NEL FLUSSO DELL'OPERA
Slittamenti
percettivi e cognitivi
a cura di Viana Conti
Palazzo Tagliaferro
Largo
Milano - Andora
26/3/2016 - 12/6/2016
Prosegue l’offerta culturale
del Centro di Cultura Contemporanea di Palazzo Tagliaferro il 26 marzo 2016 alle
ore 18.30 con l’inaugurazione della mostra a cura di Viana Conti promossa
dall’Associazione Culturale C|EContemporary Milano.
“Nel Flusso Dell’Opera -
Slittamenti percettivi e cognitivi” vede protagonisti quattro autori - Gianni
Caruso Il Mito | Pierluigi Fresia Azzeramento di Assoluti | Alexander Hahn
Clandestine Observations | Davide Coltro Divenire Immutabile - alle cui opere è
sotteso un comune denominatore: il Quadro, ora pittorico, ora elettronico, ora
fotografico, ora video.
Gianni Caruso (Torino-Imperia), presenta con
Kalòs Eidos la bellezza di un tappeto di licheni, in dialogo con il mito di
Orfeo ed Euridice, e del nudo femminile nella sequenza di miniature pittoriche
tratte da capolavori dell’arte proto-manierista, rinascimentale, rococò, e della
Scuola di Fontainebleau.
L’emblematico titolo Labirinti evoca, per
l’osservatore, il dedalo e il flusso delle percezioni materiali e immateriali,
sensoriali e visionarie, della mente dell’uomo.
L’opera di Gianni Caruso
riscrive, in una mappa, intessuta di emozioni e di Pathos, le connessioni
profonde e inenarrabili tra la Natura e il Mito.
Davide Coltro (Milano),
ideatore del Quadro Elettronico System, terra-di-mezzo in cui le condizioni del
divenire e dell’essere convivono, inaugura uno statuto inedito dell’opera
d’arte, attuando una ricerca, in cui metodo, grafi, algoritmi e Serendipity
collaborano.
In mostra espone una “coltura” di luminescenti Arborescenze, in
cui l’albero comune si ibrida con il Bonsai, affiorando dal buio profondo di una
finestra elettronica, e le installazioni di Nature morte continue, che
ricostruiscono, virtualmente, una biblioteca liquida di volumi anonimi, tanto
magnetica quanto inquietante.
Significative, in questo contesto, sono le
“copertine di libri” in cui si riconoscono tre protagonisti dell’avventura
informatica come Bill Gates, Steve Jobs, Nicholas Negroponte.
Pierluigi
Fresia (Torino) scattando immagini in cui tende a realizzare uno sfondamento
dello spazio, per iscrivervi, in sovraimpressione, parole in cui si realizza un
cortocircuito del senso, lavora a un non-romanzo, a un non-diario, a un quadro
di non-eventi.
In un clima di silenzi, desaturazioni cromatiche, in cui
l’autore declina le gamme dei grigi, tra i bianchi luminescenti della neve, i
vapori cristallini della nebbia e le oscurità plumbee del bosco, viene
costantemente cancellato ogni effetto stentoreo, retorico, lapidario,
apodittico, tramite un processo di Azzeramento di Assoluti.
Chiave della
ricerca di Alexander Hahn (New York) è – come scrive l’artista stesso - la
percezione sensoriale, particolarmente riferita al visivo e all’acustico. La mia
visione del mondo – continua - si configura come un mosaico punteggiato di luci.
Il corpo lo recepisce attraverso il “portale” oculare. Una volta superata questa
soglia, in direzione della memoria, la luce del giorno diventa invisibile,
ricomparendo trasformata nella luce del profondo e del sogno.
L’artista
svizzero, attivo a New York, presenta il video sonoro, del 2012, appartenente al
ciclo Osservazioni Clandestine, intitolato Cao Chang Di Road, il 24 novembre
2009 Stavo lì in attesa. Si tratta di un video realizzato con una telecamera
portatile e girato, prevalentemente fuori fuoco, in una strada del quartiere
artistico di Pechino. La modalità di ripresa è in panoramica orizzontale. La
sfocatura e la sgranatura dissolvono il dettaglio, rinviando percettivamente
allo svanire del ricordo. La scena riprende due donne in attesa di entrare in
una località segreta, in cui è confinato l’artista, designer e attivista cinese
Ai Weiwei.
L’atmosfera dei video è permeata di tensione come nei filmati
realizzati, sotto copertura, così frequenti oggigiorno. L’evento rappresenta la
prima proiezione pubblica in Italia.
Di Alexander Hahn viene esposto in
mostra anche il ciclo Luminous Point, costituito da stampe generate dal computer
e realizzate con un programma 3D. Lo scenario delineato da questa mostra è un
panorama d’arte contemporanea, che esprime quindi il tempo attuale, a livello di
scelte di linguaggio, tecnica, comunicazione, diffusione, interpretazione.