domenica 30 novembre 2014

TRES - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 1-3/12/2014




TRES
di Juan Carlos Rubio
con Anna Galiena, Marina Massironi, Amanda, Sandrelli e Sergio Muniz
regia di Chiara Noschese
Teatro Chiabrera
piazza Diaz - Savona
dall'1 al 3 dicembre 2014

Tre amiche inseparabili al liceo si ritrovano dopo più di vent'anni, hanno avuto tre vite diverse, con esperienze diverse.
Marisa (Anna Galiena) è un’affermata conduttrice televisiva. Carlotta (Marina Massironi) ha divorziato da un marito che la tradiva, ha perso molti chili dal liceo e vive sola con il suo gatto. Angela (Amanda Sandrelli) ha da poco perso il marito e fatica a sbarcare il lunario.
Tre donne con un passato completamente diverso che però hanno una cosa in comune, non sono più giovanissime e nessuna di loro ha mai avuto un bambino.
Dopo una notte folle tra risse, recriminazioni, risate e alcool giungono ad una conclusione: rimanere incinte insieme e dello stesso uomo.
Reclutano così un "prescelto" che, nel loro ricordo, rappresenta e corrisponde all'uomo ideale. Farà quindi ingresso nella vicenda anche un uomo, Adalberto (Sergio Muniz), che però nasconde un segreto...
La storia si svilupperà con un finale a sorpresa, paradossale, toccando con levità argomenti come la solitudine, l'infedeltà, la prostituzione, la maternità.
"Tres" è una macchina comica, un intreccio di situazioni esilaranti e irriverenti, nata dalla prolifica penna di Juan Carlos Rubio, che in Spagna ne ha curato anche la regia.

sabato 29 novembre 2014

ALDO MEINERI: VISIONI INTERIORI - BIBLIOTECA CIVICA LEONARDO LAGORIO, IMPERIA




ALDO MEINERI
VISIONI INTERIORI
a cura di Daniela Lauria e Alfonso Sista
Biblioteca Civica Leonardo Lagorio
piazza Edomondo De Amicis 7 - Imperia
dal 29/11/2014 al 13/12/2014

La mostra dal titolo “Aldo Meineri, visioni interiori” allestita presso la verrà inaugurata sabato prossimo e resterà aperta al pubblico fino al 13 dicembre presso la Sala Mostre della Biblioteca Civica “L.Lagorio” di Imperia.
La creazione artistica di Aldo Meineri si presenta come un invito ad osservare la realtà con occhi nuovi, conducendo il visitatore attraverso un dedalo di colori ispirati alla natura e alla terra. La sua pittura è meditata, frutto di un grande lavoro progettuale che, attraverso un raffinato uso del disegno e della tavolozza, compie il proprio ultimo atto nella creazione artistica.

venerdì 28 novembre 2014

CLAUDIO CARRIERI: PAROLE NELLA TERRA - STUDIO CARRIERI, SAVONA 29/11/2014




CLAUDIO CARRIERI
PAROLE NELLA TERRA
ANTOLOGICA 1976-2014
via Riborgo - Savona
29/11/2014 - 18/12/2014

Carmen Cona Organizza un doppio evento artistico di Claudio Carrieri
La mostra, allestita presso l’abitazione dell’Artista, è divisa in due parti:

1- PAROLE NELLA TERRA
La prima parte della mostra, situata soprattutto nel laboratorio per la ceramica, è costituita dall’ installazione, “parole nella terra” che si compone di otto odalische in terracotta semirefrattaria ingobbiate e istoriate, come "rotoli di preghiera", con la trascrizione del Cantico dei Cantici di Salomone. Alcuni dipinti inediti, dislocati in diversi punti della casa, completano questa esperienza “amanuense” dell’Artista:
“Trascrivere il Cantico è stata un’esperienza mistica, un’emozione che spero possa manifestarsi anche a chi “leggerà” queste sculture.
Impalpabile, qui la scrittura incisa nella creta prende corpo, velando, come una pelle tatuata, le cavità delle forme che contiene”. (C. Carrieri)

2- ANTOLOGICA 1976-2014
La seconda parte della mostra, composta da una rilevante quantità di opere, si svolge occupando i diversi livelli della casa e si propone come una piccola antologica che spazia dalle esperienze con le plastiche combuste, le sculture in fil di ferro degli anni settanta, alle esperienze “Arzocco” degli anni ottanta, alle acquetinte degli anni novanta, fino ai quadri di cronaca, le maioliche, i presepi, i ritratti, i bronzi, ecc.. Oltre ai draghi, alle odalische, le tele di impegno civile … Le opere in mostra sono parte dell’allestimento della casa, ma esclusivamente in questa occasione, alcune di esse sono poste in vendita.

L’Artista sarà a disposizione per raccontare storia e tecniche, ma soprattutto il suo Metodo che, come un invisibile filo rosso, lega esperienze apparentemente lontanissime se non addirittura inconciliabili

Inaugurazione: 29 novembre 2014, ore 16,00.
Dal 2 al 18 dicembre la mostra si potrà visitare su appuntamento telefonando a: 3289451144 - 3467485715

giovedì 27 novembre 2014

GIACOMO DI GIROLAMO: DORMONO SULLA COLLINA - LIBRERIA UBIK, SAVONA 28/11/2014




GIACOMO DI GIROLAMO
DORMONO SULLA COLLINA
presentazione del volume edito da Il Saggiatore
Libreria Ubik
corso Italia 116R - Savona
venerdì 28 novembre 2014, ore 18,00

Venerdì 28 novembre alle ore 18 alla Ubik di Savona incontro con lo scrittore Giacomo di Girolamo e presentazione del libro "Dormono sulla collina". All'evento partecipa il giornalsta Ferruccio Sansa.
Siamo di fronte alla Spoon River d’Italia. Il paese lo raccontano loro: gli uomini che sono passati di qui, quelli che hanno fatto la storia oppure che l’hanno subita. Gli uomini che tutto sapevano e nulla rivelarono, o viceversa.
Dov’è Pino Pinelli, l’uomo che non voleva volare? Dov’è il poeta, Giuseppe Ungaretti? S’illumina ancora di immenso? Dove sono Anna Magnani, quelli di Piazza della Loggia, le vittime del terremoto dell’Aquila? Dove Marco Pantani, Dove sono Sandro, il presidente partigiano, e Francesco, che picconava? Dov’è Aldo? Aspetta ancora la sua liberazione? E Giulio il Divo, l’ha poi capita la differenza tra cos’è bene e cos’è male? Dove il piccolo Samuele di Cogne, Yara, Sarah, Tommy? Contateli qui, i loro amabili resti. Dove sono i giudici Paolo e Giovanni? I boss Tano e Don Masino? Dormono, dormono sulla collina…
E non solo loro. Programmi televisivi, bombe che esplodono, decreti legge. Anche gli oggetti. Gli oggetti sono così silenziosi, ma sanno tutto di noi, e fanno la storia. Anche loro: dormono sulla collina. Anni plumbei, anni mirabili, anni di schermi televisivi accesi e di fari spenti nella notte, anni di pop e di partiti popolari, con le inevitabili afferenze di mafie, logge, piovre, rivoluzioni mancate, riforme promesse e promesse rimandate, cronache nere e cronache rosa…

Di Girolamo (collaboratore di Repubblica e Il Sole 24 Ore, vincitore nel 2014 del Premiolino il più importante premio giornalistico italiano) scrive un’opera mastodontica, tragica e poetica, lirica e comica, ottimista e disperata, destinata a essere un classico.

mercoledì 26 novembre 2014

INCHIOSTRO D'AUTORE 2014 - SAVONA, 26-29/11/2014




INICHIOSTRO D'AUTORE
2014 - IV edizione
Savona, sedi varie
26-29 novembre 2014 

Da mercoledì 26 a domenica 30 novembre torna a Savona Inchiostro d'Autore, l'appuntamento dedicato agli appassionati di fumetto giunto alla quarta edizione.
La manifestazione - organizzata dall'associazione DiEtRoLeQuInTe in collaborazione e con il sostegno del comune di Savona (assessorato alla Cultura e alle Politiche Giovanili) - è stata ideata nel 2011 da Enrico Bonino, Sonia Cosco e Stefano De Felici e propone un programma di eventi tutti gratuiti: tra fumetto e illustrazione, cinema e teatro, giochi per bambini e performance live, sempre con un occhio di riguardo nei confronti dei giovani e degli studenti a cui sono dedicati workshop e diversi appuntamenti nel corso della settimana. Con alcuni dei più illustri protagonisti del fumetto contemporaneo.
«Ci sono manifestazioni che, nel giro di poche edizioni, entrano a far parte della programmazione annuale di una città e attorno a queste si crea una vera e propria atmosfera di attesa. Inchiostro d'Autore è una di queste», commenta l'assessora alla Cultura e Politiche Giovanili Elisa Di Padova: «è una manifestazione che coinvolge l'intera città: dall'atrio del Comune, al nostro contenitore culturale Officine Solimano; dalle librerie alla Fortezza del Priamar».
Inchiostro d'Autore inizia con un omaggio a Sergio Toppi, recentemente scomparso, attraverso una mostra presso l'atrio comunale a partire dal 26 novembre e dal titolo Leggende senza tempo.
La mattinata di mercoledì 26 novembre è dedicata alle scuole, con la proiezione del film Scott Pilgrim vs The World, a cui segue in serata il lungometraggio Vittima degli eventi, fan fiilm ispirato a Dylan Dog (e a seguire dibattito con gli autori del film): le proiezioni si svolgono presso il NuovoFilmstudio.
Giovedì 27 è la giornata dedicata a teatro e arte, con lo spettacolo Istantanee della compagnia Nati da un sogno presso la Cantina dei Cattivi Maestri e un dibattito sulla figura di Edvard Munch presso la Libreria Ubik.
Venerdì 28 novembre, spazio alla creatività dei giovani studenti con il workshop di Illustrazione e fotografia digitale presso la Scuola Mazzini di Savona a cura dell'artista Christian Melfa.
Dal primo pomeriggio di sabato 29 fino alla sera di domenica 30 novembre, Inchiostro d'Autore entra nel clou con un fitto calendario di mostre, laboratori per bambini, workshop e incontri con gli autori presso la fortezza del Priamar.
Tra gli ospiti dell'evento segnaliamo Giovanni Freghieri (Dylan Dog), Daniele Statella (Diabolik), Claudio Chiaverotti (Dylan Dog, Brendon), Paolo Bisi (Zagor, Mister No), Nicola Genzianella (Dampyr, Tex), Stefano Zanchi (Disney), Alessia Martusciello (Disney, Bonelli), Federico Franzò (Winx). E ancora: Sergio Badino, Alex Raso, Simone Alfarone, Felix Lalù, Valentina Biletta, Simone Vermi di Rouge, Maximiliano Bilia, Rosy Marsala, Nicola Oliveri, Strefano Tirasso, Giulia Catania, Antonella Adorisio, Chiristian Melfa, Armin Taghdisirad, Alessandro Sidoti e Rossana Berretta, Andrea Musso, Giorgia Marras, Tal, Alessandro Parodi, Luca Marcenaro, Matteo Anselmo.

