venerdì 31 gennaio 2014

ANIMATI DAL FILO DELLA PASSIONE - PINACOTECA CIVICA, SAVONA





ANIMATI DAL FILO DELLA PASSIONE
La collezione Gambarutti: storie di burattini e burattinai nella Savona del Novecento
Pinacoteca Civica
Palazzo Gavotti, piazza Chabrol - Savona
dal 31/1/2014 al 4/5/2014

Non una mostra in senso classico, bensì un percorso espositivo a tappe, che si articola lungo l'itinerario di visita della Pinacoteca Civica di Savona, e presenta una selezione di esemplari della ricca collezione della famiglia Gambarutti, dinastia di burattinai operante tra fine Ottocento e prima metà del Novecento tra Liguria e Piemonte.
La mostra Animati dal filo della passione. La collezione Gambarutti: storie di burattini e burattinai nella Savona del Novecento è visitabile dal 31 gennaio al 4 maggio 2014 (info su orari e biglietti nel box a lato) ed è promossa dall'Istituto Comprensivo Savona IV e dall'Associazione Judax Agorà in collaborazione con il Comune di Savona, curata per la parte di concept, progetto grafico e allestimento dall'agenzia di comunicazione Punto a capo, con il contributo di Fondazione De Mari, Coop Liguria, Cassa di Risparmio di Savona e Savona Rotary Club.
Il percorso si sviluppa attraverso postazioni costituite da totem informativi che consentono al visitatore di conoscere di persona e da vicino i personaggi più curiosi e interessanti, nelle loro espressioni più tipiche, nei dettagli sartoriali dei costumi e degli accessori di scena. Completano l'allestimento alcuni copioni originali manoscritti e alcuni fondali per scenografia, che documentano l'artigianalità e il livello di accuratezza con cui veniva preparato ogni spettacolo dalla famiglia Gambarutti.

MARACO VALLARINO: AYON





MARCO VALLARINO
AYON
free videogame
http://ayon.marcovallarino.it/

Marco Vallarino, scrittore e giornalista impèeriese è l’autore di Ayon, videogioco che propone un'avvincente avventura a interfaccia testuale sullo stile di Zork e altri classici degli anni 80. A metà tra gioco e libro, questa particolare opera di interactive fiction permette di diventare protagonisti della storia che si legge, modificandone lo svolgimento in base alle proprie azioni, scritte in punta di tastiera.

Dopo una breve introduzione, il programma ti condurrà in un malfamato ghetto metropolitano, in cui vestirai i panni di Vincent Morgan, scapestrato giornalista delle pagine culturali del People, a caccia di graffiti e murales per realizzare uno scoop su Ayon, talento della spray art divenuto improvvisamente famoso. In giro per i sobborghi della città, dovrai indagare negli ambienti in cui il celebre writer è nato e cresciuto, per scoprire le origini del suo successo.
Non sarà facile convincere i suoi vecchi amici a fidarsi di te per farti raccontare i suoi esordi nel mondo del writing, e ancora più complicato sarà trovare i posti in cui potrebbero essere rimaste tracce delle sue prime opere. Ma, se il capo ha scelto un tipo in gamba come te per questo servizio, vuol dire che sei davvero l’unico in grado di farcela… O forse si era stancato di vederti chattare su Facebook con le tue presunte fonti, senza combinare mai nulla!

Ayon è un programma totalmente gratuito, in italiano e disponibile in un pratico formato multi-piattaforma che permette di giocare anche su quasi ogni tipo di sistema esistente: Windows, GNU/Linux, Mac OS, Amiga, Unix, *Bsd, oltre che sui più diffusi dispositivi mobili, come iPhone, iPad e gli smartphone e i tablet che utilizzano Google Android.
  

giovedì 30 gennaio 2014

GUIDO ROMANELLI. MISSIONE A BUDAPEST - I.I.S. BOSELLI-ALBERTI, SAVONA 30/1/2014






GUIDO ROMANELLI. MISSIONE A BUDAPEST
proiezione del documentario di GILBERTO MARTINELLI
I.I.S. Boselli-Alberti
via Don Bosco - Savona
giovedì 30 gennaio 2014, ore 16,00

L’Istituto di Istruzione Superiore “Boselli-Alberti” di Savona per la rassegna “Incontriamoci al Boselli” organizza per giovedì 30 Gennaio alle ore 16.00 presso l’Aula Magna dell’istituto, la proiezione del film-documentario “Guido Romanelli. Missione a Budapest” per la regia di Gilberto Martinelli .

Il film tratta la storia del Tenente Colonnello Guido Romanelli, personaggio ormai storico giunto a Budapest nel maggio del 1919 a capo della Missione militare italiana impegnata a far rispettare dal governo ungherese le disposizioni dei Paesi vincitori della Grande guerra. Dopo la salita al potere del bolscevico Béla Kun, nel marzo precedente, tutte le delegazioni dei Paesi dell’Intesa avevano lasciato Budapest per protesta, per cui la Missione italiana era l’unica rimasta nella capitale magiara a confrontarsi con la neonata Repubblica dei Consigli, mentre i “Ragazzi di Lenin”, che costituivano la Ceka ungherese, braccavano sistematicamente gli avversari del regime, procedendo a diverse centinaia di esecuzioni sommarie. Quando il 3 agosto 1919 l’esercito romeno occupò Budapest facendo crollare dopo 133 giorni la Repubblica dei Consigli, fu sempre il tenente colonnello Romanelli ad adoperarsi per fermare le razzie e addirittura per salvare la vita allo stesso Béla Kun, di cui era fiero avversario politico, procurandogli un salvacondotto per sé e la sua famiglia.

Queste e tante altre le vicende raccontate in questo film introdotto dalla Dottoressa Irene Sinkò Presidente dell’Associazione Culturale Liguria-Ungheria 

martedì 28 gennaio 2014

AUTOUR DU LEGS BERGGREEN - MAMAC NICE





AUTOUR DU LEGS BERGGREEN
MAMAC Nice
promenade des Arts - Nice
25 janv.-01 juin 2014

Le Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain de la Ville de Nice a reçu un legs important de près de 70 œuvres du collectionneur privé Henrik Berggreen. À la fois personnelle et cohérente, la collection d'Henrik Berggreen entre en adéquation avec la ligne directrice du musée. Presque tous les artistes ont déjà exposé au MAMAC et beaucoup font partie du fonds permanent (Jean-Michel Alberola, Ben, Jean-Charles Blais, Noël Dolla, Bernard Pagès, Claude Viallat). Afin de mettre en valeur ces connivences, le ce legs est présenté en regard d'une sélection d'œuvres de la collection du musée et de pièces prêtées par les artistes, collectionneurs, galeries et institutions de la région.
«Autour du legs Berggreen» entend mettre en scène l'immersion d'une collection privée dans un contexte d'exposition muséal. Le projet s'articule autour de trois thématiques: les mythologies personnelles, la mise en doute du tableau et l'élargissement du champ pictural, complétées par une section sur la dation.

