Vence, et qui vient d'être offerte au musée. 
En suivant le texte biblique, le visiteur découvre la vision proposée par Marc Chagall pour le cycle de Noé, d'Abraham, de Joseph et de Moïse. Inspirées par la Torah, par son enfance juive en Biélorussie mais aussi par le voyage qu'il effectue en Palestine en 1931, ces gouaches préparatoires aux gravures explorent un univers biblique qui révèle une lecture singulière à la fois tragique, prosaïque et onirique. 

Image: Marc Chagall, Éliézer et Rébecca, 1931. Huile et gouache sur papier.


martedì 23 dicembre 2014

AH, QUE LA GUERRE EST CUBISTE! - MUSÉE NATIONAL FERNAND LÉGER, BIOT




AH, QUE LA GUERRE EST CUBISTE!
Fernand Léger et la Grande Guerre
Cpommissariat: Diana Gay et Nelly Maillard
Musée National Fernand Léger
Chemin du Val de Pôme - Biot
du 25 octobre 2014 au 2 février 2015

À l’occasion du centenaire de la Grande Guerre, le musée national Fernand Léger de Biot présente une exposition sur Fernand Léger et la Grande Guerre.

Mobilisé dans les troupes du Génie en 1914, Fernand Léger reste simple soldat jusqu’en 1917, date à laquelle il est hospitalisé puis réformé. D’abord sapeur puis brancardier, il est posté en Argonne et à Verdun. L’exposition montre la guerre vue par Fernand Léger mais aussi l’impact qu’elle a eu sur son œuvre au début des années vingt.
L’exposition s’ouvre sur la peinture vibrante de couleurs intitulée Le 14 juillet réalisée avant sa mobilisation mais ce sont ensuite quatre années de grisaille que dessine l'artiste dans ses carnets. Devant l'impossibilité de peindre, l'artiste produit de nombreux dessins, y compris une acquisition récente Paysage en Argonne qui est mise à l’honneur dans l’exposition. Ces dessins, au style géométrique, incarnent la vision cubiste du monde initiée dès 1910 et qui s'adapte à une iconographie inédite : les paysages meurtris du Nord-Est de la France.
La guerre constitue aussi une expérience humaine, fondatrice pour Léger. La riche correspondance qu’il entretient avec ses proches, restés à l’arrière : Louis Poughon, un camarade d'enfance, ou Jeanne Lohy, sa future femme, permet de le comprendre. Au cœur de l’exposition, un salon d’écoute réalisé par les élèves du lycée professionnel des métiers d’art Pasteur de Nice, permet d’entendre ces textes lus par les élèves du lycée international de Valbonne. Ce témoignage exceptionnel permet de comprendre la dimension de l’expérience de guerre : alors qu'il vit dans les pires conditions aux côtés de ses compagnons de tranchée, Fernand Léger ne cesse de dire son admiration pour eux. Près d'eux, il découvre la fonction sociale de l'art.
À partir de 1917, Léger revient à la couleur avec la représentation du Pot à tisane, objet omniprésent qu’il dessine à l’hôpital de Villepinte avant de le peindre en 1918, dans le décor chamarré de la maison à Vernon où il passe sa convalescence. Cette œuvre, prêtée par le musée national d’Art moderne- Centre Georges Pompidou, en est un éclatant exemple. Cette période amorce un nouveau langage plastique, qui s’éloigne de l'abstraction de sa période cubiste. L'exposition évoque également l'après-guerre avec des œuvres de la période mécanique de Léger. Exacerbée par la guerre, la beauté moderne devient une source d'inspiration pour l'artiste démobilisé.

Dans l'auditorium, la diffusion d'un « cinéma pour l'oreille » propose un regard contemporain sur la guerre grâce à l'oeuvre acousmatique Potentiel de terre créée spécifiquement par Diane Blondeau et Simon Nicolas, jeunes diplômés de la Villa Arson, école nationale supérieure d'art de Nice.

lunedì 22 dicembre 2014

VITTORIO SGARBI: GLI ANNI DELLE MERAVIGLIE - PALAZZO TAGLIAFERRO, ANDORA 23/12/2014





VITTORIO SGARBI
GLI ANNI DELLE MERAVIGLIE
Da Piero della Francesca a Pontormo
Il tesoro d'Italia II
presentazione del volume edito da Bompiani
Palazzo Tagliaferro
Largo Milano - Andora
martedì 23 dicembre 2014, ore 18,00

Non c’è, probabilmente, nella storia umana e nella sua espressione attraverso l’arte, momento più alto e fervido d’invenzioni di quello che va dalla metà del Quattrocento alla metà del Cinquecento, da Piero della Francesca a Pontormo. A Firenze, e non solo a Firenze, ma a Venezia, a Ferrara, nelle Marche, in Sicilia, in Sardegna, in Friuli, in Lombardia, gli artisti danno vita a quello che è stato chiamato, con conferente definizione, “Rinascimento”. Anche prima di quegli anni l’arte era stata sublime, ma Piero della Francesca la arricchisce di una intelligenza che trasforma la pittura in pensiero, in teorema, ben oltre le esigenze devozionali. Davanti alla Flagellazione di Urbino non è più sufficiente l’iconografia religiosa, e così davanti alla Annunciata di Antonello da Messina, alla Tempesta di Giorgione, all’Amor sacro e Amor profano di Tiziano, alla Deposizione di Cristo di Pontormo. Di anno in anno appaiono capolavori sempre più sorprendenti. Tra 1470 e 1475 la creatività dei pittori e degli scultori raggiunge vette inattingibili; ma sarà così, di quinquennio in quinquennio, fino alla metà del Cinquecento. Sono gli anni di Mantegna, Cosmè Tura, Botticelli, Leonardo, di Raffaello, di Michelangelo, ma anche di Giovanni Bellini, di Lorenzo Lotto, di Tiziano, di Correggio, di Parmigianino. Sono gli anni delle meraviglie, in cui l’artista si sfida, in un continuo superarsi. Il Rinascimento si radicalizza nel Manierismo, e ciò che era ordinato e razionale in Piero, diventa tumultuoso in Pontormo. Una inesauribile potenza espressiva domina il mondo e lo arricchisce liberando ogni genere di fantasia.
- Vittorio Sgarbi

L’Italia è un tesoro a cielo aperto. Più volte Vittorio Sgarbi ce lo ha detto e mostrato. In questo secondo volume, continua il viaggio in Italia che aveva interrotto al Trecento, per continuare con Maestri dell’arte del Rinascimento che sono noti in tutto il mondo: da Piero della Francesca a Bellini, di Mantegna a Bramante, per arrivare a Tiziano, Lotto, Pontormo. Accanto ai Maestri, però, ci sono anche quei tesori che solo Vittorio Sgarbi conosce e che punteggiano l’Italia senza che molti lo sappiano: Bartolomeo della Gatta, Nicolò Alunno, Giovanni Boccati, maestro delle favole, Francesco di Bettino, ai limiti della follia.

