giovedì 26 gennaio 2012

FRANCO REBAGLIATI, FURIO CICILIOT - LA SPEDIZIONE D'ORIENTE, CAIRO MONTENOTTE, 27/1/2012

FRANCO REBAGLIATI - FURIO CICILIOT
LA SPEDIZIONE D'ORIENTE
Volontari italiani ed esercito piemontese nella guerra di Crimea (1855-1856)
presentazione del volume pubblicato da L Editrice
Palazzo di Città
Piazza della Vittoria - Cairo Montenotte
venerdì 27 gennaio 2012, h. 21,00

Quello di Crimea è il primo conflitto dell'era moderna, sia per i mezzi bellici impiegati, sia per le assolute novità nei settori della logistica, delle comunicazioni e dell'informazione, giornalistica e fotografica.
Il piccolo Regno di Sardegna si è trovato in questa occasione alleato di Francia, Inghilterra e Turchia contro la Russia, e partecipò alla Spedizione con un esercito di 23.000 uomini. Oltre agli interessanti capitoli storico-descrittivi della Spedizione, con gli antefatti, le vicende e i retroscena, redatti con rigore scientifico ma in chiave divulgativa e di avvincente lettura, il volume contiene il diario inedito, rinvenuto a Merana fra le carte di Albina Rizzolo Avramo, di un soldato piemontese che ha partecipato alla Spedizione in Crimea. Questo singolare testo è stato pubblicato in versione integrale e senza ritocchi stilistici o grammaticali, in modo da rappresentare un interessante documento originale di scrittura popolare, ricco di dettagli e curiosità. Interessante, inoltre, l’elenco dei caduti in Crimea che correda il testo: soldati provenienti dalla Liguria e dal Savonese, in particolare, sia in veste di volontari della Legione anglo-italiana che di soldati nell'esercito piemontese.
Primo fra i savonesi che hanno partecipato alla Spedizione va ricordato Agostino Ricci, poi Generale, cui è dedicato a Savona il Corso lungo il torrente Letimbro, che scrisse la monografia “In Crimea”, da cui è ripresa una frase - scritta nell’aprile 1856 - riportata in apertura del libro: “Addio adunque, o Crimea, ove venni con tanto entusiasmo, e donde parto con altrettanta gioia. Dopo il desiderio la sazietà. Questa è la legge dell'umana natura. Il possesso non è che un breve passaggio dall'uno all'altra.”