Clicca qui per il programma completo e dettagliato di Inchiostro d'Autore 2014

«Dietro Inchiostro d'Autore c'è la passione» dichiara il direttore creativo dell'evento Enrico Bonino: «il nostro obiettivo è quello di proporre una settimana-percorso no stop, senza respiro, in cui incontrare artisti di fama e giovani talenti, scoprire opere, emozionarsi con rappresentazioni teatrali e cinematografiche, entrare in contatto con quel fermento artistico che percorre la città».
«Portare avanti un progetto così articolato non è facile» aggiunge Stefano De Felici, «anche perché nel corso degli anni sono aumentati gli ospiti, gli incontri, gli eventi, insomma perché la qualità è il primo obiettivo del nostro lavoro e speriamo ci siano sempre le condizioni per riproporlo e offrirlo alla nostra città».

ANTONIO NATALI: BELLEZZA, ETICA, ARTE E RESPONSABILITÀ SOCIALE - PRIAMAR, SAVONA 26/1172014




ANTONIO NATALI
BELLEZZA, ETICA, ARTE E RESPONSABILITÀ SOCIALE
Fortezza del Priamar - Sala della Sibilla
mercoledì 26 novembre 2014, ore 9,30

"Bellezza, etica, arte e responsabilità sociale" è il tema della conferenza prevista per ggi a partire dalle 9.30 con la partecipazione del direttore della Galleria degli Uffizi di Firenze Antonio Natali (nella foto) e con la conduzione del direttore del centro studi sociali contro le mafie Alessandro de Lisi.
L’evento rappresenta un’occasione privilegiata per riflettere sull’importanza che assume la percezione della bellezza nell’ambito dei beni artistici, culturali e paesaggistici, considerato che non può esserci difesa o tutela del patrimonio storico artistico, territoriale e ambientale senza la comprensione del rapporto che esiste tra la bellezza dei tantissimi beni presenti nel nostro Paese e i valori etici a cui ogni cittadino dovrebbe ispirarsi per tutelarli.

L’evento è stato ideato e promosso dal Liceo “Chiabrera Martini” nell'ambito del Progetto Furore, con il supporto del Comune di Savona, in collaborazione con il Comune di Casal di Principe, la Fiba Cisl Social Life e con il patrocinio del Centro Studi Sociali contro le mafie Progetto San Francesco.


lunedì 24 novembre 2014

MAURIZIO FERRARIS - ARMANDO TORNO: SPETTRI DI NIETZSCHE - TEATRO DEL CASINÒ, SANREMO 25/11/214




Martedì letterari
MAURIZIO FERRARIS - ARMANDO TORNO
SPETTRI DI NIETZSCHE
presentazione del volume dito da Guanda Teatro dell'Opera del Casinò
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 25 novenbre 2014, ore 16,30

Il 25 novembre alle ore 16.30 nel teatro dell’Opera del Casinò nell’ambito dei Martedì Letterari il prof. Maurizio Ferraris accompagnato da Armando Torno farà scoprire un Nietzsche inedito, tra Liguria e Francia, con una lectio magistralis sul grande pensatore anche attraverso l’opera “ Gli Spettri di Nietzsche.”. (Guanda editore). Intervento musicale della scuola Ottorino Respighi.

In fondo la tua vecchia creatura adesso è un animale straordinariamente famoso» scrive Nietzsche alla madre, da Torino, nel dicembre 1888. Vuole illudere lei e se stesso: non è vero, nessuno lo conosce, è costretto a pubblicare i libri a proprie spese. Ma nel 1900, quando muore, ignaro di tutto dopo il tracollo che lo ha ridotto alla demenza, è davvero la star che aveva sognato di essere, celebrato da D’Annunzio e Thomas Mann, messo in musica da Strauss e dipinto da Munch. Soprattutto, per uno strano sortilegio, la volontà di potenza sembra uscire dalle pagine dei libri per farsi storia, dalle tempeste di acciaio della Prima guerra mondiale alla catastrofe di Hitler a Berlino.

«Io sono Marlow, il testimone secondario. Lui è Kurtz» scrive Maurizio Ferraris, e risale la vita di Nietzsche come un fiume – il Congo di Cuore di tenebra o il Mekong di Apocalypse Now – ripercorrendone i vagabondaggi, tra l’Engadina e la Riviera, dalla fatale Torino alla Sassonia delle origini. Così a ogni stazione corrisponde un contenuto di pensiero – dal dionisiaco all’Eterno Ritorno, dal nichilismo alla morte di Dio – e insieme uno spaccato della storia intellettuale del Novecento, tra Jim Morrison e Heidegger, il ¡Viva la muerte! di José Millán-Astray y Terreros e la rivoluzione desiderante di Deleuze e Guattari, il Super-Eliogabalo di Arbasino e la scoperta degli antidepressivi. La fenomenologia dello spirito di una modernità tragica e rumorosa attraverso la storia di quello che si credeva (e non del tutto a torto) «il più silenzioso degli uomini».

Maurizio Ferraris è professore ordinario di Filosofia teoretica all’Università di Torino, dove dirige il LabOnt (Laboratorio di ontologia). È editorialista di «La Repubblica», direttore della «Rivista di Estetica», condirettore di «Critique» e della «Revue francophone d’esthétique». Fellow della Italian Academy for Advanced Studies (New York), della Alexander von Humboldt-Stiftung e del Käte Hamburger Kolleg «Recht als Kultur» di Bonn, Directeur d’études al Collège International de Philosophie, visiting professor alla Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e in altre università europee e americane. Ha scritto una cinquantina di libri tradotti in varie lingue. Tra i più recenti, Documentalità (2009) e il Manifesto del nuovo realismo (2012), che hanno avviato un ampio dibattito internazionale. È in uscita da Bloomsbury la sua Introduction to New Realism.

Armando Torno (Milano, 1953) è editorialista del “Corriere della Sera”. Tra i suoi lavori ricordiamo nel 1987 la traduzione del De Pestilentia di Federico Borromeo, nel 1991 la pubblicazione, con Monsignor Pierangelo Sequeri, del saggio Divertimenti per Dio. Mozart e i teologi. Tra i suoi libri: Pro e contro Dio (1993), Senza Dio? (1995), La truffa del tempo (1999), Le virtù dell’ozio (2001), La moralità della violenza. Considerazioni sul male della storia (2003) e La scommessa. Puntare tutto su Cristo? (2010). Per Bompiani ha pubblicato, nel 2007, Ponzio Pilato. Che cos’è la verità? (con Massimo Cacciari) e, nel 2011, Il paradosso dei conservatori

domenica 23 novembre 2014

MARCO FANTASIA: UNA STORIA SORRIDENTE,- LIBRERIA UBIK, SAVONA 24/11/2014




MARCO FANTASIA
UNA STORIA SORRIDENTE
La RAI di Genova raccontata dalle origini
presentazione del volume edito da Internos
Libreria Ubik
corso Italia 116R - Savona
lunedì 24 novembre 2014, ore 18,00

“Una storia sorridente. La RAI di Genova raccontata dalle origini”: è il titolo del libro di Marco Fantasia, giornalista e scrittore che sarà presentato lunedì 24 novembre alle ore 18 presso la libreria Ubik di Savona. Introdurrà l’incontro l’autore televisivo Felice Rossello.
“Fu l'annunciatrice Lea Landi a coniare l'espressione "una storia sorridente" per descrivere la sua esperienza a Radio Genova, quella che sarebbe poi diventata la sede regionale Rai per la Liguria. Furono sorrisi soprattutto all'inizio, quando l'aspetto pionieristico dominava su qualunque difficoltà.
E parliamo di difficoltà non da poco, nella Genova che usciva dalla guerra e che proprio attraverso le frequenze della "sua" radio apprese dell'avvenuta liberazione. Una storia che finalmente viene alla luce (certamente incompleta, certamente da arricchire ancora) grazie ai ricordi e ai documenti di Cesare Viazzi, che per tanti anni cruciali fu giornalista, caporedattore e infine direttore della sede.
Dalle prime trasmissioni solo radiofoniche all'avvento della tv, da Marzari a Provenzali, dal teatro radiofonico ai telegiornali di oggi, Marco Fantasia (prima conduttore del tg regionale e ora nella redazione nazionale di RaiSport) prova a raccontare, senza pretese di esaustività, piccole e grandi storie dei tanti personaggi che hanno fuso la loro vita con quella della sede Rai”.

Marco Fantasia è nato a Genova. Dopo una solida formazione nell'emittenza locale genovese, mette piede per la prima volta alla Rai di Genova con un contratto di due mesi ed arriva all'assunzione definitiva dopo undici anni di precariato. È stato conduttore del tg regionale e dell'edizione ligure di Buongiorno Regione. Dal 2012 lavora nella redazione di Milano di RaiSport, prevalentemente come telecronista e conduttore dei notiziari.

