L'INVENZIONE DELLA SOLITUDINE
con GIUSEPPE BATTISTON
di Paul Auster
regia Giorgio Gallione
produzione Teatro dell'Archivolto
Teatro Comunale
via Aprosio - Ventimiglia
domenica 1 febbraio 2015, ore 21,00
Battiston, attore di cinema e teatro fra i più apprezzati della scena italiana, si cala nei panni di un uomo che deve affrontare la morte improvvisa di un genitore, con cui ha avuto sempre un rapporto conflittuale e distante.
A poche settimane dalla scomparsa, si ritrova nella grande casa in cui il padre si era ritirato a vivere, caparbiamente lontano dal figlio e dalla ex moglie. Così si imbatte in una serie di labili tracce - oggetti, fotografie, ritagli di giornale - che gli restituiscono l’immagine di un estraneo.
La ricerca di quest’uomo semisconosciuto e assente lo porta a fare i conti anche con la propria esistenza e con una perdita che lo strazia come uomo e come figlio, in un momento in cui lui stesso sta per separarsi dalla moglie e di conseguenza anche dall’amatissimo figlio.
La storia evolve in un mosaico di rimandi tra passato e presente, coincidenze e associazioni. Un grande specchio che incombe sulla scena, disseminata di vecchi abiti, riflette lo sdoppiamento di ruolo del protagonista, figlio e padre, abbandonato e a sua volta abbandonante.
con GIUSEPPE BATTISTON
di Paul Auster
regia Giorgio Gallione
produzione Teatro dell'Archivolto
Teatro Comunale
via Aprosio - Ventimiglia
domenica 1 febbraio 2015, ore 21,00
Battiston, attore di cinema e teatro fra i più apprezzati della scena italiana, si cala nei panni di un uomo che deve affrontare la morte improvvisa di un genitore, con cui ha avuto sempre un rapporto conflittuale e distante.
A poche settimane dalla scomparsa, si ritrova nella grande casa in cui il padre si era ritirato a vivere, caparbiamente lontano dal figlio e dalla ex moglie. Così si imbatte in una serie di labili tracce - oggetti, fotografie, ritagli di giornale - che gli restituiscono l’immagine di un estraneo.
La ricerca di quest’uomo semisconosciuto e assente lo porta a fare i conti anche con la propria esistenza e con una perdita che lo strazia come uomo e come figlio, in un momento in cui lui stesso sta per separarsi dalla moglie e di conseguenza anche dall’amatissimo figlio.
La storia evolve in un mosaico di rimandi tra passato e presente, coincidenze e associazioni. Un grande specchio che incombe sulla scena, disseminata di vecchi abiti, riflette lo sdoppiamento di ruolo del protagonista, figlio e padre, abbandonato e a sua volta abbandonante.