STARS A BALESTRINO
2a edizione
5-11 agosto 2013
5 agosto - Tavola Rotonda - La giustizia morale.
incontro con Claudio Burlando, Gherardo Colombo e Roberto Romani - moderatrice Ivana Mandraccia
Un confronto tra il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, l’ex-magistrato Gherardo Colombo e il Presidente della Fondazione De Mari, Roberto Romani, sul tema della giustizia morale, sulla questione morale e etica, sulla capacità dell’uomo di distinguere tra ciò che dovrebbe essere “giusto” a prescindere dal “legale” e di vivere in modo etico indipendentemente dalle leggi. Modera la prof.ssa Ivana Mandraccia dirigente Istituto Tecnico G. Falcone di Loano.
ore 19,00 - Sotto le mura del Castello
6 agosto - Il Processo di K
ispirato a Il Processo di Franz Kafka - con Tommaso Amadio, Alex Cendron, Dario Merlini, Matthieu Pastore, Alice Redini - disegno luci Andrea Diana - scene e costumi Erika Carretta - assistente alla regia Umberto Terruso - regia Bruno Fornasari - produzione Teatro Filodrammatici - con il patrocinio Associazione Nazionale Magistrati, giunta sezionale di Milano
La mattina del suo trentesimo compleanno Josef K, dirigente di un’importante banca d’affari internazionale, viene dichiarato in arresto da due strani individui.
Immaginando uno scherzo di cattivo gusto, il top manager va in ufficio come sempre, ma quando scopre che anche il centro servizi del suo gestore telefonico è al corrente del processo in corso, cerca di scoprire che cosa stia davvero accadendo.
Da qui prende il via Il processo ambientato nella generazione dell’assistenza informatica e del customer care, dove il controllo dei dati e la percezione della realtà sono influenzati da entità invisibili che dettano le regole e fanno del singolo uomo un ostaggio numerico: non più persona ma utente, non più individuo ma procedura.
Truffato dal suo avvocato e costretto a chiedere aiuto ad un hacker appassionato di musica neomelodica, Josef K cercherà disperatamente di scardinare il misterioso sistema burocratico che lo vuole condannare.
Ma la macchina della giustizia, in un mondo in crisi, fatto di corruzione, body scanner pensanti e attese infinite al numero verde, sembra non lasciare scampo.
Il Processo di K è un’eccitante riscrittura contemporanea del profetico classico di Franz Kafka, lasciato incompiuto dall’autore nel 1917, che diventa, in questa versione di Bruno Fornasari, ritratto grottesco, ironico e dissacrante di una società cieca ai rapporti umani e in balia di protesi tecnologiche incapaci di soccorrerla.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
7 agosto - Solo Tre Donne Sole (prima nazionale)
di Dino Buzzati con Roberta Fornier, Luisella Tamietto, Cristiana Voglino - Regia di Lino Spadaro - collaborazione alla regia di Angelo Scarafiotti
Sotto il titolo di “ Tre donne sole”, sono raccolti tre monologhi di Dino Buzzati : “Sola in casa” e “L’Orologio”, scritte per l’attrice Paola Borboni e “Spogliarello”, scritto per l’attrice Laura Adani, monologhi composti tra la fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta.
Dino Buzzati , uno dei più grandi autori del novecento,non aveva mai abbandonato il suo lavoro di redattore e cronista di cronaca nera, al Corriere della Sera, lavoro svolto ininterrottamente dagli anni trenta al 1972, anno della sua morte. E’ difficile dire quanto Buzzati scrittore debba al Buzzati giornalista, quanto la cronaca giornalistica sia ispiratrice delle sue composizioni letterarie, quanta parte abbia la letteratura nella redazione dei suoi articoli. La cifra di Buzzati sta nell’intarsio tra il giornalista e lo scrittore, nell’oscillazione tra la cosa vista e il mondo di Buzzati narratore. Tra i fatti, i numeri, le testimonianze, e i toc toc notturni, i misteri, le paure, il buio, l’ignoto e quella che Emilio Cecchi ha definito l’ansia metafisica.
Appare indubbio che questi tre monologhi, racconto di tre omicidi, alla sola lettura sembrino ispirati a fatti di cronaca. Delitti compiuti in una Italia che si avvicinava a un boom economico, ma risentiva ancora di costrizioni e miserie del dopoguerra. Ritratti di donne appartenenti a classi sociali diverse, ma accomunate da una ricerca d’identità fortemente compressa tra mura domestiche e limitata da ottuse presenze maschili. Eppure non interessa a Buzzati indagare sulle ragioni degli omicidi, quanto rappresentare il mondo fantastico che si cela dietro ai personaggi, spiare il demone che governa le loro azioni, nella sostanza dunque, indagare le regole che governano l’esistenza per dipanare i fili che intrecciano la vita con la morte.