Introduce Felice Rossello

SERGIO "CIACIO" BIANCHERI: DECLINARE IL PAESAGGIO - PINACOTECA RAMBALDI, COLDIRODI




SERGIO "CIACIO" BIANCHERI
DECLINARE IL PAESAGGIO
a cura di Saverio Napolitano
Pinacoteca Rambaldi - Villa Luca
Coldirodi - Sanremo
22 novembre 2014 - 28 febbraio 2015

Sabato 22 novembre 2014 alle ore 16,00 a Villa Luca si inaugura la mostra di Sergio “Ciacio” Biancheri, comprendente un’antologia di dipinti, opere grafiche e sculture sotto il titolo Declinare il paesaggio.
L’esposizione, curata da Saverio Napolitano, sarà aperta al pubblico fino al 7 marzo 2015 e costituisce, dopo quella dedicata a Elio Lentini, la seconda di una serie programmata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sanremo attraverso il Museo di Villa Luca e dedicata ad artisti liguri.
Sergio Biancheri, pittore, incisore, scultore e ceramista è nato a Bordighera nel 1934. Allievo di Giuseppe Balbo ha avuto incontri significativi con Piana, Seborga, Vigorelli, Natta, Morlotti, Biamonti, Marzé, Sutherland, Bilinski, Maiolino.
La sua prima esposizione risale al 1953 al Premio “5 Bettole” di Bordighera; nel 1972, 1974 e 1976 ha partecipato alle Biennali Internazionali d’arte di Mentone, nonché a mostre nei Musei di Linz, Klagenfurt, Wels e Barcellona.
Nel 1996 le sue sculture vengono esposte nella Chiesa dei Francescani di Berlino; tra il 1999 e il 2000 è presente a una mostra di grafica a Castillon.
I temi privilegiati da Biancheri sono il mare e le palme, un binomio inscindibile che denota la stretta aderenza della sua ispirazione al paesaggio ligure, che egli concepisce come «un compiuto universo pittorico e psicologico», contemplato nei suoi «cambiamenti inesauribili di luce e di colore» (Napolitano).
La sua estetica assomma echi che vanno da Morlotti, de Stäel e Rothko per le marine, ai drippings dell’informale per i “grovigli”, estremizzati, negli esiti più recenti, fino a richiamare i tagli di Fontana.
È comunque nelle rappresentazioni del mare che Biancheri dà il meglio di sé, grazie a un rapporto «che è in tutto simile a quello che lega due amici tra i quali il dialogo scorre sereno e intenso, in una denudata confidenza prossima al trasporto totale» (Napolitano).

venerdì 21 novembre 2014

FLATFORM + CHIDDEMI: MOVIMENTI DI UN TEMPO IMPOSSIBILE - CASA JORN, ALBISSOLA MARINA 22/11/2014




FLATFORM + CHIDDEMI
MOVIMENTI DI UN TEMPO IMPOSSIBILE
Casa Jorn
via D'Annunzio 2 - Albissola Marina
sabato 22 novembre 2014, ore 17,00

Arte visiva, musica, architettura e paesaggio naturale. Questi gli elementi dell'esperimento artistico del gruppo Flatform e di Carlo Chiddemi, coinvolti da Radicate - la piattaforma online, attiva dal 2012, collocata presso il Campus Universitario di Savona - nella ri-sonorizzazione dal vivo del video Movimenti di un Tempo Impossibile.
Sabato 22 novembre, alle ore 17.00, il filmato realizzato da Flatform nel 2011 viene proiettato in un contesto di rara bellezza, quello della Casa Museo Jorn di Albissola Marina, accompagnato da un inedito commento musicale dal vivo: il brano Exotik, di Carlo Chiddemi, per l’occasione eseguito da 15 bambini del Laboratorio di Ricerca e Propedeutica musicale dell’Associazione A.F. Lavagnino di Gavi, diretta dallo stesso Chiddemi. Con la partecipazione della giovane violinista Adele Viglietti.
Per realizzare questo progetto sperimentale ci si avvale di tre opere d’arte distinte: un video d’arte, un brano musicale, la casa in cui l’artista danese Asger Jorn ha vissuto molti anni trasformandola in opera d’arte. Lo scopo è la compenetrazione tra le opere, includendo lo stesso paesaggio, al fine di realizzare, in una sorta di osmosi, una quinta opera: l’evento stesso.
ll video Movimenti di un tempo Impossibile ritrae le rovine di un roccolo, ovvero una casa adibita ad attirare gli uccelli nel susseguirsi delle stagioni. Nella sua versione originaria, è sonorizzato dal Primo Movimento del Quartetto in Fa Maggiore di Maurice Ravel, modificato per seguire l’andamento di diversi avvenimenti metereologici tra loro inconciliabili adattandosi ai loro ritmi e simulando i loro suoni.

Flatform è un gruppo di artisti fondato nel 2006, con sede a Milano e a Berlino. Il loro linguaggio si sviluppa attraverso video, video installazioni e installazioni mobili. Loro opere sono state presentate in prestigiosi film festival e centri internazionali d’arte contemporanea. Solo nel corso dell’ultimo anno, il loro lavoro è stato presentato, tra l’altro, all’Hirshhorn Museum di Washington, all’Hong-Gah Museum di Taiwan, al Festival du Nouveau Cinema di Montreal in Canada, all’International Film Festival di Rotterdam in Olanda, al Toronto International Film Festival in Canada, al Trento Film Festival, e al Cinemà du Reel a Parigi.

Carlo Chiddemi è musicista, compositore ed educatore, autore di un vasto repertorio finalizzato al mondo dell’infanzia. Da più di trent’anni è impegnato nel campo della propedeutica musicale, portando avanti un meticoloso lavoro di ricerca applicato a nuove metodologie e all’utilizzo di innovativi strumenti musicali rivolti ai bambini. È fondatore e animatore dell’associazione musicale A.F. Lavagnino di Gavi.
Il brano Exotik si sviluppa su una melodia modale misolidia (uno dei modi antichi gregoriani) a cui vengono affiancati ostinati ritmici provenienti da varie contaminazioni etniche. Questa composizione è stata scritta e realizzata per la prima volta da Carlo Chiddemi in occasione dell’invito da parte dell’Istituto Confucio dell’Università degli Studi di Milano a rappresentare l’Italia all’International Youth Art Festival di Dalian (Cina) nel 2011.
Per l’esecuzione a Casa Jorn viene utilizzato uno strumentario Orff studio 49 completo (uno strumento per ciascun bambino), composto da strumenti a percussione a suono determinato e indeterminato (xilofoni bassi, contralti e soprani, metallofoni e glokenspil, salteri ad arco, strumenti inusuali e percussioni).

giovedì 20 novembre 2014

CARLO A. MARTIGLI: LA CONGIURA DEI POTENTI - MUSEO CIVICO, SANREMO 21/11/2014




CARLO A. MARTIGLI
LA CONGIURA DEI POTENTI
presentazione del volume edito da Longanesi
Museo Civico - Palazzo Borea d'Olmo
via Matteotti 143 - Sanremo
venerdì 21 novembre 2014, ore 17,00

Oggi al Museo Civico di Palazzo Borea d’Olmo, Carlo A. Martigli presenterà “La congiura dei potenti”, thriller storico che, in un magistrale intreccio tra realtà e finzione, mostra il conflitto tra la Chiesa di Roma e il Luteranesimo portando alla luce intriganti retroscena. L’incontro è organizzato dall’Assessorato alla Cultura ed è a ingresso libero.
Il libro: “La congiura dei potenti” è tradotto in 16 lingue e ha all’attivo 150 mila copie vendute. Racconta di Lutero che, costretto dall’imperatore ad abiurare le sue tesi eretiche, si rifiuta e difende la propria critica radicale alla decadenza della Chiesa di Roma. Esposto alle minacce più diverse, Lutero – grazie ad abili sotterfugi orditi a sua insaputa – trova rifugio presso l’uomo più potente della Germania e, probabilmente, dell’intera Europa. L’uomo è il banchiere Jacob Fugger, il “re di danari”, l’artefice della carriera di tutti i potenti d’Europa, dal papa allo stesso imperatore. E Fugger ha molte ragioni per far sì che Lutero sopravviva e, soprattutto, che esegua la sua volontà. Ma a casa Fugger arriva anche un uomo dal passato tormentato e con un incarico segreto. E’ Paolo de Mola e a ostacolare i suoi piani, e quelli del suo misterioso mandante, non saranno le rivolte contadine di Thomas Müntzer, né gli intrighi di potere, bensì l’amore, quello proibito e clandestino, per la bella e giovane moglie di Fugger, Sibylle. È il momento in cui la Chiesa da un lato e Lutero dall’altro devono scegliere tra il potere e il popolo. Sceglieranno entrambi il potere. È il momento in cui il potere assume la forma non delle armi né della fede ma quella che dura ancor oggi: quella del denaro. È il momento in cui, per Paolo de Mola, diventare uomo significa combattere contro tentazioni e forze sconosciute.

Martigli, toscano di nascita ma ligure d’adozione, con il romanzo d’esordio “999 L’ultimo custode” supera in breve tempo le 130 mila copie vendute solo in Italia. Con “L’eretico”, altro successo internazionale, conferma la sua presenza in sedici paesi e quattro continenti.

Interverrà la saggista e scrittrice Valentina Fortichiari che dialogherà con Martigli parlando del libro e del mestiere di scrittore.

mercoledì 19 novembre 2014

ENRICO BERIO: TRE RACCONTI SULLA VITA DEL COMANDANTE OCEANICO - CENTRO POLIVALENTE, IMPERIA 20/1172014




ENRICO BERIO
TRE RACCONTI SULLA VITA DEL COMANDANTE OCEANICO
presentazione del volume pubblicato da Edizioni Zem
Centro Polivalente - Sala Lamboglia
piazza Duomo - Imperia P.M.
giovedì 20 novembre 2014, ore 16,30

Giovedì 20 novembre alle ore 16.30 presso la Sala Lamboglia del Polivalente di Imperia ci sarà la presentazione a cura della Compagnia dell’Olivo e del Museo navale di Imperia e con la presenza dell’autore.
L’autore attingendo ai suoi ricordi giovanili racconta alcuni episodi della vita del Comandante insieme alle ansie ed alle sofferenze della moglie e delle tre figlie e sullo sfondo di una presenza forte, quella del mare, a volte amico a volte nemico. “Scorrendo questi racconti – scrive nella prefazione Flavio Serafini, Fondatore e Direttore del Museo Navale Internazionale di Imperia- ricchi di spontaneità, chiari ed immediati, emerge prepotente la figura del Capitano che nella prima parte della vita aveva navigato da mozzo, marinaio ed infine da Scrivano, ossia 1° ufficiale. Da uomo fatto si era iscritto al nautico insieme a giovani imberbi che potevano essere suoi figli”.

