Teatro dell'Opera Giocosa
COSÌ FAN TUTTE
dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart
su libretto di Lorenzo Da Ponte
Regia di Elisabetta Courir
con l'Orchestra sinfonica di Sanremo
e il Coro P. Mascagni di Savona
Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
venerdi 9 ottobre 2015, ore 20,30
domenica 11 ottobre 2015, ore 15,30
Nel cast Anna Kraynikova nel ruolo di Fiordiligi, Marina De Liso è Dorabella, mentre Guglielmo è interpretato da Giulio Mastrototaro.
Francesco Marsiglia veste i panni di Ferrando, Linda Campanella è Despina e Domenico Colaianni interpreta Don Alfonso.
Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K 588) è un'opera lirica in 2 atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È la terza ed ultima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte. I versi di Don Alfonso: « E' la fede delle femmine come l'Araba fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sà!» (ricalcati peraltro su Metastasio) sono divenuti proverbiali.
In una bottega di caffè a Napoli, assieme a Don Alfonso siedono i due ufficiali Ferrando e Guglielmo che vantano la fedeltà delle loro fidanzate, Dorabella e Fiordiligi (casualmente definite “ferraresi”).
Don Alfonso li contraddice affermando che la fedeltà femminile non esiste e che, se si presentasse l'occasione, le due innamorate dimenticherebbero i loro fidanzati e passerebbero a nuovi amori. I due intendono sfidarlo a duello per difendere l’onore delle future spose. Viene organizzata una scommessa: Ferrando e Guglielmo e fingono di partire e ritornano travestiti da ufficiali albanesi, Don Alfonso presenta gli ufficiali come suoi cari amici. Alle loro rinnovate e caricaturali offerte d’amore, Fiordiligi risponde che serberanno fedeltà agli amanti fino alla morte. Fiordiligi e Dorabella si ritirano. Don Alfonso si allontana con gli albanesi, che poco lontano fingono di bere un veleno. Don Alfonso finge di andare in cerca di un medico e lascia i due agonizzanti davanti alle esterrefatte sorelle, che iniziano a provare compassione. Arriva Despina travestita da medico, declamando frasi in un latino maccheronico e fa rinvenire gli albanesi toccandoli con una calamita. I finti albanesi rinnovano le dichiarazioni di amore e abbracciano le donne. Despina e Don Alfonso guidano il gioco esortando le donne ad assecondare le richieste dei nuovi spasimanti resuscitati, i quali si comportano in modo molto passionale.
Quando i due pretendono un bacio, Fiordiligi e Dorabella si infiammano indignate e rifiutano.
Ma Fiordiligi e Dorabella vengono convinte da Despina a "divertirsi un poco, e non morire dalla malinconia", senza mancare di fede agli amanti, s’intende. Giocheranno, nessuno saprà niente, la gente penserà che gli albanesi che girano per casa siano spasimanti della cameriera. Resta solo da scegliere: Dorabella, che decide per prima, vuole Guglielmo, e Fiordiligi apprezza il fatto che le spetti il biondo Ferrando. Il gioco continua e gli uomini sono u po' scocciati. Alla fine nella sala illuminata, con la tavola imbandita per gli sposi, Despina organizza i preparativi e il coro di servi e suonatori inneggia alle nuove coppie. Al momento del brindisi Fiordiligi, Dorabella e Ferrando cantano un canone, su un tema affettuoso, da musica da camera, mentre Guglielmo si mostra incapace di unirsi a loro e commenta: "Ah, bevessero del tossico / queste volpi senza onor!". Don Alfonso si giustifica: ha agito a fin di bene, per rendere più saggi gli sposi. Le coppie si ricompongono e tutti cantano la morale: "Fortunato l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso, / e tra i casi e le vicende / da ragion guidar si fa".