Vittorio Sgarbi è nato a Ferrara. Critico e storico dell’arte, ha curato numerose mostre in Italia e all’estero ed è autore di saggi e articoli. Nel 2011 ha diretto il Padiglione Italia per la 54a Biennale d’Arte di Venezia. Per Bompiani ha pubblicato Il bene e il bello (2002), Dell’anima (2004), Ragione e passione.Contro l’indifferenza (2005), Vedere le parole (2006), L’Italia delle meraviglie. Una cartografia del cuore (2009), Viaggio sentimentale nell’Italia dei desideri (2010), Le meraviglie di Roma. Dal Rinascimento ai giorni nostri (2011), Piene di grazia. I volti della donna nell’arte (2011), L’arte è contemporanea (2012), Nel nome del figlio (2012), Il tesoro d’Italia. La lunga avventura dell’arte (2013) e Il punto di vista del cavallo. Caravaggio (2014).

domenica 21 dicembre 2014

PITTURA - BALESTRINI, ALBISSOLA MARINA




PITTURA
a cura di Riccardo Zelatore
Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea
via Isola 40 -  Albissola Marina
dal 20/12/2014 al 7/2/2015

Inaugura sabato 20 dicembre alle ore 18:00 presso Balestrini Centro Cultura Arte Contemporanea in Albissola Marina, la mostra PITTURA. La rassegna, curata da Riccardo Zelatore, riunisce una selezione di opere su tela di cinque protagonisti della pittura aniconica italiana. Appartenenti a diverse generazioni, Enzo Esposito, Luciano Fiannacca, Mario Rocca, Piero Ruggeri e Toti Scialoja rappresentano cinque modi diversi di intendere l’elemento pittorico.
Il movente della mostra è stato un lavoro di Toti Scialoja che un caro amico collezionista ha reso disponibile. E’ un quadro, dipinto dall’artista romano nel 1983, che è stato selezionato (insieme ad altri cinque suoi lavori) dai commissari (Giovanni Maria Accame, Giorgio Di Genova e Lorenza Trucchi) per il padiglione Italia della XLI Biennale di Venezia del 1984.
Ci ha fatto tornare il piacere e il gusto per un certo tipo di pittura.
Attorno a questo quadro si è pensato di riunire altri due maestri della materia, del gesto e del colore quali Piero Ruggeri ed Enzo Esposito e completare quindi la ricognizione con due presenze liguri, a documentare la sostanza della ricerca nostrana. La poetica creativa di ogni artista viene indagata attraverso i fremiti del colore, l'energia del segno, il dinamismo del gesto e gli impulsi della materia in un fluire di tensioni emotive a stento tenute entro i limiti della superficie.
La mostra sarà visitabile sino al 7 febbraio 2015. 

sabato 20 dicembre 2014

IL CENACOLO DEGLI ARTISTI - PRIAMAR, SAVONA




IL CENACOLO DEGLI ARTISTI
Albisola la piccola Atene, da Fontana a Luzzati
Fortezza del Priamar
Palazzo del Commissario
corso Mazzini - Savona
dal 20/12/2014 al 15/2/2015

Dal 20 dicembre 2014 al 15 febbraio 2015, presso il Palazzo del Commissario della Fortezza del Priamar, a Savona, è allestita la mostra Il Cenacolo degli Artisti. Albisola, la piccola Atene, da Fontana a Luzzati, curata dall’Associazione Lino Berzoini con il contributo del Comune di Savona e dei Comuni di Albissola Marina e Albisola Superiore e della Fondazione De Mari, il patrocinio della Regione Liguria e del Circolo degli Inquieti di Savona, la collaborazione del Museo Luzzati di Genova. 
L'inaugurazione è fissata per sabato 20 dicembre, allle ore 11.00. La mostra è poi aperta dal venerdì alla domenica con questi orari: 10.00-12.30 e 15.00-17.30. 
L’idea della mostra è scaturita dalla visione del filmato, Il Cenacolo degli Artisti, documentario dei primi anni ‘70 di Pino Cirone e Maria Scarfì, dedicato ai protagonisti della cultura albisolese del secondo dopoguerra. Albisola, la piccola Atene, è invenzione letteraria di Milena Milani che riassume tutto il concetto di cosa è stata la piccola cittadina ligure tra la metà degli anni ‘40 alla data del dipinto di Virio da Savona, il 1970. 
L’opera di Virio come un’ istantanea blocca il momento emblematico di una serata, tra le tante, in cui i grandi artisti, pittori, scultori, ceramisti, critici, e letterati, si ritrovavano insieme accumunati dall’amicizia, dall’arte, dalla gioia di sperimentare e condividere: da Lucio Fontana a Asger Jorn, da Giuseppe Capogrossi a Emilio Scanavino, da Wifredo Lam a Tullio d’Albisola, da Milena Milani a Lele Luzzati. 
La mostra si lega, per doveroso collegamento ideale, alle due Albisole per le quali sono previste alcune visite guidate. Ad Albissola Marina apre al pubblico il Museo Villa Jorn (domenica 11 gennaio e 7 febbraio, ore 15.00). È inoltre possibile visitare il Museo MuDA, in cui sono visibili altre opere degli artisti in questione, e la Passeggiata degli Artisti, inaugurata nel ’63, di cui sono esposti in mostra alcuni bozzetti (sabato 27 gennaio, 17 gennaio e 7 febbraio, ore 15.00). 
Ad Albisola Superiore nel Museo Manlio Trucco, a parte le ceramiche storiche e la migliore produzione del ‘900, si può osservare il grande pannello in ceramica di Agenore Fabbri recentemente restaurato (sabato 3 gennaio, 24 gennaio e 14 febbraio, ore 10.30).


venerdì 19 dicembre 2014

MARIA SAETTONE MAURI (1934-2006) - CIRCOLO DEGLI ARTISTI, ALBISSOLA MARINA




MARIA SAETTONE MAURI (1934-2006)
Dipinti, disegni, ceramiche
Circolo degli Artisti
Pozzo Garitta - Albissola Marina
dal 20/12/2014 al 6/1/2015