Enrico Berio nato a Imperia nel 1922, si trasferisce giovanissimo con la famiglia a Cuneo, che considera la sua seconda patria, dove compie il corso degli studi sino al liceo e intraprende le prime esperienze giornalistiche e letterarie. Laureatosi in giurisprudenza a Torino, ritorna in Riviera nel 1949 come dirigente dell’Archivio di Stato di Imperia. Oltre al costante e fedele impegno nel Movimento Federalista Europeo che lo porta, negli anni ’70 a pubblicare il periodico bilingue «Alpazur», in tutti questi anni ha dato alle stampe diversi romanzi, libri per ragazzi e testi divulgativi (Grano nel deserto, 1958 – Nella gabbia del Vanone, 1963 – I marziani a Borgo Prino, 1969 – Le barche nel cielo, 1976 – Piccola storia di Arturino Bergerello, 1978 – La cornucopia della Dea Matuta, 1985).
Si è dedicato anche al teatro dialettale scrivendo vari testi: in piemontese, in sanremasco e in genovese. Nel campo storico-archivistico sono infine da ricordare Cronache di Portoneglia, pubblicato dalla Sagep di Genova nel 1983 a cura del Comune per il 60° anniversario della nascita di Imperia; Siamo tutti ciantafurche sulle rivalità tra i rioni imperiesi, ed. Cav. Dominici, Imperia, 1987. Nel frattempo ha continuato e continua ancora il suo impegno per accomunare Costa Azzurra, Riviera dei Fiori e Valli Cuneesi.

BORDIGHERA: CHIUSA VILLA REGINA MARGHERITA




BORDIGHERA: CHIUSA VILLA REGINA MARGHERITA

A causa di un evento franoso che insiste sulla struttura di Villa Regina Margherita, quest’ultima risulta, per motivi di sicurezza, non agibile. Di conseguenza la struttura non è accessibile al pubblico fino a data da destinarsi.
Villa Regina Margherita ospita la Collezione della Fondazione Terruzzi, con oltre 1200 tra oggetti d’arte (dipinti, mobili antichi, porcellane europee e orientali, orologi antichi e tappeti). 

Daniela Borghi
La Stampa 17/11/2014 

lunedì 17 novembre 2014

MARCELLO VENEZIANI: ANIMA E CORPO - TEATRO DEL CASINÒ, SANREMO 18/11/2014




Martedì letterari
MARCELLO VENEZIANI
ANIMA E CORPO. VIAGGIO NEL CUORE DELLA VITA
presentazione del volume edito da Mondadori
Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo
martedì 18 novembre 2014, ore 16,30

Il 18 novembre nel teatro dell’Opera alle ore 16.30 Marcello Veneziani presenta il libro “Anima e Corpo. Viaggio nel cuore della vita”. ( Mondadori). Partecipa l’editor Matteo Moraglia. Letture scelte dagli attori del teatro dell’Albero. Intervento musicale della Scuola Ottorino Respighi con il maestro Renzo De Franceschi al fagotto.
L’anima, si dice nella quarta di copertina «funziona bene come titolo di cd, canzoni, terapie, percorsi di benessere. Il corpo è invece un’ossessione in salute, performance e giovinezza, c’è un morboso attaccamento e insieme la voglia radicale di abolirlo, di modificarlo».
Alla fine, ridotti all'essenziale, non siamo che anima e corpo. Il corpo è diventato la nostra ossessione vitale, sessuale e sanitaria. E l'anima è il nostro rifugio leggiadro nella vaghezza, testimonial di dediche e canzoni, ombra emotiva, ottimo titolo per CD, libri e terapie. Il corpo viene "alla" luce, l'anima viene "dalla" luce. L'anima è il nostro cielo, il corpo è la nostra terra. In queste pagine, leggerai una breve storia di ambedue, una sarà universale e impersonale, l'altra sarà intima e puerile. Poi entrerai nel cuore dell'anima e delle sue passioni e t'inoltrerai come un visitatore nel tuo corpo, raccontando dal vivo la sua scoperta e i suoi ricordi. Quindi cercherai nell'amore la sintesi di anima e corpo e avrai eros come guida. Viceversa troverai nella morte la loro separazione, quando verranno a prenderci i nostri cari perduti. La connessione anima la vita, la separazione la spegne. Tornando alla vita di ogni giorno, affronterai questa diffusa stanchezza di vivere, questa sfiducia nel mondo, nel futuro, in Dio, negli altri e in noi stessi... Questa perdita di luce e d'incanto, questo scivolare nella china dell'epoca e questo incenerire continuo di vita, progetti e passioni. Se tutto fuori crolla, muta, si spaesa, l'ultima casa che ci resta, la più esile e la più duratura è l'anima, rifugio estremo, spalancato sul precipizio dello svanire. Queste pagine s'interrogano su quel che resta di ciò che vivi e che fai, e cosa portare in salvo...

domenica 16 novembre 2014

CARLO GIUSTO: SOLUZIONI POSSIBILI - ATELIER GULLI, SAVONA





CARLO GIUSTO
SOLUZIONI POSSIBILI
Dipinti e collages
Atelier Gulli
corso Italia 201R - Savona
dòl 15/11/2014 all'8/12/2014 

Carlo Giusto: la pittura come antidoto
“Arrivo, ogni mattina, nel mio studio con in mano il giornale. La prima reazione è quella di strappare le pagine. Poi prendo la tela bianca, tra le dita il pennello:inizio a dipingere senza coinvolgere né cuore né mente. Dipingo in modo gestuale. E il brandello del quotidiano strappato mi torna in mente”. 
Descrive così, Carlo Giusto, il suo lavoro di artista che lo accompagna da una vita che non smette di mutare, insieme al passare del tempo. Un lavoro dove compaiono elementi costanti del suo contenuto artistico, con valenze diverse ma altrettanto intense. A partire dal collage, nei quadri più recenti utilizzato con maggior rigore compositivo, abbandonando l’elemento proprio della Pop Art e dell’informale. 
Carlo Giusto, “artista del proprio tempo”, mai indifferente al mondo e alla società che lo circondano, registra, a modo suo, il caos dell’epoca il dolore per lo sgretolamento dei valori da lui condivisi sin dalla giovinezza. Per questo le nuove opere raccontano, attraverso elementi simbolici, l’amarezza del presente in un’evoluzione artistica significativa. Un nuovo tassello a una lunga carriera. 
Dai paesaggi degli inizi degli anni cinquanta, fatti di luce e scaglie di colore, all’opera informale e all’incontro-scontro con la Pop Art americana, Carlo Giusto ha raccontato l’uomo e le sue emozioni in una visione che ha sempre lasciato spazio alla speranza, alla fiducia verso un”uomo nuovo” che salverà il mondo dalle brutture e dalla violenza passando per le emozioni. “Nei miei quadri – ha scritto Carlo Giusto in uno de suoi tanti fogli di appunti – si notano delle macchie, delle linee, delle zone di colore che non corrispondono a nessuna realtà, ma secondo la legge della mia cultura interna, preparano musicalmente e accrescono l’emozione di chi guarda. Creo così, in qualche modo, un ambiente emotivo”. 
Dopo una fase che scivola verso l’Informale, la sua continua capacità di mettersi in gioco e di confrontarsi con il mondo lo portano, attorno alla metà degli anni sessanta a riflettere sui linguaggi dei mezzi di comunicazione di massa con lo sguardo volto verso la Pop Arte statunitense, sino all’adesione nel 1964, a COND, un gruppo formato insieme a Mesciulam, Parini e Rigon, che prende il nome “Cond” da condizionamenti. Quei tentativi, cioè, da parte dei mass media di limitare indirettamente la libertà dell’uomo attraverso una serie di messaggi visivi violenti e ripetuti. A tutto questo Giusto risponde con un linguaggio artistico che se risente della Pop Art, ma con il tocco contenutistico e concettuale, tipico dell’arte italiana. E’ l’epoca di opere come “Figure” del 1964 e “Ritratto” del 1967 dove l’icona Pop è inserita in un cotesto che svincola dal linguaggio aggressivo e frenetico della pubblicità e del video. La sua riflessione sulla società, però, non si ferma. La perdita di valori, la svuotano dell’uomo, smarrito in una società in cui non ci sono più punti di riferimento, porta il linguaggio Pop di Giusto a una personale evoluzione: il tratto, i colori rimangono quelli di una pittura che attinge al linguaggio popolare, ma la figura umana scompare, o meglio al suo posto rimane un puro involucro di abiti. Abiti che ballano indossando il nulla. Tuttavia, nella pochezza del presente, prevale, ancora una volta, la speranza: compare l’elemento simbolico dell’aquilone, dove, in un gioco di incastri, la tela si inserisce in un altro sfondo creando un gioco vibrante di movimento ed emozioni senza mai perdere fluidità. 
Ma la barbarie, non solo culturale, dei nostri tempi, costringe Giusto a un ulteriore passaggio che comporta una chiusura in se stesso, da cui sfugge soltanto attraverso la pittura. Ricompare l’elemento esterno, estrapolato dalla società: il ritaglio di giornale. Se, però, un tempo si trattava di un gesto di rabbia, in uno strappo rotelliano, oggi il frammento è prelevato e inserito nella composizione pittorica con rigore. Quasi la costatazione di un mondo in cui convivono sfaccettature differenti da cui è impossibile sfuggire. Il tentativo, però, è ancora costruttivo: mettere ordine nel caos. Il quotidiano ritagliato, che trova un proprio spazio nelle emozioni, positive e negative della tela, costituisce un tentativo di organizzare del disordine. Un antidoto alla disgregazione sociale e, indirettamente, alla perdita dell’Io. Ancora una volta, Giusto lascia trasparire, tra il buio, un messaggio di speranza e fiducia nell’essere umano e nella storia: quella con “s” maiuscola, quella che lascerà un segno passando anche per la sua tavolozza. 
Silvia Campese


sabato 15 novembre 2014

ANNA CARUSO, MATTEO GIAGNACOVO, ISABELLA NAZZARRI - MUSEO DELL'ARTE VETRARIA ALTARESE




ALTARE VETRO ARTE
IV edizione
a cura di Enzo L'Acqua
ANNA CARUSO, MATTEO GIAGNACOVO, ISABELLA NAZZARRI
Museo dell'Arte Vetraria Altarese
piazza Consolato 4 - Altare
dall'8/11/2014 al 31/1/2015

