lunedì 13 ottobre 2014

VITTORIO FELTRI: BUONI E CATTIVI - TEATR DEL CASINÒ, SANREMO 14/10/2014




Martedì letterari
VITTORIO FELTRI
BUONI E CATTIVI
Le pagelle con il voto ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo
presentazione del volume edito da Marsilio
Teatro del Casinò
corso Inglesi 18 - Sanremo
martedì 14 ottobre 2014, ore 16,30

Oggi al Teatro del Casinò, in collaborazione con Lions Club Sanremo Host, Vittorio Feltri presenta il libro “Buoni e Cattivi. Le pagelle con il voto ai personaggi conosciuti in 50 anni di giornalismo” (Gli specchi Marsilio).
Mezzo secolo di politica, costume, cronaca, cultura, spettacolo, sport. Mezzo secolo di personaggi conosciuti da vicino. Vittorio Feltri segna buoni e cattivi sulla lavagna della storia. Ne esce un vero dizionario ragionato, compilato a quattro mani con Stefano Lorenzetto, che nel 2010 aveva intervistato Feltri nel volume "Il Vittorioso". Per tutti, il voto in pagella, da 1 a 10, come usava un tempo sui banchi di scuola. Solo che qui gli alunni sono Giorgio Napolitano, Silvio Berlusconi, Matteo Renzi, Beppe Grillo, Giulio Andreotti, Bettino Craxi... I voti più alti? A Indro Montanelli e Oriana Fallaci: 10 e lode. Il voto più basso? A Gianfranco Fini: 2.

Vittorio Feltri (Bergamo, 1943) è editorialista del «Giornale». Ha esordito a 19 anni scrivendo di cinema sull’«Eco di Bergamo». Nel 1969 è stato assunto alla «Notte». Redattore al «Corriere d’Informazione» dal 1974 al 1977. Ha lavorato per 15 anni al «Corriere della Sera», come caposervizio e inviato speciale. Ha diretto «Bergamo Oggi», «L’Europeo» e «L’Indipendente». Nel 1994 ha sostituito Indro Montanelli alla guida del «Giornale», raddoppiandone le vendite. Dimessosi nel dicembre 1997, ha assunto la direzione del «Borghese». Dopo un periodo al gruppo Monrif, dov’è stato direttore del «Giorno» e del «Quotidiano Nazionale» e direttore editoriale del «Resto del Carlino» e della «Nazione», nel 2000 ha fondato e portato al successo «Libero», che ha lasciato nel 2009 per tornare a dirigere «Il Giornale» fino al 2010. Conclusa una breve parentesi di nuovo a «Libero», è rientrato al «Giornale» nel 2011. Ha una laurea in scienze politiche che però, come dice lui, gli è stata «generosamente regalata”.