domenica 7 aprile 2013

GABRIELLA AIRALDI: STORIA DELLA LIGURIA (5° VOLUME) - PALAZZO DUCALE, GENOVA 8/4/2013



GABRIELLA AIRALDI
STORIA DELLA LIGURIA
presentazione del V volume
Palazzo Ducale - Sala del Minor Consiglio
piazza Matteotti 9 - Genova
lunedì 8 aprile 2013, ore 17,00

Franco Cardini e Giuseppe Galasso presentano il quinto volume della collana Storia della Liguria della Fondazione Carige.
Partecipano il presidente della Regione Liguria, Claudio Burlando, l’arcivescovo di Genova, Angelo Bagnasco, il sindaco, Marco Doria.

Piano dell'opera:
Vol. I: dalle origini al 643 d.C. (I ed. 2008)
Vol. II: dal 643 al 1492 (I ed. 2009)
Vol. III: dal 1492 al 1797 (I ed. 2010)
Vol. IV: dal 1797 al 1861 (I ed. 2011)
Vol. V: dal 1861 al 1970 (I ed. 2012)

L'opera, articolata in cinque volumi, ciascuno corredato da un DVD con un ricco apparato iconografico e interviste a specialisti e studiosi, è realizzata dalla Fondazione Carige con la casa editrice Marietti 1820 ed è curata da Gabriella Airaldi, docente di Storia del Medioevo all’Università di Genova e specialista di storia delle relazioni internazionali e interculturali.
La collana, della quale è stato realizzato un volume ogni anno a partire dal 2008, si propone di analizzare i profondi mutamenti storici e territoriali intervenuti dalle origini ai giorni nostri in Liguria, area di frontiera che, per la sua posizione periferica e internazionale, ha assunto un ruolo essenziale nell'elaborazione della storia italiana.

Il primo volume prende in esame il periodo che va dalle origini al 643 d.C. quando la Liguria marittima entra a far parte del regno longobardo.
Una citazione esiodea riconduce all’VIII secolo a.C. la più antica menzione scritta del popolo ligure, ma ben più remoto è il periodo in cui se ne possono fissare le origini, così come ben più ampio di quanto segnino gli odierni confini è lo spazio in cui si delineano i "caratteri originali" di un'identità ligure. Quella destinata a tracciare le coordinate dell’attuale regione ligure é una lunga avventura storica che dall’originario insediamento della popolazione pre-celtica che le darà il nome, attraverso una articolata serie di contaminazioni culturali, contribuisce ancor oggi a definire il "carattere" della gente ligure.

Il secondo volume analizza il periodo tra il 643 e la scoperta delle Americhe da parte del genovese Cristoforo Colombo nel 1492.
È la conquista di Rotari, nel VII secolo, a segnare infatti la vera battuta d’inizio del medioevo di una zona, quella ligure, che da quel momento in poi manifesta un’intensa vitalità e che trova ulteriori ragioni di crescita quando l’Impero carolingio la lega all’area franco-tedesca.
Il Medioevo è certamente il periodo storico in cui si costruisce il profilo di un’identità ligure. Ciò deriva dalla sempre più marcata affermazione dell’attività marittima e del mercato, che pongono in essere un sistema politico economico, sociale e culturale, destinato a esercitare un imponente effetto anche sul piano internazionale, nel Mediterraneo, in Oriente e in Occidente. In effetti la vicenda dei Liguri rappresenta un caso unico nella storia di quel tempo. In rapida progressione temporale, la gente ligure si proietta nel mondo con sempre maggiore estensione, diventando così, fin da allora, uno dei protagonisti dell’espansione europea e generando un interessante fenomeno migratorio e insediativo che non ha eguali per confini spaziali, per durata e qualità di azione in nessun’altra componente dell’epoca. Tanto meno in quelle che sembrano simili - a cominciare da Venezia - e che, pur godendo di maggiore notorietà, hanno invece molto minore incidenza e ampiezza di azione.

Il terzo volume della collana prende in esame il periodo che intercorre tra il 1492 e il 1797.
Nel 1492 spetta a un ligure, il genovese Cristoforo Colombo, compiere il gesto fondamentale che spalanca gli orizzonti mondiali di fronte a un’Europa definitivamente consapevole della sua identità. Nel 1528 tocca a un altro ligure, l’onegliese Andrea Doria, guidare la storia del Mediterraneo ispanico e, rafforzando l’azione dei Liguri nel mondo, farne i protagonisti di una finanza globale che si manifesta pienamente nel famoso “secolo dei Genovesi”. Nel 1797, in un quadro internazionale decisamente mutato, Napoleone Bonaparte, nato nell’ormai francese Corsica da una famiglia sarzanese, compie il gesto che chiude la lunga storia della Repubblica di Genova e apre quella della Repubblica Ligure.

Il quarto volume esamina il periodo che intercorre tra il 1797 e il 1861. E' l'epoca di Mazzini e Garibaldi e del "pensiero e azione", inteso quasi come movimento politico italiano che rappresenta uno dei contributi più importanti offerti dagli Italiani all'Europa e che racchiude in sé la volontà di "guardare oltre le mura", e cioè a Genova e all'Italia non come fine ultimo, ma come parte integrante di un più ampio contesto internazionale. E' col progetto di "fare l'Italia" che Mazzini e Garibaldi hanno avuto il merito di guidare e sostenere il processo risorgimentale cha ha condotto all'Unità d'Italia, ma anche di molti liguri di ogni fascia sociale, che hanno offerto il loro importante contributo per il raggiungimento del progetto di Unità italiana.

Il quinto e ultimo volume della collana prende in esame il periodo compreso tra il 1861 e il 1970.
È nel nuovo Regno d'Italia che riveste un ruolo fondamentale la società ligure: l'arrivo del "secolo breve", che porta con sé le due Guerre mondiali, il Fascismo e la Resistenza, vede infatti la Liguria e Genova diventare "focolare" di un interventismo dove la crescita industriale, il movimento navale e il dinamismo dell'attività portuale fanno sì che siano proprio i liguri a guidare la crescita nazionale nel lungo e difficile dopoguerra.