lunedì 17 giugno 2013

GIAN GENTA, RAFFAELLA MARON: UNIVERSO FEMMINEO - GROUNDZERO, ALBENGA


GIAN GENTA, RAFFAELLA MARON
UNIVERSO FEMMINEO
Groundzero
Via Giuseppe Cottalasso 4/2 - Albenga
dal 18 al 23/6/2013

In quest’esposizione l’artista savonese Gian Genta porta l’esultanza creativa del suo temperamento unita al sottile ingegno indagatore nell’espressione dei volti delle giovani donne, nell’essenzialità dei volumi, nell’eleganza delle soluzioni decorative e nel taglio particolarissimo delle belle teste femminili così come in genere in tutta l’opera ceramica ove sempre è evidente un forte intento espressionistico che si traduce in forme raffinatamente arcaizzanti. Sculture straordinarie per maturità di visione, per intensità espressiva di certe semplificazioni plastiche dove l’affettuosa restituzione della verità del soggetto coincide con la preoccupazione della forma preziosamente stilizzata in un bivalente accordo frutto di una sensibilità umana che trasforma i molteplici soggetti iconografici in forme di ideale bellezza non scevre della loro concreta fisicità.
Nelle opere di Raffaella Maron la figura femminile, sia essa testa o busto, è veicolo per esprimere il concetto di una creazione continua della materia. La donna simbolo di progenie del nostro mondo viene interpretata quale corpo primordiale, veicolo di una dottrina che vede esplicitata una cosmogonia fatta di simboli, di numeri quantici, di espressioni matematiche, di segni convenzionali unione perfetta di carattere scientifico e mitico sull’origine del mondo. Una genesi che contempla l’esistenza di altre entità che regolano il cosmos, inteso dall’artista come sistema ordinato di cose e di eventi. Altresì nelle tele indaga le leggi generali dell’universo riportando una varietà di immagini che si sovrappongono e si intersecano, concretando ciò che è astratto per qualificarlo in seguito. Di fatto se certe tele appaiono a prima vista astratte, ad un esame più approfondito si rivelano ricche di significati reconditi, rivelazioni di realtà ultraterrene svelate, con grande accuratezza tecnica, nella trama delle relazioni che le compongono. Un rigore costruttivo sentito in tutta la sua bellezza formale.

Giorgia Cassini