lunedì 31 marzo 2014

A TAVOLA TRA CULTURA E STORIA - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINO', SANREMO 1/4/2014





Martedì Letterari
A TAVOLA TRA CULTURA E STORIA
Teatro dell'Opera del Casinò
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 1 aprile 2014, ore 16,30

La sequenza primaverile dee Martedì letterari inizia con il 1 aprile con “A tavola fra cultura e storia", appuntamento ricorrente, che da anni presenta pubblicazioni ed autori del panorama storico-enogastronomico italiano, dove il territorio trova sempre il suo spazio determinante.
Un incontro tra letteratura, storia del costume e quotidianità, con Claudia Ferraresi, Presidente dell’Associazione Culturale Ca dj’Amis ed il giornalista Claudio Porchia.
L’incontro traccerà un percorso che, partendo dalla corretta alimentazione, si sposterà ai comportamenti a tavola, secondo le buone maniere.
Lo spunto verrà dato da due interessanti volumi:”La storia di ciò che mangiamo” di Renzo Pellati (Daniela Piazza editori) e “Si fa, non si fa “ di Barbara Ronchi Della Rocca(Vallardi Editore).
Renzo Pellati, noto specialista in scienze dell’alimentazione ed autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative, affronta il tema di ciò che troviamo in tavola attraverso origini, ricerche e scoperte, gastronomia e storia del costume. Molte le curiosità che sfatano luoghi comuni e false credenze popolari.
Dalla tavola ai comportamenti corretti secondo il galateo di Barbara Ronchi della Rocca:”Si fa, non si fa”, riportando il piacere del garbo e delle sfumature per imparare a vivere non alla leggera ma con leggerezza. Saranno consigli preziosi che Barbara, icona del” bon ton” distribuirà al pubblico , il tutto supportato da una dimostrazione pratica su come si apparecchia una tavola per il convivio.

domenica 30 marzo 2014

KAROLINA BONFIGLIO: 2014. LIBERTY A SANREMO - CASINO' DI SANREMO





KAROLINA BONFIGLIO
2014. LIBERTY A SANREMO
a cura di Federica Flore
Casinò di Sanremo, Hall di Porta Teatro
corso Inglesi 18 - Sanremo
dal 26 marzo all'8 aprile 2014

Narrazione, con chiari riferimenti allo studio della storia dello sviluppo del territorio, parte ormai della nostra coscienza collettiva; fiori e colori; composizione e linee corrispondono agli elementi di ricerca indagati da Karolina Bonfiglio e dai maestri del Liberty un secolo fa. Ricostruire l'Art Nouveau, le declinazioni dello stile su un territorio internazionale, ma di periferia, farli propri per una reinterpretazione giudiziosa oggi sono stati i quattro passaggi fondamentali nell'agire artistico della fotografa. Un lavoro complesso, durato mesi, pronto a semplificare gli stilemi di un'epoca per rivolgerli a tutti.
Ma è anche importante non pensare che l'affinità che lega la fotografia alla pittura figurativa sia dovuta solo al desiderio di revival, essa invece dimostra di condividere con la pittura la conoscenza di come si può coreografare una scena per lo spettatore così che egli sia in grado di compredere che si sta raccontando una storia.
Il risultato è un continuo scambio tra valore artistico e fotografia come testimone fedele, sincerità del mezzo e della realtà.
Per un'analisi attenta del progetto in mostra, è necessario sottolineare la specificità della ricerca svolta dalla fotografa Karolina Bonfiglio, dove nulla è lasciato al caso; infatti ogni elemento, a partire dal titolo di ogni opera, rivela chiaramente ciò che di Liberty si riconosce ancora nel 2014. Un altro esempio è dato dalla doppia esposizione ottenuta nella postproduzione che regala immagini dall'atmosfera volutamente onirica, quasi a voler riprendere l'eleganza delle raffinate tappezzerie di derivazione anglosassone e i paraventi di origine esotica di moda a cavallo tra il XIX e il XX secolo.
La mostra 2014 Liberty a Sanremo mette in chiaro che l'Art Nouveau non può essere soltanto considerata come una tendenza artistica, un modo scenografico per arredare ambienti o una decorazione architettonica; ma dimostra di essere un'inclinazione progettuale o, meglio, l'espressione formale di un modello d'esistenza collettiva che rappresenta un momento storico colto in tutte le sue multiformi manifestazioni, dalle quali l'esigenza estetica di oggi può ancora imparare.

sabato 29 marzo 2014

VI RASSEGNA MUSICALE “F. MENDELSSOHN” - EX CHIESA ANGLIACANA, ALASSIO 29-30/3/2014






VI RASSEGNA MUSICALE “F. MENDELSSOHN”
ex Chiesa Anglicana
via Adelasia 10 - Alassio
29-30 marzo 2014

Calendario della manifestazione
Sabato 29 Marzo 2014
Ore 12.00 – 14.00 Prove Sez II Cat D
Ore 14.00 – 15.30 Audizioni Sez II Cat D
Ore 18.00 risultati Sez II Cat D
Ore 15.30 – 18.00 Prove Sez I Cat D
Ore 18.00 – 19.00 Audizioni Sez I Cat D (prima prova)

Domenica 30 Marzo 2014
Ore 8.00 – 9.30 Prove Sez I Cat D
Ore 9.30 – 12.00 Audizioni Sez I Cat D (seconda prova)
Ore 15.00 risultati Sez I Cat D
Ore 12.00 – 15.00 Prove Sez I Cat A – Sez I Cat B – Sez I Cat C – Sez I Cat F
Ore 15.00 – 18.00 Audizioni Sez I Cat A – Sez I Cat B – Sez I Cat C – Sez I Cat F
Ore 19.30 risultati Sez I Cat A – Sez I Cat B – Sez I Cat C – Sez I Cat F
Ore 21.00 Cerimonia di chiusura:

Premiazione di tutte le Sezioni e Categorie
Consegna premi speciali, borse di studio
Assegnazione concerti premio

venerdì 28 marzo 2014

GIUSEPPE MILAZZO: IL RICORDO E L'OPERA DI GIUSEPPE CAVA - SALA ROSSA DEL COMUNE, SAVONA 29/3/2014





GIUSEPPE MILAZZO
con PINO CAVA
IL RICORDO E L'OPERA DI GIUSEPPE CAVA
presentazione del volume edito da Marco Sabatelli
Sala Rossa del Comune
piazza Sisto IV - Savona
sabato 29 marzo 2014, ore 16,00

Bepìn da Cà torna a far sentire la sua voce.
Il 30 marzo 1940 cessava di vivere l’autore indimenticato delle liriche apparse nel 1930 nel volume “In to remöin”.
A 74 anni dalla sua morte, per l’editore Marco Sabatelli, viene pubblicato un nuovo volume sull’opera del celebre autore dialettale ligure.
Il libro, intitolato “Il ricordo e l’opera di Giuseppe Cava” è stato scritto da Giuseppe Milazzo, già autore, nel 2007, di un’accurata biografia su questo poliedrico personaggio, che, nel corso della sua esistenza, fu anche organizzatore operaio, esponente di spicco del movimento anarchico cittadino, giornalista, disegnatore e caricaturista, tipografo e, persino, inventore di giocattoli.
Il nuovo testo che viene oggi dato alle stampe è, in un certo senso, la continuazione e il completamento del precedente, riportando in modo preciso l’elenco di tutti i testi scritti da Giuseppe Cava nel corso della sua vita: poesie in dialetto e in lingua italiana, articoli per giornali, testi teatrali, racconti e romanzi, alcuni dei quali tuttora inediti.
Pino Cava, il nipote del poeta, scomparso nel 2013, ha collaborato attivamente alla realizzazione di questo libro, mettendo a disposizione di Milazzo il vasto archivio di famiglia e ideando il progetto stesso del volume, disegnandone anche la copertina, con la fotografia di una scultura che è stata appositamente realizzata dall’artista savonese Anna Maria Frizza. All’interno del libro i lettori potranno trovare la ricostruzione completa ed approfondita di tutti gli eventi e le iniziative tenute nel corso degli anni, nella nostra città, per mantenere vivo il ricordo dell’opera poetica e in prosa di cui fu autore Beppìn da Cà.

