MIMMO PADOVANO
FRAGILE
Resti primari
Galleria Eleutheros
Via Cristoforo Colombo 23 - Albissola Marina
30/5/2015 - 28/6/2015
Gli elementi principali delle opere sono frammenti di oggetti ( come pezzi di parti meccaniche e di ingranaggi, lastre metalliche, travi, putrelle, ecc.) – estrapolati da un insieme oggettuale che si contraddistingue per le sue caratteristiche di durezza, pesantezza e resistenza; questi elementi sono ora scolpiti o incisi, ora modellati e aggettanti dalla superficie della materia che li ingloba, li contiene o ne fa’emergere qualche porzione. Con l’avvertenza FRAGILE!? “l’osservatore è messo in guardia : ciò che ha di fronte non deve trarlo in inganno ma insinuargli il dubbio circa la propria valenza nel mondo della percezione, sensoriale e visiva, permettendogli la scoperta di un significato che sta a metà tra la testimonianza di possibili vissuti e la ricerca di un compromesso tra espressione artistica ed esplorazione tecnica. Dalle terre “metallifere” di Padovano emergono disadorni oggetti che, decontestualizzati e isolati, si pongono come pure forme, immanenti eppure labili ed opache, frammenti di meccanismi ormai fossilizzati, e degradati al rango di poveri resti, vigorosi echi di vita laboriosa e costruttiva, un vago e – forse - inconsciamente nostalgico riferimento al concetto di utilitas e concretezza , che ha oggi perso la sua centralità, rimpiazzata dalla evanescenza della non-materia virtuale. La compresenza di superfici scabre, non-finito in divenire, di lamine levigate e specchianti, di rotelle e putrelle arrugginite, ingranaggi spezzati determinano un immediato impatto sensoriale che solo successivamente, e lentamente , si trasforma in reazione emozionale e razionale allo stesso tempo: la pesantezza della pietra si rivela morbida epifania di pigmento pittorico oppure, viceversa, certe magmatiche fluidità svelano durezze impreviste e prepotenti, resosi vano il tentativo di soffocarne la forza”(Patrizia Sommella). Tutte le opere ( che potremmo definire come una sorta di bassorilievi pittorici ) sono caratterizzate dalla forte materialità pittorica, dalla resa plastica e dalla simulazione dei materiali. Le superfici pittoriche si presentano come pezzi di terra, di mura, di roccia calcarea: fogli di pietra sui quali sono appuntati i segni, le tracce, le impronte del nostro passaggio, del nostro agire, del nostro pensiero.
Mimmo Padovano nasce a Pagani (SA) nel 1968, dopo la maturità artistica ha completato gli studi presso l'Accademia di belle arti di Napoli, corso di pittura; in seguito si è laureato in Sociologia, area dei fenomeni culturali e comunicativi. Ha partecipato a moltissime esposizioni, premi e concorsi in diverse città riscuotendo grandi consensi di critica e di pubblico. Vive e lavora a Genova.
FRAGILE
Resti primari
Galleria Eleutheros
Via Cristoforo Colombo 23 - Albissola Marina
30/5/2015 - 28/6/2015
Gli elementi principali delle opere sono frammenti di oggetti ( come pezzi di parti meccaniche e di ingranaggi, lastre metalliche, travi, putrelle, ecc.) – estrapolati da un insieme oggettuale che si contraddistingue per le sue caratteristiche di durezza, pesantezza e resistenza; questi elementi sono ora scolpiti o incisi, ora modellati e aggettanti dalla superficie della materia che li ingloba, li contiene o ne fa’emergere qualche porzione. Con l’avvertenza FRAGILE!? “l’osservatore è messo in guardia : ciò che ha di fronte non deve trarlo in inganno ma insinuargli il dubbio circa la propria valenza nel mondo della percezione, sensoriale e visiva, permettendogli la scoperta di un significato che sta a metà tra la testimonianza di possibili vissuti e la ricerca di un compromesso tra espressione artistica ed esplorazione tecnica. Dalle terre “metallifere” di Padovano emergono disadorni oggetti che, decontestualizzati e isolati, si pongono come pure forme, immanenti eppure labili ed opache, frammenti di meccanismi ormai fossilizzati, e degradati al rango di poveri resti, vigorosi echi di vita laboriosa e costruttiva, un vago e – forse - inconsciamente nostalgico riferimento al concetto di utilitas e concretezza , che ha oggi perso la sua centralità, rimpiazzata dalla evanescenza della non-materia virtuale. La compresenza di superfici scabre, non-finito in divenire, di lamine levigate e specchianti, di rotelle e putrelle arrugginite, ingranaggi spezzati determinano un immediato impatto sensoriale che solo successivamente, e lentamente , si trasforma in reazione emozionale e razionale allo stesso tempo: la pesantezza della pietra si rivela morbida epifania di pigmento pittorico oppure, viceversa, certe magmatiche fluidità svelano durezze impreviste e prepotenti, resosi vano il tentativo di soffocarne la forza”(Patrizia Sommella). Tutte le opere ( che potremmo definire come una sorta di bassorilievi pittorici ) sono caratterizzate dalla forte materialità pittorica, dalla resa plastica e dalla simulazione dei materiali. Le superfici pittoriche si presentano come pezzi di terra, di mura, di roccia calcarea: fogli di pietra sui quali sono appuntati i segni, le tracce, le impronte del nostro passaggio, del nostro agire, del nostro pensiero.
Mimmo Padovano nasce a Pagani (SA) nel 1968, dopo la maturità artistica ha completato gli studi presso l'Accademia di belle arti di Napoli, corso di pittura; in seguito si è laureato in Sociologia, area dei fenomeni culturali e comunicativi. Ha partecipato a moltissime esposizioni, premi e concorsi in diverse città riscuotendo grandi consensi di critica e di pubblico. Vive e lavora a Genova.