RITA SPIRITO
ANTOLOGICA
Atelier Gulli
corso Italia 201R - Savona
10/5/2015 - 7/6/2015
In questa antologica di grande raggio (dal 1951 ad oggi) Antonella Gulli ha voluto presentare l'opera di Rita Spirito, a cui è legata da decenni di stima e di amicizia. Antonella è certa che gli oltre sessant'anni di lavoro costante e ispirato, qui rappresentati, sapranno interessare ed emozionare - come è sempre successo ad ogni mostra dell'artista - a documentazione di un impegno che non ha mai visto abbandoni.
Il percorso d'arte di Rita Spirito inizia nella Vado del dopoguerra, dove il paesaggio, forzato nelle linee severe delle scelte industriali, diventa per lei elemento ispiratore costante: fabbriche, ciminiere, binari e gru sono gli elementi che, più di altri soggetti tradizionali, popolano le sue tele. E' significativo che la madre, negli anni '20 del '900, già frequentasse l'Accademia Ligustica di Genova, cosa alquanto inusuale in un piccolo centro in cui anche la scuola elementare era allora una faticosa conquista.
Con un simile DNA non poteva che manifestarsi precocemente questa "chiamata" all'arte, tanto da rendere tediosi gli studi umanistici a cui l'artista era stata avviata. Sotto la guida prima di Renzo Bonfiglio, che dall'allieva pretende la profonda conoscenza del disegno accademico, poi di Achille Cabiati che l'avvia al piacere del lavoro en plein air, Rita Spirito rafforza il suo talento e approfondisce le sue esperienze. La partecipazione alle quattro edizioni del Premio Vado, allora uno degli appuntamenti d'arte più sentiti e selettivi, è la dimostrazione della sicurezza acquisita.
Nei primi anni '70 inizia il periodo veneziano, in cui l'artista aggiunge ulteriore luce e colore alla sua tavolozza, attirata dalla luminosità e dal vivace giustapporsi dei panorami lagunari, dopo essersi lasciata temporaneamente attirare dagli esperimenti informali del momento.
Al ritorno definitivo in Liguria è l'osservazione di stampo ecologico a prevalere, e quindi ecco la rappresentazione attenta e contemporaneamente lieve e festosa dei luoghi così ben conosciuti: le marine e i borghi litoranei, la campagna dell'entroterra ritmata dalle geometrie dei muri a secco e dei filari, le effimere fioriture primaverili.
Con queste successioni temporali ben espresse, la ricca antologica riesce a rappresentare in un percorso cronologicamente attento una evoluzione artistica nitida e coerente, a dimostrazione di una necessità espressiva sempre accesa e vitale.
ANTOLOGICA
Atelier Gulli
corso Italia 201R - Savona
10/5/2015 - 7/6/2015
In questa antologica di grande raggio (dal 1951 ad oggi) Antonella Gulli ha voluto presentare l'opera di Rita Spirito, a cui è legata da decenni di stima e di amicizia. Antonella è certa che gli oltre sessant'anni di lavoro costante e ispirato, qui rappresentati, sapranno interessare ed emozionare - come è sempre successo ad ogni mostra dell'artista - a documentazione di un impegno che non ha mai visto abbandoni.
Il percorso d'arte di Rita Spirito inizia nella Vado del dopoguerra, dove il paesaggio, forzato nelle linee severe delle scelte industriali, diventa per lei elemento ispiratore costante: fabbriche, ciminiere, binari e gru sono gli elementi che, più di altri soggetti tradizionali, popolano le sue tele. E' significativo che la madre, negli anni '20 del '900, già frequentasse l'Accademia Ligustica di Genova, cosa alquanto inusuale in un piccolo centro in cui anche la scuola elementare era allora una faticosa conquista.
Con un simile DNA non poteva che manifestarsi precocemente questa "chiamata" all'arte, tanto da rendere tediosi gli studi umanistici a cui l'artista era stata avviata. Sotto la guida prima di Renzo Bonfiglio, che dall'allieva pretende la profonda conoscenza del disegno accademico, poi di Achille Cabiati che l'avvia al piacere del lavoro en plein air, Rita Spirito rafforza il suo talento e approfondisce le sue esperienze. La partecipazione alle quattro edizioni del Premio Vado, allora uno degli appuntamenti d'arte più sentiti e selettivi, è la dimostrazione della sicurezza acquisita.
Nei primi anni '70 inizia il periodo veneziano, in cui l'artista aggiunge ulteriore luce e colore alla sua tavolozza, attirata dalla luminosità e dal vivace giustapporsi dei panorami lagunari, dopo essersi lasciata temporaneamente attirare dagli esperimenti informali del momento.
Al ritorno definitivo in Liguria è l'osservazione di stampo ecologico a prevalere, e quindi ecco la rappresentazione attenta e contemporaneamente lieve e festosa dei luoghi così ben conosciuti: le marine e i borghi litoranei, la campagna dell'entroterra ritmata dalle geometrie dei muri a secco e dei filari, le effimere fioriture primaverili.
Con queste successioni temporali ben espresse, la ricca antologica riesce a rappresentare in un percorso cronologicamente attento una evoluzione artistica nitida e coerente, a dimostrazione di una necessità espressiva sempre accesa e vitale.