D'origine danoise, Henrik Berggreen décide de s'installer dans le Sud de la France à l'âge de 68 ans. Aiguillé et conseillé par Catherine Issert, Henrik Berggreen érige peu à peu une collection d'art contemporain de laquelle émerge une tendance majeure: la remise en question de l'art dans ses postulats traditionnels. La provenance des ces œuvres fait la cohésion et l'identité de cette collection. Elle réunit des artistes français tels que Jean-Michel Alberola, John Armleder, Ben, Jean-Charles Blais, Noël Dolla, François Morellet, Bernard Pagès, Pascal Pinaud, Xavier Theunis ou encore Claude Viallat. La rigueur de cette collection lui confère une portée muséale, le travail de chaque artiste y est représenté par un ensemble homogène. Les œuvres collectées s'inscrivent dans un périmètre chronologique bien défini privilégiant des travaux récents (1990-2010).
Henrik Berggreen a conservé quelques-unes des œuvres acquises au début de sa collection, dont des travaux de Jan Voss, Jean Messagier, Bernard Rancillac, repérés dans des galeries à Copenhague et à Silkeborg. Une autre dation est en cours, elle viendra compléter ce legs en dévoilant une part plus intime de ce patrimoine. Parmi ces artistes, figurent deux peintres danois liés au collectionneur et à sa famille et, deux artistes découvertes chez Catherine Issert, Anne Pesce et Cécile Desvignes.

Image: Jean-Charles Blais, Sans titre, 1985. Gouache sur papier (Courtesy MAMAC, Nice, © ADAGP, Paris. Photo Muriel Anssens).

lunedì 27 gennaio 2014

ALFIO CARUSO: UN SECOLO AZZURRO - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINÒ, SANREMO 28/1/2014





Martedì letterari
ALFIO CARUSO
UN SECOLO AZZURRO
Cent'anni di Italia raccontati dalla nazionale di calcio
presentazione del volume edito da Longanesi
Teatro dell'Opera del Casinò
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 28 gennaio 2014, ore 16,45

Il 28 gennaio nel Teatro dell’Opera alle 16.30 Alfio Caruso illustra la sua ultima fatica letteraria: ”Un secolo Azzurro. Cent’anni di Italia raccontati dalla nazionale di calcio” (Longanesi). Momenti musicali a cura della scuola Ottorino Respighi. Marta Neviani, voce solista interpreterà di Francesco De Gregori il brano:” La leva calcistica del '68” , Alessia Rinaldo, voce solista, interpreta di Luciano Ligabue:” Una vita da mediano.”; in chiusura Marta Neviani e Alessia Rinaldo canteranno di Giorgio Moroder “Un’estate italiana (Notti Magiche.) Un secolo azzurro è un saggio in cui Alfio Caruso ripercorre cento anni di storia italiana visti attraverso il punto di vista della nazionale di calcio.
Una passione, quella per il calcio, che da sempre, oggi come allora, ha in qualche modo inciso sulla storia dell’Italia. Basti pensare a quello che accadde nel 1925, quando Edoardo Agnelli suggerì a Benito Mussolini di aprire il campionato di calcio anche ai figli degli espatriati in America, perché quella, più che una decisione in ambito sportivo, avrebbe potuto rappresentare il primo passo verso l’espansione politica dell’Italia. Oppure di quando, il 1° aprile del 1945, il derby della Mole Antonelliana venne interrotto perché sulle tribune repubblichini, partigiani e tedeschi iniziarono a spararsi dietro. E poi ancora quando nell’82 l’aereo presidenziale di Pertini fu utilizzato dagli azzurri per trasferire quattrocentomila dollari in nero. Nella storia d’Italia, molti scandali, intrighi, affari e complotti, hanno in una certa misura coinvolto il mondo del calcio.
Dal 1910 al 2010, Alfio Caruso racconta cent’anni di storia italiana, visti attraverso lo sguardo della nazionale di calcio. Un secolo azzurro, di Alfio Caruso, è un saggio che mescola la storia con una delle più grandi passioni del popolo italiano. Quella frase di Churchill: «Gli italiani vanno alla guerra come fosse una partita di calcio e vanno ad una partita come fosse la guerra» è indice dell’amore italiano per il pallone, che Alfio Caruso ha voluto raccontare lui, che è stato capo dei servizi sporti vide Il Giornale sotto la direzione Montanelli, Il titolo, «Un secolo azzurro» (ed. Longanesi, 587 pagine) è vuol essere storia d'Italia e storia del Calcio nazionale:”una favola che continua”.

Alfio Caruso nasce a Catania nel 1950. Dopo la laurea esordisce nel giornalismo scrivendo per Il corriere della sera e nel 1974 si ritrova ad essere tra i fondatori del Giornale. Negli anni '80 lavora al Corriere e alla Gazzetta dello sport, rispettivamente come caporedattore e vicedirettore, e nel 1995 diventa co-direttore del Messaggero, mentre nel 1996 è direttore editoriale della Nazione - Resto del Carlino - Giorno. Parallelamente alla sua carriera giornalistica sviluppa una carriera letteraria scrivendo romanzi thriller e saggi sulla storia italiana e sulla mafia. Ha pubblicato le sue opere con Leonardo, Rizzoli, Longanesi, Einaudi e Neri Pozza. “Il libro – spiega Caruso - è stato scritto per dar modo all'autore di divertirsi nel raccontare una favola, che lo aveva molto divertito, e di rivivere sensazioni, vicende, incontri che l'avevano molto coinvolto. Malgrado le divisioni, che suscita, il calcio mi pare, paradossalmente, l'unica materia unificante del Paese, anche nel male. Fa rivivere quotidianamente l'Italia dei campanili, tuttavia ci ha regalato quei pochi momenti in cui ci siamo ‘stretti a corte’. Per me resta indelebile il pomeriggio della finale mondiale di Madrid, 11 luglio '82, contro la Germania: 40 mila italiani in marcia verso il Bernabeu avvolti nei tricolori, dopo che nel decennio precedente ci avevano sputato sopra, e poi al momento dell'inno il tentativo di cantarlo, ma nessuno seppe andare oltre la prima strofa, perché avevamo spregiato anch'esso. L'unico che l'intonò fino al ‘sì’ finale fu Pertini, impettito e imperterrito, in tribuna d'onore”.

