venerdì 13 settembre 2013

SERGIO SARRI - BALESTRINI ARTE CONTEMPORANEA, ALBISSOLA MARINA


SERGIO SARRI
a cura di Armando D'Amaro
Balestrini Centro Arte Contemporanea
via Isola 40 - Albissola Marina
dal 14/9/2013 al 12/10/2013

Riviera ligure, anni 60': l'incontrastato 'dominio' di Albissola, già definita "Libera Repubblica delle Arti" da Marinetti – sbarcatovi con i futuristi negli anni trenta - viene minato dalla colonia 'calicese', che va espandendosi intorno ad Emilio Scanavino.
A distanza di pochi chilometri -l'uno sul mare, l'altro tra il verdeggiante entroterra- nei due borghi è un pullulare di pittori e ceramisti, che lavorano confrontandosi anche con critici e letterati...eventi, incontri nelle gallerie o nelle case-studio, occasioni per scambi di idee o litigi a suffragare grandi amicizie e tanta convivialità: partite a bocce ed a biliardo, bagni (rispettivamente in mare o nel Pora), scherzi, colazioni al 'Testa' o mangiate da 'Viola'...Un periodo unico: nel parlare con chi "c'era" si viene travolti da un'onda di aneddoti!
Esisteva una rivalità tra i due 'luoghi artistici'? Probabilmente no, ma per dare soddisfazione a chi ne era sostenitore, nei primi anni 70' si organizzò una sfida -appunto non culturale ma calcistica- tra gli artisti delle due realtà, con 'andata' a Calice e 'ritorno' ad Albissola. Chi vinse? Non importa, nelle fotografie dell'epoca Lam e Mondino, Fabbri e Sarri, Bocca e Arroyo, Rossello e Stefanoni -solo per citarne alcuni- sorrid ono tutti, ed a ragione: giovani e meno giovani hanno contributo a costruire un muro maestro della storia dell'arte, arte che influenzano ancora oggi.
A distanza di quarant'anni Sergio Sarri – che sostiene “allora anche a Calice c'era il mare”- 'ritorna', carico di un curriculum eccezionale, ad Albissola Marina con una antologica al Centro Culturale d'Arte Contemporanea -curato da Riccardo Zelatore- di Franco Balestrini, appassionatamente attivo nel settore da decenni (supportò anche, durante le sfide calcistiche, lo speaker 'ufficiale' Milena Milani).
Le opere in mostra testimoniano l'invidiabile congruenza dell'artista torinese: i suoi 'cicli', colti e raffinati nell'esecuzione, si sono succeduti seguendo un progetto critico comunque fedele alla rappresentazione di 'non luoghi' retti dalle incoerenze sociali. Infatti Sergio, con mano assolutamente personale, pur rinnovandosi, da sempre ci illustra una realtà straordinaria, parallela ma referente all'effettiva, che ora confonde ora conferma le nostre certezze e le nostre inquietudini.
Superando indenne l'onda -che tutto avrebbe voluto immergere- del Concettuale, Sarri è riuscito e riesce -caparbio e fedele al suo modus operandi- nel compito di 'costruire' i suoi dipinti sintetizzando e sposando armonicamente una moltitudine di frammenti citanti il cinema, il fumetto, i media...aspetti centrali nei suoi lavori, assolutamente non prescindibili in un dibattito artistico sulla post modernità.
- Riccardo Zelatore