lunedì 24 marzo 2014

PAOLO PORTOGHESI: VILLA ANGERER - TEATRO DELL'OPERA DEL CASINO', SANREMO 25/3/2014





Martedì letterari
PAOLO PORTOGHESI
VILLA ANGERER
Una dimora borghese fra '800 e '900
Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo
martedì 25 marzo 2014, ore 16,30

La stagione primaverile dei Martedì Letterari del Casinò di Sanremo si conclude con una conferenza d'eccezione.
L'architetto Paolo Portoghesi parlerà sul tema: ”Villa Angerer, una dimora borghese tra '800 e '900.
Al termine del suo intervento il prof. Portoghesi accompagnerà il pubblico a constatare all’interno del parco di Villa Angerer la bellezza della struttura e il suo rimarchevole valore artistico.

Scrive Gastone Lombardi in “Sanremo ai tempi del Liberty:”
La forma squadrata con severe angolazioni e linee rette, gli spazi ampi ma chiusi all’esterno, il severo verticalismo nel segno dello Jugendstil, trasferiscono il fascino dell’evoluzione, della modernità e della fantasia alle decorazioni che, senza essere soffocanti , sono presenti nell’edificio in maniera straordinaria: dai comignoli in terracotta tornita, alle ceramiche, ai ferri battuti e marmi intagliati della facciata e dei terrazzi, alle pitture su vetro ed ai mosaici dei bovindi, ai ferri delle recinzioni e di portalampade stradali, sino alle giunture tra i tubi delle gronde, arricchite anch’esse di motivi floreali. Non da meno è l’interno, ove ogni porta era scolpita, ogni vetro cristallo molato. I soffitti sono affrescati, le pareti rivestite di legni lavorati, le vetrate policrome filettate in piombo….
La realizzazione dell’opera dovette durare oltre due lustri con il giardino di piante esotiche e serra sperimentale. Qui la torretta a tre piani nell’angolo sud-ovest del giardino, costruita con mattoni provenienti dalle varie parti del mondo visitate da Leopold Angerer…..”

Leopold Angerer di Innsbruck, avvocato, rimodernò l’antica villa Faraldi trasformandola in un inno al liberty con l’apporto prima dell’architetto Pio Soli, poi dello stuccatore Baglioni insieme con lo studio Capponi e Sappia..
La casa ha un fascino magico, che si rispecchia sulle cancellate, che evocano grappoli di fiori, nelle vetrate a mosaico dove la luce si rifrange, sui fiori e dragoni che ritroviamo nelle decorazioni e negli stucchi.
All’interno, di particolare pregio è lo scalone che conduce ai piani superiori con la ringhiera, la lunetta della porta sulla sinistra; al piano superiore, il balconcino ricco di ferri battuti ed elementi floreali con al centro le iniziali del proprietario. I soffitti dovevano essere di particolare eleganza, affrescati da Giovan Battista Carlo e da Giorgio Ceragioli, che curarono anche la grotta del Drago.