IN DARKNESS - CINEMA CENTRALE, IMPERIA





IN DARKNESS
di AGNIESZKA HOLLAND
proiezione del film
Cinema Centrale
via Felice Cascione - Imperia P.M.
lunedì 27 gennaio - ore 16.15, 20.15

In occasione della Giornata della memoria, al Cinema Centrale di Imperia viene proiettato il film “In Darkness” della regista polacca, Agnieszka Holland.

E' la storia di un polacco nella Leopoli del 1943 occupata dai nazisti, che accetta di nascondere, ma solo per soldi, un gruppo di ebrei e che poi finirà per aiutarli seguendo la sua umanità, rischiando la vita e divenendo uno dei Giusti tra le nazioni. Il servizio di Francesca Sabatinelli:
E’ il 1943 a Lvov, Leopoli, città prima polacca, poi passata all’Ucraina sovietica, occupata nel ‘41 dai tedeschi, e che ha conosciuto orribili repressioni, soprattutto contro la popolazione ebraica, quasi interamente trucidata. E’ in questa Lvov che Leopold Socha, polacco cattolico, operaio delle fognature, dedito a piccoli furti per mantenere la famiglia, si troverà ad affrontare la scommessa più dura della sua vita: quella con la sua stessa umanità.
Il bivio per Socha arriva quando nei dedali delle fogne incontra un gruppo di ebrei, in fuga dal ghetto e dalla furia nazista. Sa che aiutandoli rischia la morte per mano dei nazisti. Sa anche che, però, può essere un modo per farsi pagare un bel po’ di denaro. E sceglie questa strada, li nasconde:
I 14 mesi vissuti dal gruppo di ebrei sotto le fogne di Leopoli sono anche i 14 mesi di trasformazione di Socha - lo "Schindler polacco" è stato detto - la cui storia però è sconosciuta ai più:

sabato 25 gennaio 2014

LUIGI IPERTI: LA CASA DEL PONTE - REI (RIFREDDO) 2012





LUIGI IPERTI
LA CASA DEL PONTE
Storia di Barba Gè e degli Iperti a Penna, Olivetta, Libri e Ravai
REI (Rifreddo), 7/5/2012

La Casa del Ponte è la Casa dei ricordi di un passato concreto, storico, vivo, ma allo stesso tempo mitico e contornato da elementi fantastici, quali emergono dalle favole che venivano raccontate ai bambini. Si scopre risalendo la Valle Roia, terra di frontiera dove oggi Italia e Francia si incontrano in pace, ma dove per secoli guerre e contese sono state protagoniste.
Contemporaneamente generazioni di contadini laboriosi hanno creato nuovi borghi, terrazzato il terreno impervio costruendo quelle fasce che ancora oggi si possono ammirare percorrendo la valle. …
Ed ecco emergere da questo popolo indistinto di contadini la nitida figura di Barba Gè, un uomo intraprendente e forte, trasformatosi in piccolo imprenditore ma rimasto contadino nell’anima. Da Barba Gè la narrazione si snoda a ritroso verso i tempi antichi della ricerca di tracce per la ricostruzione della vita di una Comunità, con le sue regole e le sue tradizioni, e di un passato famigliare in gran parte dimenticato.

Luigi Iperti, ingegnere, nato a Ravai, ora Piene Basse (Francia), nella Valle Roia, terra di frontiera, sempre contesa tra la repubblica di Genova ed il ducato dei Savoia, tra Francia e Italia.
Ha studiato a Libri, ora Libre (Francia), Tenda, Ventimiglia e Genova. Vive tra Milano e Bordighera.
Ha percorso la sua carriera professionale nella Techint, una società di ingegneria internazionale, fino alle posizioni di vertice. Presidente di varie associazioni tra cui, attualmente, l'OICE, l'Associazione Confindustriale delle Società di Ingegneria.
È autore di numerosi articoli e memorie presentate in convegni in Italia ed all'estero attinenti la sua attività professionale.
Da vari anni si è dedicato a ricerche storiche e genealogiche relative alla Comunità dell'antica Penna, ora Piene Haute, con particolare attenzione agli antichi statuti ed ai flussi emigratori.
Suoi articoli sono apparsi sulle riviste Le Haut Pays, edita a Breil-sur-Roya, Nì d'Aigüra (il Nido d'Aquila), rivista fondata da Pierleone Massajoli, edita a Genova, e nel numero 2012 di Intemelion.

venerdì 24 gennaio 2014

LORENZO ZUNINO, CARLA BRACCO: LE GRANDI CORRENTI ARTISTICHE DEL NOVECENTO A SAVONA E ALBISOLA - PRIAMAR, SAVONA 25/1/2014





LORENZO ZUNINO e CARLA BRACCO
LE GRANDI CORRENTI ARTISTICHE DEL NOVECENTO A SAVONA E ALBISOLA
Fortezza del Priamar - Sala della Sibilla
Corso Mazzini 1 - Savona
sabato 25 gennaio 2014, ore 10,00

Sabato 25 gennaio, alle ore 10, a Savona, presso il Palazzo della Sibilla, nella Fortezza del Priamar, si terrà la conferenza “Le grandi correnti artistiche del Novecento a Savona e Albisola” a cura di Lorenzo Zunino e Carla Bracco. La conferenza, rivolta principalmente agli alunni del liceo Classico Artistico Chiabrera Martini di Savona, è aperta anche a quanti vogliano indagare alcune tematiche legate all’arte del XX secolo.
L’evento costituisce un approfondimento alla mostra “Gigi Caldanzano, l’ironia della vita”, curata dall’Associazione Lino Berzoini, con il contributo del Comune di Savona e della Fondazione “A. De Mari”, il patrocinio della Regione Liguria e della Provincia di Savona, visitabile fino al 2 febbraio presso il Palazzo del Commissario.
L’appuntamento è dedicato ai movimenti artistici italiani ed europei che dalla seconda metà del’800 hanno inevitabilmente influenzato i maestri liguri del XX secolo con particolare riguardo a quelle correnti di cui Albisola è stata diretta promotrice .