JULIEN BAYLE: DISRUPT!ON - NMNM, MONACO 28/3/2014





JULIEN BAYLE
DISRUPT!ON
NMNM Villa Paloma
56, boulevard du Jardin Exotique - Monaco
vendredi 28 mars 2014 à 19h30

Dans le cadre de son programme public, le NMNM-Villa Paloma invite Julien Bayle à présenter son projet Disrupt!on, consistant en une performance et une installation, présenté simultanément à Monaco et Londres le vendredi 28 mars à 19h30. A cette occasion, l’ouverture de la Villa Paloma sera exceptionnellement prolongée jusqu’à 22h et l’entrée sera gratuite de 18h à 22h.
Julien Bayle est un artiste sonore et visuel associant son, images et données numériques. A travers une succession de scènes évolutives, alliant séquences sonores et visuelles continues, bruits et chaos, Disrupt!on explore la notion de perturbation. Il montre comment un système prédéterminé peu progressivement évoluer vers quelque chose d’imprévisible.
La performance Disrupt!on, à la Villa Paloma est une œuvre électronique d’une trentaine de minute, explorant et développant l’ensemble des éléments visuels et sonores présents dans l’installation de Londres. Le performeur interagit avec le son, changeant les paramètres des oscillateurs ou intervenant sur le temps, sans pour autant utiliser un tempo spécifique. Chacune de ses actions déstabilise le système qu’il a mis en place.
L’installation Disrupt!on, dans l’espace news of the world à Londres, est déclenchée par la performance de Monaco, qui agit sur elle à travers des protocoles de communication basiques transmis par internet.
Les données introduites par l'artiste depuis Monaco, se matérialisent en un flux sonore et visuel qui évolue et se transforme alors qu’elles transitent sur le réseau internet. A la fin de la performance à Monaco, l'installation de Londres est lancée et le public, prenant en quelque sorte le relais de l’artiste, continue à interagir avec elle – in-situ ou à distance – via Twitter. Plus le nombre d'interactions augmente, plus le caractère imprévisible du système s’amplifie. Chaque hashtag #blpmc détecté contribue à générer de nouvelles formes sonores et visuelles.
S’interrogeant, dans ses installations comme dans ses performances, sur les notions de contrôle vs. chaos, Julien Bayle a perçu les « blps » de Richard Artschwager comme un surgissement imprévu d’information, apparaissant au spectateur dans divers environnements.
Dans notre ère de sons digitaux et de nuages numériques, le nom lui-même (blp se prononce « blip ») renvoie à un son électronique apparaissant soudain dans notre paysage sonore, tel un bruit, une alarme ou une mélodie. Au sein d’un système audio-visuel construit autour d’ordinateurs et de réseaux, ils peuvent prendre la forme de nouveaux comportements, troublant et perturbant celui-ci.
Les premiers blps – une forme oblongue développée par Richard Artschwager en 1967-1968 – étaient conçus à partir de planches de bois peintes. Ils furent par la suite réalisés avec de la peinture aérosol, des pochoirs, des décalcomanies et des crins caoutchoutés. En 1971, lors de l’exposition Sonsbeek buiten de perken (Sonsbeek Between Lawn and Order) aux Pays-Bas, Artschwager installe une série de blps dans l’espace urbain et produit un catalogue documentant ces installations. Cette publication est accompagnée d’un disque comportant sur une face le tic-tac d’une montre et sur l’autre le son d’un robinet qui goutte. Ces bruits de la vie quotidienne constituaient selon lui le pendant sonore de ses blps : des bruits de fonds qui, une fois remarqués, sont presque impossibles à ignorer.
Le Nouveau Musée National de Monaco (NMNM) – Villa Paloma présente la plus importante rétrospective jamais réalisée sur l’œuvre de Richard Artschwager (1923-2013) du 20 février au 11 mai 2014. Cette exposition est organisée par le Whitney Museum of American Art, New York, en association avec la Yale University Art Gallery, New Haven.

A Monaco: NMNM Villa Paloma ; vendredi 28 mars à 19h30 (performance à 20h)
Dans la limite des places disponibles, inscription : public@nmnm.mc ou (+377)98.98.48.60

A Londres : News of the World ; opening le 28 mars à 19h, installation Disrupt!on visible jusqu’au dimanche 13 avril
News of the World, enclave 4, 50 Resolution Way, London SE8 4NT

mercoledì 26 marzo 2014

ANDREA TRIPODI: L'ETICA DELL'EROE - FELTRINELLI POINT, SAVONA 27/3/2014





ANDREA TRIPODI
L'ETICA DELL'EROE
Don Chisciotte nelle interpretazioni di Unamuno, Ortega y Gasset, Savater
presentazione del volume edito da Università Popolare di Torino
Feltrinelli Point
via Cristoforo Astengo 9-11 RR - Savona
giovedì 27 marzo 2014, ore 18,00

Il volume affronta il tema del vitalismo negli autori che hanno dedicato, nell'arco del '900, studi ed insegnamenti sulla figura dell'hidalgo: Miguel de Unamuno, José Ortega y Gasset e Fernando Savater. Il lavoro svolto ha avuto come oggetto d'interesse la concreta rappresentazione vitale del donchisciottismo e dell'ideale cavalleresco. I tre filosofi, insieme al loro pensiero, trovano un punto d'incontro grazie al tema del vitalismo donchisciottesco che caratterizza l'intero esistenzialismo spagnolo del secolo XX.

GIORGIO AMICO: IL RUOLO DEL LIBRO NEL PROCESSO FORMATIVO - LIBRERIA BOTTA, CARCARE 26/3/2014




GIORGIO AMICO
IL RUOLO DEL LIBRO NEL PROCESSO FORMATIVO
Libreria Botta
via Garibaldi 23 - Carcare
mercoledì 26 marzo 2014, ore 20,30

Cinque serate tra i mesi di marzo e aprile segneranno il primo ciclo di appuntamenti della rassegna “Un libro in libreria”.
Presso la Libreria Botta a Carcare, avverranno incontri di lettura, chiacchiere e approfondimenti, intorno ad un unico protagonista, il libro.
A giugno, la libreria festeggerà i suoi 120 anni e saranno presenti altri incontri.
Mercoledì 26 marzo dalle 20:30 Giorgio Amico presenterà la prima serata con “il ruolo del libro nel processo formativo”.
Con lui si apre la rassegna alla scoperta del ruolo pedagogico di uno strumento antico.


lunedì 24 marzo 2014

PAOLO PORTOGHESI: VILLA ANGERER - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINO', SANREMO 25/3/2014





Martedì letterari
PAOLO PORTOGHESI
VILLA ANGERER
Una dimora borghese fra '800 e '900
Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo
martedì 25 marzo 2014, ore 16,30

La stagione primaverile dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremo si conclude con una conferenza d'eccezione.
L'architetto Paolo Portoghesi parlerà sul tema: ”Villa Angerer, una dimora borghese tra '800 e '900.
Al termine del suo intervento il prof. Portoghesi accompagnerà il pubblico a constatare all’interno del parco di Villa Angerer la bellezza della struttura e il suo rimarchevole valore artistico.

Scrive Gastone Lombardi in “Sanremo ai tempi del Liberty:”
La forma squadrata con severe angolazioni e linee rette, gli spazi ampi ma chiusi all’esterno, il severo verticalismo nel segno dello Jugendstil, trasferiscono il fascino dell’evoluzione, della modernità e della fantasia alle decorazioni che, senza essere soffocanti , sono presenti nell’edificio in maniera straordinaria: dai comignoli in terracotta tornita, alle ceramiche, ai ferri battuti e marmi intagliati della facciata e dei terrazzi, alle pitture su vetro ed ai mosaici dei bovindi, ai ferri delle recinzioni e di portalampade stradali, sino alle giunture tra i tubi delle gronde, arricchite anch’esse di motivi floreali. Non da meno è l’interno, ove ogni porta era scolpita, ogni vetro cristallo molato. I soffitti sono affrescati, le pareti rivestite di legni lavorati, le vetrate policrome filettate in piombo….
La realizzazione dell’opera dovette durare oltre due lustri con il giardino di piante esotiche e serra sperimentale. Qui la torretta a tre piani nell’angolo sud-ovest del giardino, costruita con mattoni provenienti dalle varie parti del mondo visitate da Leopold Angerer…..”