Potrà apparire singolare che in questo spettacolo, siano le donne a compiere l’assassinio, in questa nostra epoca in cui , purtroppo, quest’atto viene rovesciato quasi quotidianamente...
Alle spettatrici, agli spettatori, demandiamo la risposta, augurandoci che indossino i panni del cronista, un cronista “buzzatiano”, non pago, appunto della sola cronaca.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
8 agosto - Tavola Rotonda - Due altari: televisione e religione
incontro con Giampiero Bof e Philippe Daverio - modera Franco Gallea
Il prof. Giampiero Bof, docente di Teologia all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Urbino, e Philippe Daverio, scrittore, intellettuale e critico d’arte noto al pubblico per il programma Passepartout su Rai 3, dialogheranno sui due “altari” della nostra società. Un confronto insolito tra la religione e la televisione, diventata quest’ultima l’unica religione non religiosa della storia.
Modera Franco Gallea Sovrintendente culturale della Consulta Ligure, Presidente onorario dell’Associazione Amici di Peagna e critico letterario. ore 19,00 - Sotto le mura del Castello.
8 agosto - Balkan Burger
è la storia di Razna che visse più volte di Stefano Massini con Luisa Cattaneo musiche composte da Enrico Fink ed eseguite dal vivo da Gianni Micheli - Produzione Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
Una storia incredibile, quella di Razna. Nata in una delle tante comunità ebraiche rimaste illese dall’invasione turca, vedrà cambiare la sua vita con il ritmo di una ballata kletzmer. Perché le carte si ridanno di continuo, al tavolo da gioco dei balcani. Quindi Razna danza con Dio, comunque lo si chiami. Sullo sfondo di un’Hercegovna dove “se preghi Dio si girano in quattro”, cambierà quattro volte vita e religione. Con la leggerezza rassegnata della vittima sacrificale, Razna muore e rinasce di continuo, perché di continuo la storia cambia maschera e camuffa il viso.
Tutto scorre, tutto si trasforma al gran bazar delle religioni slave: Roze diventa Razna, impara preghiere cattoliche e litanie ortodosse, lei, figlia di rabbino, frequenterà preti, monache, un iman e un Pope. Un racconto tutto da ascoltare, una galleria implacabile di personaggi e di situazioni, intrecciate fra loro con il filo conduttore di una macelleria titanica dove fra uomini e bestie non c’è poi gran differenza.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
8 agosto - Fullin legge Fullin
Spettacolo leggermente autoreferenziale di e con Alessandro Fullin - Testi di Alessandro Fullin e Mario Angioni in collaborazione con Bananas e Musicità
Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più ama: lo scrivere. Dalla lista della spesa ai spensierati aforismi, dalle lettere d’amore alle mail mai inviate, il ritratto di un uomo che molti percepiscono come un comico non vedendolo per quello che realmente è: una missionaria. Gli anni passano e le carte aumentano: se ci fosse un ventilatore questo spettacolo sarebbe un’ opera di Boltanski. Anche per il tono, che ha momenti di assoluta comicità e di tristezza fulminante, un po’ come i Tweet che Fullin ogni giorno, alle 9.00 a.m., lancia ai suoi followers.
Solo sul palco, per 60 minuti, Fullin si legge per tentare di trovare un filo logico in una vita che ha fatto il possibile per essere un gomitolo che anche Arianna avrebbe difficoltà nel dipanare. Dice di sé:
Sono nato a Trieste nel 1964. Ho frequentato con profitto la Scuola Elementare “Aldo Padoa”, le Medie “Divisione Iulia” e le superiori all’Istituto d’Arte. Per irrobustire la mia formazione sono quindi partito per Bologna iscrivendomi alla più famosa fabbrica di disoccupati d’Italia: il Dams. Chiuso questo ciclo di studi in soli dodici anni mi sono trovato, per puro caso, a fare l’attore aiutato dalla constatazione che una voce e delle gambe così non si vedono facilmente in giro. Ho cominciato a esibirmi al Cassero, il mitico circolo gay di Bologna per approdare poi allo Zelig di Viale Monza a Milano. Finalmente arriva la TV e qualche banconota. Da Bologna trasloco i miei bauli a Torino dove ho comprato una reggia di 58 mq. dove tutt’ora vivo insieme al mio Ficus Lyrata.
ore 23,00 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
9 agosto - La vera storia di Traviata
di e con Corrado Augias e Giuseppe Fausto Modugno - Corrado Augias - voce narrante Giuseppe Fausto Modugno – pianoforte e voce - regia di Stefano Mazzonis di Pralafera produzione Promo Music – Opera Royal de Wallonie-Liegi
La Traviata è probabilmente il capolavoro di Giuseppe Verdi, comunque la sua opera più popolare. Le vicende di Violetta Valery sono arrivate al libretto di Francesco Maria Piave e alla musica del Maestro quasi direttamente dalla vita. Circostanza che contribuisce a dare alla storia l’accento d’una commovente verità.
