LO STRANO CASO DEI TRE FOLLI
FISICI
e delle infermiere che li amavano
Officine Solimano
Piazza Pippo Rebagliati - Savona
sabato 26 ottobre 2013, ore 19,00
Studio su I fisici di Friedrich Dürrenmatt. Con Gabriele Catalano, Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta, Jacopo Marchisio. Adattamento, allestimento e regia a cura della Compagnia Cattivi Maestri. Costumi ideati e realizzati dall’atelier Le due mosche bianche. Nuova produzione.
Lo spettacolo rielabora la commedia I fisici di Friedrich Dürrenmatt scritta nel 1961, in piena guerra fredda e sotto l'incubo pericolo atomico. Siamo di fronte prima di tutto a un dramma sulle responsabilità civili della scienza, ma anche a una spassosa commedia degli equivoci, all'insegna di quel razionalismo paradossale che è tipico del grande autore svizzero, maestro di sarcasmo e seminatore di dubbi. Nel reparto speciale di una clinica psichiatrica sono rinchiusi tre scienziati ormai impazziti, convinti di essere rispettivamente Einstein, Newton e uno stretto interlocutore di Re Salomone. Ma è davvero così? Perché le infermiere del sanatorio cominciano a morire come mosche? Che cosa nasconde la direttrice? I colpi di scena si susseguono sino all'unico finale possibile, coronamento beffardo – come spesso in Dürrenmatt – di un'inchiesta che si ritorce inestricabilmente su se stessa.
Un nuovo spettacolo dei Cattivi Maestri, che sfruttano l’ironia e il clima grottesco dell’opera di Dürrenmatt, giocando con travestimenti e cambi di volto, per riflettere insieme al pubblico sul tema della responsabilità individuale di fronte alla società umana.
e delle infermiere che li amavano
Officine Solimano
Piazza Pippo Rebagliati - Savona
sabato 26 ottobre 2013, ore 19,00
Studio su I fisici di Friedrich Dürrenmatt. Con Gabriele Catalano, Francesca Giacardi, Maria Teresa Giachetta, Jacopo Marchisio. Adattamento, allestimento e regia a cura della Compagnia Cattivi Maestri. Costumi ideati e realizzati dall’atelier Le due mosche bianche. Nuova produzione.
Lo spettacolo rielabora la commedia I fisici di Friedrich Dürrenmatt scritta nel 1961, in piena guerra fredda e sotto l'incubo pericolo atomico. Siamo di fronte prima di tutto a un dramma sulle responsabilità civili della scienza, ma anche a una spassosa commedia degli equivoci, all'insegna di quel razionalismo paradossale che è tipico del grande autore svizzero, maestro di sarcasmo e seminatore di dubbi. Nel reparto speciale di una clinica psichiatrica sono rinchiusi tre scienziati ormai impazziti, convinti di essere rispettivamente Einstein, Newton e uno stretto interlocutore di Re Salomone. Ma è davvero così? Perché le infermiere del sanatorio cominciano a morire come mosche? Che cosa nasconde la direttrice? I colpi di scena si susseguono sino all'unico finale possibile, coronamento beffardo – come spesso in Dürrenmatt – di un'inchiesta che si ritorce inestricabilmente su se stessa.
Un nuovo spettacolo dei Cattivi Maestri, che sfruttano l’ironia e il clima grottesco dell’opera di Dürrenmatt, giocando con travestimenti e cambi di volto, per riflettere insieme al pubblico sul tema della responsabilità individuale di fronte alla società umana.