Leopold Angerer di Innsbruck, avvocato, rimodernò l’antica villa Faraldi trasformandola in un inno al liberty con l’apporto prima dell’architetto Pio Soli, poi dello stuccatore Baglioni insieme con lo studio Capponi e Sappia..
La casa ha un fascino magico, che si rispecchia sulle cancellate, che evocano grappoli di fiori, nelle vetrate a mosaico dove la luce si rifrange, sui fiori e dragoni che ritroviamo nelle decorazioni e negli stucchi.
All’interno, di particolare pregio è lo scalone che conduce ai piani superiori con la ringhiera, la lunetta della porta sulla sinistra; al piano superiore, il balconcino ricco di ferri battuti ed elementi floreali con al centro le iniziali del proprietario. I soffitti dovevano essere di particolare eleganza, affrescati da Giovan Battista Carlo e da Giorgio Ceragioli, che curarono anche la grotta del Drago.

MATHIEU SCHMITT. LMY ,MY, MY DELILAH - GALERIE CATHERINE ISSERT, SAINT PAUL DE VENCE





MATHIEU SCHMITT
LMY,MY, MY DELILAH
Galerie Catherine Issert
2, route des Serres - Saint Paul de Vence
28 fév.-26 avril 2014

La galerie Catherine Issert présente la première exposition personnelle de Mathieu Schmitt.

Le titre de l'exposition reprend une faute de frappe commise dans le titre d'un article paru dans le New Scientist, «Lmy, My, My Delilah». Il fait référence à la fois à la célèbre chanson de Tom Jones «My, my, my Delilah» et au système avancé de discours sécurisé inventé par Alan Turing en 1943, «DELILAH». Cette «coquille» rend certes le clin d'œil musical laborieux, mais elle génère dans le même temps une séquence rappelant le système de fonctionnement de la machine de Turing elle-même. Un hasard, une erreur de rien du tout. Sauf que...
Mathieu Schmitt construit une pratique pluridisciplinaire dans laquelle l'interprétation des signaux (informatiques, électriques, radios, etc.) dans leur fonctionnalité, leur potentialité et leur faillibilité jouent un rôle majeur.
Au travers d'œuvres comme Glitched, 35 Hard Drive Speakers Playing The Voice Record Of Their Own Title Expanded To The Length Of The Exhibition, Cadavres exquis, Selfconsciousness et Oui Ja, il explore la dysfonction et le détournement du signal virtuel.
Ici, Heinz Von Foerster, père de la cybernétique, dialogue avec Merleau-Ponty, père de la phénoménologie. Car Mathieu Schmitt actualise notre environnement sensible en y incluant l'intelligence artificielle, qu'il traite comme un phénomène à part entière et non pas uniquement comme un système mathématique.
Dans une vision transhistorique, Mathieu Schmitt joue également avec les codes de l'art, du design et de l'architecture, en réinterprétant notamment le minimalisme, l'abstraction et l'art conceptuel. Les références sont ici des signes plastiques que l'artiste combine pour obtenir des méta-œuvres: Armleder rencontre Duchamp, qui dialogue avec Morellet, qui questionne le Corbusier, etc. Cela s'exprime au travers d'œuvres comme Sport Elec Architectures, Intérieurs froissés, Unpacked LC2, Topless, Escape From Morellet ou bien encore Composition Fonctionnelle.
Mathieu Schmitt semblerait donc percevoir son environnement créatif comme un algorithme, une suite finie d'opérations ou d'instructions permettant de résoudre un problème: il n'en est rien. Car l'artiste aime gripper sa propre machine: en introduisant l'erreur, le bug, le «glitch» de manière volontaire dans son processus créatif, il produit des œuvres dans lesquelles il laisse place à la poésie, au mystère et à l'esthétique, un univers «para et post humain».

Texte de Pauline Thyss

Image: Mathieu Schmitt, Glitched 01, 2013. Verre, filtre anti UV, maquette, leds. 30 x 30 x 30 cm (courtesy Galerie Catherine Issert, Saint-Paul de Vence, © Mathieu Schmitt).

sabato 22 marzo 2014

GIORNATE FAI DI PRIMAVERA: ALLA SCOPERTA DI ALBINTIMILIUM




GIORNATE FAI DI PRIMAVERA
ALLA SCOPERTA DI ALBINTIMILIUM
22-23 marzo 2014

Il sito che verrà aperto ai visitatori nella provincia di Imperia è la città romana di Albintimilium che si trova a Ventimiglia (corso Genova 134), e che si sviluppò dal II secolo a.C. alla destra del torrente Nervia, ai piedi del precedente abitato ligure, e proseguì la sua vita in piano, con alterne vicende, almeno fino alla seconda metà del VII secolo d.C..
Tra il I e il II secolo d.C. la città godette del periodo di pace che caratterizzò tutte le regioni dell’Impero: testimoniano la sua prosperità le terme, il teatro, le domus, gli antichi quartieri abitativi, i mosaici e le suppellettili recuperate dagli scavi.
Albintimilium è visitabile domenica 23 marzo (ore 10.00-18.00). Nel corso della giornata si terranno brevi rappresentazioni nel teatro romano e un convivium presso le terme. 

venerdì 21 marzo 2014

GIAN GENTA: A MODO MIO - CIRCOLO DEGLI ARTISTI, ALBISSOLA MARINA




GIAN GENTA
A MODO MIO
Circolo degli artisti
Pozzo Garitta 19 - Albissola Marina
dal 22/3/2014 al 6/4/2014

Sabato 22 marzo 2014 alle ore 17, al Circolo degli Artisti di Albissola Marina, vernissage della personale di Gian Genta, "A modo mio".
Spolvero di ossidi e smalti nelle opere di Gian Genta. In quest’esposizione l’artista savonese porta tele e ceramiche che hanno un nome ed una identità, ma che non rivelano il mistero della loro origine.
In ogni opera c’è un’importante concentrazione di emotività una misurata economia delle forme e l'intrigante interpretazione della ripetitività e della sinonimia visiva con equivalenze di senso affine per un significato che spiega la differenza tra vedere , guardare e sentire.
Pensare esige immagini e le immagini contengono pensieri così come ogni forma esige struttura per veicolare i sensi.
Le opere di Gian Genta inducono a saper sentire più che a saper vedere ... contengono ossidi, contengono errori, spruzzi di colore, vizi e speranze, maschere di terra con la disperata voglia di riuscire a comunicare là…… al di là dell’arte. 

giovedì 20 marzo 2014

FLAVIO CAROLI: VOYEUR - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 21/3/2014



FLAVIO CAROLI
VOYEUR
I segreti di uno sguardo. Romanzo per immagini
presentazione del volume edito da Mondadori
Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
venerdì 21 marzo 2014, ore 18,00

"Voyeur" è la storia di un fotografo che, nel corso di una vita, perfeziona lo sguardo come "strumento filosofico" per la comprensione del mondo. L'eros e la bellezza, o viceversa l'orrore delle guerre (vissute in prima persona) dell'ultimo mezzo secolo, sembrano raccogliere il loro senso nella vita sempre essenziale delle forme in cui si manifestano le cose. Ma l'ultima verità, sul limite estremo dell'esistenza, porta bellezze e consapevolezze che lo sguardo non aveva saputo cogliere, interpretare, e forse neppure godere... 

OLIVIER CALVEL: ÉCART - MAISON ABANDONNÉE, NICE


OLIVIER CALVEL
ÉCART
Villa Cameline. Maison abandonnée
43, avenue Monplaisir - Nice
14 mars-29 mars 2014

Depuis 10 ans, la Maison abandonnée accueille des artistes qui, inévitablement, superposent les traces de leur passage à celles déjà gravées sur les murs qui datent d'une époque, où abandonnée par ses propriétaires, la villa était squattée et laissée à la fantaisie de visiteurs impromptus.
Ces traces ont donc une double origine. Le décor ornemental initial, fait d'angelots en stucs, de frises luxuriantes ou encore de lustres au plafond, et celles laissées par les expositions, trous de vis ou de clous, restes de cartels, tags, annotations faites à la main, etc.
Le contexte décalé du lieu, rend ce décorum bourgeois encore plus beau, plus pur, plus grave. Dès la genèse du projet de la Maison abandonnée, le choix avait été fait de conserver ces témoignages visuels qui participent à l'atmosphère particulière du lieu.
La villa absorbe ainsi toute les traces des expositions, les abandonne ensuite mais en conserve une marque indélébile qui vient se surajouter à celles déjà existantes. Elle constitue, avec le temps, un corpus évolutif.
La question qui se posent aux artistes qui viennent y est exposer est la suivante: comment faire vivre son travail face à ces stigmates, à ces stucs rococos omniprésents sur les murs qui fatalement accrochent l'œil du visiteur?
Pour son exposition «Écart», Olivier Calvel a souhaité fixer ces témoignages à travers son objectif photographique et a choisi de s'y confronter par la mise en exergue de certains détails comme pour mieux les neutraliser ou leur rendre un hommage appuyé en les inscrivant définitivement dans l'histoire de la villa.
 