Immagine: F.T. Marinetti e Tullio Mazzotti ad Albissola negli anni Trenta
(da http://www.tulliodalbisola.it/tullio_futurista/Tullio_Marinetti.html)
  

giovedì 23 gennaio 2014

PINO PETRUZZELLI: L'ULTIMA NOTTE DI BONHOEFFER - LO SPAZIO VUOTO, IMPERIA 24/1/2014





PINO PETRUZZELLI
L'ULTIMA NOTTE DI BONHOEFFER
Lo spazio vuoto
via Bonfante 37 - Imperia
venerdì 24 gennaio 2013, ore 21,15

Venerdì 24 gennaio alle 21.15 sarà in scena nella sala de Lo Spazio vuoto Pino Petruzzelli, un protagonista del teatro ligure e nazionale, con uno spettacolo dedicato alla Giornata della Memoria che si celebra il 25 gennaio: L’ultima notte di Bonhoeffer.
Lo spettacolo narra l’ultima notte di vita di uno dei maggiori teologi del ‘900: Dietrich Bonhoeffer, il pastore luterano che finì la sua vita nel lager di Flossenburg, la cui colpa fu di aver partecipato alla resistenza contro Hitler e predicato a favore dell’assunzione di responsabilità. “Che senso ha vivere se non in funzione dell’altro in difficoltà? Come restare indifferenti davanti all’assassinio di milioni di esseri umani? Come il male che compie Hitler è frutto di scelte e azioni umane, così l’agire per il bene è anch’esso frutto di scelte e azioni umane. I nostri fratelli ebrei e Dio ci chiamavano all’azione. E io non potevo restare sordo alla loro chiamata”.
Le sue ultime parole, prima di avviarsi con calma e tranquillità al patibolo nel lager di Flossemburg, furono: “Questa non è la fine. E’ solo l’inizio di una nuova vita”.
Dietrich Bonhoeffer, il teologo contro Hitler, fu, prima di tutto, un uomo che scelse di andare in direzione opposta a quella della maggioranza nazista. Pino Petruzzelli dà voce e corpo ai pensieri, alle meditazioni, alle riflessioni e alle poesie di una delle più alte menti del ‘900.

mercoledì 22 gennaio 2014

TEO DE LUIGI: UN SECOLO AL VOLO - AUDITORIUM DI SANTA CATERINA, FINALBORGO 23/1/2014





UN SECOLO AL VOLO
Prima nazionale del film documentario di TEO DE LUIGI
Auditorium di Santa Caterina - Finalborgo
giovedì 23 gennaio 2014, ore 21,00

Giovedì 23 gennaio, alle ore 21.00, all'Auditorium di Santa Caterina di Finalborgo (piazza Santa Caterina), è in programma la proiezione in anteprima nazionale del documentario Un secolo al volo di Teo De Luigi, con sceneggiatura di Diego Scarponi.
Il film racconta la storia della Piaggio a Finale Ligure. Dalle Officine Meccaniche Piaggio fondate nel 1906 a Finalmarina fino alla PiaggioAero Industries di oggi. Dopo più di un secolo una fabbrica affacciata sul mare, protagonista della nascita e dello sviluppo dell’industria aeronautica nazionale, trasloca e lascia il posto a nuove sfide. Idrovolanti testati in mare aperto, aerei trasportati su chiatte, velivoli costruiti per l’aviazione sportiva e per le guerre, motori per le acrobazie delle Frecce Tricolori, pattugliatori pilotati a distanza e raffinati modelli executive, solcano i cieli di tutto il mondo.
Un’appassionante storia in bianco/nero e a colori, raccontata dai tecnici e dalle maestranze che l’hanno vissuta e che la vivono ancora. Una storia che si snoda attraverso i conflitti del Novecento, crisi di mercato e rinascite: è il racconto di un ritorno al futuro che, per le aree liberate dalla fabbrica, comporteranno una profonda trasformazione urbanistica. 


martedì 21 gennaio 2014

TONI E PEPPE SERVILLO: LE VOCI DI DENTRO - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 21-23/1/2014





TONI E PEPPE SERVILLO
LE VOCI DI DENTRO
di Eduardo De Filippo
Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
21-23 gennaio 2014, ore 21,00

Arriva a Savona "Le voci di dentro" di Eduardo De Filippo, diretto e interpretato da Toni Servillo, è in tournée all'estero.
Il tutto esaurito e le lunghe liste d’attesa al Teatro Grassi, dove lo spettacolo è andato in scena per oltre un mese tra marzo e aprile 2013, ne hanno fatto uno dei successi più strepitosi dello scorso anno.
Uno spettacolo imperdibile, un affresco corrosivo della nostra società, in cui l’odio e l’invidia sono i convitati di una cena che si consuma ogni giorno tra ipocrisia e corruzione morale.
Una commedia scritta nel 1948 ma dal forte sapore profetico, capace di evocare drammaticamente il presente.
Toni Servillo-Alberto Saporito è affiancato sulla scena da Peppe Servillo-Carlo Saporito, fratello anche nella finzione teatrale.
Con i Servillo una folta compagnia di bravissimi attori di diverse generazioni.

lunedì 20 gennaio 2014

CLAUDIO MARTELLI: RICORDATI DI VIVERE - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINÒ DI SANREMO, 21/1/2014





Martedì letterari
CLAUDIO MARTELLI
RICORDATI DI VIVERE
presentazione del volume edito da Bompiani
Teatro dell'Opera del Casinò
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 21 gennaio 2014, ore 16,30

Oggi pomeriggio, al teatro dell’Opera del Casinò di Sanremo, Claudio Martelli, che ha ricoperto l’impegno di Ministro dell’ Interno, presenta il suo libro 'Ricordati di vivere' (Bompiani).