COSÌ FAN TUTTE
dramma giocoso in due atti di Wolfgang Amadeus Mozart
su libretto di Lorenzo Da Ponte
Regia di Elisabetta Courir
con l'Orchestra sinfonica di Sanremo
e il Coro P. Mascagni di Savona
Teatro Chiabrera
piazza Diaz 2 - Savona
venerdi 9 ottobre 2015, ore 20,30
domenica 11 ottobre 2015, ore 15,30
Nel cast Anna Kraynikova nel ruolo di Fiordiligi, Marina De Liso è Dorabella, mentre Guglielmo è interpretato da Giulio Mastrototaro.
Francesco Marsiglia veste i panni di Ferrando, Linda Campanella è Despina e Domenico Colaianni interpreta Don Alfonso.
Così fan tutte, ossia La scuola degli amanti (K 588) è un'opera lirica in 2 atti di Wolfgang Amadeus Mozart. È la terza ed ultima delle tre opere italiane scritte dal compositore salisburghese su libretto di Lorenzo da Ponte. I versi di Don Alfonso: « E' la fede delle femmine come l'Araba fenice: che vi sia ciascun lo dice, dove sia nessun lo sà!» (ricalcati peraltro su Metastasio) sono divenuti proverbiali.
In una bottega di caffè a Napoli, assieme a Don Alfonso siedono i due ufficiali Ferrando e Guglielmo che vantano la fedeltà delle loro fidanzate, Dorabella e Fiordiligi (casualmente definite “ferraresi”).
Don Alfonso li contraddice affermando che la fedeltà femminile non esiste e che, se si presentasse l'occasione, le due innamorate dimenticherebbero i loro fidanzati e passerebbero a nuovi amori. I due intendono sfidarlo a duello per difendere l’onore delle future spose. Viene organizzata una scommessa: Ferrando e Guglielmo e fingono di partire e ritornano travestiti da ufficiali albanesi, Don Alfonso presenta gli ufficiali come suoi cari amici. Alle loro rinnovate e caricaturali offerte d’amore, Fiordiligi risponde che serberanno fedeltà agli amanti fino alla morte. Fiordiligi e Dorabella si ritirano. Don Alfonso si allontana con gli albanesi, che poco lontano fingono di bere un veleno. Don Alfonso finge di andare in cerca di un medico e lascia i due agonizzanti davanti alle esterrefatte sorelle, che iniziano a provare compassione. Arriva Despina travestita da medico, declamando frasi in un latino maccheronico e fa rinvenire gli albanesi toccandoli con una calamita. I finti albanesi rinnovano le dichiarazioni di amore e abbracciano le donne. Despina e Don Alfonso guidano il gioco esortando le donne ad assecondare le richieste dei nuovi spasimanti resuscitati, i quali si comportano in modo molto passionale.
Quando i due pretendono un bacio, Fiordiligi e Dorabella si infiammano indignate e rifiutano.
Ma Fiordiligi e Dorabella vengono convinte da Despina a "divertirsi un poco, e non morire dalla malinconia", senza mancare di fede agli amanti, s’intende. Giocheranno, nessuno saprà niente, la gente penserà che gli albanesi che girano per casa siano spasimanti della cameriera. Resta solo da scegliere: Dorabella, che decide per prima, vuole Guglielmo, e Fiordiligi apprezza il fatto che le spetti il biondo Ferrando. Il gioco continua e gli uomini sono u po' scocciati. Alla fine nella sala illuminata, con la tavola imbandita per gli sposi, Despina organizza i preparativi e il coro di servi e suonatori inneggia alle nuove coppie. Al momento del brindisi Fiordiligi, Dorabella e Ferrando cantano un canone, su un tema affettuoso, da musica da camera, mentre Guglielmo si mostra incapace di unirsi a loro e commenta: "Ah, bevessero del tossico / queste volpi senza onor!". Don Alfonso si giustifica: ha agito a fin di bene, per rendere più saggi gli sposi. Le coppie si ricompongono e tutti cantano la morale: "Fortunato l’uom che prende / ogni cosa pel buon verso, / e tra i casi e le vicende / da ragion guidar si fa".