Nelle due suggestive sale della fornace ottocentesca di Pozzo Garitta ad Albissola Marina (SV) il Circolo degli Artisti, fondato da Aligi Sassu nel 1956, dedica una mostra a Maria Saettone Mauri, savonese trasferitasi a Milano nel 1942 e residente anche ad Albissola dal 1951. Qui l’artista ha frequentato a Pozzo Garitta la fornace di Bartolomeo Tortarolo detto “il Bianco”, Umberto Piombino, Antonio Siri, Lele Luzzati. Ha realizzato opere in ceramica fino al 2011, comparendo però in pubblico ad Albissola solo nel 1977, alla collettiva di ceramiche dello Studio Gamma.
Nonostante la produzione considerevole, veramente poche sono state le occasioni per conoscere Maria Saettone Mauri. Le precedenti personali, accolte assai favorevolmente dalla critica: a Milano una mostra di ritratti al Circolo Giuliano Dalmata (1957), un’antologica al Ridotto del teatro Filodrammatici (anni Settanta), una mostra di presepi nella sala capitolare della Basilica di Santa Maria della Passione (1994-1995); a Savona un’antologica alla Galleria Sant’Andrea (1963).
Le sessantatre opere esposte al Circolo degli Artisti coprono un arco di oltre settant’anni, dal primo autoritratto da quattordicenne agli angelici musicisti degli ultimi anni di attività. Disegni a matita e a pastello, dipinti a olio, terrecotte rappresentano un piccolo campionario di un fecondo e costante operare, guidato da intento sicuro e piglio deciso anche nelle sfumature di tenerezza. Testimoniano un percorso di ricerca originale che trova compiuta espressione nei ritratti (mirabile unità di somiglianza e introspezione), nei presepi e angeli musicanti (che in chiave personalissima interpretano suggestioni dall’antico e dal popolare), nelle scene di vita, fresche e classiche ad un tempo (le suorine, Chiara sdraiata, Maurizio che scappa con la palla).
Vedute e interni mostrano il rapporto con Savona e Albissola. Le sette tele dedicate alla fornace e laboratorio di ceramica del Bianco a Pozzo Garitta (1968-69) costituiscono un singolare documento dell’ambiente in cui lavoravano importanti artisti. Rendono omaggio alla sapienza generosa di chi consigliando terre, cotture, colori e miscele di ingobbio, cristallina opaca e lucida, permetteva la realizzazione del tutto particolare anche delle opere in mostra.

FEDERICO RAMPINI: ALL YOU NEED IS LOVE - SLA CONSILIARE DEL COMUNE, SAVONA 19/12/2014




FEDERICO RAMPINI
ALL YOU NEED IS LOVE
presentazione del volume edito da Mondadori
Sala Consiliare del Comune
piazza Sisto IV - Savona
venerdì 19 dicembre 2014, ore 21,00

Venerdì 19 dicembre alle ore 21 press la Sala Consiliare del Comune, incontro con Federico Rampini e presentazione del libro “All you need is love”.
Come rileggere la crisi economica e immaginare un futuro migliore attraverso le canzoni indimenticabili dei Beatles…
I Beatles erano quattro ragazzi cresciuti nella Liverpool povera degli anni Cinquanta. Le loro canzoni non solo hanno segnato un’epoca e rivoluzionato la pop music, ma hanno spesso “intuito” drammi e sfide dell’economia contemporanea. Federico Rampini (corrispondente di “Repubblica” da New York, grande esperto dei fenomeni economici mondiali) torna a parlarci della crisi che attanaglia la nostra società, questa volta ripercorrendo le tappe che ci hanno progressivamente portato alla situazione attuale, attraverso le indimenticabili canzoni del quartetto di Liverpool: un viaggio attraverso musiche e provocazioni, autobiografia e denuncia, utopia e cambiamento, che ci racconta quello che eravamo, quello che siamo diventati e come possiamo immaginare un futuro migliore. Perché in fondo, “tutto ciò di cui abbiamo bisogno”, come ci hanno insegnato proprio i Beatles, “è l’amore”.

Federico Rampini nato a Genova, il 25 marzo 1956, è un giornalista e scrittore.E’ stato vicedirettore del Sole 24 Ore, e inviato del quotidiano la Repubblica a Parigi, Bruxelles, San Francisco e Pechino. Come corrispondente, ha lasciato poi gli Stati Uniti per aprire l'ufficio di corrispondenza di Pechino. Ha insegnato all'Università di Berkeley e all'Università Jiao Tong di Shanghai. Dal 2009 è inviato per La Repubblica a New York.

L'evento sarà introdotto da Renata Barberis

mercoledì 17 dicembre 2014

WARHOL /SCHIFANO - PALAZZO TAGLIAFERRO, ANDORA 18/12/2014



ANDY WARHOL / MARIO SCHIFANO
a cura di Viana Conti
Palazzo Tagliaferro
Largo Milano - Andora
dal 18/12/2014 al 31/3/2015 

Da giovedì 18 dicembre 2014 a martedì 31 marzo 2015 è allestita ad Andora la mostra Andy Warhol / Mario Schifano allo specchio - Icone solitarie | Spettacoli di massa. L'evento, a ingresso libero, è dedicato a due intramontabili icone della Pop art americana ed europea, Andy Warhol (1928-1987) e Mario Schifano (1934-1998), a ventisette anni dalla scomparsa del primo e a sedici anni da quella del secondo. 
L’esposizione è visitabile gratuitamente dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 19, a Palazzo Tagliaferro. Previste aperture speciali durante le festività anche 26, 27, 28 dicembre 2014 e dal primo al 6 gennaio 2015. 
All'inaugurazione, giovedì 18 dicembre alle ore 20.30, interviene Philippe Daverio. 
La curatrice Viana Conti ha voluto ricreare, tramite un corpus di opere degli anni Settanta e Ottanta, lo scenario di quel contesto creativo della Pop art nel XX secolo che è stata soprattutto la Warholiana Silver Factory di New York, con cui lo stesso Schifano ebbe intensi contatti. La rassegna ricrea il clima e la temperatura effervescente di questa open house dove passavano, si inserivano, entravano nella catena di montaggio, artisti famosi, gruppi rock, modelle, i grandi della letteratura, dell'arte del cinema, della canzone. 
La mostra si articola, per quanto concerne Andy Warhol, su serigrafie spesso colorate a mano, litografie, acrilici su carta e tela di icone pop, carte da parati, acetati fotografici, oggetti fetish, celebri locandine e manifesti firmati, t-shirt, sovracopertine di libri, autoritratti, copertine di vinili di rock star e di Interview, la rivista americana inventata da Warhol con John Wilcock e Gerard Malanga nel 1969 e che aveva nomi come quelli di Fred Hughes e Bob Colacello in redazione, Truman Capote e Vincent Fremont tra i collaboratori editoriali, Christopher Makos, Robert Mapplethorpe e Bruce Weber tra i fotografi. 
In parallelo nella sezione dedicata a Mario Schifano vengono presentati smalti su tela, serigrafie a colori su carta e su tela, monotipi serigrafici a più colori su tela, oli su carta bianca con cornice, smalti su carta bianca a quadretti, smalto speciale su perspex smalto su carta telata. L'opera di Mario Schifano è quella di un artista che appartiene alla civiltà dell'immagine: Pesci, Alberi, Nuvole, Stelle, Cuori, Marchi, Paesaggi, Nastri erbosi e Profondità sottomarine non intrattengono alcun rapporto con la realtà: la loro sostanza attiene all'ordine del televisivo. 
Nata negli anni Cinquanta in Gran Bretagna e successivamente negli Stati Uniti, la Pop art ha sottoscritto il linguaggio della pubblicità, diventando omologo alla società dello spettacolo e dei consumi che l'ha prodotta. I suoi protagonisti sono le dive del cinema e della televisione, le copertine delle riviste patinate, i miti dell'alta moda, le star del rock, gli eroi e super eroi dei mass media, l'iconosfera urbana. 
Il linguaggio in cui esprimere, questo universo di stereotipi e feticci di massa è quello del fumetto, della fotografia sexy, della riproduzione seriale, del cinema underground, dell'happening, del gesto teatrale, dell'installazione di materiali quotidiani come i cartoni poveri da imballaggio accanto alle luci e alle seduzioni della ribalta e degli show televisivi, nella modalità comunicativa, in una società industriale avanzata, della riproduzione seriale ad alta tiratura, della meccanicizzazione dell'opera d'arte. 
Quello che per Andy Warhol era la fotografia come referente costante, per Mario Schifano è la pittura e la televisione: «Io dormo con la televisione accesa, sono cullato dalla tv. Mi piace tutto....Naturalmente ciò che mi interessava non era la cultura della tv ma la cultura dell'immagine della televisione». 
Questo suo mondo anche quando è un'oasi sotto un cielo stellato ha perso profumo e spessore: è diventato un Paesaggio anemico.


