MASSIMO FINI
LA GUERRA DEMOCRATICA
presentazione del volume edito da Chiarelettere
Libreria Ubik
corso Italia 116 R - Savona
mercoledì 13 giugno 2012, ore 18,00
Questo libro raccoglie i principali interventi e articoli di Massimo Fini sulla finzione dei cosiddetti interventi umanitari. "La guerra democratica" è un viaggio lungo vent'anni, dalla prima guerra del Golfo alla guerra eterna in Afghanistan, passando per la Somalia, la Bosnia, la Serbia, il Kosovo, l'Iraq, la Libia, e guardando avanti al futuro prossimo anticipato dalle minacce di un intervento in Iran. L'intelligenza e lo stile graffiante di Fini conducono il lettore dentro la scena, faccia a faccia con i protagonisti e con le vittime, strappando la maschera alle cosiddette missioni di pace e raccontandole per quello che sono: atti di aggressione e di conquista. Fa pensare, leggendo queste pagine, che forse non sarà l'inquinamento né una catastrofe naturale a minacciare di distruzione il genere umano, forse moriremo di democrazia. Di quella menzogna di democrazia ridotta a maschera per coprire i crimini e le violenze più brutali. Il libro finisce con una parte inedita in cui l'autore racconta la figura simbolo della guerra democratica, il combattente che non combatte, l'uomo che non rischia, la distruzione che non vede più le sofferenze perché è prodotta da ogni genere di macchina militare che semina morte senza fare rumore.
LA GUERRA DEMOCRATICA
presentazione del volume edito da Chiarelettere
Libreria Ubik
corso Italia 116 R - Savona
mercoledì 13 giugno 2012, ore 18,00
Questo libro raccoglie i principali interventi e articoli di Massimo Fini sulla finzione dei cosiddetti interventi umanitari. "La guerra democratica" è un viaggio lungo vent'anni, dalla prima guerra del Golfo alla guerra eterna in Afghanistan, passando per la Somalia, la Bosnia, la Serbia, il Kosovo, l'Iraq, la Libia, e guardando avanti al futuro prossimo anticipato dalle minacce di un intervento in Iran. L'intelligenza e lo stile graffiante di Fini conducono il lettore dentro la scena, faccia a faccia con i protagonisti e con le vittime, strappando la maschera alle cosiddette missioni di pace e raccontandole per quello che sono: atti di aggressione e di conquista. Fa pensare, leggendo queste pagine, che forse non sarà l'inquinamento né una catastrofe naturale a minacciare di distruzione il genere umano, forse moriremo di democrazia. Di quella menzogna di democrazia ridotta a maschera per coprire i crimini e le violenze più brutali. Il libro finisce con una parte inedita in cui l'autore racconta la figura simbolo della guerra democratica, il combattente che non combatte, l'uomo che non rischia, la distruzione che non vede più le sofferenze perché è prodotta da ogni genere di macchina militare che semina morte senza fare rumore.