Autobiografia politica e confessione esistenziale, Ricordati di vivere ripercorre trent’anni di storia italiana ed europea intrecciando vita pubblica e vita privata, passioni civili e passioni del cuore, alternando la dialettica e l’oratoria dei grandi drammi con l’ironia disincantata e le durezze del referto clinico. Dallo spaesamento di un giovane che diventa riformista in pieno ’68 all’incontro con Bettino Craxi – un Craxi descritto in azione e nell’istante della decisione, ma anche a tavola e nel tempo libero, mentre fa politica e mentre vive – , dal caso Moro all’epopea laica e socialista degli anni ottanta, dal sodalizio con Giovanni Falcone alle stragi di mafia, a Mani pulite e al crollo della Repubblica. Se il filo rosso della storia è l’amicizia con Craxi e con Falcone, in queste mémoires di fine secolo lampeggiano i ritratti di François Mitterrand e Willy Brandt, di Berlinguer e Andreotti, di De Mita e Forlani, di Marco Pannella, Adriano Sofri e Raul Gardini. Senza astio e senza sconti – tantomeno a se stesso – Claudio Martelli racconta in presa diretta il labirinto delle intenzioni, le responsabilità e le dure corvées della politica per riannodare il filo spezzato di una storia con i suoi bagliori di gloria e i suoi fallimenti, le sue grandezze e le sue miserie, per gettare una luce nuova su quel passato più recente da cui tutti veniamo e sui perché di una crisi politica che non ci ha più lasciato.

Claudio Martelli, milanese, ha insegnato Filosofia all’Università Statale. Amico di Craxi, di cui era considerato il delfino, è stato deputato italiano ed europeo. Vicesegretario socialista negli anni ottanta, il suo discorso su “Il merito e il bisogno” resta la pietra miliare del rinnovamento liberale del PSI. Promotore con i radicali del referendum sulla giustizia giusta e di quello sul nucleare, divenuto vicepresidente del consiglio e ministro della giustizia, scelse come collaboratore Giovanni Falcone e con lui varò le principali leggi antimafia. Prima con la legge sull’immigrazione, poi con l’associazione Opera e, dal 2010, con Lookout – la prima web tv multiculturale – ha promosso l’integrazione degli immigrati e i diritti dei rifugiati. Giornalista, autore e conduttore televisivo, vive e lavora tra Roma, Milano e Berlino. 

domenica 19 gennaio 2014

BERTOLPEP, OMAGGIO A GIUSEPPE BERTOLAZZI / IANUA SAPIENTIAE, OPERE DI EUGENIO LANFRANCO - ORATORIO DE' DISCIPLINANTI, FINALBORGO





Artisti a confronto
BERTOLPEP, OMAGGIO A GIUSEPPE BERTOLAZZI
IANUA SAPIENTIAE, OPERE DI EUGENIO LANFRANCO
a cura di Daniele Decia e Armando d’Amaro
Oratorio de' Disciplinanti - Finalborgo
dal 19/1/2014 al 23/2/2014

Si inaugura domenica 19 gennaio, all’Oratorio de’ Disciplinanti del Complesso monumentale di Santa Caterina in Finalborgo, la mostra “Artisti a confronto: Bertolbep, omaggio a Giuseppe Bertolazzi / Ianuae Sapientiae, opere di Eugenio Lanfranco”.
La mostra è organizzata dall’Assessorato alla Cultura e al Turismo del Comune di Finale Ligure ed è curata da Daniele Decia e Armando d’Amaro. L’inaugurazione è in programma domenica alle 17,30. La mostra sarà visitabile fino al 23 febbraio, dalle ore 15 alle 19 (chiuso il lunedì). L’ingresso è libero.
“Giuseppe Bertolazzi ed Eugenio Lanfranco insieme? Sì, diversi ma accomunati da passione per l’arte, estrema sensibilità e “crescita” nella stessa grande fucina: Albisola. – si legge nella presentazione - Beppe, nato a Torino nel 1933, vi giunge in bicicletta - “come se l’avessi rubata al vento, su e giù … e sono arrivato”- più per gioco che per scelta cosciente; morirà a Savona nel 2001. Poeta, ceramista e pittore -utilizzava con fantasia materiali diversi- fu anche, precorrendo arti “nuove”, performer: ad Albisola ricordano “Bertolbep”, come si era ribattezzato, talvolta fasciato da carta stagnola, altra proporsi come tappeto sul pavimento di un salotto o ancora spargere notizia sull’arrivo di una astronave alla sua ricerca. “Beppe lo vedevo così: un personaggio della nobiltà piemontese decaduta …” - lo ricorda Giorgio Moiso - “lo conosciamo bene come pittore, ma in realtà per me è stato un grande interprete di se stesso … vero esempio di arte comportamentale”.
L’arte del più “interiore” Eugenio scorre tra Occidente e Oriente, tra Alchimia e Zen. La prima agognante il Lapis – la pietra filosofale trasformatrice di metalli ma, soprattutto, “medicinam” materiale e spirituale - il secondo l’illuminazione che, nascosta in ognuno di noi, ci siamo dimenticati di possedere. Ed il creare ceramica – con i quattro elementi e in tre fasi d’opera - ha qualcosa di alchemico: la terra è impastata con l’acqua, asciugata dall’aria e cristallizzata dal fuoco purificante. Lanfranco “plasma” eliminando il superfluo per giungere, in ottica zen, al “contenitore” di tutte le cose: in queste ceramiche vi sono chiavi o serrature perché le porte - Ianuae Sapientiae - sono simbolo del passaggio per transitare dall’ignoranza alla conoscenza, un viaggio alla ricerca dell’anima segreta delle cose”

Nella foto un'opera di Eugenio Lanfranco.

sabato 18 gennaio 2014

ENRIQUE BALBONTIN - I VIAGGI MIGLIORI SI FANNO DA FERMI - OFFICINE SOLIMANO, SAVONA 19/1/2014





ENRIQUE BALBONTIN
I MIGLIORI VIAGGI SI FANNO DA FERMI
Officine Solimano
piazza Rebagliati - Savona
domenica 19 gennaio 2014, ore 20,30

Uno spettacolo giocato su ritmi veloci e sull'alternanza dei personaggi.
Provocatorio, sboccato ma al contempo elegante, lo show si nutre della personalità del suo interprete, da sempre innamorato del paradosso, in un tourbillon di situazioni, ora rodate dal successo televisivo, ora mai viste, figlie di una dissacrante inventiva.
La serata, organizzata in collaborazione con il Raindogs House, permette, con un unico biglietto a 13 euro, di prendere l’aperitivo alle 19 e partecipare allo spettacolo alle 20.30. 