martedì 16 dicembre 2014

DARIO VERGASSOLA: LA BALLATA DELLE ACCIUGHE - SALA CONSILIARE COMUNE, SAVONA 17/12/2014





DARIO VERGASSOLA
LA BALLATA DELLE ACCIUGHE
presentazione del volume edito da Mondadori
Sala Consiliare del Comune
Piazza Sisto IV - Savona
mercoledì 17 dicembre 2014, ore 18,00

Dario Vergassola racconta una stona divertente e malinconica ambientata nella provincia italiana a lui tanto cara. Le vicende hanno luogo nella periferia di La Spezia al bar Pavone, i cui frequentatori "nulla hanno da invidiare al bar di Guerre Stellari" e creano un microcosmo dove si riflettono tutti i pregi e i difetti dell'umanità. Popola il racconto una giostra di personaggi strani, buffi, a volte ridicoli ma anche molto realistici, pieni di paure, piccole e grandi manie, problemi quotidiani ed esistenziali. Come Lucio e Albe, due cassaintegrati che giocano la stessa partita a biliardo da anni senza mai arrivare a una fine, barando di continuo sul punteggio per far durare la partita in eterno; Giulianone che racconta di essere stato rapito dagli Ufo; Gigi il barista, detto anche Gigipidia perché sa non quasi tutto ma proprio tutto; l'ipocondriaco Ansia, detto anche Malattie Imbarazzanti; i tre fratelli Chiappa, orchi buoni che sfruttano i loro muscoli facendo i traslocatori sulle colline dietro le Cinque Terre. E infine Gino, impiegato statale con moglie e figli, protagonista di un avventuroso viaggio che lo porta da La Spezia fino in America, mentre gli amici dal bar seguono e commentano in diretta le sue rocambolesche avventure. 

lunedì 15 dicembre 2014

INAUGURAZIONE DEL MUSEO DELLA CERAMICA - SAVONA, 16/12/2014




MUSEO DELLA CERAMICA
Piazza Chabrol - Savona
Inaugurazione: martedì 16 dicembre 2014

