SABATELLI
Atelier Gulli
corso Italia 201R. - Savona
7/3/2015 - 26/4/2015
Tra le molte storie parallele che si possono scrivere su Albisola c’è quella di Antonio Sabatelli (1922-2001), alla cui opera è dedicata questa nuova mostra nell’Atelier Gulli, frutto della cura di Antonella e del promotore di questa iniziativa, Antonio Saettone appassionato d’arte, impegnato anche a livello Istituzionale all’interno dell’AICC (Associazione Italiana Città della Ceramica) come rappresentante del Comune di Albisola Superiore, già curatore di una mostra sul Priamar dell'artista cubano Sosabravo.
SabaTelli, come amava scrivere il suo nome, è un artista che ha lasciato un’aura forte, un’imprinting indelebile in chi ha avuto l’avventura di conoscerlo, come me in veste di giornalista d’arte, come i pochi artisti che stimava o i fortunati collezionisti, molti dei quali prestatori di opere in questa preziosa esposizione.
SabaTelli rientra in quell’emisfero di artisti “maledetti” ma con una differenza sostanziale rispetto a chi si atteggia senza possedere numeri e qualità: aveva dentro di sé un’arte straordinaria, un modo di fare pittura sconvolgente, che ti faceva dimenticare completamente le asperità del suo carattere facendoti letteralmente entrare nella tela con la mente e con il cuore come un tuffo di testa in un mare di colori.
Ho conosciuto SabaTelli in occasione di un mio articolo su Albisola commissionato da una rivista internazionale di ceramica, la bellissima Keramikos diretta da Anna Folli di Alberto Greco Editore. Già le sue indicazioni date al telefono prendendo accordi per l’intervista lasciavano presagire il personaggio: “troverai davanti all’ingresso della villa una 500 piena di stracci”: era proprio così. Furono due o tre ore incredibili. Con i suoi racconti, il suo pensiero, gli strali e gli insulti volgarissimi ai suoi colleghi, molto famosi, del tempo. Il suo sabbioso caffè alla turca, chi l’ha conosciuto sa di cosa sto parlando – era un passaggio obbligato nei suoi incontri . E mentre mi parlava ero attratto dai dettagli infiniti: la sua collezione di bellissime Palle di Neve con i monumenti delle città, quelle vere in vetro di una volta, una pila di grandi monografie dedicate ad un artista del tempo, oggetto dei suoi strali, dove ogni pagina era stata rivestita in modo straordinario e gestuale dalle sue fluide pennellate.
“Vieni ti faccio vedere l’ultimo mio quadro, l’ho fatto l’altra notte”. Nei corridoi e nelle stanze strampalate c’erano pile di tele appoggiate alle pareti, e poi ecco questo grande quadro, “il Malpasso”. Per chi non lo conosce, il Malpasso è uno splendido tratto impervio e roccioso che incombe sull’Aurelia a Varigotti, verso Finale Ligure, incorniciato da una bellissima spiaggia e da un mare ancora più bello.
SabaTelli lo ha immortalato sulla tela, con pennellate forti, spruzzi di colore violenti, gesti di una forza incredibile, capaci di lasciarti senza fiato, facendoti vivere appieno la bellezza di quel luogo.
La stessa forza la ritrovi in tutti i suoi temi ricorrenti, nelle ceramiche come nelle tele, tra tarocchi, ritratti improbabili ma che coglievano senza pudore gli aspetti più ironici o più inquieti e nascosti della persona, ed ancora l’erotismo primordiale, le donne e il sesso, i paesaggi della mente, ridondanti scenari barocchi, seicenteschi piatti da parata a rilievo che diventano grandi facce o complicati paesaggi e teatrini di personaggi e figuranti pieni di citazioni e simbologie. E’ stato uno dei pochi a mantenere lo stesso inconfondibile tratto pastoso, fluido e sicuro sia nella pittura su tela che nell’opera ceramica.