All’origine di tutto c’è una ragazza nata nel 1824 in Normandia da una famiglia poverissima, si chiama Alphonsine Plessis . Suo padre la cede, a 14 anni, a una carovana di zingari. Alphonsine finisce a Parigi dove nel giro di pochi mesi cambia nome, si fa chiamare Marie Duplessis, e riesce a diventare una delle vedette della vita mondana nel solo modo in cui una ragazza povera ma ricca d’ingegno può farlo.
Tra i suoi amanti c’è Alexandre Dumas, figlio del celebre autore dei ‘Tre moschettieri’. Una relazione tempestosa e breve che finisce dopo nemmeno un anno. A 23 anni Marie muore di tisi. Alexandre, in parte commosso in parte intuendo il fascino della vicenda, la racconta nel romanzo ‘La dame aux camélias’ che ha subito enorme successo. Marie diventa in quelle pagine Marguerite Gautier. Nel 1852 Verdi, di passaggio a Parigi, vede a teatro la commedia ricavata dal romanzo. A sua volta intuisce che quella vicenda sembra scritta per lui. Appena un anno dopo, 1853, l’opera va in scena a Venezia. L’eroina cambia ancora una volta nome: Violetta Valéry.
Già da questo schema si può capire il fascino di una storia ispirata dalla vita ma poi filtrata per due volte da una doppia trasposizione artistica. Sullo sfondo della vicenda c’è il bel mondo parigino, la volgarità degli arrivisti non meno cinici allora di oggi, il mondo delle cocotte di lusso, il costume sessuale che rendeva quasi obbligatorio per un borghese mantenere una donna per i suoi capricci, l’attività dei pittori che hanno ritratto quei salotti, quelle sembianze, quelle carezzevoli nudità.
Ma soprattutto c’è la musica di Verdi che lo spettacolo racconta, smonta, analizza, lascia infine all’ascolto consapevole degli spettatori.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
10 agosto - Viva la Vida
scritto da Pino Cacucci - interpretato da Annapaola Bardeloni - con la partecipazione straordinaria di Luisella Tamietto - regia di Giovanni Boni e Renzo Sicco - montaggio video di Marco Pejrolo - produzione Assemblea Teatro - Teatro Stabile di Innovazione
Viva la vida è la straordinaria vita di una donna che per l’intero continente latinoamericano rappresenta un’icona, un esempio di libertà, tenacia, coraggio.
È stata anticonformista, femminista anticipando il tempo, amante appassionata. È stata musa e artista, pronta a spezzare le regole, a triturarle, purchè il suo essere potesse esprimere quel caleidoscopio di sentimenti che in lei si susseguivano.
Soprattutto è stata una donna che, in nome della vita, ha affrontato ogni battaglia, ogni sofferenza.
Questa Frida Kahlo, messicana, pittrice e molto altro, e a lei benissimo si addice quel “Viva la vida!” scelto da Pino Cacucci per il monologo (edito da Feltrinelli), in cui lascia a Frida il racconto di se stessa e della sua storia.Un monologo scritto per il teatro e portato in scena da Annapaola Bardeloni, attrice italo-uruguaiana che ha mosso i suoi primi passi a Genova, alla scuola di recitazione dello Stabile, per poi spostarsi a lavorare in America Latina, Asia ed Europa. Da sei anni collabora con Assemblea Teatro, con un focus specifico sul mondo teatrale ibero-americano.
A lei il compito difficile di trasformarsi in Frida, di immergersi nella sua vita, almeno in alcuni sprazzi, quelli scelti da Pino Cacucci che in Messico si è fermato a lungo e si è appassionato al mito di Frida e Diego Rivera, il suo amore per sempre. Diego è l’altra faccia di Frida. Da lui, si reca per fargli vedere i suoi primi lavori creati a letto dove l’ha costretta un tremendo incidente.