Savona ha un nuovo gioiello d’arte e cultura nel cuore del suo centro storico: è il Museo della Ceramica, la cui realizzazione è stata fortemente attesa ed è oggi arrivata a compimento grazie all’impegno e alla stretta collaborazione che ha visto la Fondazione A. De Mari e il Comune di Savona operare fianco a fianco nella creazione di un polo museale senza precedenti dedicato alla ceramica ligure, in particolare savonese e albisolese, con un migliaio di opere di grande valore artistico, dal XV secolo al contemporaneo, accuratamente selezionate dalle curatrici Cecilia Chilosi ed Eliana Mattiauda.
Sede del Museo è il magnifico edificio quattrocentesco del Monte di Pietà - di proprietà della Fondazione A. De Mari - fondato nel 1479 dal Papa savonese Sisto IV e restaurato dalla stessa per l’occasione, con un intervento progettuale mirato da un lato a conservare e valorizzare le parti storiche preesistenti e, dall’altro, a favorirne una nuova fruibilità pubblica. Nella rinnovata veste di Museo della Ceramica, gli spazi restaurati e allestiti su quattro piani vengono riaperti per la prima volta al pubblico e collegati direttamente, con questo intervento, all’adiacente Pinacoteca Civica di Savona - ospitata nell’edificio di Palazzo Gavotti di proprietà del Comune - con i suoi straordinari dipinti antichi, prima fra tutte la Crocifissione di Donato de' Bardi, un unicum nel panorama dell'arte rinascimentale, e opere di celebri artisti contemporanei presenti nella collezione della Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena Milani in Memoria di Carlo Cardazzo, fra cui Picasso, Fontana, De Chirico, Magritte e Mirò.
L'unione delle due realtà museali offre così l’opportunità di dotare la città di un forte polo di attrazione, il Museo d'Arte di Palazzo Gavotti, formato da straordinarie collezioni d’arte, a creare un itinerario culturale e artistico unico, di rilievo internazionale, in stretto collegamento con le chiese e i palazzi del centro storico cittadino. Non a caso, il Museo della Ceramica nasce proprio a Savona. Forte infatti di una tradizione che ha visto la produzione ceramista caratterizzare per oltre sei secoli l’arte, la storia e la cultura del savonese, il Museo rappresenta sin dalle sue premesse l’espressione di un intero territorio e dell’eccellenza che l’ha reso apprezzato in tutto il mondo. Un connubio – quello tra capacità artistica e manifattura produttiva – che, a partire dai secoli scorsi fino ai nostri giorni, ha reso possibili importanti collaborazioni con pittori e scultori locali e internazionali nell’utilizzo della materia ceramica quale mezzo espressivo di grande potenziale e valore artistico.
Un patrimonio valorizzato grazie alla collaborazione tra la Fondazione A. De Mari e il Comune di Savona, che hanno saputo unire con grande attenzione e lungimiranza competenze professionali e risorse economiche, collocando il Museo della Ceramica nel più ampio circuito dei Civici Musei di Savona (MUSA), con l’obiettivo di creare e amplificare il polo museale cittadino e le sue straordinarie collezioni invidiabili a livello internazionale. “Aver realizzato un progetto così rilevante per la nostra comunità e il territorio è per noi motivo di grande orgoglio e soddisfazione”- ha commentato Roberto Romani, Presidente della Fondazione “A. De Mari” – “Riteniamo che aver dato al nostro edificio del Monte di Pietà la destinazione di sede del Museo della Ceramica debba considerarsi la naturale evoluzione di un palazzo che rappresenta un capitolo fondamentale della storia savonese e che diventerà così luogo di conoscenza e rappresentazione del vissuto economico e culturale del nostro territorio”. “La nascita del Museo della Ceramica e la creazione, con esso, di un nuovo polo culturale della ceramica savonese rappresentano un'importante opportunità per la città – dichiara Federico Berruti, Sindaco di Savona – per favorire lo sviluppo turistico e culturale del territorio. A partire dalla realizzazione di un centro espositivo di questa portata, l'obiettivo è quello di far sì che la nostra città e le sue storiche peculiarità artistiche possano trovare un ruolo preminente nell'ambito della ceramica italiana”.
Il Percorso espositivo e le collezioni Nel Museo trovano spazio le raccolte di proprietà della Pinacoteca Civica - l'antica vaseria dell'Ospedale San Paolo, la prestigiosa donazione del Principe Boncompagni Ludovisi e i pezzi donati o in deposito alla Pinacoteca a partire dal 2011 (raccolte Folco e Figliolia) – a cui si aggiungono le ceramiche acquistate nel tempo dalla Fondazione A. De Mari, come il corredo della farmacia Cavanna, la collezione Bixio e importanti opere tratte dalle edizioni della Biennale della Ceramica, realizzate da noti artisti e designer contemporanei fra cui Michelangelo Pistoletto, Adrian Paci, Yona Friedman, Alberto Garutti, Ugo La Pietra, Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Pekka Harni e Franco Raggi. La visita al Museo della Ceramica inizia in piazza Chabrol, all’ingresso della Pinacoteca Civica e termina nel Palazzo del Monte di Pietà, con lo scalone aperto su via Aonzo, in prossimità del Complesso Monumentale della Cattedrale. Il percorso si articola su quattro livelli ed è organizzato per singole raccolte, cui si alternano sezioni ordinate secondo una disposizione cronologica e tipologica.
Completano la visita gli strumenti multimediali, realizzati da “Mizar per la divulgazione scientifica”, di Paco Lanciano, tra cui emerge la quadrisfera, una struttura che permette di assistere a una suggestiva narrazione della storia e degli sviluppi della ceramica ligure. Una vetrina interattiva multimediale dà invece vita a racconti che ci introducono ai diversi segreti della lavorazione della ceramica. L’intervento di restauro e architettonico Autori del progetto di restauro sono stati Armellino & Poggio Architetti Associati, lo Studio di Architettura Fallucca e l’Architetto Marco Ricchebono, chiamati dalla Fondazione A. De Mari alla ridefinizione degli spazi individuati per ospitare il nuovo museo sia dal punto di vista strutturale sia allestitivo. L’ubicazione del museo all'interno del quattrocentesco Palazzo del Monte di Pietà ha infatti reso necessaria l’adozione di soluzioni architettoniche indirizzate in primis alla conservazione e al recupero delle parti originarie dell'edificio, con l’inserimento di nuovi elementi architettonici contemporanei con suggestive strutture in vetro e acciaio per valorizzare in maniera adeguata e allo stesso tempo scenografica gli oltre mille pezzi in esposizione. Palazzo Gavotti e le altre collezioni Situato nel cuore di Savona, il Museo d'Arte di Palazzo Gavotti ospita straordinarie collezioni d'arte che offrono un itinerario a tutto tondo nella storia dell’arte, dal Trecento ai giorni nostri, e ne fanno uno dei più importanti complessi museali italiani. Uno degli aspetti più significativi dell’Istituzione è costituito dall’insieme e dalla continuità delle varie raccolte: la Pinacoteca Civica e la collezione della Fondazione Museo di Arte Contemporanea Milena Milani in Memoria di Carlo Cardazzo sono collegate in un unico percorso espositivo con il Museo della Ceramica, a rimarcare il costante rapporto che nel corso dei secoli è venuto a instaurarsi localmente fra pittura e ceramica.
Anche in virtù della sua posizione privilegiata nel tessuto urbano il Museo viene oggi a costituire il fulcro di un percorso di visita di grande interesse, che dialoga con le chiese, gli oratori e i palazzi del centro storico.  

domenica 14 dicembre 2014

NATALE SOTTO VETRO - MUSEO DELL'ARTE VETRARIA, ALTARE




NATALE SOTTO VETRO
Vetro e Ceramica ieri e oggi
Museo dell'Arte Vetraria Altarese
Piazza Consolato 4 - Altare
dal 14 dicembre 2014 al 31 gennaio 2015

E' giunta alla sesta edizione la tradizionale mostra natalizia del Museo di Altare Natale Sottovetro, dedicata quest’anno al vetro ed alla ceramica.
Vasi di vetro, di ceramica e non solo, forme bizzarre, prodezze artistiche che stupiranno il visitatore della mostra. Capacità dei Maestri vetrai e ceramisti di esprimersi e di saper interpretare al meglio creatività di architetti e designer di ieri e di oggi. Monocromia e tanto colore, quasi a voler sottolineare l’ottimismo e la voglia di stupire.
La Mostra “VETRO E CERAMICA IERI E OGGI”, espone una seducente raccolta di rare preziosità provenienti da diverse parti d’Italia e dall’estero,dal primo novecento ai giorni nostri. Opere inedite in gran parte provenienti da collezioni private, esposte per la prima volta ai visitatori del museo.
Il Museo dell'Arte Vetraria Altarese, in collaborazione con l’Associazione Ceramisti di Albisola Superiore si è posto l’obbiettivo della valorizzazione del patrimonio culturale del territorio della nostra Provincia. Tale patrimonio può diventare un volano per lo sviluppo economico locale, nella misura in cui si integrino risorse all’interno di aree connotate da identità territoriali forti e riconoscibili. La mostra vede inoltre la collaborazione dei maestri vetrai di Biot, centro artigianale della Costa Azzurra, che arricchiscono l'esposizione con le loro opere. Un confronto tra oggetti legati ai diversi centri produttivi, uno scambio di esperienze che allargano le prospettive di chi si avvicina all'arte e all'artigianato ligure e non solo.
  

sabato 13 dicembre 2014

AMADEUS - EX CHIESA ANGLICANA, ALASSIO 14/12/2014




AMADEUS
di Peter Shaffer
con Tullio Solenghi (Salieri) e Aldo Ottobrino (Mozart)
regia di Alberto Giusta
ex Chiesa Anglicana
via Adelasia 10 - Alassio
domenica 14 dicembre 2014, ore 21,00

