GIANNETTO FIESCHI
TRASCENDENZA E
MATERIA
a cura di Riccardo Zelatore
Balestrini Centro Cultura Arte
Contemporanea
via Isola 40 - Albissola Marina
dal 5/4/2014 al 4/5/2014
Sarà inaugurata il giorno 5 Aprile alle ore 17.30, nelle sale di Via
Isola 40, la mostra personale GIANNETTO FIESCHI. Trascendenza e materia. Questo
progetto espositivo, patrocinato dal Comune di Albissola Marina, è curato da
Riccardo Zelatore e rende omaggio a uno tra i più originali interpreti dell’arte
italiana. In particolare, l’esposizione presenta una selezione di opere in
ceramica di Fieschi (1921 – 2010) realizzate nelle manifatture albisolesi tra il
2001 e il 2004 e documenta questo singolare aspetto della produzione artistica,
territorio di sperimentazione plastica e ricerca coloristica.
Chi voglia
accettare e comprendere appieno e non solo epidermicamente l'opera ceramica di
Giannetto Fieschi deve condividere, almeno in parte, una premessa. Solo così
potrà rendersi conto della forza espressiva e dell'autenticità delle sue
composizioni.
L'avanguardia surrealista di Fieschi sorge, ovviamente, non in
ambito ceramico. Artista colto, aristocratico e visionario, Fieschi elabora
un'autentica teologia della pittura, sia per la tecnica impeccabile sia per la
complessità iconologica. L'autore si agita tra suggestioni religiose e angosce
individuali elaborando una pittura ascetica in perpetua ricerca alle eterne
domande dell'uomo, in una tensione individuale psicologica e formale al limite
dell'espressionismo.
Nel periodo tra il 2001 e il 2004, con grande energia
creativa, l'artista ha prodotto vasi, piastre, piatti, opere che non impongono
quell'atteggiamento di serietà e di contemplazione religiosa che molti suoi
dipinti sembrano pretendere. Le linee e i colori sono più tersi, più sereni,
quasi a cercare un contenuto rimando all'astrazione classica, ordinando le forme
in uno spazio di atmosfera metafisica. Questi lavori appaiono più liberi, sotto
ogni punto di vista, finemente dipinti sull'ingobbio, sul quale Fieschi rivela
la sua capacità, davvero singolare, di tradurre ritmi, volumi e atmosfere in
valori grafici.
Attraverso un segno indagatore sempre elegante nella
raffinatezza della linea e con la ricercata ma ferma gentilezza propria del suo
aulico parlare, Fieschi misura anche sulla ceramica un ordine cromatico di
antica raffinatezza.
Egli usa una gamma di colori che sconfinano dai rossi
ai rosati, agli aranci, ai gialli, ai verdi, ai violacei, ai blu con
accostamenti audaci ma sempre equilibrati nella sapiente sinfonia luminosa. A
volte emergono atmosfere quasi monocrome per significare, silente o urlante
senza differenza, l'anelito a colmare la distanza tra il proprio sé e una
condizione esistenziale collettiva, dove la vita è ogni giorno lotta alla
sopravvivenza e ricerca di comunicazione. L'attenta frequentazione delle fornaci
e delle manifestazioni albisolesi risale già agli anni Sessanta; da allora
Fieschi ha coltivato con curiosità ulteriori elementi espressivi specifici per
una evoluzione plastica e coloristica della sua poetica. Egli ha saputo
approfittare della sapienza tecnica dei figuli locali e rivolgerla al suo
personale linguaggio d'arte. Ecco allora che il supporto di Giovanni Poggi
presso le Ceramiche San Giorgio, di Ernesto Canepa per lo Studio Ernan Design e
di Marco Tortarolo dell’omonima manifattura per le ultime realizzazioni, mediato
attraverso la collaborazione di un generoso e appassionato Vito Quarati, ha
permesso la creazione di una importante collezione ceramica del maestro
genovese. Una misurata campionatura di questo lavoro è ora proposta in mostra
dal sempre attento Franco Balestrini che, ancora una volta, non ha lesinato
disponibilità e apertura intellettuale.
Ma torniamo al “divino” Giannetto
(come era solto farsi appellare). L'artista, pur influenzato da riferimenti e
culture passate, testimoniati da una sorta di arcaismo presente nei suoi lavori,
è nello stesso tempo proiettato a sintetizzare l'attuale momento storico e
interpretarlo in modo personale e originale. Sembra quasi di intuire
l'aspirazione a immergersi nel grande corpo della natura, il tentativo di
recuperare la primigenia armonia fra sensibilità e ragione, fra mente e corpo,
per una riconciliazione con se stessi e il mondo.
Nasce un'arte ricca di
stimoli e complessa nella lettura, un'arte seria e rigorosa ma nel contempo
emozionante ed eccitante, un'arte che si inserisce prepotentemente nel dibattito
contemporaneo. E se ai lavori di Giannetto Fieschi chiediamo sicurezze visive,
simboliche e culturali questi rispondono immediatamente secondo un apparato
simbolico pienamente manifestato: il demone, lo specchiamento di volti,
l'apparizione, il doppio, il narciso, la mano, l'occhio, l'arcaico, il mistero,
i simboli geometrici e astronomici, lo schema dell'animale e della pianta
egualmente esoterici, sono soltanto alcune delle figure linguistiche che
l'artista mette in scena e consegna ad una visione apparentemente acuta ma non
immediatamente evidente.
La creazione artistica in Fieschi passa prima
attraverso il dato emotivo e dopo aver colto l'intento della figurazione come
elemento significante, è condotta con estrema consapevolezza sul piano
intellettuale ed estetico. La sua arte può essere solo tensione verso la
scoperta di verità esistenziali e come tale si pone fuori da ogni
categorizzazione.