Quarta edizione per la rassegna “Altare Vetro Arte”, curata da Enzo L’Acqua, che si terrà dall’8 novembre al 31 gennaio al Museo dell’Arte Vetraria di Altare, con le opere che vedono protagonisti Anna Caruso, Matteo Giagnacovo e Isabella Nazzarri, tre artisti che hanno offerto il proprio contribuito a un serrato dialogo tra le proprie personali attitudini estetiche e operative e la sorprendente versatilità creativa del vetro.
Coadiuvati dal vetraio Vincenzo Richebuono, tutti e tre gli artisti hanno sviluppato un percorso di ricerca che se da un lato riflette l’impianto formale e compositivo della loro individuale esperienza pittorica, dall’altro risulta arricchito dalle trasparenze e dalla luminosità del vetro.
Le manifestazioni, ideate da Mariateresa Chirico ed Enzo L’Acqua e promosse dall’ISVAV (Istituto per lo Studio del Vetro e dell’Arte Vetraria) e dal Museo dell’Arte Vetraria Altarese, coinvolgono designer e artisti, invitati a cimentarsi con il vetro, in un rapporto sinergico con i maestri altaresi, in un reciproco, intenso e proficuo scambio di competenze e conoscenze. Un’occasione d’incontro, di dialogo, di confronto in modo che Altare possa trasmettere e rendere ancora attuale e vivo il proprio secolare “saper fare”. Non soltanto, quindi, la tutela e lo studio del passato – di cui mirabile esempio è il Museo con la sua prestigiosa e singolarissima collezione – ma anche un’attività di ricerca legata a chi opera oggi nel mondo del vetro. il Museo di Altare si propone, quindi, come luogo di incontro e di confronto, in cui dialoga la ricerca più avanzata con la tradizione del passato.

Altare, piccolo centro dell’entroterra ligure, lega la sua storia millenaria alla lavorazione del vetro. Sin dal Medioevo la produzione vetraria ha caratterizzato la vita economica e sociale del paese, rendendolo famoso nel mondo per la realizzazione di vetri d’uso, da farmacia e di oggetti artistici. La lavorazione “à la façon d’Altare”, grazie anche alla tendenza migratoria dei vetrai altaresi, si è diffusa in tutta Europa, dando fama e prestigio al paese. Ancora oggi, infatti, il comparto del vetro costituisce una delle più importanti risorse produttive ed economiche dell’intera Val Bormida.

venerdì 14 novembre 2014

ARTO LINDSAY: ENCYCLOPEDIA OF ARTO - RAINDOGS, SAVONA 15/11/2014




ARTO LINDSAY
ENCYCLOPEDIA OF ARTO
Raindogs
Piazza Pippo Rebagliati - Savona
sabato 15 novembre 2014, ore 22,00

Arto Lindsay è tra i monumenti di una New York che non esiste più. È probabilmente lui la ciliegina sulla torta del cartellone autunnale del Raindogs di Savona: una stagione musicale notevole che ha già ospitato nomi come la dark lady Tying Tiffany e il cantautore americano Willie Nile (a fondo pagina, tutti i prossimi concerti) e che Marco Traverso, titolare del locale delle Officine Solimano, non stenta a definire «la migliore di sempre».
L'artista americano, accompagnato dalla sua band, arriva a Savona sabato 15 novembre per una delle ultime tappe del suo tour di presentazione dell'album Encyclopedia of Arto.

Dopo essere stato protagonista del movimento No Wave, portato alla luce da una compilation prodotta da Brian Eno nel 1978, dal titolo No New York, Arto Lindsay è riuscito a creare una sintesi particolarissima tra la musica sperimentale e le influenze popolari che ha assorbito negli anni di gioventù trascorsi in Brasile.
Un artista con uno stile inconfondibile. Fondatore dei Dna, Lounge Lizard, Ambitious Lovers e Golden Palominos, nella sua carriera ha collaborato con artisti del calibro di John Lurie, Ryuichi Sakamoto, John Zorn, Marc Ribot e Caetano Veloso, solo per citarne alcuni, e che nel nel 2002 ha ricevuto il Latin Grammy Award.
Encyclopedia of Arto è il doppio album che, come una fotografia del mondo musicale creato da Arto Lindsay, mette insieme le diverse anime musicali che da sempre sono alla base della creatività musicale del musicista e compositore americano.

mercoledì 12 novembre 2014

LORENZO MARTELLACCI, DAVIDE ROSSI: LA CENTRALE - LIBRERIA UBIK, SAVONA 13/11/2014




LA CENTRALE
presentazione del documentario
regia di LORENZO MARTELLACCI e DAVIDE ROSSI
Libreria Ubik
corso Italia 116R - Savona
giovedì 13 novembre 2014, ore 18,00

Non si parla della storia del sito industriale, ma del suo 2014, il presente che ha messo a forte rischio il futuro di produzione e salario dei lavoratori. Giovedì 13 novembre alle 18 presso la Ubik di Savona (Corso Italia 116r) verrà presentato il documentario su Tirreno Power “La centrale”.
Il documentario racconta un luogo preciso, Vado Ligure, fortemente caratterizzato dall’influenza della centrale a carbone Tirreno Power. Nel 2014 dopo la chiusura dei gruppi a carbone da parte della magistratura, l’area è stata investita dal declino della produzione industriale, portando sindacati e lavoratori a difendere l’ultimo grande impianto industriale della zona.
Invece, vista la crescente consapevolezza sociale dei rischi provocati dalla combustione del carbone, la comunità ha iniziato a organizzarsi in comitati e movimenti di lotta per la chiusura dell’impianto e di sensibilizzazione sul problema soprattutto nei confronti di chi ha subito danni da inquinamento ambientale.
In particolare l’associazione “Medicina Democratica” ha iniziato la raccolta di cartelle sanitarie da poter presentare come materiale giuridico a favore della tesi che correla la centrale all’aumento del tasso di mortalità percentuale medio, il più alto della Liguria.
Attraverso la voce delle persone coinvolte (lavoratori, comitati cittadini, esperti di salute pubblica) ci viene mostrato il quadro generale sulla questione, sulle sue particolarità e unicità. Alla prioizione parteciperanno i registi Lorenzo Martellacci e Davide Rossi. Introduce il giornalista Mario Molinari.

martedì 11 novembre 2014

RE LEAR - TEATRO CHIABRERA, SAVONA 11-13/11/2014




RE LEAR
di William Shakespeare
traduzione e adattamento di Michele Placido e Marica Gungui
con Gigi Angelillo, Francesco Bonomo, Federica Vincenti, Francesco Biscione, Giulio Forges Davanzati, Peppe Bisogno, Brenno Placido, Alessandro Parise, Marta Nuti, Maria Chiara Augenti, Mauro Racanati, Bernardo Bruno, Gerardo D’Angelo
regia di Michele Placido e Francesco Manetti
Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
11-13 novembre 2014, ore 21,00

“Ho frequentato Shakespeare nei più teneri anni dell’adolescenza, improvvisando rappresentazioni notturne per i miei compagni paesani (ricordo un “essere o non essere” finito con un gavettone d’acqua), iniziai la mia carriera proprio come attore nel ruolo del “muro” nel “Sogno di una notte di mezza estate” con la regia di Orazio Costa; ho poi interpretato: il bastardo nel “Re Giovanni” con la regia di Fortunato Simone, Calibano ne “La Tempesta” con la regia di Strehler, Petruccio ne “La Bisbetica Domata” con la regia di Dall’Aglio, Macbeth e Otello con la regia di Bellocchio e Calenda. Solo l’assidua frequentazione del mondo di Shakespeare in questi anni tormentati della nostra storia mi ha dato coraggio nel proseguire il cammino senza sorprendermi dell’orrore che noi uomini siamo capaci di scatenare. Re Lear esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il potere e la perdita, il bene e il male, racconta della fine di un mondo, il crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di fronte all’imperscrutabilità delle leggi. All’inizio del dramma Lear rinuncia al suo ruolo, consegna il suo regno nelle mani delle figlie, si spoglia dell’essere Re, pilastro e centro del mondo, per tornare uomo tra gli uomini, rifarsi bambino e in pace “gattonare verso la morte”. Come un bambino pretende l’amore, Lear esige in cambio della cessione del suo potere, che le figlie espongano in parole i loro sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del padre può rispondere solo: “nulla, mio signore”. È questo equivoco, questo confondere l’amore con le parole, che, nel momento in cui le altre figlie si mostreranno per quello che sono, farà crollare Lear rendendolo pazzo. E con Lear è il mondo intero che va fuori di sesto, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli uomini al loro stato primordiale, nudi e impauriti, in balia di freddo e pioggia a lottare per la propria sopravvivenza, vermi della terra.
È qui che può cominciare un crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi per non aver saputo capire o vedere, Lear e il suo alter ego Gloucester, accompagnati da figli che si son fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere. Il palcoscenico in cui si muovono i nostri personaggi, è la distruzione del mondo. La storia di Lear è la storia dell’uomo, la storia di civiltà che si credono eterne, ma che fondano il loro potere su resti di altri poteri, in un continuo girotondo di catastrofi e ricostruzioni, di macerie costruite su macerie. Scene in sé così vive e potenti da farci tornare alla mente una composizione poetica del ‘500 dal forte simbolismo: “Corpus Christis Carol” dal quale trasuda un fremito religioso che attraversa anche il testo shakespeariano. Da questo canto, tramandato nei secoli e rinnovato nella meravigliosa interpretazione di Jeff Buckley, la cui vita grottesca e drammatica ci ricorda personaggi come Edgar e il Fool, partirà la composizione della drammaturgia musicale, realizzata da Luca D’Alberto, che fonderà i profili di Cordelia con il Fool, del Fool con Lear, di Edgar con Gloucester, attraverso soluzioni armoniche e graffi timbrici. Che cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? Forse solo la conoscenza di che cosa sia l’uomo di fronte all’universo, raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui l’amore e la solidarietà si mostrano nella loro essenza terribilmente umana. Forse solo a questo, ad aiutare la creazione di questa consapevolezza, mira tutta l’opera di Shakespeare, a patto però che gli spettatori non dimentichino mai di trovarsi a teatro, che non cadano nell’illusione di un altro mondo, che sempre vedano il muro dietro la scena di cartone” (Michele Placido, Francesco Manetti)

lunedì 10 novembre 2014

CASELLI INGROIA - VENT'ANNI CONTRO - TEATRO DEL CASINÒ, SANREMO 11/11/2014




Martedì letterari - La cultura della legalità
GIANCARLO CASELLI
CASELLI INGROIA - VENT'ANNI CONTRO
presentazione del volume edito da Laterza
Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo
martedì 11 novembre 2014, ore 16,30