venerdì 17 gennaio 2014

BIENNALE DELLA LIGURIA: ARTE 2014 - DAL '900 AL CONTEMPORANEO - PALAZZO ODDO, ALBENGA 18-26/1/2'14





BIENNALE DELLA LIGURIA
ARTE 2014 - DAL '900 AL CONTEMPORANEO
Palazzo Oddo
via Roma 58 - Albenga
dal 18 al 26/1/2014

Dal 18 al 26 gennaio si svolge ad Albenga la prima edizione della Biennale della Liguria, organizzata dalla rivista Italia Arte, dal Museo Internazionale d'Arte Moderna e Contemporanea di Torino (MIIT) in collaborazione con la Fondazione Oddi.
La mostra - curata da Guido Folco (editore e direttore di Italia Arte e direttore del MIIT di Torino), Patrizia Valdiserra (Fondazione Oddi), Elisa Bergamino (ItaliaArte), oltre che da storici, critici, galleristi, esperti di finanza internazionale e di case d’asta - inaugura sabato 18 gennaio alle ore 17.00 ed è visitabile fino a domenica 26 gennaio con orario 10.00-12.00 e 15.00-18.00.
Dal '900 al contemporaneo: al gruppo di autori contemporanei è affiancata una sezione dedicata ai grandi maestri italiani e stranieri del Novecento. Obiettivo della mostra è quello di effettuare una selezione accurata e fornire visibilità a tutti gli artisti partecipanti presso musei, fondazioni, gallerie, accademie, istituti italiani di cultura, consolati e ambasciate italiane nel mondo.

Sezione contemporanea
Sono previste tre sottosezioni:
Photo & Co, dedicata a opere fotografiche, video, digital art
The future is now, dedicata agli artisti under 30 Masters, dedicata ai maestri di tutte le altre tecniche e sperimentazioni

Sezione del Novecento
La mostra prevede un percorso storico, con la presenza di alcune opere artistiche del Novecento, caratteristiche dell’epoca e delle correnti del tempo. Nel confronto fra arte del Novecento e arte contemporanea italiana si può cogliere uno spirito comune peculiare della nostra cultura, un senso condiviso estetizzante, che nell’armonia delle forme, nell’essenzialità delle linee, nella sintesi espressiva, come nell’esuberanza cromatica testimonia secoli di mestiere e ricerca del bello. Un concetto mutevole nel corso dei secoli, ma sempre coerente con la sensibilità innata degli artefici del nostro Paese e dei nostri territori.
È proprio da queste diversità, dalle differenti caratteristiche storiche e socioculturali che hanno plasmato l’Italia, che sono nate in passato, e continuano a crescere, espressioni e testimonianze della realtà, inteso come universo da esplorare, raffigurare, conoscere.
Tra gli autori scelti come portavoce delle loro varie epoche e delle correnti che hanno caratterizzato il secolo scorso, Luigi Spazzapan (Gradiscad’Isonzo1889-Torino1958), Virgilio Guidi (Roma 1891-Venezia 1984), Raffaele De Grada (Milano 1885-1957), Francesco Messina (Linguaglossa 1900-Milano 1995), Enrico Paulucci (Genova 1901-Torino 1999), Ernesto Treccani (Milano 1920-2009), Renato Guttuso (Bagheria 1911-Roma 1987), Orfeo Tamburi (Jesi 1901-Parigi 1994), Ennio Morlotti (Lecco 1910-Milano 1992), Piero Ruggeri (Torino 1930-Avigliana 2009), Roberto Crippa (Monza 1921-Bresso 1972), Piero Gilardi (Torino 1942), Giorgio Griffa (Torino 1936), Claudio Olivieri (Roma 1934), Emilio Scanavino (Genova 1922-Milano 1986). 

giovedì 16 gennaio 2014

LO SPAZIO VUOTO. TRACCE (STAGIONE 2014)





LO SPAZIO VUOTO
STAGIONE 2014. TRACCE

Tredici eventi di musica e prosa. Per il quarto anno Lo Spazio Vuoto di Imperia propone un cartellone con nomi del panorama artistico nazionale e internazionale. Inoltre,la compagnia di casa presenta due spettacoli di propria produzione. La stagione è curata dagli attori, docenti, registi e animatori del teatro Livia Carli e Gianni Oliveri.
Livia Carli e Gianni Oliveri spiegano il titolo della rassegna 2014: «Tracce, ovvero esistenze, accadimenti che non si perdono completamente, che lasciano un qualcosa dietro di sé da raccogliersi e farne tesoro; l’esigenza di trovare una strada, seguire un percorso chiaro e lineare in un universo caotico, senza ragione. Il bisogno imprescindibile di fare cultura come ragione dell’esistere affinché la vita acquisisca un significato vero e profondo e non si riduca a un semplice accadimento. Perché ritrovarsi insieme nell’esprimere e ricevere arte è una ragione di felicità»

Si parte venerdì 17 gennaio alle ore 21.15 con Big Bang: lo spettacolo, di e con Lucilla Giagnoni, è ispirato all’eterna domanda dell’individuo di fronte all’infinità, al mistero dell’universo, su su fino al momento dell’inizio.

Venerdì 24 gennaio va in scena L’ultima notte di Bonhoeffer, di Pino Petruzzelli: l'attore e regista genovese, in occasione con la vicinanza del Giornata della Memoria, propone uno spettacolo dedicato all’ultimo momento della vita di uno dei maggiori teologi del ‘900, pastore luterano che finì la sua vita nel lager di Flossenburg.

Un’altra donna per un piccolo capolavoro della letteratura, in un monologo di parole e musica: venerdì 2 febbraio è la volta di Amanda Sandrelli, che interpreta Oscar, un bambino malato di leucemia in Oscar e la dama in rosa, dal libro di Eric-Emmanuel Schmitt.

A rompere la serie della prosa, sabato 15 febbraio, è il pianista Giovanni Doria Miglietta, che interpreta un recital di musica classica con brani di Johann Sebastian Bach, Benedetto Marcello, Franz Liszt ,Maurice Ravel, Fryderyk Chopin, GeorgeGershwin, alcune delle quali trascritte da Earl Wild.