mercoledì 19 marzo 2014

ROBERTO TROVATO: BURATTINI E PUPAZZI FRA CINEMA E TEATRO - OFFICINE SOLIMANO, SAVONA 19/3/2014




ROBERTO TROVATO
BURATTINI E PUPAZZI FRA CINEMA E TEATRO
conferenza
Officine Solimano
piazza Rebagliati - Savona
mercoledì 19 marzo 2014, ore 18,30

I burattini, come i pupazzi, nati a teatro ben presto sono divenuti anche elemento presente nel cinema sin dai suoi albori.
Lo spiazzamento che spesso rappresentano, permette al pubblico una partecipazione viva e distaccata. Ne parleremo insieme a Graziella Brigati Gambarutti marionettista e burattinaia, il Prof. Roberto Trovato, docente di drammaturgia presso l’Università di Genova, e il Prof. Silvano Godani coordinatore dell’incontro e appassionato dei Gambarutti. 

domenica 16 marzo 2014

I FIORI DI RUBINO - PALAZZO BOREA D'OLMO, SANREMO





I FIORI DI RUBINO
a cura di Alfredo Moreschi e Claudio Porchia
Museo Civico - Palazzo Borea d'Olmo
via Matteotti 146 - Sanremo
dal 15/3/2014 al 20/4/2014

Dal 15 marzo il Museo di Palazzo Borea d’Olmo – Via Matteotti 143 - ospiterà, in concomitanza con la manifestazione Carri Fioriti, una serie di pannelli dedicati ai Fiori di Rubino, realizzati da Alfredo Moreschi e Claudio Porchia con l’intento di rileggere l’opera di Rubino evidenziando la sua profonda conoscenza del mondo vegetale. L’Amministrazione comunale di Sanremo intende così creare intorno alla figura di Rubino una sinergia con tutti i soggetti che operano alla valorizzazione del grande artista sanremese. La mostra I Fiori di Rubino è uno straordinario percorso artistico-botanico che presenta le immagini di fiori e piante a cui l’artista si ispirava per animare il suo variegato mondo fantastico, mettendole a confronto con le fotografie tratte dall’archivio Moreschi, delle piante tipiche del Ponente Ligure. La mostra, esposta nell’estate scorsa a Bajardo nell’ambito delle celebrazioni su Antonio Rubino, comprende 16 bellissimi pannelli: 5 pannelli dedicati agli affreschi realizzati all’interno dell’albergo Miramonti; 3 pannelli dedicati ad alcuni quadri della pinacoteca comunale: “U Ciaravuju”, “Il pittore” e “Alla fonte” ed infine 8 dedicati a quadri provenienti da collezioni private: “ Frutto proibito”, “Il paese dei ranocchi”, “ Cavallucci e stelle marine”, “La piovra”, “Fiorella”, “L’uomo orchestra”, “Vento di primavera” e “Gli illusi”

I due curatori spiegano così il significato e gli obiettivi della mostra: ”Osservando le sue illustrazioni si possono notare agevolmente, fra gli infiniti elementi del decoro, la continua presenza di decine e decine di fiori, a volte riprodotti abilmente, come fossero delle vere e proprie tavole botaniche, altre volte risultato e frutto della sua effervescente fantasia. Sia quelli che ornano i lussureggianti giardini della costa, sovente provenienti da molto lontano, sia quelli spontanei che andava a cercare anche il giorno in cui si è addormentato in mezzo a loro e molti dei quali continuano a nascere proprio nei dintorni del suo “Castel Baiardo”.
La mostra vuole essere l’occasione per offrire una diversa chiave di lettura di alcune opere tra le molte realizzate dall’Uomo, che parlava a tutti i bambini, compreso quello che ognuno di noi custodisce gelosamente dentro di sè. Il suggerimento, o se preferite il gioco, è quello di individuare nei quadri e negli affreschi da lui realizzati in zona, i fiori e le piante, che vi ha inserito, di cercarne il significato simbolico raccogliendo il suo invito a non trascurare, ma a preservare l’ambiente e la vita di tutti gli esseri viventi, animali e vegetali compresi. Una mostra che rappresenta anche una succosa occasione sia per chi già li conosce sia per chi li ammiri per la prima volta. Una sola piccola avvertenza, trattandosi di un tentativo di identificazione, può accadere di essere incorsi in una forzatura e, quindi, il pubblico è libero di eccepire ed è gentilmente pregato di suggerire alternative agli abbinamenti floreali proposti”.

sabato 15 marzo 2014

LA MADONNA DI MISERICORDIA - COLLEZIONE SANTA ROSSELLO, SAVONA 15-18/3/2014





LA MADONNA DI MISERICORDIA
Iconografia e materiali
Collezione d'arte sacra Santa Rossello
via Chiassuolo Rossello 11 - Savona
dal 15 al 18 marzo 2014

Il 18 marzo di ogni anno Savona si ferma e ricorda quell’avvenimento celeste del 18 marzo 1536 quando, nel borgo del Santuario, nell’appezzamento di terreno del contadino Antonio Botta, una luce particolare circondò la Madonna che apparve all’incredulo Botta, appoggiando il suo piede su un masso del torrente Letimbro. Quella nuova Stella da allora ha illuminato la Comunità savonese, religiosa e laica, che ancora oggi parte dal Duomo cittadino ed in processione raggiunge la Basilica del Santuario, con in testa il Vescovo, oggi Mons. Vittorio Lupi, ed il Sindaco attuale Dr. Federico Berruti. Su quella antica strada, tracciata dopo l’Apparizione, cappelletta dopo cappelletta, si raggiunge la piazza seicentesca del Santuario, vera quinta scenografica, dominata dalla facciata basilicale del Carlone e dalla elegante fontana del Ponsonelli.
Da quel lontano 18 marzo l’arte ha raccolto la “sfida” nel rappresentare, partendo dall’iconografia dell’Orsolino e dalla sua Madonna col Botta collocati nella cripta del Santuario mariano, tale avvenimento celeste con l’uso di materiali molto vari (dalla ceramica popolare, ai dipinti, alle incisioni e monete, agli stendardi, alla tarsia lignea,ecc.) che hanno prodotto una innumerevole raccolta di elementi iconografici mariani.
La piccola rassegna esposta dentro la Collezione d’arte sacra “Santa Rossello” desidera avere il duplice scopo di far conoscere questa Quadreria (ideata e resa fruibile dall’Associazione “Aiolfi” di Savona) così speciale dedicata alla Santa Rossello, particolarmente devota alla Madonna di Misericordia di Savona, nonché poter osservare diverse opere di artisti contemporanei che hanno ripreso l’avvenimento in questione, fino alla presentazione di tre rari esempi iconografici, creati tra il sec. XVI –XIX, in ceramica, marmo candido e papier-marché. Materiali presi a prestito, anche, dalla tradizione locale (la ceramica bianca popolare) o da quella aulica della scultura italiana (il marmo) o dall’uso della cartapesta, oggi usata per le scenografie teatrali o per i grandi carri allegorici di carnevale, pur avendo una storia antichissima risalente all’antico Egitto (con l’uso per le maschere mortuarie, spesso fatte con cartonnage) o all’estremo e medio Oriente, mentre in Europa tale materiale povero era già stato utilizzato a partire dal 1540 per la realizzazione delle teste delle bambole. Dobbiamo ringraziare un collezionista privato di Savona (Dr. Renato Giusto) che ci ha permesso di esporre queste tre sculture per una piccola rassegna che vuole introdurre, in un certo senso, un evento più complesso e spalmato nel mondo, sul quale come Associazione “Aiolfi” stiamo già lavorando, per cercare di capire la fortuna dell’iconografia della Madonna di Savona tra passato e presente (sono state già avviate ricerche in Sicilia ed in Argentina), iniziativa che si intende realizzare nel 2015/2016 nell’occasione del 480° anniversario di quella Apparizione.
    

venerdì 14 marzo 2014

ARTE POPOLARE TRA PASSATO E FUTURO - FRANTOIO SOMMARIVA, ALBENGA




ARTE POPOLARE TRA PASSATO E FUTURO
Museo Civiltà dell'Olivo
Frantoio Sommariva
Piazza On. Bolla 3 - Albenga
dal 15/3/2014 all'8/4/2014