Ad Albisola Marina in via dell’Oratorio, di fronte ai portici dove aveva sede la Ruota, laboratorio, fornace e galleria insieme, da lui diretta artisticamente dal 1969 ai primi anni ‘70 sotto l’impulso dell'illustre avvocato Angelo Germano; sulla antica parete che racchiude dall’altra parte il nucleo di Pozzo Garitta sono ancora oggi presenti grandi piatti dell’artista murati all’epoca, o almeno quel che ne rimane dall’incuria e dai vandali.
Non ho mai potuto dimenticare quell’incontro nella sua Villa-studio.
Grazie dunque ad Antonella Gulli, ad Antonio Saettone e ai collezionisti prestatori delle opere, per averci dato l’opportunità di riannodare il filo con un vero pittore e ceramista, che ha vissuto le atmosfere artistiche europee nei suoi viaggi e soggiorni, riuscendole a coniugare con lo spirito della più genuina tradizione ceramica albisolese.
Un filo che va verso una tappa importante: l’Amministrazione di Albisola Superiore ha in programma una mostra che, proseguendo idealmente questo appuntamento dell’Atelier Gulli, intende sviluppare e valorizzare ancora di più la figura di SabaTelli. Vale la pena ricordare che già dal 2013 il Comune di Albisola Superiore comunicava di aver ottenuto per la villa, la “dichiarazione di interesse culturale di particolare importanza” da parte della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria; il Sindaco Franco Orsi aveva dichiarato che in questo modo la dimora sarà conservata ed inoltre aveva manifestato l'intenzione di ricordare l’artista Antonio Sabatelli con una mostra personale.
Partendo da questo Atelier sarà possibile onorare al meglio un artista nel vero senso della parola, vedere le sue opere, rendergli giustizia, ricostruire la sua storia, dare ancora più valore alla sua sofferta ricerca espressiva: chissà se lui l’avrà previsto nei suoi tarocchi.
Roberto Giannotti
Atelier Gulli
corso Italia 201R. - Savona
7/3/2015 - 26/4/2015
Tra le molte storie parallele che si possono scrivere su Albisola c’è quella di Antonio Sabatelli (1922-2001), alla cui opera è dedicata questa nuova mostra nell’Atelier Gulli, frutto della cura di Antonella e del promotore di questa iniziativa, Antonio Saettone appassionato d’arte, impegnato anche a livello Istituzionale all’interno dell’AICC (Associazione Italiana Città della Ceramica) come rappresentante del Comune di Albisola Superiore, già curatore di una mostra sul Priamar dell'artista cubano Sosabravo.
SabaTelli, come amava scrivere il suo nome, è un artista che ha lasciato un’aura forte, un’imprinting indelebile in chi ha avuto l’avventura di conoscerlo, come me in veste di giornalista d’arte, come i pochi artisti che stimava o i fortunati collezionisti, molti dei quali prestatori di opere in questa preziosa esposizione.
SabaTelli rientra in quell’emisfero di artisti “maledetti” ma con una differenza sostanziale rispetto a chi si atteggia senza possedere numeri e qualità: aveva dentro di sé un’arte straordinaria, un modo di fare pittura sconvolgente, che ti faceva dimenticare completamente le asperità del suo carattere facendoti letteralmente entrare nella tela con la mente e con il cuore come un tuffo di testa in un mare di colori.
Ho conosciuto SabaTelli in occasione di un mio articolo su Albisola commissionato da una rivista internazionale di ceramica, la bellissima Keramikos diretta da Anna Folli di Alberto Greco Editore. Già le sue indicazioni date al telefono prendendo accordi per l’intervista lasciavano presagire il personaggio: “troverai davanti all’ingresso della villa una 500 piena di stracci”: era proprio così. Furono due o tre ore incredibili. Con i suoi racconti, il suo pensiero, gli strali e gli insulti volgarissimi ai suoi colleghi, molto famosi, del tempo. Il suo sabbioso caffè alla turca, chi l’ha conosciuto sa di cosa sto parlando – era un passaggio obbligato nei suoi incontri . E mentre mi parlava ero attratto dai dettagli infiniti: la sua collezione di bellissime Palle di Neve con i monumenti delle città, quelle vere in vetro di una volta, una pila di grandi monografie dedicate ad un artista del tempo, oggetto dei suoi strali, dove ogni pagina era stata rivestita in modo straordinario e gestuale dalle sue fluide pennellate.