Salva per miracolo viene letteralmente trafitta da un tubo di ferro che le rompe costole e vertebre. Costretta distesa per anni, incomincia a dipingere, a usare quei colori forti e nitidi, che segnano i suoi lavori. Poi va dal grande “Diego”, attivista comunista e pittore di fama certa. Sarà un si entusiasta e tra i due è subito feeling e passione anche politica. Si sposano, lui la tradisce, lei prima sopporta, poi decide di rispondere allo stesso modo, donne o uomini che siano. Si lasciano, si risposano, vanno a vivere in due case comunicanti, uniti eppure divisi.
Frida sfida la sua salute fragilissima, cagionevole. Continua a dipingere, a far politica. Non si arrenderà mai. In nome della vita, l’amore più grande.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
11 agosto - A qualcuno piace carta
uno spettacolo di Ennio Marchetto e Sosthen Hennekam - con Ennio Marchetto
produzione ITC2000 srl
Ennio Marchetto è un artista unico. In quasi 20 anni di carriera è stato alla ribalta dei palcoscenici più prestigiosi del mondo (Edimburgo, Londra, Parigi, Berlino, New York, Los Angeles solo per citarne alcuni). Il suo spettacolo non ha confini, piace ovunque e ad un pubblico assolutamente eterogeneo dai 7 ai 70 anni. Non è facile spiegare cosa esattamente succede durante un suo spettacolo.
Ci sono dei costumi di carta che raffigurano grandi cantanti e grandi personaggi italiani e stranieri; dietro c’è lui, straordinario performer, a dar vita a questi costumi ripetendo movenze e tic di questi personaggi, rendendo tutto esilarante.
Ma non è solo questo. Come per i più grandi trasformisti, la forza dello spettacolo sta nella straordinaria velocità con cui ENNIO MARCHETTO muove i costumi, li apre, aggiunge particolari disegnati e parrucche di carta: TINA TURNER, MINA, LIZA MINELLI, MARYLIN MONROE, VASCO ROSSI, MADONNA, PAVAROTTI ...e fra i nuovi personaggi LADY GAGA, GIUSY FERRERI, ORNELLA VANONI, CELENTANO E CLAUDIA MORI, ARISA, JUSTIN BIEBER, EINSTEIN, MORTICIA ADDAMS, MARIA CALLAS… sono solo alcuni dei numerosi costumi a cui da vita Marchetto, in uno spettacolo che è una vera Babilonia di musica, teatro e creatività.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
tutti i giorni - Il teatro dei ragazzi
laboratorio teatrale per i ragazzi diretto da Roberto Petruzzelli
Le giornate del Festival saranno arricchite di eventi pomeridiani dedicate ai giovani. Roberto Petruzzelli, proporrà il laboratorio teatrale ANCHE I BURATTINI PARLANO E SI EMOZIONANO un workshop dedicato ai più giovani che prevede la costruzione di burattini di cartapesta (i burattini saranno costruiti con materiale riciclato giornali, bottoni, lana).
Ogni bambino costruirà il suo burattino che diventerà il prolungamento della sua mano, gli darà un nome, una voce, un carattere e insieme daranno vita ad uno spettacolo interamente creato da loro.
spettacolo finale
domenica 11 agosto, ore 16,00 Auditorium delle Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
“Anche i burattini hanno un’anima”
The Midnight Show - Il cinema sotto le stelle a Stars a Balestrino
sotto le mura del Castello
In collaborazione con il Club Amici del Cinema di Genova
A Stars a Balestrino, tutte le sere dal 6 all’11 agosto a mezzanotte, ci sarà THE MIDNIGHT SHOW - il cinema sotto le stelle.
Un’occasione per rivedere film importanti che sono rimasti nella nostra memoria di appassionati cinefili.
Da LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO di Woody Allen, con il suo humour finissimo intriso di sottile malinconia, a PER FAVORE NON MORDERMI SUL COLLO di Roman Polanski, un’immersione del grande regista nel mondo di Dracula tra horror e commedia, L'ULTIMA FOLLIA di Mel Brooks, raffica di gag mute e doppi sensi, l’avvincente DUEL di Steven Spielberg e TRAIN DE VIE di Radu Mihaileanu, una storia a metà strada tra la tragedia e la fiaba buffa.
E’ previsto anche un omaggio a Don Andrea Gallo con la proiezione del film documentario ambientato tra i vicoli e il porto di Genova, UNA CANZONE PER IL PARADISO di Nicola di Francescantonio, con Gino Paoli e Don Andrea Gallo.
