domenica 19 gennaio 2014

BERTOLPEP, OMAGGIO A GIUSEPPE BERTOLAZZI / IANUA SAPIENTIAE, OPERE DI EUGENIO LANFRANCO - ORATORIO DE' DISCIPLINANTI, FINALBORGO





Artisti a confronto
BERTOLPEP, OMAGGIO A GIUSEPPE BERTOLAZZI
IANUA SAPIENTIAE, OPERE DI EUGENIO LANFRANCO
a cura di Daniele Decia e Armando d’Amaro
Oratorio de' Disciplinanti - Finalborgo
dal 19/1/2014 al 23/2/2014

Si inaugura domenica 19 gennaio, all’Oratorio de’ Disciplinanti del Complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, la mostra “Artisti a confronto: Bertolbep, omaggio a Giuseppe Bertolazzi / Ianuae Sapientiae, opere di Eugenio Lanfranco”.
La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Finale Ligure ed è curata da Daniele Decia e Armando d’Amaro. L’inaugurazione è in programma domenica alle 17,30. La mostra sarà visitabile fino al 23 febbraio, dalle ore 15 alle 19 (chiuso il lunedì). L’ingresso è libero.
“Giuseppe Bertolazzi ed Eugenio Lanfranco insieme? Sì, diversi ma accomunati da passione per l’arte, estrema sensibilità e “crescita” nella stessa grande fucina: Albisola. – si legge nella presentazione - Beppe, nato a Torino nel 1933, vi giunge in bicicletta - “come se l’avessi rubata al vento, su e giù … e sono arrivato”- più per gioco che per scelta cosciente; morirà a Savona nel 2001. Poeta, ceramista e pittore -utilizzava con fantasia materiali diversi- fu anche, precorrendo arti “nuove”, performer: ad Albisola ricordano “Bertolbep”, come si era ribattezzato, talvolta fasciato da carta stagnola, altra proporsi come tappeto sul pavimento di un salotto o ancora spargere notizia sull’arrivo di una astronave alla sua ricerca. “Beppe lo vedevo così: un personaggio della nobiltà piemontese decaduta …” - lo ricorda Giorgio Moiso - “lo conosciamo bene come pittore, ma in realtà per me è stato un grande interprete di se stesso … vero esempio di arte comportamentale”.
L’arte del più “interiore” Eugenio scorre tra Occidente e Oriente, tra Alchimia e Zen. La prima agognante il Lapis – la pietra filosofale trasformatrice di metalli ma, soprattutto, “medicinam” materiale e spirituale - il secondo l’illuminazione che, nascosta in ognuno di noi, ci siamo dimenticati di possedere. Ed il creare ceramica – con i quattro elementi e in tre fasi d’opera - ha qualcosa di alchemico: la terra è impastata con l’acqua, asciugata dall’aria e cristallizzata dal fuoco purificante. Lanfranco “plasma” eliminando il superfluo per giungere, in ottica zen, al “contenitore” di tutte le cose: in queste ceramiche vi sono chiavi o serrature perché le porte - Ianuae Sapientiae - sono simbolo del passaggio per transitare dall’ignoranza alla conoscenza, un viaggio alla ricerca dell’anima segreta delle cose”

Nella foto un'opera di Eugenio Lanfranco.