Oggi pomeriggio si apre il ciclo “La cultura della legalità” che accompagnerà i Martedì Letterari e che vede la collaborazione del Liceo G.D. Cassini di Sanremo. Gian Carlo Caselli presenta il libro : “Caselli Ingroia -Vent'anni contro. Dall'Eredità di Falcone e Borsellino alla Trattativa (Editore La Terza) curato da Maurizio De Luca . Introduce l’autore Roberto Cavallone, Procuratore di Imperia. Intervento musicale della Scuola Ottorino Respighi. Letture scelte degli studenti del Liceo G.D. Cassini.
Nel 2001 i due magistrati, Gian Carlo Caselli e Antonio Ingroia pubblicarono per Feltrinelli “L’eredità scomoda”, racconto dell'esperienza della lotta alla mafia, condotta dalla Procura di Palermo negli anni Novanta. “Vent’anni contro” è una riedizione, rivista e integrata dell’"Eredità scomoda". Vent’anni e più sono passati da quei giorni infami in cui gli assassini di Cosa Nostra tolsero di mezzo i loro due principali nemici: i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con le scorte, una moglie, le auto, un pezzo di autostrada. Dopo quei giorni venne la sconfitta per i corleonesi, vennero sette anni di missione a Palermo alla guida della Procura della Repubblica di Gian Carlo Caselli, reduce tra l’altro dall’aver affrontato e sconfitto a Torino le Brigate Rosse. E poi il processo contro Giulio Andreotti, l’offensiva della magistratura contro i troppi silenzi d’una parte della classe politica omertosa nei confronti degli spaventosi progetti economici ed eversivi di Cosa Nostra in larghe zone del Paese.

Scrive il curatore Maurizio De Luca :” Per qualche anno c’è stata emozione un po’ dovunque e la voglia di tanti di schierarsi contro quei gruppi, ricchi e bene armati, dei professionisti del crimine. Poi la voce della società schierata è parsa farsi sempre più flebile mentre anche dal governo della Repubblica, già nel corso degli anni Novanta, si sono alzate, in maniera raccapricciante, urla democraticamente squilibrate ad attaccare frontalmente i giudici e i valori rappresentati dal loro procedere per ripristinare la legalità. Si è proseguito in questi anni a scavare nei retroscena disgustosi di quelle stragi, si è cercato di recidere i legami segreti che per anni hanno unito taluni uomini dello Stato e i fuorilegge. Quasi approfittando di questo ventennale sofferto e difficile, abbiamo pensato fosse giusto proseguire quel confronto che avevamo realizzato una dozzina di anni fa ponendo per molte sere uno di fronte all’altro due magistrati, cioè Gian Carlo Caselli, che stava vivendo i primi giorni di distacco dalla guida della Procura di Palermo, e il più giovane Antonio Ingroia, siciliano come Falcone e Borsellino, loro dichiarato allievo. Il risultato di quel confronto lo affidammo a un libro, L’eredità scomoda, edito da Feltrinelli nel 2001. Abbiamo ritenuto di aggiornare quel dialogo e per questo i due interlocutori che da allora non hanno più vissuto e operato nella stessa procura, ma a migliaia di chilometri di distanza si sono ritrovati seduti sulle stesse due poltrone dell’altra volta a casa mia a Roma a mescolare ricordi e impegni, giudizi, vicende inedite, nel segno di una sfida che comunque continua. A me è rimasto il compito da cronista di professione di ricostruire il dialogo, sforzandomi anche di intervenire sul confronto di analisi, ricordi e sentimenti di più di dieci anni fa per renderlo ancor più attuale, agile e significativo. Spero di esserci riuscito.”

Gian Carlo Caselli (Alessandria, 9 maggio 1939) è stato un magistrato italiano. Nel dicembre 1967, vinto il concorso in magistratura, è stato destinato al Tribunale di Torino, ove nei primi anni settanta è stato giudice istruttore penale. Dalla metà degli anni settanta sino alla metà degli anni ottanta, ha trattato reati di terrorismo riguardanti le Brigate Rosse e Prima Linea. Nel 1984 ha fatto parte della commissione per l'analisi del testo di delega del nuovo codice di procedura penale e nel 1991 è stato consulente della Commissione Stragi. Dal 1986 al 1990 è stato componente del Consiglio Superiore della Magistratura. Nel 1991 è stato nominato magistrato di Cassazione ed è divenuto Presidente della Prima Sezione della Corte di Assise di Torino. Dal 15 gennaio 1993 fino al 1999 è stato Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Palermo ottenendo importantissimi risultati nella lotta alla mafia come l'arresto di boss del calibro di: Leoluca Bagarella, Gaspare Spatuzza, Giovanni Brusca. Dal 30 luglio 1999 è Direttore generale del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria. Dal marzo 2001 è il rappresentante italiano a Bruxelles nell'organizzazione comunitaria Eurojust contro la criminalità organizzata. Dopo aver ricoperto il ruolo di Procuratore Generale presso la Corte d'Appello di Torino, viene nominato Procuratore Capo della Repubblica di Torino con voto unanime del Consiglio Superiore della Magistratura il 30 aprile 2008. Nel 2009 ha coordinato le indagini sul "G8 dell'università di Torino" dello stesso anno e disposto 25 arresti per reati commessi in occasione delle manifestazioni del movimento NO TAV nel gennaio del 2012. Il 18 dicembre 2013 lascia la magistratura a seguito del pensionamento. Antonio Ingroia per oltre vent’anni magistrato a Palermo, allievo di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone dal 1993 ha lavorato a fianco di Gian Carlo Caselli, conducendo numerosi processi su Cosa Nostra e sui rapporti della criminalità con la politica e l’economia. Da pubblico ministero antimafia s è occupato di vicende giudiziarie come il sequestro come il sequestro de Mauro, l’omicidio Rostagno, il caso Contrada, i processi Dell’Utri e Mori fino alla scoperta e alle polemiche si legami tra Mafia e Stato dopo le stragi.
  

domenica 9 novembre 2014

FROM & TO - VILLA ARSON, NICE





FROM & TO

a cura di Eric Mangion e Valerio Dehò

Villa Arson
20, avenue Stephen Liegeard - Nice
8/11/2014 - 19/1/2015

Il filo rosso dell’arte lega l’Alto Adige alla Costa Azzurra. Sabato 8 novembre 2014 s’inaugura la collaborazione tra i due prestigiosi musei di arte contemporanea di Merano Arte e Villa Arson di Nizza. 
Il primo segno tangibile di questa liaison è la mostra FROM & TO, in programma a Villa Arson dal 9 novembre 2014 al 19 gennaio 2015. 
L’esposizione, curata da Eric Mangion, direttore di Villa Arson e Valerio Dehò, direttore artistico di Merano Arte, presenta le opere di cinque artisti italiani e cinque artisti francesi: Tony Fiorentino, Leander Schwazer, Sonia Leimer, Julia Frank, Roberto Pugliese, Diana Blondeau, Lorraine Chateaux, Quentin Derouet, Vivien Roubaud, Thomas Tourlai. 

Il progetto FROM & TO è giunto alla sua terza edizione. Nei suoi due precedenti appuntamenti - 2007 e 2011 - artisti italiani avevano invitato un artista straniero, a lavorare a quattro mani o a esprimersi su un tema comune. 
In questa occasione, il progetto si è sviluppato in forma rinnovata ed è diventato un’occasione di interscambio culturale tra Francia e Italia. 
Il tutto ha preso forma tra il 2013 e il 2014, attraverso incontri, corrispondenze e workshop, il primo dei quali si è tenuto a luglio 2013 a Villa Arson, e il secondo a Merano Arte, l'ottobre seguente. 
Parallelamente, è stata creata una piattaforma web per facilitare il dialogo e gli scambi tra gli artisti partecipanti. 

La mostra FROM & TO vedrà un’ulteriore tappa a Merano Arte, tra febbraio e aprile 2015. 

FROM & TO rientra nel progetto PIANO, Piattaforma per l'Arte Contemporanea Francia-Italia 2014-2015, realizzato da d.c.a / Associazione Francese per lo Sviluppo dei Centri d'Arte; in collaborazione con l'Istituto Francese d'Italia, l'Ambasciata di Francia in Italia e l'Istituto Francese, con il sostegno del Ministero degli Affari Esteri e dello Sviluppo Internazionale, del Ministero per la Cultura e la Comunicazione, e della Fondazione Nuovi Mecenati.

sabato 8 novembre 2014

PAOLO VEZIANO: OMBRE AL CONFINE - FUSTA 2014




PAOLO VEZIANO
OMBRE AL CONFINE
L’espatrio clandestino degli ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori alla Costa Azzurra 1938-1940
prefazione di Alberto Cavaglion
Fusta (19 ottobre 2014)
Collana: Finisterre

La figura geometrica dominante in questo libro è la serpentina, o meglio bisognerebbe dire le serpentine, che da Ventimiglia conducevano i profughi ebrei in fuga dall’Italia fascista in direzione di Garavan, il quartiere di Mentone prossimo alla frontiera. I luoghi che fanno da sfondo sono carichi di memorie letterarie, ma tornano nella nostra attualità quotidiana.
La pressione migratoria al confine tra Italia e Francia percorre quelle stesse serpentine. Foscolo le chiamava le fauci del Mediterraneo, là dove il Roja incomincia ad avere più spazio per la sua discesa verso il mare. Le quinte di un teatro, scenograficamente, le definiva Italo Calvino, nel Sentiero dei nidi di ragno. Sono i sentieri del contrabbando che Francesco Biamonti ha descritto nei suoi libri: in questi scenari impervi Paolo Veziano ha ambientato una storia emozionante, che svela le contraddizioni della politica razziale di Mussolini.

