FABIO CAFFARENA
LA GRANDE GUERRA AEREA
Uomini e macchine volanti tra modernità e mito
Palazzo Peloso Cepolla
piazza San Michele - Albenga sabato 21 febbraio 2015, ore 21,00
Sabato 21, alle ore 16,30, a palazzo Peloso Cepolla (Museo Navale Romano) Campo Aviazionecontinua il ciclo di conferenze organizzato dalla sezione ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, dedicato quest’anno al primo Novecento ed alla Grande Guerra.
Tema dell’incontro di sabato pomeriggio sarà la nascita dell’aeronautica in Italia e l’eccezionale incremento che essa conobbe nel corso del primo conflitto mondiale, come dimostrato dal fatto che l’Italia, entrata in guerra con poche decine di aeroplani e di piloti, in pochi anni fu in grado di procedere alla costruzione di circa 12.000 velivoli ed all’addestramento di oltre 7.000 aviatori.
Di questo “decollo” fu protagonista anche la Liguria. Molti soldati semplici, per sfuggire dagli orrori delle trincee, fecero domanda in aviazione, diventando in alcuni casi protagonisti di un nuovo mito alato, efficacemente utilizzato dalla propaganda: un mito, incarnato dalla figura di Francesco Baracca, destinato a lasciare un segno indelebile e a diventare elemento cardine dell’universo simbolico fascista.
La conferenza, dal titolo “La grande guerra aerea: uomini e macchine volanti tra modernità e mito”, sarà tenuta dal prof. Fabio Caffarena, finalese, docente di Storia contemporanea all’Università di Genova che su questi temi ha pubblicato recentemente, presso l’editore Einaudi, il libro Dal fango al vento. Gli aviatori italiani dalle origini alla Grande Guerra.
LA GRANDE GUERRA AEREA
Uomini e macchine volanti tra modernità e mito
Palazzo Peloso Cepolla
piazza San Michele - Albenga sabato 21 febbraio 2015, ore 21,00
Sabato 21, alle ore 16,30, a palazzo Peloso Cepolla (Museo Navale Romano) Campo Aviazionecontinua il ciclo di conferenze organizzato dalla sezione ingauna dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri, dedicato quest’anno al primo Novecento ed alla Grande Guerra.
Tema dell’incontro di sabato pomeriggio sarà la nascita dell’aeronautica in Italia e l’eccezionale incremento che essa conobbe nel corso del primo conflitto mondiale, come dimostrato dal fatto che l’Italia, entrata in guerra con poche decine di aeroplani e di piloti, in pochi anni fu in grado di procedere alla costruzione di circa 12.000 velivoli ed all’addestramento di oltre 7.000 aviatori.
Di questo “decollo” fu protagonista anche la Liguria. Molti soldati semplici, per sfuggire dagli orrori delle trincee, fecero domanda in aviazione, diventando in alcuni casi protagonisti di un nuovo mito alato, efficacemente utilizzato dalla propaganda: un mito, incarnato dalla figura di Francesco Baracca, destinato a lasciare un segno indelebile e a diventare elemento cardine dell’universo simbolico fascista.
La conferenza, dal titolo “La grande guerra aerea: uomini e macchine volanti tra modernità e mito”, sarà tenuta dal prof. Fabio Caffarena, finalese, docente di Storia contemporanea all’Università di Genova che su questi temi ha pubblicato recentemente, presso l’editore Einaudi, il libro Dal fango al vento. Gli aviatori italiani dalle origini alla Grande Guerra.