Sabato 15 Marzo alle ore 17,oo presso il Museo La civiltà dell’olivo (Frantoio Sommariva) presentazione ed inaugurazione della mostra “L’arte popolare tra passato e futuro”.
Saranno esposte alcune rare ed antiche fionde africane – potomo waka – a cura di Giuliano Arnaldi. Si tratta di una collezione unica nel suo genere e di notevole interesse culturale ed artistico.
Alle pareti le più recenti realizzazioni di Roberto Lafornara, in arte Lafoz, uno dei più interessanti artisti emergenti della pop art, realizzate su e con materiali inusuali e riciclati.

giovedì 13 marzo 2014

SALONE DELL'AGROALIMENTARE LIGURE 2014 - COMPLESSO MONUMENTALE DI SANTA CATERINA, FINALBORGO 14-16/3/2014





SALONE DELL'AGROALIMENTARE LIGURE 2014
Complesso Monumentale di Santa Caterina - Finalborgo
dal 14 al 16 marzo 2014

Compie dieci anni il Salone dell’Agroalimentare Ligure, evento dedicato ai prodotti agroalimentari di qualità made in Liguria, in programma quest'anno da venerdì 14 a domenica 16 marzo a Finale Ligure.
Ad ospitare le aree espositive e le iniziative collaterali sono, come sempre, il Complesso Monumentale di Santa Caterina, che comprende due splendidi chiostri quattrocenteschi, una chiesa oggi adibita ad Auditorium e l’Oratorio de’ Disciplinanti, e le vie e le piazze all’interno delle mura medievali di Finalborgo.
L'ingresso al Salone è gratuito. Questi gli orari:
venerdì 14 marzo, ore 15.00-20.00
sabato 15 e domenica 16 marzo, ore 10.00-20.00

All’edizione 2014 della rassegna partecipano oltre 200 espositori, che presentano al pubblico e agli operatori del settore il meglio delle loro produzioni.
L'area espositiva (8 mila metri quadri) viene divisa anche quest’anno in aree tematiche: Carruggio del Pesto, Largo dell’Olio, Cantinetta, Largo del Dolce, Largo degli Orti, Via dei Sapori, AgriPiazza, Saletta Gourmet, Auditorium dei Sapori, Saletta dei Presidi Slow Food, Giardino dei Sapori e dei Profumi, Largo delle Bontà, Saletta della cucina preistorica, Largo dei Fiori e degli Aromi, Largo dell’Agricoltura.
Il Largo delle Bontà propone in particolare la degustazione di specialità della cucina tradizionale ligure, come la farinata, la panissa, le torte salate, la focaccia classica e la focaccia di Recco.
Si possono assaggiare ed acquistare centinaia di prodotti, fra i quali: olio, vino a denominazione di origine protetta della Liguria, confetture, gelatine, focaccia classica, focaccia col formaggio di Recco, dolci tipici (pandolce genovese, chifferi di Finale, dolci di castagne, baci di Alassio, Amaretti di Sassello, frutta candita, cioccolato, torta stroscia), formaggi, salumi, miele, prodotti tipici (pesto, salsa di noci ed altre salse liguri, olive in salamoia, patè, torta pasqualina ed altro), asparago violetto di Albenga, liquori, birra, marmellate, latte e derivati, tartufi di Millesimo, aglio di Vessalico, acciughe salate, fagioli di Pigna, Conio e Badalucco, farinata, sciroppo di rose, farine, basilico, pane allo zafferano, zafferano ligure, il chinotto, erbe aromatiche, piante e fiori in vaso e recisi, funghi, pasta, e molto altro ancora.
Per tutte e tre le giornate il Largo delle Bontà e il Mercato del pesce propongono fritti liguri, frittura di pesce e fior di latte e la Piazza della focaccia focaccia savonese, panissa, farinata, ravioli fritti, frittelle di mele e prodotti della Cooperativa Allevatori di bestiame. Prodotti tipici anche nel Giardino dei Sapori e dei profumicon la focaccia di Recco Igp, i focaccini, lo zemin e i gobeletti.
Inoltre sono in programma iniziative collaterali organizzate a cura dell’Azienda Speciale della Camera di Commercio di Savona: show cooking, incontri didattici, degustazioni, laboratori, seminari e convegni, dimostrazioni e corsi di cucina, di composizione floreale e di preparazione di piatti della tradizione ligure (sono già aperte le iscrizioni alle degustazioni guidate, ai laboratori e ai corsi: per info 019/6898607 o info@saloneagroalimentareligure.org).
Torna la cerimonia di consegna dei Premi Salone Agroalimentare 2014 a «coloro che si sono distinti nel recupero e nella divulgazione delle tradizioni enogastronomiche regionali».
Negli spazi espositivi viene poi allestita una mostra dedicata ai dieci anni di manifestazione ed ai produttori. Altra mostra in programma, Mani che lavorano, per dar vita alle diverse attività legate ai prodotti e piatti della tradizione enogastronomica ligure.

mercoledì 12 marzo 2014

LA BIBLIOTECA ... UN PORTO PER I LIBRI - BILIOTECA LEONARDO LAGORIO, IMPERIA





LA BIBLIOTECA ... UN PORTO PER I LIBRI
Biblioteca Civica Leonardo Lagorio
piazza De Amicis - Imperia
marzo - aprile 2014

I laboratori ludico-didattici, presso la Biblioteca Civica “L. Lagorio”, sono dedicati ai bambini dai 3 ai 12 anni, il giovedì dalle 16,30 alle 18 secondo il seguente calendario:

6 marzo – Storie a bivi.. cavalca l’onda e trova il tuo finale

13 marzo – A vele spiegate

20 marzo – Il giallo del libro perduto

27 marzo – Il libro della natura

3 aprile – Pesci d’aprile

10 aprile – La poesia del mare

17 aprile – Festa di Pasqua

martedì 11 marzo 2014

JÉRÔME PORET: INSIGHTLIGHT - LA STATION, NICE




JÉRÔME PORET
INSIGHTLIGHT
La Station
Halle Sud du Chantier Sang Neuf
89 route de Turin - Nice
12 mars 2014 - 07 juin 2014

Avec «Insightlight» Jérôme Poret: réactive, organise et «encadre» des pièces conçues ces dix dernières années pour ses expositions au Transpalette de Bourges, au Confort Moderne de Poitiers et à Mains d'Œuvres à Saint Ouen. Ces lieux alternatifs, à fotre résonance industrielle, partagent avec La Station une même vision de l'art, tournée vers l'expérimentation, la transdisciplinarité, le rapport direct, en dehors de tout cadre marchand ou institutionnel, à l'acte créatif et au créateur.
Imaginée autour de l'univers plastique, cinématographique et musical de l'artiste, l'exposition «Insightlight» occupe l'intégralité des espaces d'exposition. Les 350 mètres carré d'exposition de La Station deviennent le lieu de l'«insight» — terme qui désigne le temps fort d'une résolution.
Pour La Station — qui a pris ses quartiers dans les anciens abattoirs de Nice en 2009 — il propose une exposition à la lisière de tous ses projets précédents. Une sorte de déchronologie rétrospective. Un assemblage d'affects qui hantent les espaces d'expositions, en alternant installations spécifiques et pièces anciennes transposées et réinterprétées. L'ensemble recompose l'accrochage qui agit comme un révélateur d'hypothèse à partir d'un fond brut de forme.
«Je réalise des pièces rattachant l'histoire musicale du lieu avec son infrastructure. La translation au Transpalette, la transposition à Mains d'Œuvres, la confrontation musicale au Confort Moderne et la rétrospection à La Station. L'actif rejoint l'affect et produit de la hantise. Ils sont en quelque sorte les trois axiomes de mon travail.
Les quatre mois d'exposition seront rythmés par des invitations à des auteurs, des musiciens et des artistes qui ont traversé mon histoire dans ces lieux, comme autant d'apparitions qui revisitent ensemble ce projet commun».


lunedì 10 marzo 2014

DOMENICO VECCHIONI: FELIX KERSTEN. IL MEDICO DI HEINRICH HIMMLER - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINO', SANREMO 11/3/2014





Martedì letterari
DOMENICO VECCHIONI
FELIX KERSTEN. IL MEDICO DI HEINRICH HIMMLER
presentazione del volume edito da Greco&Greco
Teatro dell'Opera del casinò di Sanremo
martedì 11 marzo 2014, ore 16,30