Paolo Veziano è nato a Isolabona (Imperia) nel 1957. Di professione olivicoltore, da anni si dedica per passione alla studio della presenza ebraica in provincia e della condizione degli ebrei sotto l’occupazione italiana nel Nizzardo. Nel 2002 ha pubblicato il volume Ombre di confine. L’emigrazione clandestina degli ebrei stranieri dalla Riviera dei Fiori verso la Costa Azzurra (1938-1940), Alzani Editore, Pinerolo. Nel 2004 ha curato il catalogo della mostra Angelo Donati. Un ebreo modenese tra Italia e Francia. Nel 2007, ha pubblicato Sanremo. Una nuova comunità ebraica nell’Italia fascista 1937-1945, Diabasis, Reggio Emilia.

LUCIA GUTIERREZ: DI ARGILLA PRIMORDIALE - CIRCOLO DEGLI ARTISTI, ALBISSOLA MARINA




LUCIA GUTIERREZ
DI ARGILLA PRIMORDIALE
Circolo degli Artisti
Pozzo Garitta - Albissola Marina
8/11/2014 - 23/11/2014

Nata a Buenos Aires, LUCIA GUTIERREZ, ha conseguito la laurea e l’abilitazione all’insegnamento di scultura e ceramica nella Scuola Nazionale di Ceramica e Belle Arti di Buenos Aires. Partecipa a numerose esposizioni nell’ambito nazionale e internazionale a Buenos Aires, Rio de Janeiro (Museo di Arte Moderna), Belgio (Ostenda), ex-Cecoslovacchia, Messico, Francia (Vallauris). Medaglia d’Argento per l’Esposizione Internazionale della Ceramica, Praga (Repubblica Ceca). Invitata a inviare due opere per il Museo della Ceramica di Ginevra. Nel 1973 si trasferisce in Italia dove vive e lavora ad Albisola S.re e a Milano, fino al 1983. Partecipa al Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza, negli anni 1971, 1974, 1975, 1976, 1978 e 1983; Caltagirone (Catania), Gualdo Tadino (PG), Vallauris, (Francia) ecc.
Realizza mostre personali a Buenos Aires e Milano. Premiata al Concorso Nazionale di Scultura a Buenos Aires. Menzione d’onore al Concorso Internazionale “Arredo Urbano Oggi”, realizzato per il Comune di Faenza 1984.ha conseguito la laurea e l’abilitazione all’insegnamento di scultura e ceramica nella Scuola Nazionale di Ceramica e Belle Arti di Buenos Aires. Partecipa a numerose esposizioni nell’ambito nazionale e internazionale a Buenos Aires, Rio de Janeiro (Museo di Arte Moderna), Belgio (Ostenda), ex-Cecoslovacchia, Messico, Francia (Vallauris). Medaglia d’Argento per l’Esposizione Internazionale della Ceramica, Praga (Repubblica Ceca). Invitata a inviare due opere per il Museo della Ceramica di Ginevra. Nel 1973 si trasferisce in Italia dove vive e lavora ad Albisola S.re e a Milano, fino al 1983. Partecipa al Concorso Internazionale della Ceramica di Faenza, negli anni 1971, 1974, 1975, 1976, 1978 e 1983; Caltagirone (Catania), Gualdo Tadino (PG), Vallauris, (Francia) ecc.
Realizza mostre personali a Buenos Aires e Milano. Premiata al Concorso Nazionale di Scultura a Buenos Aires. Menzione d’onore al Concorso Internazionale “Arredo Urbano Oggi”, realizzato per il Comune di Faenza 1984.
Un’artista le cui opere meritano un’attenzione tutta particolare.
  

giovedì 6 novembre 2014

GIORNATE DEL RESTAURO - SAVONA 7-8/11/2014




SAVONA: GIORNATE DEL RESTAURO
Complesso del Priamar
Area Archeologica di Legino
7-8 novembre 2014

Il complesso del Priamàr e l'area archeologica di Legino ospiteranno, venerdì 7 e sabato 8 novembre gli appuntamenti savonesi della quinta Edizione delle Giornate del Restauro, che ha avuto un primo momento di approfondimento nella Fortezza Firmafede a Sarzana e nell'area archeologica di Luni il 17 e 18 ottobre scorsi.
L'evento quest'anno è dedicato al restauro archeologico con particolare attenzione sia alla problematica dello scavo, conservazione e restauro sia a quello della manutenzione e valorizzazione dei siti.
Nato nel 2010, dalla collaborazione tra la CNA e le Soprintendenze della Liguria, è patrocinato dal MiBACT e sostenuto da Regione Liguria, del Comune di Sarzana, dalle Camere di commercio della Spezia e di Savona e ha visto, di anno in anno, ampliare la platea dei sostenitori tra cui in particolare il FAI e il Comune di Savona.
A distanza di 4 anni dalla prima edizione restano intatti gli obiettivi che le Giornate si sono date, ovvero capire in profondità la portata del nostro patrimonio culturale, sia in termini di cultura e storia che di risorsa vera e propria per l'intera economia del paese.

Venerdì 7, dalle 9 alle 13 e, in sessione pomeridiana, dalle ore 15, la Sala Convegni sul Priamàr sarà al centro di un incontro su "La conservazione e manutenzione dei siti e dei reperti". Previste, tra le altre, in mattinata, relazioni sulla caverna delle Arene Candide, sulla mappatura di una vasca di Villa Romana a San Pietro di Carpignano (Quiliano), sul restauro e l'allestimento del Museo Archeologico del Finale nel complesso di Santa Caterina a Finalborgo. Nel pomeriggio si parlerà delle campagne archeologiche e della valorizzazione del Priamàr di Savona, dei restauri nel Museo d'Arte di Palazzo Gavotti (Pinacoteca e Museo della Ceramica).

Sabato 8, appuntamento alle 9,30 nella Sala Convegni sul Priamàr da dove alle 10,15 partirà una visita guidata al complesso monumentale che da piccola "acropoli" della città di Savona è stato trasformato, nel XVI secolo, nell'attuale fortezza genovese. Alle 12,30 altro sopralluogo, presso la nuova area archeologica di Legino, dove è stata scoperta e recuperata una villa di età romana.

mercoledì 5 novembre 2014

GIUSEPPE NOVA - ANDREA BACCHETTI IN CONCERTO - NUOVO TEATRO DI VALLEGGIA, QUILIANO 6/1172014




GIUSEPPE NOVA - ANDREA BACCHETTI
musiche di Bach e Scarlatti
Teatro nuovo di Valleggia
Via San Pietro, 14 - Quiliano
giovedì 6 novembte 2014, ore 21,00

Giovedì 6 Novembre alle ore 21 terzo concerto della Stagione Cameristica 2014/2015 dell’Associazione Musicale Rossini.
Al Teatro Nuovo di Valleggia si esibirà il duo composto da Giuseppe Nova (nella foto), considerato uno dei più rappresentativi flautisti italiani della sua generazione (il Washington Post ha definito «affascinante» la sua recente performance nella capitale statunitense) e il pianista genovese Andrea Bacchetti, reduce dalla trionfale tournée estiva a Hong Kong e in Giappone.
Nella prima parte saranno eseguite la partita in la minore per flauto solo e il Concerto Italiano per pianoforte di Bach, seguiranno le 5 sonate per pianoforte di Domenico Scarlatti tratte dal CD “The Scarlatti Restored Manuscript”, edito dalla RCA, con il quale il M° Bacchetti ha ottenuto il primo premio all’International Classical Music Awards 2014 (gli “Oscar” delle incisioni discografiche) nella sezione Barocco strumentale.
Nella seconda parte saranno eseguite in duo, le tre sonate per flauto e pianoforte ancora di Bach. Biglietto di ingresso: € 15,00

ALESSANDRO GIMELLI: THE OVERPASS MINERS CLUB BAR BACICIN, CERIALE




ALESSANDRO GIMELLI
THE OVERPASS MINERS CLUB
Bar Bacicin
Lungomare Diaz 53 - Ceriale
1/11/2014 - 10/12/2014

Il progetto “the OVERPASS Miners Club” prende spunto da “Pierrot Lunaire”, una composizione dodecafonica di Arnold Schönberg rappresentata per la prima volta a Berlino nel 1912. “Pierrot Lunaire” si basa su un ciclo di componimenti del poeta simbolista Albert Giraud. Una delle poesie di “Pierrot Lunaire” si intitola “Notte” e inizia così:

Notturne, nere farfalle gigantesche spensero lo splendore del sole.

Questi versi mi hanno ispirato l’idea di scattare una fotografia ispirata a “Notte” prendendo spunto dalle figure dei minatori, uomini per i quali l’oscurità è quotidiana, artificiale, imposta; l’oscurità inghiotte i minatori, li imprigiona, li sporca e li soffoca.
Da una singola fotografia è nata una serie di minatori lunari e sognanti, sporchi e leggiadri, che si va ad ampliare di settimana in settimana.
Lo staff creativo che ha seguito il progetto è composto da Alessandro Gimelli (the OVERPASS) per le fotografie, Enzo Menzio (Laboratorio Artigiano Terrae) per il make up e Chicco Pollara (La Svolta Parrucchieri) per le acconciature.

