SIMONA DELLA CROCE
IO SONO PEPPINO
La storia che vi racconteranno non è la mia
presentazione del volume edito da Zem
Villa Boselli
via Boselli 1 - Arma di Taggia
martedì 2 giugno 2015, ore 21,00
Sarà presentato martedì 2 giugno alle ore 21.00 presso Villa Boselli ad Arma di Taggia, il libro 'Io sono Peppino. La Storia che vi racconteranno non è la mia' della sanremese Simona Della Croce. Con l'autrice interverranno Giovanni Impastato, fratello di Peppino, Vincenzo Genduso, Sindaco di Taggia e coordinerà l'incontro il giornalista Claudio Porchia.
Il libro della giovane autrice sanremese costituisce la prima pubblicazione del progetto “Un libro per Peppino. Le tesi su Peppino Impastato diventano libri”, promosso dal Centro Peppino e Felicia Impastato di Sanremo d’intesa con la casa editrice Zem.
Ogni anno numerosi studenti svolgono ricerche e tesi per il diploma di maturità o di laurea. Quest’attività, che si evidenzia con frequenti richieste di documenti accompagnate da numerose visite a Cinisi, è in costante aumento. Accanto ad alcuni testi che sono stati inviati a Casa Memoria e sono disponibili in archivio, di molti lavori si è persa notizia, nonostante il grande valore delle ricerche svolte e che meriterebbero una più ampia diffusione e pubblicizzazione.
Storia, Memoria e Informazione: sono questi i grandi temi del libro di Simona Della Croce. Peppino è oggi uno dei personaggi simbolo della lotta contro la mafia, ma non è sempre stato così: il libro, ricostruisce le modalità con cui gli organi di stampa hanno raccontato la storia di Impastato in anni in cui non c'era internet e l'informazione non era libera, soffermandosi in modo particolare sulla vera e propria lotta compiuta da mamma Felicia e dal fratello Giovanni nell'affermazione della verità storica, non solo nelle aule dei tribunali, ma soprattutto tra l'opinione pubblica.
Subito dopo la sua morte Peppino Impastato venne etichettato come 'terrorista', appellativo incentivato da un'informazione incapace di fotografare la Storia nella sua verità e non nella sua verosimiglianza. Una precaria ricostruzione dei fatti che solo l'impegno della famiglia e del Centro Siciliano di Documentazione Antimafia è riuscito a ribaltare, facendo chiarezza sulla vicenda, anche se si è trattato di un percorso molto complicato.
La pubblicazione per il taglio originale, il linguaggio semplice e gli interessanti spunti per una riflessione sul ruolo dell’informazione è particolarmente adatta ad un utilizzo nelle scuole per incontri o laboratori didattici.
IO SONO PEPPINO
La storia che vi racconteranno non è la mia
presentazione del volume edito da Zem
Villa Boselli
via Boselli 1 - Arma di Taggia
martedì 2 giugno 2015, ore 21,00
Sarà presentato martedì 2 giugno alle ore 21.00 presso Villa Boselli ad Arma di Taggia, il libro 'Io sono Peppino. La Storia che vi racconteranno non è la mia' della sanremese Simona Della Croce. Con l'autrice interverranno Giovanni Impastato, fratello di Peppino, Vincenzo Genduso, Sindaco di Taggia e coordinerà l'incontro il giornalista Claudio Porchia.
Il libro della giovane autrice sanremese costituisce la prima pubblicazione del progetto “Un libro per Peppino. Le tesi su Peppino Impastato diventano libri”, promosso dal Centro Peppino e Felicia Impastato di Sanremo d’intesa con la casa editrice Zem.
Ogni anno numerosi studenti svolgono ricerche e tesi per il diploma di maturità o di laurea. Quest’attività, che si evidenzia con frequenti richieste di documenti accompagnate da numerose visite a Cinisi, è in costante aumento. Accanto ad alcuni testi che sono stati inviati a Casa Memoria e sono disponibili in archivio, di molti lavori si è persa notizia, nonostante il grande valore delle ricerche svolte e che meriterebbero una più ampia diffusione e pubblicizzazione.
Storia, Memoria e Informazione: sono questi i grandi temi del libro di Simona Della Croce. Peppino è oggi uno dei personaggi simbolo della lotta contro la mafia, ma non è sempre stato così: il libro, ricostruisce le modalità con cui gli organi di stampa hanno raccontato la storia di Impastato in anni in cui non c'era internet e l'informazione non era libera, soffermandosi in modo particolare sulla vera e propria lotta compiuta da mamma Felicia e dal fratello Giovanni nell'affermazione della verità storica, non solo nelle aule dei tribunali, ma soprattutto tra l'opinione pubblica.
Subito dopo la sua morte Peppino Impastato venne etichettato come 'terrorista', appellativo incentivato da un'informazione incapace di fotografare la Storia nella sua verità e non nella sua verosimiglianza. Una precaria ricostruzione dei fatti che solo l'impegno della famiglia e del Centro Siciliano di Documentazione Antimafia è riuscito a ribaltare, facendo chiarezza sulla vicenda, anche se si è trattato di un percorso molto complicato.
La pubblicazione per il taglio originale, il linguaggio semplice e gli interessanti spunti per una riflessione sul ruolo dell’informazione è particolarmente adatta ad un utilizzo nelle scuole per incontri o laboratori didattici.