Nella notte tra il 20 e 21 Aprile 1945 si svolge in gran segreto, in una villa situata a pochi chilometri da Berlino, il più stupefacente incontro della Seconda guerra mondiale. Heinrich Himmler, il "burocrate dello sterminio", l'onnipotente Capo delle SS e della Gestapo, ha di fronte a sé il rappresentante del Congresso ebraico mondiale, lo svedese Nobert Masur. Per la prima volta nella sua vita il gestore della soluzione finale parla da pari a pari a un ebreo! Assiste alla riunione, da lui patrocinata e oraganizzata, un personaggio alquanto misterioso: Felix Kersten.
Medico fisioterapista, cittadino finlandese di origine estone, Kersten è conosciuto in tutta l'Europa per la sue straordinarie capacità curative. È riuscito in effetti a coniugare gli anichi insegnamenti della medicina tradizionale cinese con le moderne tecniche del "massaggio scientifico" della Finlandia. Kersten sarà l'unico medico in grado di liberare Himmler dagli atroci dolori di stomaco che lo perseguitavano da anni. Diventerà così il medico/ amico / confidente del Reichfuhrer. Kersten approfitterà della sua straordinaria posizione per salvare migliaia di vite umane. Mentre, cioè, massaggia Himmler, gli chiede ed ottiene misure di clemenza, fino ad arrivare al famoso Contratto in nome dell'Umanità, che viene appunto "ratificato" nell'incredibile incontro notturno del 20 Aprile. Un "contratto" grazie al quale i campi di concentramento non saranno distrutti (con tutti i loro prigionieri), come invece aveva ordinato Hitler, nel suo folle colpo di coda finale. Circa 800.000 persone, di cui 63.000 ebrei, saranno così salvate! Il contratto portava le firme di Heinrich Himmler e di Felix Kersten.

FERNAND LÉGER: RECONSTRUIRE LE RÉEL - MUSÉE NATIONAL FERNAND LÉGER, BIOT





FERNAND LÉGER
RECONSTRUIRE LE RÉEL
Musée National Fernand Leger
Chemin du Val de Pome - Biot
1er mars-2 juin 2014

Cette exposition est organisée par la Réunion des musées nationaux-Grand Palais, les musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes et le musée des beaux-arts de Nantes.
Considéré comme un peintre « réaliste » en phase avec les éléments de la vie moderne, Fernand Léger propose, des années 20 à l’immédiat après seconde guerre mondiale, des associations d’objets déroutantes, jouant de ruptures d’échelle, de mises en espace d’objets flottants, de motifs biomorphiques. S’il reste fidèle au « réalisme de conception » qu’il définit comme celui de la ligne, de la forme et de la couleur, Léger semble aussi attentif aux recherches plastiques des surréalistes. Ami de Man Ray et de Duchamp, il retrouve, lors de son exil aux Etats-Unis, Masson, Tanguy, Matta, Breton, Ernst et affiche son amitié avec le milieu surréaliste, notamment lors de l’exposition « Artistes in Exils » en mars 1942 à la galerie Pierre Matisse de New York.
Un regard approfondi de l’œuvre de Léger permet de dégager de grands axes qui semblent pouvoir être rapprochés de certains préceptes caractéristiques du surréalisme.

Contrastes d'objets et perturbation des rapports d'échelle
Dans l’œuvre de Léger, les rapprochements contrastés de formes sont à la base même des recherches engagées par l'artiste mais les rapprochements incongrus d'objets deviennent aussi une modalité courante. L'objet est définitivement libéré de toute contrainte et devient une entité à part entière : parapluie, compas, boîte d’allumettes, trousseau de clefs en éventail, roulement à bille, balustre, machine à écrire, chapeau melon ... sont autant d'éléments qui figurent dans l'iconographie de Léger et dont le traitement, comme dans la Joconde aux clefs, permet de créer des « contrastes aigus » et des rencontres aléatoires, assez proches finalement de la définition du hasard objectif, chère aux Surréalistes. Ces derniers, rappelons-le, ont fait leur la célèbre phrase de Lautréamont : (« Beau comme la rencontre fortuite sur une table de dissection d’une machine à coudre et d’un parapluie», Les Chants de Maldoror) pour en faire une des définitions de leur esthétique.

Recherche d'un nouvel espace : objets décontextualisés et objets en apesanteur
Comme les Surréalistes, Léger est fasciné par « l’art de la vitrine », cet assemblage insolite d’objets rendus libres du fait de leur décontextualisation. Ainsi, l’œuvre de l'artiste connaît-elle une période dite des « objets dans l’espace ». Elle semble ainsi évoluer du monumental au sculptural et donne la priorité à une perspective inversée, repérable dans de tourbillonnantes compositions. C'est à une sorte d'oxymore visuel auquel aboutissent alors ses compositions où les objets initialement inertes sont subitement ramenés à la vie par leur mise en mouvement. Si les compositions antérieures faisaient en effet reposer les objets sur des supports (tables, guéridons), tels des ancrages dans le réel, les objets sont désormais dégagés des lois de la gravité : ils sont comme en apesanteur sur des fonds colorés, souvent monochromes, parfois seulement reliés à des cordes, torons, tresses ou autres rubans.

Biomorphisme
Souvent intéressés par les sciences du vivant, de nombreux artistes ont, dans cette période, recours à un vocabulaire formel que l'on peut qualifier de biomorphisme. Des artistes comme Arp, Miro, Tanguy ou Dali ont fait leur ce langage qui fait lien entre le réel et l’imaginaire. Entre 1929 et 1933, Léger abandonne l'univers mécanique et industriel au profit, à son tour, de formes naturelles, d'essence minérale, végétale ou animale. Il subit l'influence de Jean Painlevé dont le cinéma scientifique élargit la conscience visuelle de l'époque en scrutant le monde microscopique. Léger délaisse le spectacle de la vie moderne pour une approche plus lente du réel. De la série des objets dans l'espace, il garde le fond neutre où flottent ses formes abstraites, souples et molles qui semblent toutes venir du monde organique.

Objets déréalisés
Constituée de dessins austères en noir et blanc qui évoquent la technique de la gravure par leurs jeux d'ombre et de lumière, une étrange série graphique témoigne d'une recherche minutieuse du sujet. Choisis dans le périmètre quotidien de l'artiste, les objets appréhendés (veste, gants, lunettes, compas …) subissent une manière de métamorphose par agrandissement de leurs formes et par soustraction à leur univers habituel. Fruit d’une intense observation du réel, les dessins d’objet se font ainsi support de l’imaginaire et se dote d'une puissance lyrique entièrement nouvelle.
Ainsi, l'exposition que le musée des beaux-arts de Nantes et le musée national Fernand Léger à Biot présentent au cours de l'année 2014, entend explorer les rapports de l'oeuvre de Léger avec les préceptes d'un mouvement qui, à première vue, semblent lui être bien étrangers. L'exposition « Fernand Léger : reconstruire le réel » se propose de mettre en évidence les similitudes entre des mondes qui semblent très éloignés mais qui, étant contemporains, peuvent tout de même présenter certaines connivences.

Commissaires : Blandine Chavanne, directrice du musée des beaux-arts de Nantes, Maurice Fréchuret, directeur des musées nationaux du XXe siècle des Alpes-Maritimes, Diana Gay, conservatrice au musée national Fernand Léger, Claire Lebossé, conservatrice chargée de l'art moderne au musée d'art moderne de Nantes, Nelly Maillard, chargée des collections au musée national Fernand Léger.

Image: Fernand Léger, Les clés (composition), 1928, huile sur toile, 65,1 x 53,7 cm, Londres, Tate © Tate, London 2014 © Adagp, Paris 2014
  

sabato 8 marzo 2014

RENATA MINUTO: ... DEL COLORE ... - ORATORIO DE' DISCIPLINANTI, FINALBORGO





RENATA MINUTO
... DEL COLORE ...
Oratorio de' Disciplinanti - Finalborgo
dal 9/3/2014 al 13/4/2014

Domenica 9 marzo alle ore 17,30, negli spazi dell’oratorio dei Disciplinanti del complesso monumentale di Santa Caterina a Finalborgo, si inaugura una mostra personale di Renata Minuto dal titolo “…del colore…”.
Sarà esposta una ricca selezione di opere di varie tecniche (quadri, disegni, ceramiche e, per la prima volta, vetri), alcune inedite ed altre ormai storicizzate. Le presentazioni saranno a cura di Silvio Riolfo Marengo e Mauro Baracco.
La mostra, che si concluderà il 13 aprile, è patrocinata dall’assessorato alla Cultura del Comune di Finale Ligure. Orario di apertura: da martedì a domenica, dalle ore 15 alle ore 19.