2a edizione
5-11 agosto 2013
5 agosto - Tavola Rotonda - La giustizia morale.
incontro con Claudio Burlando, Gherardo Colombo e Roberto Romani - moderatrice Ivana Mandraccia
Un confronto tra il Presidente della Regione Liguria Claudio Burlando, l’ex-magistrato Gherardo Colombo e il Presidente della Fondazione De Mari, Roberto Romani, sul tema della giustizia morale, sulla questione morale e etica, sulla capacità dell’uomo di distinguere tra ciò che dovrebbe essere “giusto” a prescindere dal “legale” e di vivere in modo etico indipendentemente dalle leggi. Modera la prof.ssa Ivana Mandraccia dirigente Istituto Tecnico G. Falcone di Loano.
ore 19,00 - Sotto le mura del Castello
6 agosto - Il Processo di K
ispirato a Il Processo di Franz Kafka - con Tommaso Amadio, Alex Cendron, Dario Merlini, Matthieu Pastore, Alice Redini - disegno luci Andrea Diana - scene e costumi Erika Carretta - assistente alla regia Umberto Terruso - regia Bruno Fornasari - produzione Teatro Filodrammatici - con il patrocinio Associazione Nazionale Magistrati, giunta sezionale di Milano
La mattina del suo trentesimo compleanno Josef K, dirigente di un’importante banca d’affari internazionale, viene dichiarato in arresto da due strani individui.
Immaginando uno scherzo di cattivo gusto, il top manager va in ufficio come sempre, ma quando scopre che anche il centro servizi del suo gestore telefonico è al corrente del processo in corso, cerca di scoprire che cosa stia davvero accadendo.
Da qui prende il via Il processo ambientato nella generazione dell’assistenza informatica e del customer care, dove il controllo dei dati e la percezione della realtà sono influenzati da entità invisibili che dettano le regole e fanno del singolo uomo un ostaggio numerico: non più persona ma utente, non più individuo ma procedura.
Truffato dal suo avvocato e costretto a chiedere aiuto ad un hacker appassionato di musica neomelodica, Josef K cercherà disperatamente di scardinare il misterioso sistema burocratico che lo vuole condannare.
Ma la macchina della giustizia, in un mondo in crisi, fatto di corruzione, body scanner pensanti e attese infinite al numero verde, sembra non lasciare scampo.
Il Processo di K è un’eccitante riscrittura contemporanea del profetico classico di Franz Kafka, lasciato incompiuto dall’autore nel 1917, che diventa, in questa versione di Bruno Fornasari, ritratto grottesco, ironico e dissacrante di una società cieca ai rapporti umani e in balia di protesi tecnologiche incapaci di soccorrerla.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
7 agosto - Solo Tre Donne Sole (prima nazionale)
di Dino Buzzati con Roberta Fornier, Luisella Tamietto, Cristiana Voglino - Regia di Lino Spadaro - collaborazione alla regia di Angelo Scarafiotti
Sotto il titolo di “ Tre donne sole”, sono raccolti tre monologhi di Dino Buzzati : “Sola in casa” e “L’Orologio”, scritte per l’attrice Paola Borboni e “Spogliarello”, scritto per l’attrice Laura Adani, monologhi composti tra la fine degli anni cinquanta e gli inizi degli anni sessanta.
Dino Buzzati , uno dei più grandi autori del novecento,non aveva mai abbandonato il suo lavoro di redattore e cronista di cronaca nera, al Corriere della Sera, lavoro svolto ininterrottamente dagli anni trenta al 1972, anno della sua morte. E’ difficile dire quanto Buzzati scrittore debba al Buzzati giornalista, quanto la cronaca giornalistica sia ispiratrice delle sue composizioni letterarie, quanta parte abbia la letteratura nella redazione dei suoi articoli. La cifra di Buzzati sta nell’intarsio tra il giornalista e lo scrittore, nell’oscillazione tra la cosa vista e il mondo di Buzzati narratore. Tra i fatti, i numeri, le testimonianze, e i toc toc notturni, i misteri, le paure, il buio, l’ignoto e quella che Emilio Cecchi ha definito l’ansia metafisica.
Appare indubbio che questi tre monologhi, racconto di tre omicidi, alla sola lettura sembrino ispirati a fatti di cronaca. Delitti compiuti in una Italia che si avvicinava a un boom economico, ma risentiva ancora di costrizioni e miserie del dopoguerra. Ritratti di donne appartenenti a classi sociali diverse, ma accomunate da una ricerca d’identità fortemente compressa tra mura domestiche e limitata da ottuse presenze maschili. Eppure non interessa a Buzzati indagare sulle ragioni degli omicidi, quanto rappresentare il mondo fantastico che si cela dietro ai personaggi, spiare il demone che governa le loro azioni, nella sostanza dunque, indagare le regole che governano l’esistenza per dipanare i fili che intrecciano la vita con la morte.
