GIUSEPPE SCARAFFIA
IL ROMANZO DELLA COSTA AZZURRA
Bompiani, 20/11/2013
collana "Narratori italiani"
Fu nel 1760 che Casanova, prima di quel corteggiamento che portò all'"amour fou" degli intellettuali per la Costa Azzurra, sbarcò per caso a Mentone. Ma ci vollero molti anni prima che la Costa diventasse il punto d'incontro di tutta la vita culturale, artistica e mondana d'Europa. Per gli scrittori sarebbe stata un luogo di creazione e meditazione, dove riposarsi dalla convulsa socialità delle grandi capitali. "La Costa", spiegava Cocteau, "è la serra in cui spuntano le radici. Parigi è il negozio in cui si vendono i fiori". Sciolte dalla forza del calore e dall'esuberanza della terra, le passioni fiorivano rasentando lo scandalo. Il corpo, brunito dal sole o insidiato dalle zanzare, diventava una terra di nessuno attraverso cui la mente comunicava con la natura. In quella luce gli amori, i tradimenti, le avventure avevano un'intensità pari alla loro brevità. Dalla prima passione di Flaubert ai triangoli di Simone de Beauvoir, dalle baruffe dei Fitzgerald ai libertinaggi di Simenon, dai colpi di cenere di Hemingway agli ultimi fuochi di Wilde, Scaraffia è riuscito ricostruire in modo dinamico e insieme nostalgico un'epoca, un'atmosfera, uno stile di vita e un intero mondo intellettuale.
Giuseppe Scaraffia, nato a Torino, vive a Roma, dove insegna Letteratura francese alla Sapienza. Collabora con “il Sole 24Ore” e con “Sette”. Tra i suoi libri più recenti, Cortigiane (2008), Femme fatale (2009), Le signore della notte (2011), I piaceri dei grandi (2012).
IL ROMANZO DELLA COSTA AZZURRA
Bompiani, 20/11/2013
collana "Narratori italiani"
Fu nel 1760 che Casanova, prima di quel corteggiamento che portò all'"amour fou" degli intellettuali per la Costa Azzurra, sbarcò per caso a Mentone. Ma ci vollero molti anni prima che la Costa diventasse il punto d'incontro di tutta la vita culturale, artistica e mondana d'Europa. Per gli scrittori sarebbe stata un luogo di creazione e meditazione, dove riposarsi dalla convulsa socialità delle grandi capitali. "La Costa", spiegava Cocteau, "è la serra in cui spuntano le radici. Parigi è il negozio in cui si vendono i fiori". Sciolte dalla forza del calore e dall'esuberanza della terra, le passioni fiorivano rasentando lo scandalo. Il corpo, brunito dal sole o insidiato dalle zanzare, diventava una terra di nessuno attraverso cui la mente comunicava con la natura. In quella luce gli amori, i tradimenti, le avventure avevano un'intensità pari alla loro brevità. Dalla prima passione di Flaubert ai triangoli di Simone de Beauvoir, dalle baruffe dei Fitzgerald ai libertinaggi di Simenon, dai colpi di cenere di Hemingway agli ultimi fuochi di Wilde, Scaraffia è riuscito ricostruire in modo dinamico e insieme nostalgico un'epoca, un'atmosfera, uno stile di vita e un intero mondo intellettuale.
Giuseppe Scaraffia, nato a Torino, vive a Roma, dove insegna Letteratura francese alla Sapienza. Collabora con “il Sole 24Ore” e con “Sette”. Tra i suoi libri più recenti, Cortigiane (2008), Femme fatale (2009), Le signore della notte (2011), I piaceri dei grandi (2012).