FRANCA ACQUARONE
UBAGO
Là dove l'anno è suddiviso in due stagioni: l'inverno e l'inferno
presentazione del volume edito da Alzani
Sala Consiliare del Comune
Palazzo Agnesi - Pontedassio
sabato 16 maggio 2015, ore 19,00
L’assassinio di Luigi sconvolge l’esistenza di una piccola comunità di uomini e donne che immersi nell’ubago della loro terra e del loro cuore, sognano di superare i vapori e le nebbie della malinconia e della fatica in cerca di una luce e di una speranza nuova.
Franca Acquarone, nata a Ormea, conserva un profondo legame con la sua terra da cui non si è mai staccata.
Dopo più di quarant’anni di lavoro come psicologa e psicoterapeuta, sogna di passare più tempo tra i castagni di Ormea e gli ulivi della Valle Impero, perpetuando la narrazione e la conservazione di quegli elementi della storia collettiva che rischiano di andare per sempre perduti. Già con Patate, latte e castagne, scritto in collaborazione con Sebastiano Castellano, e con Martino va soldato entrambi pubblicati da Araba Fenice aveva raccolto, dagli anziani del posto, testimonianze e intrecciato racconti.
Attenta osservatrice fin nelle pieghe più profonde dell’animo umano, crede nella possibilità che ciascuno ha di volare al di là del dolore, intrecciando legami oltre ogni confine.
UBAGO
Là dove l'anno è suddiviso in due stagioni: l'inverno e l'inferno
presentazione del volume edito da Alzani
Sala Consiliare del Comune
Palazzo Agnesi - Pontedassio
sabato 16 maggio 2015, ore 19,00
L’assassinio di Luigi sconvolge l’esistenza di una piccola comunità di uomini e donne che immersi nell’ubago della loro terra e del loro cuore, sognano di superare i vapori e le nebbie della malinconia e della fatica in cerca di una luce e di una speranza nuova.
Franca Acquarone, nata a Ormea, conserva un profondo legame con la sua terra da cui non si è mai staccata.
Dopo più di quarant’anni di lavoro come psicologa e psicoterapeuta, sogna di passare più tempo tra i castagni di Ormea e gli ulivi della Valle Impero, perpetuando la narrazione e la conservazione di quegli elementi della storia collettiva che rischiano di andare per sempre perduti. Già con Patate, latte e castagne, scritto in collaborazione con Sebastiano Castellano, e con Martino va soldato entrambi pubblicati da Araba Fenice aveva raccolto, dagli anziani del posto, testimonianze e intrecciato racconti.
Attenta osservatrice fin nelle pieghe più profonde dell’animo umano, crede nella possibilità che ciascuno ha di volare al di là del dolore, intrecciando legami oltre ogni confine.