giovedì 19 febbraio 2015

IL TEMPO NEL TEMPIO - CHIESA DEI SS. GIACOMO E FILIPPO, ANDORA




IL TEMPO NEL TEMPIO
a cura di Giorgio Grasso
Chiesa dei SS Giacomo e Filippo
Borgata Castello Andora
20/2/2015 - 20/3/2015

L’arte moderna trasforma la suggestiva chiesa romanica dei SS Giacomo e Filippo di Andora in uno spazio espositivo aperto ai nuovi fermenti contemporanei. Si tratta della mostra “Il tempo nel tempio”, che sarà inaugurata il venerdì 20 febbraio, alle ore 18.30 e che fino al 20 marzo 2015 proporrà al pubblico le opere di Francesco Dau, Antonio Murgia e Raffaella Maron. Artisti apprezzati a livello nazionale ed internazionale, le cui opere sono state selezionate dal professor dottor Giorgio Grasso, storico e critico d’arte italiano, fra i più stretti collaboratori di Vittorio Sgarbi e già coordinatore del Padiglione Italia a Milano, Torino e Viterbo della 54° Biennale di Venezia, da Groundzero e dal critico d’arte dottoressa Mattea Micello, con la direzione artistica di Pierluigi Luise. La mostra sarà aperta, ad ingresso libero, dal venerdì alla domenica, dalle 15 alle 19.
Il “Tempo nel tempio”, ha il patrocinio del Comune di Andora ed apre al pubblico una delle chiese più belle della Liguria, uno spazio antico, di suggestiva bellezza che farà esaltare, anche per contrasto cromatico, le opere di ispirazione pop, astratta e le innovative sculture proposte.

“Un evento artistico importante realizzato da un critico affermato come Giorgio Grasso, sempre alla ricerca di spazi dove presentare nuovi ed affermati artisti Italiani e che apprezziamo per il costante lavoro di ricerca sull’arte contemporanea, già dimostrato con i progetti realizzati per la 54° Biennale di Venezia – ha spiegato Maria Teresa Nasi, Assessore alla Cultura del Comune di Andora.
La scelta dello spazio espositivo, la splendida chiesa Romanica dei SS. Giacomo e Filippo, non è causale. L’edificio romanico aveva conquistato con la sua architettura anche Vittorio Sgarbi che l’aveva visitata nel dicembre scorso.

"La chiesa dei SS Giacomo e Filippo ci è sembrato uno spazio straordinario per rendere il significato profondo che sta alla base del lavoro degli artisti presentati – spiega Pierluigi Luise – Quando l’artista elabora l’opera con un meccanismo di perfezionamento che va dalla forma grezza fino alla forma perfetta, simbolica ed universale, di fatto travalica i criteri tradizionali del tempo, non partecipa più alla sua durata. Esce fuori dagli schemi tradizionali e focalizza l'idea, la sviluppa la rende universale ed immortale. L'artista, come questo luogo suggestivo e bellissimo, dall’architettura forte e nuda, non appartiene a nessuna epoca ed a nessun luogo: al di fuori del Tempo del tempio e dello Spazio, il suo essere spirituale vive la sua eterna esistenza come succede alle opere d’arte quando sono la sintesi dell’esistenza e raggiungono immortalità”.
- Monica Napoletano