“Vieni ti faccio vedere l’ultimo mio quadro, l’ho fatto l’altra notte”. Nei corridoi e nelle stanze strampalate c’erano pile di tele appoggiate alle pareti, e poi ecco questo grande quadro, “il Malpasso”. Per chi non lo conosce, il Malpasso è uno splendido tratto impervio e roccioso che incombe sull’Aurelia a Varigotti, verso Finale Ligure, incorniciato da una bellissima spiaggia e da un mare ancora più bello.
SabaTelli lo ha immortalato sulla tela, con pennellate forti, spruzzi di colore violenti, gesti di una forza incredibile, capaci di lasciarti senza fiato, facendoti vivere appieno la bellezza di quel luogo.
La stessa forza la ritrovi in tutti i suoi temi ricorrenti, nelle ceramiche come nelle tele, tra tarocchi, ritratti improbabili ma che coglievano senza pudore gli aspetti più ironici o più inquieti e nascosti della persona, ed ancora l’erotismo primordiale, le donne e il sesso, i paesaggi della mente, ridondanti scenari barocchi, seicenteschi piatti da parata a rilievo che diventano grandi facce o complicati paesaggi e teatrini di personaggi e figuranti pieni di citazioni e simbologie. E’ stato uno dei pochi a mantenere lo stesso inconfondibile tratto pastoso, fluido e sicuro sia nella pittura su tela che nell’opera ceramica.
Ad Albisola Marina in via dell’Oratorio, di fronte ai portici dove aveva sede la Ruota, laboratorio, fornace e galleria insieme, da lui diretta artisticamente dal 1969 ai primi anni ‘70 sotto l’impulso dell'illustre avvocato Angelo Germano; sulla antica parete che racchiude dall’altra parte il nucleo di Pozzo Garitta sono ancora oggi presenti grandi piatti dell’artista murati all’epoca, o almeno quel che ne rimane dall’incuria e dai vandali.
Non ho mai potuto dimenticare quell’incontro nella sua Villa-studio.
Grazie dunque ad Antonella Gulli, ad Antonio Saettone e ai collezionisti prestatori delle opere, per averci dato l’opportunità di riannodare il filo con un vero pittore e ceramista, che ha vissuto le atmosfere artistiche europee nei suoi viaggi e soggiorni, riuscendole a coniugare con lo spirito della più genuina tradizione ceramica albisolese.
Un filo che va verso una tappa importante: l’Amministrazione di Albisola Superiore ha in programma una mostra che, proseguendo idealmente questo appuntamento dell’Atelier Gulli, intende sviluppare e valorizzare ancora di più la figura di SabaTelli. Vale la pena ricordare che già dal 2013 il Comune di Albisola Superiore comunicava di aver ottenuto per la villa, la “dichiarazione di interesse culturale di particolare importanza” da parte della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Liguria; il Sindaco Franco Orsi aveva dichiarato che in questo modo la dimora sarà conservata ed inoltre aveva manifestato l'intenzione di ricordare l’artista Antonio Sabatelli con una mostra personale.
Partendo da questo Atelier sarà possibile onorare al meglio un artista nel vero senso della parola, vedere le sue opere, rendergli giustizia, ricostruire la sua storia, dare ancora più valore alla sua sofferta ricerca espressiva: chissà se lui l’avrà previsto nei suoi tarocchi.
Roberto Giannotti