Potrà apparire singolare che in questo spettacolo, siano le donne a compiere l’assassinio, in questa nostra epoca in cui , purtroppo, quest’atto viene rovesciato quasi quotidianamente...
Alle spettatrici, agli spettatori, demandiamo la risposta, augurandoci che indossino i panni del cronista, un cronista “buzzatiano”, non pago, appunto della sola cronaca.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
8 agosto - Tavola Rotonda - Due altari: televisione e religione
incontro con Giampiero Bof e Philippe Daverio - modera Franco Gallea
Il prof. Giampiero Bof, docente di Teologia all'Istituto Superiore di Scienze Religiose di Urbino, e Philippe Daverio, scrittore, intellettuale e critico d’arte noto al pubblico per il programma Passepartout su Rai 3, dialogheranno sui due “altari” della nostra società. Un confronto insolito tra la religione e la televisione, diventata quest’ultima l’unica religione non religiosa della storia.
Modera Franco Gallea Sovrintendente culturale della Consulta Ligure, Presidente onorario dell’Associazione Amici di Peagna e critico letterario. ore 19,00 - Sotto le mura del Castello.
8 agosto - Balkan Burger
è la storia di Razna che visse più volte di Stefano Massini con Luisa Cattaneo musiche composte da Enrico Fink ed eseguite dal vivo da Gianni Micheli - Produzione Il Teatro delle Donne - Centro Nazionale di Drammaturgia
Una storia incredibile, quella di Razna. Nata in una delle tante comunità ebraiche rimaste illese dall’invasione turca, vedrà cambiare la sua vita con il ritmo di una ballata kletzmer. Perché le carte si ridanno di continuo, al tavolo da gioco dei balcani. Quindi Razna danza con Dio, comunque lo si chiami. Sullo sfondo di un’Hercegovna dove “se preghi Dio si girano in quattro”, cambierà quattro volte vita e religione. Con la leggerezza rassegnata della vittima sacrificale, Razna muore e rinasce di continuo, perché di continuo la storia cambia maschera e camuffa il viso.
Tutto scorre, tutto si trasforma al gran bazar delle religioni slave: Roze diventa Razna, impara preghiere cattoliche e litanie ortodosse, lei, figlia di rabbino, frequenterà preti, monache, un iman e un Pope. Un racconto tutto da ascoltare, una galleria implacabile di personaggi e di situazioni, intrecciate fra loro con il filo conduttore di una macelleria titanica dove fra uomini e bestie non c’è poi gran differenza.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
8 agosto - Fullin legge Fullin
Spettacolo leggermente autoreferenziale di e con Alessandro Fullin - Testi di Alessandro Fullin e Mario Angioni in collaborazione con Bananas e Musicità
Alessandro Fullin si racconta attraverso l’attività che più ama: lo scrivere. Dalla lista della spesa ai spensierati aforismi, dalle lettere d’amore alle mail mai inviate, il ritratto di un uomo che molti percepiscono come un comico non vedendolo per quello che realmente è: una missionaria. Gli anni passano e le carte aumentano: se ci fosse un ventilatore questo spettacolo sarebbe un’ opera di Boltanski. Anche per il tono, che ha momenti di assoluta comicità e di tristezza fulminante, un po’ come i Tweet che Fullin ogni giorno, alle 9.00 a.m., lancia ai suoi followers.
Solo sul palco, per 60 minuti, Fullin si legge per tentare di trovare un filo logico in una vita che ha fatto il possibile per essere un gomitolo che anche Arianna avrebbe difficoltà nel dipanare. Dice di sé:
Sono nato a Trieste nel 1964. Ho frequentato con profitto la Scuola Elementare “Aldo Padoa”, le Medie “Divisione Iulia” e le superiori all’Istituto d’Arte. Per irrobustire la mia formazione sono quindi partito per Bologna iscrivendomi alla più famosa fabbrica di disoccupati d’Italia: il Dams. Chiuso questo ciclo di studi in soli dodici anni mi sono trovato, per puro caso, a fare l’attore aiutato dalla constatazione che una voce e delle gambe così non si vedono facilmente in giro. Ho cominciato a esibirmi al Cassero, il mitico circolo gay di Bologna per approdare poi allo Zelig di Viale Monza a Milano. Finalmente arriva la TV e qualche banconota. Da Bologna trasloco i miei bauli a Torino dove ho comprato una reggia di 58 mq. dove tutt’ora vivo insieme al mio Ficus Lyrata.
ore 23,00 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
9 agosto - La vera storia di Traviata
di e con Corrado Augias e Giuseppe Fausto Modugno - Corrado Augias - voce narrante Giuseppe Fausto Modugno – pianoforte e voce - regia di Stefano Mazzonis di Pralafera produzione Promo Music – Opera Royal de Wallonie-Liegi
La Traviata è probabilmente il capolavoro di Giuseppe Verdi, comunque la sua opera più popolare. Le vicende di Violetta Valery sono arrivate al libretto di Francesco Maria Piave e alla musica del Maestro quasi direttamente dalla vita. Circostanza che contribuisce a dare alla storia l’accento d’una commovente verità.