Liberamente ispirato all’atto unico Mozart e Salieri, scritto nel 1830 da Aleksandr Sergeevič Puškin, il dramma è la storia di una feroce gelosia: quella che il compositore italiano Antonio Salieri (1750-1825), maestro di cappella presso la corte asburgica, prova per il genio nascente del giovane Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791), con il quale sa di non poter competere. Una gelosia spinta al punto di usare la propria posizione sociale per distruggere almeno l’uomo Mozart. E Salieri ci riesce. Anche perché Mozart fa di tutto per farsi detestare dal potente musicista di corte, assumendo nei suoi confronti, pur senza rendersene conto, atteggiamenti arroganti e insolenti. Una rivalità, quella tra Salieri e Mozart, che è più nelle opere di Puškin e di Shaffer di quanto fosse stata nella vita reale, perché dalla Storia risulta che alla corte asburgica i due lavorarono sovente insieme e che Salieri, musicista mediocre, fu un buon consigliere del geniale Mozart. Facendo risaltare quella vena drammatica (attraversata dall’ironia) che gli appartiene sotto la veste di attore comico, Tullio Solenghi continua il suo viaggio in compagnia del Teatro Stabile di Genova, accettando la sfida di infondere simpatia in un personaggio fondamentalmente patetico quale Salieri, che in un libero procedere drammaturgico, senza unità di tempo e di luogo, il testo di Shaffer rappresenta ora vecchio e malato, intento a rimuginare sul passato, e ora quasi coetaneo di quell’intemperante genio da lui tanto odiato e ammirato, sino al punto di aver messo in giro la voce infondata di aver assassinato Mozart nel 1791, solo per essere ricordato anche lui dai posteri, se non come grande musicista almeno come assassino di un genio. 

venerdì 12 dicembre 2014

WILLIAM XERRA: ENIGMES DE VISAGES ABSENTS - GALERIE DEPARDIEU, NICE




WILLIAM XERRA
ENIGMES DE VISAGES ABSENTS
Galerie Depardieu
6, rue du docteur Jacques Guidoni - Nice
du 3 au 31 décembre 2014

La Galerie Depardieu de Nice propose à William Xerra (Florence, 1937), l’un des artistes les plus importants dans le panorama de l’art contemporain italien, une exposition personnelle, “Enigmi di volti assenti” (Énigmes de visages absents), qui présente une série d’œuvres dans lesquelles les protagonistes sont les profils de visages, en silhouettes dessinés ou plus souvent coupées dans des papiers de diverses natures et fonctions (cartes géographiques, papiers à musique), qui se chevauchent, se regardent ou s’opposent, mais toujours signe d’un mystère, d’un dialogue impossible, absent.
Dans l’exposition de Nice les œuvres de Xerra documentent l’émergence et le développement dans le temps de cet intérêt particulier pour le profil de la face humaine, à partir de la fin des années quatre-vingt, lorsque l’artiste a travaillé les toiles sur châssis provisoires (les châssis utilisés par les restaurateurs) jusqu’à aujourd'hui, en passant par des cycles comme « Gli amori » (Les amours) (dans lequel l’un des deux sujets du couple d’amoureux est une silhouette blanche, fantomatique, coupée dans l’image) jusqu’aux plus récents « Dialoghi assenti » (Dialogues absents).
Cependant, vous pouvez faire remonter la fascination de ce thème aux années soixante-dix, lorsque l’artiste, dans les « Lapidi » (Pierres tombales) en marbre, remplaçait par un miroir les photographies du défunt, de sorte que ceux qui regardaient faisaient l’expérience du face à face avec leur propre mort.
Il y a aussi, bien sûr, quelques œuvres dans lesquelles le profil de la face est accompagné par un écrit, si important dans l’itinéraire de Xerra, du « vive » (« vit » ou « Bon-à-tirer »), un mot emprunté au lexique typographique, superposé à des images, mots, fragments, effacements précédents, qui entend donner un retour de vie à tout ce qui a été occulté dans le temps, et « io mento » (je mens), confession d’une détresse existentielle impitoyable.
Dans les œuvres exposées, comme il l’a d’ailleurs toujours fait, Xerra récupère des fragments d’images, des phrases écrites, des cartes à jouer, qui viennent apporter une nouvelle vie. Le papier a toujours été, dans ses différentes textures et caractères, le support le plus aimé par l’artiste (aussi parce que l’exercice du dessin est une pratique presque quotidienne, y compris celle qu’il aimait faire il y a quelques années du « dessin aux yeux fermés »).
Dans ces œuvres, le papier est coupé, et l’artiste recourt alors au collage ou va soulever une partie du profil (parfois ironiquement reliés l’un à l’autre par une pince à linge en plastique) qui révèle une image sous-jacente, accentuant le mystère, l’énigme, le signe de l’incapacité à communiquer – il faut signaler que la plus grande part des vieilles cartes géographiques sur lesquelles Xerra est intervenu ont été achetées à Nice.
Dès ses débuts de peintre, dans les années soixante, au nom de la poétique de l’informel, William Xerra commence à explorer les territoires des expériences artistiques les plus variées, avec cependant quelques constantes qui reviennent, comme l’attachement persistant au tracé et à la couleur, l’adoption de l’écrit (souvenons-nous que l’artiste a toujours été lié à des poètes et écrivains, parmi lesquels certains du Groupe ‘63, qu’il a été impliqué dans les événements de la poésie visuelle, et que certains des livres et des catalogues de ses expositions ont été conçus par lui comme livre-objet, à édition limitée) et la récupération des images de productions culturelles les plus variées. 


- Sandro Parmiggiani

ALEX RASO: DI(S)TRATTO - ALTREDIMORE, SAVONA




ALEX RASO
DI(S)TRATTO
Altredimore
Calata Sbarbaro 6 - Savona
inaugurazione: 12 dicembre 2014

Una raccolta di lavori nati dagli incontri “di(s)tratti” di questo 2014: “distratti” dalla realtà e “di tratti” diversi: china, gommina liquida, matita, colatura, dripping, digitale.
La personale si apre con un lavoro del 12 febbraio, giorno del mio compleanno, in cui muore l’istrione Roberto "Freak" Antoni, la notte stessa disegno un suo ritratto su carta da pacchi: a 59 anni mi aveva tirato un pacco anticipato da un suo aforisma: “Si dice che una volta toccato il fondo non puoi che risalire. A me capita di cominciare a scavare.”
La mostra prosegue con una “camera rossa” dedicata alla fiaba di Cappuccetto Rosso: 5 illustrazioni + una, ispirate al mondo della scrittrice e giornalista femminista inglese Angela Carter, in particolare alla sua rivisitazione del personaggio nel racconto La compagnia dei lupi all’interno del libro La camera di sangue e altre storie.
Si prosegue con la “camera azzurra” con l’illustrazione dedicata a La Chambre bleue di Georges Simenon, le illustrazioni de "La montagna incantata" esposte a Sconfinarti Sambuco, ispirate alle leggende della montagna e ai fuochi fatui, e una fiaba blu ispirata alle stelle.
Una “camera nera”, con l’istallazione "Facebook": fotografie del 1886, alberi ed una fiaba noire.
Una camera dedicata alle illustrazioni in anteprima del libro per l'infanzia "Il Re dei Gatti" scritto da Barbara Florinda Barbantini ispirata al pittore Balthus in uscita a dicembre per la casa editrice Artebambini.
Ci sarà spazio per una “camera del ricordo” con una serie di lavori selezionati tra i quali America Latina vs America Lattina e Sinistra eseguiti in stoffa dal laboratorio Caterinette laboratorio/bottega di Silvia Testa; illustrazioni dai carnet di viaggio con le illustrazioni della fiaba "Lia" scritta da Giacomo Checcucci e qualche ritratto disegnato con la tecnica della lametta.