Sabato 22 febbraio lo Spazio Vuoto propone la sua prima produzione 2014, Marcovaldo, ovvero le stagioni in città: uno spettacolo per bambini e non solo, in unanarrazione e drammatizzazione delle fantastiche avventure di questo personaggio buffo e melanconico creato da Italo Calvino.

In occasione della Festa della Donna, venerdì 8 marzo, torna allo Spazio Vuoto: Paola Bigatto, interprete di Uomini e torte - come cuocere, farcire o bruciare il maschio dei tuoi sogni, tratto dal libro di Bettina Dal Bosco.

Altro gradito ritorno a Imperia, venerdì 14 marzo, per Alessandro Bergallo con Il collezionista di paure, spettacolo-omaggio a Giorgio Gaber a dieci anni dalla sua scomparsa. Senza voler ri-celebrare in modo speculare i testi e la musica dell’artista, Bergallo interpreta il teatro-canzone in una forma di nuova spersonalizzazione per identificarsi in tanta gente, proprio come raccontava Gaber.

Un attore amatissimo e prematuramente scomparso, Walter Chiari, viene riportato alla memoria e alla ribalta del palcoscenico nella sua arte affabulatoria, attraverso la figura dell’alpino Betetton, da un altro protagonista del teatro comico italiano: Matteo Belli, che venerdì 28 marzo è in scena con Le guerre di Walter.

Sabato 5 e domenica 6 aprile un evento internazionale: Fred Roby & Friends è uno spettacolo di acrobazia e ventriloquio con tanti pupazzi, costruiti dallo stesso Roby, per il divertimento e la gioia di grandi e bambini.

Sabato 12 aprile sono tre gli attori in scena: Sara Bertelà, Nicola Pannelli e Orietta Notari, per Una specie di Alaska, testo di Harold Pinter ispirato alla raccolta di testimonianze reali che il medico Oliver Sacks raccolse nella sua memorabile opera Risvegli.

Venerdì 9, sabato 10 e domenica 11 maggio va in scena la seconda produzione e realizzazione stagionale dello Spazio Vuoto. Livia Carli, Gianni Oliveri, Sergio Raimondo, Vincenzo Russo e Federica Siri portarno in scena una curiosa commedia nera, politica e corrosiva scritta da Copi nel 1975: La Piramide.

La musica torna venerdì 16 maggio con il concerto Tribute to the voice in jazz: la cantante Adrienne West, Rosario Bonaccorso al contrabbasso e Alessio Menconi alla chitarra, danno vita a una serata dedicata alle grandi voci femminili del jazz.

A chiudere la stagione, martedì 27 maggio, un altro evento musicale, in omaggio al Luciano Berio nel 50° anniversario delle Folksongs. L’Orchestra da Camera Eutopia Ensemble, diretta da Matteo Manzitti, con la partecipazione della mezzosoprano Giulia Beatini, portano in scena Le Folksongs da Berio a oggi in una serata che parte alle 19.00 con l’incontro con i musicisti; rinfresco e bicchierata alle 20.00 e inizio del concerto alle 21.00. 

mercoledì 15 gennaio 2014

PETER LEVI: EDWARD LEAR, A LIFE - TAURIS PARKE PAPERBACKS 2014





PETER LEVI
EDWARD LEAR: A LIFE
Tauris Parke Paperbacks
New edition (January 14, 2014)

New edition of the biography of the poet (and painter) who lived and died in Sanremo.

Edward Lear—beloved nonsense poet, author of such adored poems as The Owl and the Pussycat, inventor of otherworldly characters like Quangle-Wangles and of the modern limerick; lauded artist and illustrator—was a genius who defies classification. Gregarious and popular, Lear had a wide circle of friends, but was often lonely and subject to frequent bouts of depression and debilitating epilepsy. In this captivating biography, fellow poet Peter Levi renders descriptions of Lear's sketches and watercolors (of which he painted some 10,000 in the course of his career) and provides incisive portraits of his classic poems, such as The Jumblies, The Owl and the Pussycat and The Yonghy-Bonghy-Bo, setting them in the wider context of traditional nursery rhymes. Lear belonged to the great tradition of adventurous British travellers, undertaking extensive journeys in Italy and Greece, Albania, Turkey, Egypt, Palestine and India and these always-eventful journeys are related here, alongside extracts and quotations from his letters and diaries—an essential biography for all lovers of this remarkable British literary figure and now recognized as one of the greatest nineteenth century landscape painters. 

martedì 14 gennaio 2014

MARIO BAUDINO: SCRIVERE DI SCRITTURA - FELTRINELLI POINT, SAVONA 15/1/2014





MARIO BAUDINO
SCRIVERE DI SCRITTURA
Feltrinelli Point
via Astengo 9-11R - Savona
mercoledì 15 gennaio 2014, ore 18,00

Lo scrittore Mario Baudino sarà protagonista oggi alle 18 alla Feltrinelli Point di Savona al corso di scrittura creativa dal titolo «ScriviAmo», ideato dalla scrittrice Emanuela Abbadessa.
Nel suo intervento al Feltrinelli Point di Savona, Baudino, firma letteraria de La Stampa, spiegherà agli intervenienti come "Scrivere di scrittura".

Baudino, che ha esordito come poeta nel 1978, è autore di saggi e romanzi di successo come «In volo per affari» (Rizzoli, 1994), «Il sorriso del druida» (Sperling & Kupfer, 1998), vincitore del Premio Scalea, «Per amore o per ridere» (Guanda, 2008). Il suo ultimo lavoro è «Ne uccide più la penna. Storia di crimini, librai e detective» (Rizzoli, 2011). 

lunedì 13 gennaio 2014

CELLE LIGURE: CONCORSO NAZIONALE DI ARTE MURALE





CONCORSO NAZIONALE DI ARTE MURALE
Celle Ligure

Il Comune di Celle Ligure ha indetto il primo concorso nazionale di arte murale, per singoli artisti o per gruppi artistici che si occupano di arte murale. Lo scopo è di promuovere e far emergere una forma di espressione artistica che spesso viene considerata solo come una forma di vandalismo grafico. Dando lo spazio e la possibilità di far emergere la propria creatività, si può promuovere una concezione dell'arte di strada che sia in grado di coniugare l'espressione artistica con il decoro urbano che dia un valore aggiunto alla comunità.
Il futuro dell'essere umano e l'agricoltura nell'epoca dei pannelli solari e del biologico: questo il tema intorno a cui gli artisti possono esprimersi liberamente, a condizione che la composizione o il soggetto rappresentati siano originali e che rispecchino la tematica del concorso. La scadenza è fissata per giovedì 20 febbraio 2014.
Il muro messo a disposizione del concorso e degli artisti si trova nel centro di Celle Ligure e misura 4,88 metri di altezza per 22,50 di lunghezza.
I progetti del murales saranno sottoposti a valutazione da parte di un’apposita commissione dopo la scadenza del concorso e sarà selezionato un vincitore entro un mese dalla suddetta data.
Possono partecipare autori singoli e associati, studenti di ogni ordine e grado e associazioni culturali. Nel caso di partecipazione di un gruppo dovrà essere identificato un capogruppo quale referente. Ogni concorrente/gruppo potrà presentare una sola proposta: i murales devono essere realizzati con tecniche miste o comunque eco compatibili, spray art.

