ANDREA GUASTAVINO - ORIELLA
MONTIN
URAGANO
a cura di Nicola Angerame
Whitelabs
Palazzo Tagliaferro
Largo Milano - Andora
dal 14/9/2013 al 20/10/2013
Sabato 14 settembre White Labs ed il Comune di Andora, inaugurano “Uragano”, la nuova mostra curata da Nicola Davide Angerame, che, nelle sale del piano nobile dell’ottocentesco Palazzo Tagliaferro di Andora, propone la triplice mostra personale di tre artisti, due italiani e un inglese, che lavorano con la fotografia, l’installazione e il ricamo.
La mostra propone le opere site specific dell’artista romagnolo Andrea Guastavino, le fotografie ricamate e le installazioni dell’artista lombarda Oriella Montin e le fotografie dedicate agli storici moli inglesi del londinese Simon Roberts.
Trenta opere, con tre grandi installazioni site specific create appositamente per le sale interamente affrescate della galleria.
I visitatori potranno così ammirare i famosi pontili ritratti da Simon Roberts, che, raffigurando la calma olimpica di paesaggi marini, rappresentano un mondo in felice equilibrio, una visione possibile di quello che potrebbe essere individuato come: la quiete prima della tempesta. Divenuti monumenti nazionali, protetti dalle Belle Arti britanniche, questi giganti sul mare testimoniano un rapporto tra l’uomo e l’oceano che risente della cultura durante il periodo vittoriano. Nel loro periodo di massimo splendore, i Pierdom includevano cafè, casinò, teatri e persino tram. A cavallo del secolo scorso, esistevano quasi un centinaio di moli: oggi ne rimangono solo la metà. Durante la seconda guerra mondiale, molti pontili delle coste est e sud furono smantellati per evitare che venissero utilizzati come attracco dai tedeschi.
Le fotografie di antichi album di famiglia destinati all’oblio sono invece recuperate da Oriella Montin attraverso un processo di ricamo che indica un tentativo di salvare dalla pacata furia annientatrice del tempo stralci di vite private, dentro le quali si riflette un intero mondo passato. Una sua installazione site specific racconta il rapporto tra la temporalità e la costellazione familiare, che rappresenta una delle tematiche portanti del lavoro di questa artista.
Andrea Guastavino, si concentra invece sull’accumulo e sulla disposizione di reperti che riguardano una ricerca portata avanti in due decenni di lavoro. Riguarda i rapporti alchemici tra l’arte, la fotografia, la vita, la storia dell’arte e delle città d’arte. Facendo uso di oggetti trovati, spesso “scolpiti” dal tempo che passa e dalla vita stessa degli oggetti, Guastavino crea scenografie galleggianti, installazioni naufraghe che attraverso la sua fotografia sperimentale esprimono il senso di una ricerca interiore vista sempre come un processo di deriva interminabile all’interno di sé.
URAGANO
a cura di Nicola Angerame
Whitelabs
Palazzo Tagliaferro
Largo Milano - Andora
dal 14/9/2013 al 20/10/2013
Sabato 14 settembre White Labs ed il Comune di Andora, inaugurano “Uragano”, la nuova mostra curata da Nicola Davide Angerame, che, nelle sale del piano nobile dell’ottocentesco Palazzo Tagliaferro di Andora, propone la triplice mostra personale di tre artisti, due italiani e un inglese, che lavorano con la fotografia, l’installazione e il ricamo.
La mostra propone le opere site specific dell’artista romagnolo Andrea Guastavino, le fotografie ricamate e le installazioni dell’artista lombarda Oriella Montin e le fotografie dedicate agli storici moli inglesi del londinese Simon Roberts.
Trenta opere, con tre grandi installazioni site specific create appositamente per le sale interamente affrescate della galleria.
I visitatori potranno così ammirare i famosi pontili ritratti da Simon Roberts, che, raffigurando la calma olimpica di paesaggi marini, rappresentano un mondo in felice equilibrio, una visione possibile di quello che potrebbe essere individuato come: la quiete prima della tempesta. Divenuti monumenti nazionali, protetti dalle Belle Arti britanniche, questi giganti sul mare testimoniano un rapporto tra l’uomo e l’oceano che risente della cultura durante il periodo vittoriano. Nel loro periodo di massimo splendore, i Pierdom includevano cafè, casinò, teatri e persino tram. A cavallo del secolo scorso, esistevano quasi un centinaio di moli: oggi ne rimangono solo la metà. Durante la seconda guerra mondiale, molti pontili delle coste est e sud furono smantellati per evitare che venissero utilizzati come attracco dai tedeschi.
Le fotografie di antichi album di famiglia destinati all’oblio sono invece recuperate da Oriella Montin attraverso un processo di ricamo che indica un tentativo di salvare dalla pacata furia annientatrice del tempo stralci di vite private, dentro le quali si riflette un intero mondo passato. Una sua installazione site specific racconta il rapporto tra la temporalità e la costellazione familiare, che rappresenta una delle tematiche portanti del lavoro di questa artista.
Andrea Guastavino, si concentra invece sull’accumulo e sulla disposizione di reperti che riguardano una ricerca portata avanti in due decenni di lavoro. Riguarda i rapporti alchemici tra l’arte, la fotografia, la vita, la storia dell’arte e delle città d’arte. Facendo uso di oggetti trovati, spesso “scolpiti” dal tempo che passa e dalla vita stessa degli oggetti, Guastavino crea scenografie galleggianti, installazioni naufraghe che attraverso la sua fotografia sperimentale esprimono il senso di una ricerca interiore vista sempre come un processo di deriva interminabile all’interno di sé.