lunedì 30 novembre 2015

ITO RUSCIGNI: L'OPERA POETICA 1952-2015 - TEATRO DEL CASINÒ, SANREMO 1/12/2015




Martedì letterari
ITO RUSCIGNI
L'OPERA POETICA 1952-2015
presentazione del volume edito da Libertateslibri
Teatro del Casinò
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 1 dicembre 2015, ore 16,30

Dopo una breve pausa i Martedì Letterari ritornano con una giornata dedicata alla poesia.
Il 1° dicembre alle ore 16.30 Ito Ruscigni, nella sua veste di poeta, presenta il libro: “L’opera poetica 1952-2015”.
Introducono l’autore due prestigiosi nomi della Letteratura italiana : lo scrittore e filosofo, Marco Vannini, e lo scrittore e poeta, Giuseppe Conte.
Letture di Emanuela Ferlito.

“Ho gettato sul vostro cammino l’inciampo dei miei versi". Così si apre l’opera poetica di Ito Ruscigni che verrà presentata il prossimo 1° dicembre nel Teatro dell’Opera del Casinò.
La prefazione è di Aldo Capasso. “Ito Ruscigni è un uomo d’un tipo insolito, fondato su una cultura insolita: è infatti uno storico delle religioni preparatissimo, che non teme con le sue tesi di sfidare le opinioni della maggioranza, della assoluta maggioranza dei suoi concittadini. “
Scrive di lui Edoardo Boncinelli: "poesia apparentemente ingenua ma intrisa di millenaria cultura quella di Ito è una Musa del parnaso di tutti i tempi. Parnaso dove si celebra la ierogamia del cielo e della terra.
Scrive Paolo Ruffilli: "in lui c’è una felice interferenza continua del pensiero sull’immagine, che si traduce formalmente nell’andamento piano, nel tono discorsivo, dentro una continua illuminazione lirica. . c’è insomma un’attitudine a tradurre il dato filosofico-riflessivo in immagine accesa e rivelatrice.”

L’analisi di sessanta anni e più di poetica e riflessione filosofica di Ito Ruscigni a due personalità del panorama culturale internazionale: Giuseppe Conte e Marco Vannini.

Giuseppe Conte ha pubblicato recentissimo – Poesie (1983-2015), un volume che conferma a sua inesausta energia lirica e metaforica e l”incessabile’ interrogazione, cominciata negli anni Settanta, sul valore di mito, natura e destino nella realtà contemporanea. Erede della tradizione del primo Montale e di Sbarbaro, attenta ai modelli di Goethe, Whitman, Lawrence e Borges, la scrittura poetica di Conte si è consolidata nel tempo seguendo i sentieri paralleli della prosa, come dimostrano l’insieme dell’opera romanzesca e gli scritti di viaggio raccolti in ‘Terre del mito’ (1991). Con ‘L’Oceano e il Ragazzo’ (1983) – salutato da Calvino e Citati come un libro di svolta nella poesia italiana – e ‘Le stagioni’ (1988), fino alle ultime ‘Ferite e rifioriture’ (Premio Viareggio 2006), si profila dunque una soggettività forte, estranea a qualunque minimalismo o sperimentalismo, capace di mediare fra la passione della forma e la profonda conoscenza e frequentazione di culture e mitologie lontane, orientali e occidentali, e di coniugare una vena erotica con una vena metafisica e con la passione civile. Nel 1994, con l’invasione simbolica di Santa Croce e la fondazione del ‘mitomodernismo’; Conte ha segnato un momento di riflessione importante nel panorama culturale italiano ed europeo, coinvolgendo intorno alle sue tesi sul primato etico e spirituale della poesia artisti, pensatori e poeti italiani e stranieri di diverse generazioni.”


Marco Vannini scrittore e filosofo, è tra i massimi esperti europei di mistica cristiana, da mezzo secolo impegnato a scandagliarne i protagonisti, da Meister Eckhart a Sebastian Franck. Ha recentemente pubblicato “All’ultimo papa. Lettere sull’amore, la grazia e la libertà” incentrato sulle dimissioni di Benedetto XVI , uno dei gesti più sconvolgenti della storia del cristianesimo e dell’epoca contemporanea.