Dalla presentazione di Silvio Riolfo Marengo: “C’è, nel titolo di questa retrospettiva, un esplicito invito a leggere le opere di Renata Minuto, diversissime per temi tecniche e dimensioni, attraverso il filtro unificante del colore, utilizzato non in funzione di semplice abbellimento della realtà, come spesso accade, ma per costruire la realtà stessa, darle corpo e sostanza nell’unicità di uno stile rimasto perfettamente riconoscibile negli anni. Pur essendo maturata accanto ai protagonisti della grande stagione artistica albisolese del dopoguerra, i Sassu, i Fontana, gli Jorn, i Capogrossi, Renata non deve nulla a nessuno. Con caparbietà, convinzione e, credo, anche con fatica – la fatica propria di chi sta inventando un proprio linguaggio – si è costruita una grammatica interiore segreta e, appunto attraverso il suo particolarissimo colore, l’ha trasferita incolume all’esterno, nei quadri, nei disegni, nelle ceramiche, riuscendo a tenere in equilibrio le due esigenze opposte, nelle quali mi sembra consistere fermamente il suo stile: evidenziare con forza la realtà e, al tempo stesso, ridurla all’essenziale, rastremarla, destituendola da ogni ingombro non necessario”.

venerdì 7 marzo 2014

FESTIVAL DEL VENTO - SPOTORNO 7-23/3/2014





FESTIVAL DEL VENTO
Spotorno, 7-23 marzo 2014

Torna a Spotorno il Festival del Vento, giunto quest'anno alla quindicesima edizione. Tra piazza della Vittoria e il lungomare i weekend del mese di marzo sono dedicati a dimostrazioni ed esibizioni di aquilonismo, vela, paracadutismo, parapendio e paramotore. Gli eventi si svolgono solo in condizioni di meteo favorevoli, altrimenti è previsto un rinvio a data da destinarsi.
Di seguito pubblichiamo il programma completo.

Venerdì 7 marzo
Ore 17.00: presentazione evento e apertura mostra degli aquiloni storici (c/o Sala Convegni Palace, via Aurelia 121 - visitabile per tutto il weekend, ore 10.00-17.00)

Sabato 8 marzo
Ore 10.00: esibizione internazionale di aquilonisti, a cura del 30Kite Club di Genova (tema dell'edizione 2014: L'aquilone storico)
Presentazione dei club e saluto delle bandiere + spettacolo per la Festa della Donna + battaglie di Rokkaku (dal Giappone) e scuola di volo
Campi di volo: aquiloni giganti, aquiloni statici, aquiloni acrobatici, volo dei piccoli (pubblico) + laboratorio di costruzione aquiloni per bambini
Ore 21.00: aquilonata notturna e dj-set

Domenica 9 marzo
Ore 10.00: presentazione dei club e saluto delle bandiere
Campi di volo: aquiloni giganti, aquiloni statici, aquiloni acrobatici, volo dei piccoli (pubblico) + laboratorio di costruzione aquiloni per bambini
Ore 17.00: premiazione concorso e saluti ai club partecipanti (nel pomeriggio diretta televisiva con Quelli che il calcio)

Sabato 15 e domenica 16 marzo
Esibizioni di parapendio, paramotore e paracadutismo a cura dell'Aero Club Albatros di Genova

Sabato 22 e domenica 23 marzo
Ore 10.30-12.30 e 14.30-17.30: esibizioni di aeromodellismo con la partecipazione di club da tutto il nord Italia (spiaggia centrale c/o piazza della Vittoria)
Ore 11.00: esibizione di vela a cura della Lega Navale, sezioni di Spotorno e Noli (piazza della Vittoria) + dimostrazioni tecniche con simulatore di barca a vela, windsurf e sessione open sail.

giovedì 6 marzo 2014

FRANCESCO SURDICH, FRANCO SAVASTA: LA SCOPERTA DELLE AMERICHE E LA TRATTA DEGLI SCHIAVI - SALA ROSSA DEL COMUNE, SAVONA 7/3/2014





FRANCESCO SURDICH, FRANCO SAVASTA
LA SCOPERTA DELLE AMERICHE E LA TRATTA DEGLI SCHIAVI
Sala Rossa del Comune
piazza Sisto IV - Savona
venerdi 7 Marzo 2014, ore 18,00

Venerdi 7 Marzo 2014 alle ore 18 presso la Sala Rossa del Comune di Savona si terrà la conferenza "La scoperta delle americhe e la tratta degli schiavi".

L’incontro fornirà elementi utili a riflettere sulle implicazioni socio-economiche e demografiche della scoperta delle americhe e della tratta degli schiavi, sia per l'Africa che per l'Europa e l'America. Nella tratta quasi tutti i paesi europei sono stati attivi protagonisti per oltre tre secoli. In pari tempo le responsabilità non escludono un buon numero di africani stessi, che si sono arricchiti col commercio degli schiavi. Emblematico il messaggio inviato all'Unesco nel 1994 dal presidente del Benin dove affermò: "le nostre complicità nella tratta sono ben stabilite". Si potrà riflettere su cosa ha comportato la tratta per l'Africa e nello stesso tempo cosa ha significato per i nativi americani l'arrivo degli europei sul loro continente.
Interverranno alla conferenza il Professore Francesco Surdich dell'Università degli studi di Genova, e Franco Savasta di Logos.
Introdurrà l'evento Franco Gallesio.
  

mercoledì 5 marzo 2014

DISCORSI SULLE NUVOLE - PINACOTECA CIVICA, SAVONA





DISCORSI SULLE NUVOLE
conversazione sugli apparati e le scenografie del sacro a Savona tra Settecento e Ottocento
Pinacoteca Civica
Palazzo Gavotti
piazza Chabrol - Savona
giovedì 6 marzo 2014, ore 16,00

Protagonisti dell’incontro in Pinacoteca, organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici della Liguria in collaborazione con il Comune di Savona e la Diocesi di Savona, sono due apparati scenografici: La Nuvola di Giovanni Agostino Ratti, cortesemente concesso in prestito fino alle prossime feste di Pasqua dalla Confraternita di San Giuseppe di Albissola Marina al Museo d’Arte di Palazzo Gavotti, dove sono presenti altre opere del suo autore, e la Gloria d’angeli di Paolo Girolamo Brusco, oggi esposto nell’oratorio del Cristo Risorto.
Nel 2012 La Confraternita di San Giuseppe di Albissola Marina aveva segnalato alla Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici un oggetto, custodito in un ripostiglio attiguo, a metà strada tra la cassa processionale, l’apparato effimero e un ostensorio. Le ricerche di archivio di Massimo Bartoletti accertarono sia la paternità dell’opera, citata nei documenti d’archivio quale “Nuvola”, realizzata dal pittore savonese Giovanni Agostino Ratti nel 1751 sia la funzione di reliquiario processionale di un frammento della Vera Croce. L’apparato venne portato per un certo tempo in processione durante la Settimana Santa e più tardi venne utilizzato come sepolcro nella chiesa parrocchiale.
Il delicato restauro, eseguito da Riccardo Bonifacio entro il maggio 2013, è stato finanziato con grande sollecitudine dalla Cassa di Risparmio di Savona e dalla Fondazione De Mari. A quest’ultima si deve inoltre il recente acquisto di un raro piatto in ceramica dipinto dall’artista e datato 1721, attualmente in restauro e destinato all’esposizione nel costituendo Museo della Ceramica e di cui si parlerà durante l’incontro.
La Gloria d’Angeli, attribuita a Paolo Girolamo Brusco, è stata trovata, grazie alla segnalazione dell’Ufficio Beni Culturali Ecclesiastici diocesano, nei depositi della Curia Vescovile di Savona nella primavera del 2011. La Soprintendenza ne ha quindi proposto il restauro alla Fondazione De Mari, subordinandolo ad una successiva e stabile collocazione in una chiesa di Savona, aperta al pubblico con regolarità e in posizione centrale. L’unico edificio sacro con requisiti di spazio, visibilità, congruità di ambiente era l’oratorio del Cristo Risorto, nel cuore della città, che ha accolto con grande favore la Gloria d’angeli dopo l’accurato intervento eseguito dalla restauratrice Federica Molinari.
Entrambe le opere sono state recentemente esposte nell’ambito della mostra “il Teatro dei Cartelami. Scenografie tra mistero e meraviglie” allestita a Palazzo Ducale a Genova. L’indagine sugli apparati effimeri in Liguria non è affatto terminato. E’ attivo un sito internet, grazie alla sponsorizzazione della COOP Liguria, dove è pubblicato un regesto documentario relativo alle notizie documentate su queste opere. Al termine della conversazione, relativa agli apparati sacri e la scenografia del sacro a Savona tra Sette e Ottocento, seguirà la visita alla Nuvola esposta nel Museo d’Arte di Palazzo Gavotti e alla Gloria d’angeli di Paolo Girolamo Brusco nell’oratorio del Cristo Risorto.