Le camere saranno imerse nel sottofondo musicale della musica di Airchamber 3 musicisti con i quali ho collaborato all’ultima edizione di Inchiostro Festival di Alessandria e le proiezioni di boschi.

mercoledì 10 dicembre 2014

MONICA CASTIGLIONI: GIOIELLI URBANI - VIRGILIA+, IMPERIA




MONICA CASTIGLIONI
GIOIELLI URBANI
Virgilia+
Calata Cuneo - Imperia
dal 29/11/2014 al 10/1/2015

Canna Ramella inaugura il nuovo allestimento dello spazio Virgilia+ con un'esposizione studiata per il Natale, che resterà visitabile fino a gennaio.
Lo spazio Virgilia+, finestra sul mondo e temporary shop della storica cartoleria Canna Ramella da poco trasferitasi sul porto di Oneglia, allestisce infatti ogni mese una nuova vendita di oggetti accuratamente selezionati, che si distinguono per la loro qualità ed originalità.
Questo mese l’ospite è Monica Castiglioni, designer di gioielli divisa tra Milano e New York, nonché fotografa, un’artista poliedrica che trasforma artigianalmente il bronzo in piccoli oggetti del desiderio.
“Sono fiera” afferma Virgilia Ramella, giovane studentessa di storia dell’arte e titolare della cartoleria “di poter presentare nel mio spazio i gioielli di Monica Castiglioni, artista eccezionale ed uno dei nomi più importanti a livello mondiale nell’ art jewelry design. I suoi gioielli, gli stessi che troverete nello spazio Virgilia+, sono infatti esposti e venduti esclusivamente da Doinel a Tokyo, in America (dove per anni ha collaborato con il MOMA di New York) e in poche altre selezionatissime boutique al mondo.”
Tra arte e gioielleria – Di Milano, dove si trova il suo showroom in Via Pastrengo 4, Monica Castiglioni possiede proprio il mistero e la laboriosità, instancabile nel materializzare le forme che si intersecano nel suo immaginario; di New York la fluidità e il trasformismo, moduli costanti delle sue creazioni; di Tokyo il minimalismo, che deriva dagli studi di grafica che ha conseguito prima di approdare all’oreficeria.
Gioielli urbani, quindi, che si adeguano alle evoluzioni della personalità contorcendosi e ricomponendosi.
  

martedì 9 dicembre 2014

GIOVANNI MAZZA: TRA PENSIERO E REALTÀ II - ORATORIO DE' DISCIPLINANTI, FINALBORGO




GIOVANNI MAZZA
TRA PENSIERO E REALTÀ II
Oratorio de' Disciplinanti
Complesso Monumentale di Santa Caterina - Finalborgo
dal 7/12/2014 all'11/1/2015

Si intitola “Tra pensiero e realtà II” la personale di pittura di Giovanni Mazza che sarà inaugurata sabato 6 dicembre, alle ore 17,30, presso l’Oratorio de’ Disciplinanti del complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo. La mostra, promossa in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Finale Ligure, sarà visitabile fino all’11 gennaio 2015, tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 15 alle 20 (aperto lunedì 8 dicembre).

L’IMPORTANZA DELLA FORMA E LA SPIRITUALITA’ LIRICA NELL’OPERA DI GIOVANNI MAZZA
di Carlo Occhipinti

Mentre guarda muovere sulla scacchiera della vita le pedine dello stile, Giovanni Mazza non ha verso tale spettacolo, in cui è coinvolto come uomo, alcuna intenzione contestatrice quando agisce come artista. Evita ogni condizione o azione che non sia di ordine stilistico, guarda e traduce gli aspetti della realtà, senza piegarli a tesi o a programmi, egli predilige lo spettacolo sociale a quello naturale. L’opera di questo artista è quindi sotto il segno della ricerca, dell’intelligenza, della volontà; è l’ossessione dell’osservare la realtà in ogni suo elemento e darne immagine che assilla e regola ogni suo atto d’artista. Mazza nella sua pittura restituisce un’immagine bloccata secondo le regole di una spazialità non naturalistica, ma strenuamente intellettuale. L’armonia della composizione non è generata da idee veristiche né da intenzioni di incapsulare la realtà nell’involucro di forme e ritmi di perfezione canonica, ma sono i mezzi per mettere a fuoco l’attimo in cui il divenire esistenziale si arresta agli occhi dell’artista per trasformarsi in momento estetico.

Giovanni Mazza nasce a Roma il 16 luglio 1934. Trascorre la sua gioventù nel caratteristico quartiere di Trastevere fino agli anni Sessanta. Affascinato dalla figura, inizia giovanissimo a ritrarre i suoi coetanei e compagni di giochi. Notato dall’anziano e affermato pittore G. Ferrazza, trova in lui la prima guida allo studio della figura umana e da lui viene introdotto nell’ambiente artistico del quartiere che ha il suo cuore pulsante negli studi d’arte di Via Orti d’Aliberti. Luoghi d’incontro questi non solo di pittori e scultori del luogo, ma anche di architetti, letterati, musicisti con la cui frequentazione Giovanni Mazza arricchisce le sue esperienze culturali.
Sono anni in cui ferve l’impegno artistico, intellettuale e sociale che si riflette anche nelle vivaci discussioni del gruppo di Via Orti d’Aliberti con la nascita della brillante iniziativa – proposta dallo scultore M. Capezzuoli e dal pittore G. Ragogna – “Arte nel Quartiere” e realizzata presso la sede della sezione del Partito Socialista Italiano nel Quartiere Trionfale. Una manifestazione di grande successo a cui aderiscono molti nomi noti come R. Guttuso, Omiccioli, Gianpistone e altri; in questa occasione, per la prima volta, Giovanni Mazza viene segnalato da un critico d’arte sul Giornale d’Italia come “ inedito disegnatore da ricordare”.
Esperienze ed amicizie queste che costituiscono la base per la formazione artistica di Giovanni Mazza. Un ulteriore impulso e consolidamento verso la maturità artistica, Mazza la riceve durante il periodo in cui frequenta lo studio del Maestro Beppe Assenza: un insegnamento sempre vivo in lui e per il quale sente di dover esprimere perenne riconoscenza.
Successivamente, Giovanni Mazza partecipa a numerose esposizioni tra le quali le pittoresche mostre all’aperto di Via Margutta in Roma e, più tardi, nel 1958, alla Prima Rassegna di Arti Figurative di Roma e del Lazio (attuale Biennale di Roma) gli viene conferita la Medaglia d’Argento. Negli anni che seguono, la lunga attività artistica di Giovanni Mazza prosegue ininterrotta lungo un percorso di ricerca personale volto alla meditata riflessione sulle tematiche sociali che coinvolgono l’uomo contemporaneo. Sono questi i temi che diventano oggetto di discussione nei proficui incontri con intellettuali raffinati ed eminenti quali il docente universitario A. De Lorenzi e il critico d’arte F. Amato; il Professor F. Salvotti (docente universitario di estetica, pittore, giornalista e critico d’arte); il Prof. W. Alberti (docente, giornalista, saggista, e critico cinematografico); il Prof. G. Giraldi (docente universitario, saggista, filosofo).
E sono ancora questi i temi che oggi incontrano il favore della critica e del pubblico quando vengono.