All’origine di tutto c’è una ragazza nata nel 1824 in Normandia da una famiglia poverissima, si chiama Alphonsine Plessis . Suo padre la cede, a 14 anni, a una carovana di zingari. Alphonsine finisce a Parigi dove nel giro di pochi mesi cambia nome, si fa chiamare Marie Duplessis, e riesce a diventare una delle vedette della vita mondana nel solo modo in cui una ragazza povera ma ricca d’ingegno può farlo.
Tra i suoi amanti c’è Alexandre Dumas, figlio del celebre autore dei ‘Tre moschettieri’. Una relazione tempestosa e breve che finisce dopo nemmeno un anno. A 23 anni Marie muore di tisi. Alexandre, in parte commosso in parte intuendo il fascino della vicenda, la racconta nel romanzo ‘La dame aux camélias’ che ha subito enorme successo. Marie diventa in quelle pagine Marguerite Gautier. Nel 1852 Verdi, di passaggio a Parigi, vede a teatro la commedia ricavata dal romanzo. A sua volta intuisce che quella vicenda sembra scritta per lui. Appena un anno dopo, 1853, l’opera va in scena a Venezia. L’eroina cambia ancora una volta nome: Violetta Valéry.
Già da questo schema si può capire il fascino di una storia ispirata dalla vita ma poi filtrata per due volte da una doppia trasposizione artistica. Sullo sfondo della vicenda c’è il bel mondo parigino, la volgarità degli arrivisti non meno cinici allora di oggi, il mondo delle cocotte di lusso, il costume sessuale che rendeva quasi obbligatorio per un borghese mantenere una donna per i suoi capricci, l’attività dei pittori che hanno ritratto quei salotti, quelle sembianze, quelle carezzevoli nudità.
Ma soprattutto c’è la musica di Verdi che lo spettacolo racconta, smonta, analizza, lascia infine all’ascolto consapevole degli spettatori.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
10 agosto - Viva la Vida
scritto da Pino Cacucci - interpretato da Annapaola Bardeloni - con la partecipazione straordinaria di Luisella Tamietto - regia di Giovanni Boni e Renzo Sicco - montaggio video di Marco Pejrolo - produzione Assemblea Teatro - Teatro Stabile di Innovazione
Viva la vida è la straordinaria vita di una donna che per l’intero continente latinoamericano rappresenta un’icona, un esempio di libertà, tenacia, coraggio.
È stata anticonformista, femminista anticipando il tempo, amante appassionata. È stata musa e artista, pronta a spezzare le regole, a triturarle, purchè il suo essere potesse esprimere quel caleidoscopio di sentimenti che in lei si susseguivano.
Soprattutto è stata una donna che, in nome della vita, ha affrontato ogni battaglia, ogni sofferenza.
Questa Frida Kahlo, messicana, pittrice e molto altro, e a lei benissimo si addice quel “Viva la vida!” scelto da Pino Cacucci per il monologo (edito da Feltrinelli), in cui lascia a Frida il racconto di se stessa e della sua storia.Un monologo scritto per il teatro e portato in scena da Annapaola Bardeloni, attrice italo-uruguaiana che ha mosso i suoi primi passi a Genova, alla scuola di recitazione dello Stabile, per poi spostarsi a lavorare in America Latina, Asia ed Europa. Da sei anni collabora con Assemblea Teatro, con un focus specifico sul mondo teatrale ibero-americano.
A lei il compito difficile di trasformarsi in Frida, di immergersi nella sua vita, almeno in alcuni sprazzi, quelli scelti da Pino Cacucci che in Messico si è fermato a lungo e si è appassionato al mito di Frida e Diego Rivera, il suo amore per sempre. Diego è l’altra faccia di Frida. Da lui, si reca per fargli vedere i suoi primi lavori creati a letto dove l’ha costretta un tremendo incidente.