martedì 4 marzo 2014

INCONTRO CON GIULIO CESARE GIACOBBE - LIBRERIA UBIK, SAVONA 5/4/2014





INCONTRO CON GIULIO CESARE GIACOBBE
Libreria Ubik
corso Italia 116R - Savona
mercoledì 5 febbraio 2014, ore 18,00

È in programma oggi alle 18 alla Ubik di corso Italia a Savona l'incontro con lo scrittore e psicoterapeuta Giulio Cesare Giacobbe introdotto da Renata Barberis

Giacobbe, autore di testi di stampo accademico, è noto per numerosi libri di carattere divulgativo di grande successo. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo, in lingua francese, spagnolo, tedesco, portoghese, ceco, olandese, slovacco, inglese, giapponese. Titolare dell’insegnamento di Fondamenti delle Discipline Psicologiche Orientali presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Genova, ha svolto attività di docente di Psicologia Umanistica presso la University of the America, California. E’ stato ricercatore di Storia della Scienza nel CNR. Ha fondato l'Istituto Internazionale di Biopsicosintesi presso il quale effettua ricerca in psicoterapia. Per informazioni e contatti: www.giuliocesaregiacobbe.org Giacobbe, uno dei più importanti psicoterapeuti e scrittori italiani sui temi quali l'amore, il rapporto di coppia, la felicità, la filosofia del vivere quotidiano, e autore di libri di grande successo internazionale, tra cui "Come smettere di farsi le seghe mentali e godersi la vita", "Come diventare bella, ricca e stronza", "Alla ricerca delle coccole perdute", incontrerà nuovamente il pubblico savonese della libreria Ubik e parlerà dei temi a lui cari.
La nevrosi ci sommerge di ansie e di paure che ci impediscono di gioire della vita e dei rapporti con gli altri. Eliminando il pensiero nevrotico (le “seghe mentali”) e ritornando a quella realtà da cui esso ci allontana, possiamo imparare a godere delle vita e delle cose che ci stanno intorno. “Gli animali, non avendo il pensiero, non si fanno le seghe mentali. Noi invece con il pensiero ci creiamo un'autoimmagine mentale di noi stessi indipendente dalla realtà. Ed è proprio quell'autoimmagine che ci genera la paura…”. La paura è il vero grande nemico della nostra vita. Anzi, la paura immaginaria, quella che scatta quando ciò che ci spaventa non è fisicamente presente.
Questa paura ci causa ansia, depressione, angoscia, attacchi di panico, comportamenti maniacali e fobici, fino a somatizzazioni anche gravi. Giulio Cesare Giacobbe ha scoperto e sperimentato un metodo per sconfiggerla. Lo ha battezzato "psicoterapia evolutiva", e ha già guarito moltissime persone. Giulio Cesare Giacobbe è scrittore e psicoterapeuta. Autore di testi di stampo accademico, è noto per numerosi libri di carattere divulgativo di grande successo.

Titolare dell’insegnamento di Fondamenti delle Discipline Psicologiche Orientali presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Genova, Giacobbe ha svolto attività di docente di Psicologia Umanistica presso la University of the America, California. E’ stato ricercatore di Storia della Scienza nel CNR. Ha fondato l'Istituto Internazionale di Biopsicosintesi presso il quale effettua ricerca in psicoterapia.

ORIENTE E OCCIDENTE. SACRALITÀ E POTERE - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINO', SANREMO 4/3/2014





Martedì letterari
ORIENTE E OCCIDENTE. SACRALITÀ E POTERE
L'ultimo Califfo a Sanremo
Teatro dell'Opera del Casinò
martedì 4 marzo 2014, ore 16,30

Oggi, 4 marzo, i Martedì Letterari al Teatro del Casinò di Sanremo, in collaborazione con 'Accademia ISA (Interreligious Studies Academy) e la COREIS Italiana, Comunità religiosa Islamica, presentano alle 16.30 un evento interreligioso:” Oriente e Occidente, Sacralità e Potere. L’ultimo Califfo a Sanremo.”
Forse non molti in Italia sanno che l’ultimo sultano e califfo dell’impero Ottomano, dunque l’ultimo califfo della civiltà islamica, dopo l’esilio dalla moderna Turchia ha trascorso i suoi ultimi giorni proprio nel nostro Paese, in particolare a Sanremo.
E sarà proprio questa città ad ospitare martedì prossimo 4 marzo un evento che prenderà spunto da un singolare episodio storico che ha segnato la fine di un’era di oltre 14 secoli per riflettere di spiritualità e attualità fra Oriente e Occidente con ospiti d’eccezione dall’Italia e dalla Turchia.
Partecipano, infatti, padre Alberto Fabio Ambrosio dell’Istituto Domenicano di Istanbul, S.E. Kenan Gürsoy, Ambasciatore della Repubblica di Turchia presso la Santa Sede e l’imam Yahya Pallavicini, vice presidente della COREIS (Comunità Religiosa Islamica) Italiana, che ilustrerà la sua opera “Dentro la moschea” (ed. BUR Rizzoli). Al termine inaugurazione della mostra Luciano Spessot. Il fascino della Figurazione.
Una prospettiva storica sul califfato ottomano attraverso gli occhi di un musulmano turco che vive in Italia e impegnato nell’ambito dell’educazione interculturale si alternerà a quella di un frate domenicano che vive in Turchia, dove ha approfondito il sufismo, la mistica islamica e il dialogo tra Oriente e Occidente.
L’esperienza nel dialogo interreligioso di un musulmano europeo concluderà infine la tavola rotonda con un intervento su "Califfato e Sufismo", prima di passare dalle parole alle melodie del gruppo “Sukun Ensemble”, quando musicisti musulmani italiani eseguiranno brani di diverse tradizioni, utilizzando la musica come espressione della spiritualità e veicolo di comunicazione tra popoli, culture e religioni differenti.

nella foto: Abdul Maejid II, ultimo Sultano e Califfo ottomano.
  

domenica 2 marzo 2014

DANIÈLE SULEWIC - CIRCOLO DEGLI ARTISTI, ALBISSOLA MARINA





DANIÈLE SULEWIC
Circolo degli Artisti
Pozzo Garitta - Albissola Marina
1-16 marzo 2014

Danièle Sulewic nasce a Parigi nel 1950.
Studia all' Accademia di Belli Arti Bezalel di Jerusalem.
Vive in Liguria dal 1973.

Dal 1975 ha realizzato varie mostre elaborando ricerche sulla memoria con diversi materiali ( argilla, stoffe, resine, oggetti... ecc ) in numerose città italiane ( Albisola, Savona Genova, Centro culturale San Luigi dei francese, Roma, magazzini del Sale, Siena...), a Parigi ( UNESCO ), Zagabria, Melbourne e a Jerusalem, Jewish Italien Museum
Ha curato la mostra “Tutto il teatro in un manifesto. Polonia 1989/2009” sull’arte del manifesto teatrale polacco, ospitata nel 2009 dal Palazzo Ducale di Genova e nel 2010 dalla Casa dei Teatri di Roma.
   

MARINO LAGORIO: IN CAMINO - AUDITORIUM DI SANTA CATERINA, FINALBORGO 2/3/2014





Doc in Borgo
MARINO LAGORIO
IN CAMINO
AudItorium di Santa Caterina - Finalborgo
domenica 2 marzo 2014, ore 17,30

Il pellegrinaggio sul Camino di Santiago, patrimonio della cristianità, è diventato in questi ultimi anni esperienza di decine di migliaia di persone, anche non credenti. Il regista percorre alcune centinaia di chilometri e mentre raccoglie il racconto di altri pellegrini si accorge con sorpresa che anche lui percepisce la sensazione di in un continuo lavaggio interno. Un lavaggio che attraversa il corpo e riguarda la mente. Un’esperienza non ordinaria, allo stesso tempo potente e profonda.