lunedì 8 dicembre 2014

PAOLA ALIPRANDI: SCATTI DI LUCE E DI OSCURITÀ - EMPORIO CARLI, IMPERIA




PAOLA ALIPRANDI
SCATTI DI LUCE E DI OSCURITÀ
Emporio Carli
via Garessio 11 - Imperia
dal 6/12/2014 al 20/1/2015

Visitabile fino al 20 gennaio 2015, presso la Sala Mostre dell’Emporio Carli, “Scatti tra Luce e Oscurità”, la mostra fotografica di Paola Aliprandi che unisce immagini scattate a partire dagli anni ’80, ricavate da diapositive scattate nel corso dei suoi viaggi attraverso diversi paesi africani e asiatici, sino a immagini in digitale di percorsi attuali.
Saranno esposte molte fotografie già presentate in una precedente raccolta e molte altre nuove, legate tutte da un momento magico che nasce tra luce, armonia, contrasti e colore e dalle quali traspare una grande naturalezza e molta emozione. Ogni scatto ritrae gente che ozia o lavora, sorridente o pensierosa, in compagnia o in solitudine, ma sempre gente viva che guarda avanti verso il domani, dignitosa e rispettosa del mondo in cui vive, godendo dei momenti unici che la vita le offre.
Ogni immagine è un sogno, un desiderio, un messaggio d’amore in cui si può trovare un’anima che respira e un cuore che batte, racchiudendo sentimenti puri e semplici. Questo ‘viaggio fotografico’ sarà accompagnato personalmente da Paola Aliprandi, autrice delle fotografie e dei testi, che guiderà il visitatore in questo percorso, con racconti e aneddoti. Le sue parole a descrivere la sua passione per le immagini: “I solchi della Terra, le dune del deserto, le onde del mare, i cieli sconfinati, la gente e i colori della vita... Questo è ciò che mi attrae della fotografia! Riuscire a cogliere il momento magnifico di ciò che mi appare regalando così al tempo un qualcosa che non morirà mai”.

L’evento è realizzato grazie alla collaborazione di Mediterranea Cosmetici e il suo Progetto Insieme, costituito con l’A.I.F.O. per la realizzazione di progetti umanitari in Mozambico. 
L’orario della mostra sarà: 10.00-12.30 e 15.30/19.00 dal lunedì al sabato, escluso domenica e festivi.
  

domenica 7 dicembre 2014

MENTE ET MALLEO - PALAZZO TAGLIAFERRO, ANDORA




MENTE ET MALLEO
Gli ex libris raccontano il mondo dei minerali
Museo mineralogico Luciano Dabroi
Palazzo Tagliaferro
Largo Milano - Andora
dall'8 dicembre 2014 al 31 marzo 2015

Il mondo dei minerali e il faticoso lavoro delle miniere sono raccontati, attraverso più di 80 preziosi Ex Libris, dalla mostra “MENTE ET MALLEO” che sarà inaugurata, domenica 7 dicembre, (ore 18.00) nel prestigioso Museo dei Minerali Luciano Dabroi di Palazzo Tagliaferro ad Andora. L’ingresso è libero. La raccolta, fatta di pezzi rari, alcuni mai esposti in pubblico, fa parte della straordinaria collezione privata del Prof. Gian Carlo Torre che ha curato l’esposizione che rimarrà aperta al pubblico, nel suggestivo spazio espositivo andorese, fino al 31 marzo, ogni sabato e domenica, dalle 15 alle 19. Nel periodo, dal 9/12/14 al 6/1/2015, la mostra sarà visitabile dal giovedì alla domenica, ore 15 – 19.00 .
Un progetto realizzato da Palazzo Tagliaferro e dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Andora che ha ottenuto gli importanti patrocini dell’ Associaciòn Catalana d'Exlibristes, dell’ Asociación Andaluza de Exlibristas, dell’Associazione Incisori Liguri, dell'Associazione Italiana Ex Libris, dell’Associazione Liberi Incisori e del Museo dell' Ex Libris Mediterraneo e che sarà accompagnato anche dalla pubblicazione di un catalogo vista la particolarità e la rarità delle piccole opere d’arte esposte.
“Presentiamo al pubblico una collezione unica. Questi piccoli disegni, dal tratto efficace e preciso che accompagnavano le note di lettura dei possessori dei libri, sono davvero belli ed unici. Un vero tesoro per gli estimatori esperti che ha un fascino che può conquistare davvero tutti" – ha spiegato Maria Teresa Nasi, Assessore alla Cultura del Comune di Andora, presentando la mostra. "Ringraziamo il professor Torre per aver selezionato per noi ed averci concesso questi piccoli capolavori che esposti illustrano il mondo dei minerali, dei fossili, delle miniere e della metallurgia. Una mostra unica nel suo genere perché si conoscono davvero pochi Ex Libris con motivi geologici e minerari e al contempo sono rare le pubblicazioni che trattano degli Ex Libris che raffigurano temi legati alle geoscienze.”.
“Mente et Malleo” ovvero “Con la testa e con il martello” riassume il percorso del lavoro dei paleontologi e dei geologi indicando la fase ed il percorso di studio cui segue la ricerca e la verifica sul campo negli studi dei reperti fossili di organismi vegetali e animali e delle origini della storia e della morfologia e costituzione della terra. Il percorso espositivo inizia con il mondo affascinante dei cristalli oggetto di collezione e studi, continua con il fossili, con i metalli passando attraverso la realtà delle miniere fino al tema dell'estrazione del petrolio.
“L’ex libris, generalmente di dimensioni limitate, è una piccola opera d’arte" – spiega il professor Gian Carlo Torre. "Nasce dal dialogo tra il committente e l’artista che interpreta e realizza graficamente quanto indicato e desiderato: é un cartellino, che, incollato nella seconda pagina di copertina di un libro, ci presenta il proprietario del libro. Nell’ex libris infatti è sempre indicato il nome e cognome o le iniziali del committente, sono presenti elementi simbolici atti ad indicare la sua professione, il suo pensiero, gli interessi letterari, ludici e i gusti, non mancano illustrazioni di “episodi o ricorrenze, come possiamo osservare in ex libris dedicati alle imprese alpinistiche”, talora è presente una frase o un motto espressi in latino o nella lingua viva del committente”.