Il progetto è dedicato alle vittime della tragedia del crollo della miniera di Soma, in Turchia, avvenuto nel maggio scorso.

martedì 4 novembre 2014

LEOPOLDO RIZZI - TITO DE LUCA: LA RICERCA DELL'ARCA: RISULTATI CONCLUSIVI - TEATRO DEL CASINÒ, SANREMO 4/11/2014




Martedì letterari
LEOPOLDO RIZZI - TITO DE LUCA
LA RICERCA DELL'ARCA: RISULTATI CONCLUSIVI
Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 4 novembre 2014, ore 16,30

Oggi 4 Novembre nel teatro dell’Opera ore 16.30 “La ricerca dell’Arca: risultati conclusivi", testimonianze dal Monte Ararat di Leopoldo Rizzi e Tito De Luca, autore di "Ararat la Montagna Misteriosa. Documentario sulle civiltà dell'Ararat e sulle ricerche e l'ubicazione dell'Arca di Noè”.
Tito De Luca, esploratore ed alpinista bellunese è impegnato da anni in Anatolia nella ricerca delle tracce del diluvio.
La ricerca dell’Arca, tra storia e mistero, è il tema che affronteranno Leopoldo Rizzi e Tito De Luca, raccontando la loro esperienza nell’ultima spedizione sul monte Ararat dove dovrebbero essere celati i resti dell’imbarcazione su cui Noè e la sua famiglia sopravvissero alla furia delle acque intorno al 2370 A.C.
La Bibbia rivela che l’arca di Noè “si posò sui monti di Ararat”. (Genesi 8:4) La regione dell’Ararat comprende l’importante vetta ora chiamata monte Ararat che si trova nella Turchia orientale, al confine con l’Armenia e l’Iran.
Nel corso dei secoli si sono registrate e tramandate diverse testimonianze.
Giuseppe Flavio, storico ebreo del I secolo E.V., menziona diversi storici più antichi secondo i quali l’arca era ancora visibile sulla catena dell’Ararat. Si diceva perfino che la gente prendesse come souvenir pezzi di legno ricoperti di catrame provenienti dall’arca. Tra le persone citate da Giuseppe Flavio c’è Beroso, storico babilonese del III secolo A.C..
Nel secolo scorso uno dei resoconti più affascinanti è stato quello di un armeno, George Hagopian, il quale raccontava che al principio del ’900, quando era un ragazzino, aveva raggiunto l’arca insieme allo zio e vi si era arrampicato. Hagopian morì nel 1972, ma la sua testimonianza fu alla base di studi e di successive spedizioni.
Un nuovo annuncio di un presunto ritrovamento venne stato dato il 27 aprile 2010 da una spedizione congiunta turca e di Hong Kong, a cui hanno partecipato membri della "Noah's Ark Ministries International". La spedizione aveva annunciato di avere scoperto sull'Ararat una insolita caverna con pareti in legno a un'altitudine alla quale si ritiene non siano mai esistiti insediamenti umani, e di aver datato il legno (attraverso il test del carbonio 14), a 4.800 anni fa. Anche i due italiani parteciparono a diverse spedizioni.

domenica 2 novembre 2014

PAOLA RISOLI: SITEMOTION - MAMAC NICE




PAOLA RISOLI
SITEMOTION
MAMAC Nice - Galerie Contemporaine
Promenade des Arts - Nice
20 sept.-18 janv. 2015

La galerie contemporaine du Musée d'Art Moderne et d'Art Contemporain se métamorphose en un chantier d'émotions et de mouvements dédié aux regards d'acteurs extraits de films de grands cinéastes, grâce à l'artiste italienne Paola Risoli.
Cette dernière revient au musée suite à sa participation à l'évènement «Bonjour Monsieur Matisse, Rencontre(s)» (été 2013) avec l'exposition «Sitemotion» qui lui est entièrement consacrée. Paola Risoli propose une immersion dans une sorte de «plateau de cinéma» et présente des intérieurs sculptés, photographies et projections. La créatrice a élaboré un langage fait de détails inventifs et surprenants, totalement ouvert à l'analyse. Le travail de Paola Risoli est tout à la fois sérieux et joueur, rigoriste et baroque.
L'artiste plonge l'espace dans la pénombre et l'interrompt par un puits de lumière provenant de l'extérieur. Une quinzaine de bidons recyclés de deux cents litres, éclairés par des spots, jalonnent le parcours et accueillent désormais l'intérieur d'habitations construit avec minutie à échelle réduite. Dans un jeu d'ombres et de lumières, ces espaces sont caractérisés par des photographies de visages en gros plan, disposées çà et là, dont les yeux interrogent et attirent l'attention du visiteur. Ce sont les regards des personnages de films de Jean-Luc Godard, Alain Resnais, Pedro Almodóvar, Wim Wenders et Shirin Neshat.
L'intérieur des bidons devient le sujet de photographies grand format, quinze au total, disposées dans la galerie et brouillant la ligne entre réalité et fiction. Une webcam, placée à l'intérieur de chaque bidon, capture l'environnement en temps réel et le projette en grande dimension. Un logiciel, spécialement créé, permet des effets de travelling interne. Au mouvement des travellings des webcams s'ajoute celui des images qui naviguent sur les cadres digitaux, insérées dans l'espace des barils. Dans le projet Sitemotion, dédié aux regards du cinéma, tout est fabriqué à partir de rien à l'aide de matériaux pauvres récupérés, passant du micro au macrocosme pour être transfiguré par la technologie.

RITA VITALONI: IL COLORE DEGLI SFRATTATI III - PRIAMAR, SAVONA




RITA VITALONI
IL COLORE DEGLI SFRATTATI III
Fortezza del Priamar - Cellette
corso Mazzini - Savona
dall'1 al 10 novembre 2014

Da sabato 1 a lunedì 10 novembre, presso le Cellette della Fortezza del Priamar di Savona, è allestita la mostra Il colore degli sfrattati III a cura dell'artista savonese Rita Vitaloni.
«I quadri di questa mostra sono una produzione realizzata dopo uno sfratto e un successivo lutto che ha cambiato la prospettiva della mia vita», spiega l'artista: «si tratta quindi di una testimonianza di vita vera. Il mio desiderio per chi osserva le opere è quello di andare oltre il primo impatto visivo. Purtroppo, quando leggiamo di qualcuno che ha deciso di togliersi la vita, spesso proprio a causa di uno sfratto, rimaniamo distaccati e non ci soffermiamo a pensare a cosa possa esserci dietro e cosa implichi questo fenomeno».
La mostra comprende opere di Rita Vitaloni, nonché un Pannello sociale aperto a tutti, uno spazio per quegli artisti che hanno voluto e vorranno aderire al progetto esponendo quadri legati ai temi in oggetto.
Le opere verranno messe all'asta e una parte del ricavato verrà devoluto ai Servizi Sociali del Comune di Savona. 

sabato 1 novembre 2014

RHEE JEONG YEON: FORZE ERRANTI - PALAZZO TAGLIAFERRO, ANDORA




RHEE JEONG YEON
FORZE ERRANTI
a cura di Nicola Davide Angerame
Palazzo Tagliaferro
largo Milano - Andora
dall'1/11/2014 al 30/11/2014

L’arte coreana contemporanea è al centro della mostra “Forze erranti” che sarà inaugurata sabato 1° novembre, alle ore 18.00, a Palazzo Tagliaferro, in Largo Milano ad Andora e che porta per la prima volta in Italia una personale dell’artista Jeong Yoen RHEE. Un evento artistico importante, organizzato da Whitelabs ed dall’assessorato alla Cultura del Comune di Andora, che vedrà la presenza del Console Generale della Repubblica di Corea, S.E. Chang Jae-bok, che sarà accolto ad Andora dal sindaco Mauro Demichelis. Alle 18.15, dopo il saluto delle autorità, i visitatori potranno partecipare alla visita guidata in cui l’artista e il curatore Nicola Davide Angerame di Whitelabs, presenteranno le opere esposte.
Seguirà un rinfresco in stile coreano. L’inagurazione è ad ingresso libero. La mostra “Forze erranti” rimarrà aperta fino al 30 novembre, dal giovedì alla domenica, dalle 15 alle 19, sempre ad ingresso libero. A Palazzo Tagliaferro, saranno esposte circa 40 opere, di grande e medio formato, che Rhee ha creato nel corso di tre decenni di lavoro, passando da una prima fase in cui è evidente il confronto con l'arte informale europea ed espressionista astratta statunitense. Nella seconda fase produttiva, Rhee tratta uno dei suoi materiali prediletti, la madreperla, con tecniche a mosaico e ad intarsio. Questi grandi dipinti a tecnica mista sono di grande forza suggestiva. L'eleganza, la misura, la delicatezza delle opere più recenti di Rhee invita ad una pacata riflessione sulla natura, sul senso dello spazio e dell'arte intesa come confronto spirituale tra uomo e natura. L'aspetto meditativo si lega ad un profondo rispetto per gli elementi della natura, evocata attraverso la forma stilizzata di animali, ossa, pietre, e soli. Forme che popolano il mondo immaginario di un'artista a cavallo tra due culture e tra due linguaggi pittorici, come la figurazione e l'astrazione.

“Ho voluto invitare Rhee ad esporre ad Andora – dice il critico d'arte Nicola D. Angerame direttore artistico di Palazzo Tagliaferro e del Museo Minarologico - poiché credo che sia un ottimo esempio di come gli artisti orientali di quella generazione abbiano incontrato il modernismo occidentale e attraverso di esso siano giunti a risultati originali. Rhee usa la tecnica del mosaico e della tarsia in madreperla con maestria e grande sensibilità per la forma e per la composizione.”.

Questo evento sarà un'ottima occasione per far conoscere ai visitatori di Palazzo Tagliaferro la cultura e all'arte coreana.

“Sono orgogliosa e onorata di esporre in un Paese che ammiro per la grande arte che ha saputo produrre. Voglio ringraziare la città di Andora, l'associazione Whitelabs e Nicola Davide Angerame per l'ospitalità e per l'occasione offertami” – ha detto la Rhee.

Rhee Jeong Yeon nasce a Seoul nel 1952, in una città in preda alla Guerra di Corea (1950 – 1953) che crea la frattura tra Corea del Nord, a regime comunista, e la Repubblica di Corea, a governo democratico. Studia arte in patria poi nel 1988 si trasferisce a New York dove si diploma al Pratt Institute nel 1988, a cui seguirà nel 1993 il Dottorato presso la Columbia University di New York. Nella sua carriera che copre più di 30 anni di lavoro, Rhee ha esposto negli Stati Uniti, in Corea, Portogallo, Spagna, Germania, Francia, Australia, Giappone e Kenya.