I bozzetti (anonimi per garantire l'imparzialità dei giurati), il modulo d'iscrizione (si può richiedere all'indirizzo info@comunecelle.it) e tutto ciò che potrà servire alla giuria per la comprensione dell'opera (foto, video, ecc) devono essere spediti all'indirizzo via Boario 11, ­ 17015 Celle Ligure con la dicitura Bando Concorso e il titolo del tema entro e non oltre le ore 13.00 del 20 febbraio 2014. Farà fede la data di spedizione.
Il materiale pervenuto rimarrà di proprietà del Comune per essere utilizzato. Le decisione della giuria sarà insindacabile. 

domenica 12 gennaio 2014

DJAMEL TATAH - FONDATION MAEGHT, SAINT-PAUL-DE-VENCE





DJAMEL TATAH
Fondation Maeght
623, chemin des Gardettes - Saint-Paul-de-Vence
du 14 décembre 2013 au 16 mars 2014

La Fondation Maeght présente, du 14 décembre 2013 au 16 mars 2014, une exposition consacrée à l’artiste Djamel Tatah. Cette monographie, à caractère rétrospectif, est organisée en collaboration avec le Musée Public d’Art Moderne et Contemporain d’Alger (MAMA) et la Villa Médicis à Rome. Une sélection d’une cinquantaine d’œuvres (46 tableaux dont certains très grands polyptyques et un ensemble de gravures) donne à découvrir son travail depuis la fin des années 1980. Djamel Tatah construit un univers silencieux et habité qui, alors qu’il atteint la maturité, en fait un des grands artistes de la représentation de la figure humaine.

Djamel Tatah est né en 1959 à Saint-Chamond dans la Loire. Durant ses études à l’école des Beaux-Arts de Saint-Etienne (1981-1986), il découvre de nombreuses affinités avec l’abstraction américaine des années 1940-1950, la peinture anglaise et allemande des années 1950-70 et avec l’Arte Povera.
Ses premiers tableaux représentent de façon singulière des figures sur des fonds de couleur dont les couches successives laissent apparaître les traces du pinceau. À quelques exceptions près, il fait le choix de ne pas donner de titre à ces œuvres pour ne pas engager le spectateur dans une interprétation narrative ou documentaire univoque.
En 1989, il s’installe à Marseille où il élabore une part importante de son dispositif créatif. Ensuite, en associant la technique ancienne de la peinture à la cire et la photographie, puis dès 1994 les techniques numériques, Djamel Tatah met en scène ses figures humaines, grandeur nature, sans ligne de sol, dans des espaces colorés et géométriques qui accentuent la recherche de l’uniformité du plan pour y faire vivre les surfaces de peinture.
Figures et fonds apparaissent comme deux éléments indissociables, montés en parallèle par la superposition de jus de couleurs. Un dialogue tendu s’engage entre ces espaces intenses et vibrants et les figures, dépouillées de tout geste anecdotique, esseulées, retenues, frontales.
L’adoption en 1996 de châssis traditionnels (qui remplacent les bois de récupération utilisés jusque-là) facilite l’élaboration de grands formats autour des thèmes dessinés en filigrane : les acteurs urbains, la guerre, la chute, le sommeil. C’est l’occasion pour l’artiste de réaliser des tableaux spécifiques dans lesquels une même figure est reproduite plus d’une dizaine de fois. La répétition s’impose alors comme un moyen d’expérimenter une représentation abstraite de l’homme contemporain. De façon de plus en plus soutenue, l’abstraction s’accapare le réel, non pour soustraire la représentation mais, pour lui donner plus de corps et de présence.

L’artiste a exposé, notamment, à la galerie Eric Dupont, à la galerie Liliane et Michel Durand-Dessert en 1999, à la galerie Kamel Mennour en 2006 et 2008. De nombreuses expositions personnelles et collectives jalonnent son parcours : au Centre d’Art de Salamanque (2002), au Musée de Grenoble (2004), au M.A.C. de Lyon et au Musée de Canton (2005), au Centre Pompidou (2006), au Centre d’Art Contemporain Le Parvis à Tarbes (2007), à la Triennale « La Force de l’Art » au Grand Palais (2008), au Musée des Beaux-Arts de Nantes (2008), au MAMAC Nice (2009), au Macval, à la Villa Médicis, au Centre d’Art Contemporain « Le Creux de l’Enfer » à Thiers (2010), au Château de Chambord, à la Cité nationale de l’histoire de l’immigration (2011), à la Collection Lambert à Avignon, à l’Institut Bernard Magrez à Bordeaux et la Von der Heydt Kunsthalle de Wuppertal, Allemagne (2012) ; à la Friche de la Belle de mai à Marseille (2013). Après ses expositions monographiques au MAMA d’Alger à l’automne et à la Fondation Maeght, du 14 décembre 2013 au 16 mars 2014, l’artiste présentera un ensemble de tableaux récents au Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne en juin 2014.

Le catalogue de l’exposition comporte des textes d’Eric de Chassey, directeur de l’Académie de France à Rome - Villa Médicis, de Mustapha Orif, directeur général de l’AARC, Mohammed Djehiche, directeur du MAMA, d’Ashok Adicéam, directeur de l’Institut Culturel Bernard Magrez, de Caroline Archat et d’Olivier Kaeppelin, directeur de la Fondation Maeght.

L’exposition est réalisée en partenariat avec le Musée Public d’Art Moderne et Contemporain d’Alger (www.mama-dz.com) et l’Académie de France à Rome - Villa Médicis.