Salva per miracolo viene letteralmente trafitta da un tubo di ferro che le rompe costole e vertebre. Costretta distesa per anni, incomincia a dipingere, a usare quei colori forti e nitidi, che segnano i suoi lavori. Poi va dal grande “Diego”, attivista comunista e pittore di fama certa. Sarà un si entusiasta e tra i due è subito feeling e passione anche politica. Si sposano, lui la tradisce, lei prima sopporta, poi decide di rispondere allo stesso modo, donne o uomini che siano. Si lasciano, si risposano, vanno a vivere in due case comunicanti, uniti eppure divisi.
Frida sfida la sua salute fragilissima, cagionevole. Continua a dipingere, a far politica. Non si arrenderà mai. In nome della vita, l’amore più grande.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
11 agosto - A qualcuno piace carta
uno spettacolo di Ennio Marchetto e Sosthen Hennekam - con Ennio Marchetto
produzione ITC2000 srl
Ennio Marchetto è un artista unico. In quasi 20 anni di carriera è stato alla ribalta dei palcoscenici più prestigiosi del mondo (Edimburgo, Londra, Parigi, Berlino, New York, Los Angeles solo per citarne alcuni). Il suo spettacolo non ha confini, piace ovunque e ad un pubblico assolutamente eterogeneo dai 7 ai 70 anni. Non è facile spiegare cosa esattamente succede durante un suo spettacolo.
Ci sono dei costumi di carta che raffigurano grandi cantanti e grandi personaggi italiani e stranieri; dietro c’è lui, straordinario performer, a dar vita a questi costumi ripetendo movenze e tic di questi personaggi, rendendo tutto esilarante.
Ma non è solo questo. Come per i più grandi trasformisti, la forza dello spettacolo sta nella straordinaria velocità con cui ENNIO MARCHETTO muove i costumi, li apre, aggiunge particolari disegnati e parrucche di carta: TINA TURNER, MINA, LIZA MINELLI, MARYLIN MONROE, VASCO ROSSI, MADONNA, PAVAROTTI ...e fra i nuovi personaggi LADY GAGA, GIUSY FERRERI, ORNELLA VANONI, CELENTANO E CLAUDIA MORI, ARISA, JUSTIN BIEBER, EINSTEIN, MORTICIA ADDAMS, MARIA CALLAS… sono solo alcuni dei numerosi costumi a cui da vita Marchetto, in uno spettacolo che è una vera Babilonia di musica, teatro e creatività.
ore 21,15 - Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
tutti i giorni - Il teatro dei ragazzi
laboratorio teatrale per i ragazzi diretto da Roberto Petruzzelli
Le giornate del Festival saranno arricchite di eventi pomeridiani dedicate ai giovani. Roberto Petruzzelli, proporrà il laboratorio teatrale ANCHE I BURATTINI PARLANO E SI EMOZIONANO un workshop dedicato ai più giovani che prevede la costruzione di burattini di cartapesta (i burattini saranno costruiti con materiale riciclato giornali, bottoni, lana).
Ogni bambino costruirà il suo burattino che diventerà il prolungamento della sua mano, gli darà un nome, una voce, un carattere e insieme daranno vita ad uno spettacolo interamente creato da loro.
spettacolo finale
domenica 11 agosto, ore 16,00 Auditorium delle Antiche Scuderie dei Marchesi del Carretto
“Anche i burattini hanno un’anima”
The Midnight Show - Il cinema sotto le stelle a Stars a Balestrino
sotto le mura del Castello
In collaborazione con il Club Amici del Cinema di Genova
A Stars a Balestrino, tutte le sere dal 6 all’11 agosto a mezzanotte, ci sarà THE MIDNIGHT SHOW - il cinema sotto le stelle.
Un’occasione per rivedere film importanti che sono rimasti nella nostra memoria di appassionati cinefili.
Da LA ROSA PURPUREA DEL CAIRO di Woody Allen, con il suo humour finissimo intriso di sottile malinconia, a PER FAVORE NON MORDERMI SUL COLLO di Roman Polanski, un’immersione del grande regista nel mondo di Dracula tra horror e commedia, L'ULTIMA FOLLIA di Mel Brooks, raffica di gag mute e doppi sensi, l’avvincente DUEL di Steven Spielberg e TRAIN DE VIE di Radu Mihaileanu, una storia a metà strada tra la tragedia e la fiaba buffa.
E’ previsto anche un omaggio a Don Andrea Gallo con la proiezione del film documentario ambientato tra i vicoli e il porto di Genova, UNA CANZONE PER IL PARADISO di Nicola di Francescantonio, con Gino Paoli e Don Andrea Gallo.