mercoledì 28 novembre 2012

GIOVANNI CHOUKHADARIAN: POCHE RAME DI PRECOCE MIMOSA -palazzo bporea d'olmo, sanremo 29/11/2012



Serate con l'Università
GIOVANNI CHOUKHADARIAN
POCHE RAME DI PRECOCE MIMOSA
Appunti sulla macchia mediterranea nel verso di Eugenio Montale e Giuseppe Conte
Museo Civico di Palazzo Borea d'Olmo
via Matteotti 143 - Sanremo
giovedì 29 novembre 2012, ore 18,00

Giovanni Choukhadarian, giornalista de “Il Giornale” ci parlerà di fiori nella poesia ligure di Eugenio Montale e Giuseppe Conte. 
Introduce e modera: Marco Devecchi, Docente della Facoltà di Agraria dell’Università degli Studi di Torino. 

La comunicazione è intitolata a un passo di Giuseppe Conte, contenuto in Secondo la profezia, lirica giovanile del poeta, ma si apre con una malnota dichiarazione di Eugenio Montale, in cui il Premio Nobel 1975 dichiara: “So poco di botanica e di zoologia, eppure le mie poesie sono (erano) piene di animali e di piante”. 
Altrove, cioè in un passaggio più noto dalla raccolta Farfalla di Dinard, Montale aveva precisato: “Odio i cipressi e detesto i covoni; tutti gli alberi umanistici, a eccezione della quercia, dell‘alloro e del salice, mi lasciano peggio che indifferente; pagliai, covoni, lunghe pezze di terreno arato e coltivato non mi suggeriscono nulla di buono. La natura mi dice qualcosa quando è incolta e negletta”. 
Se le due affermazioni sembrano e forse sono contraddittorie, resta che il canzoniere montaliano si apre con la celeberrima enumerazione di bossi, ligustri e acanti (I limoni, 1925). Non stupisce che, con il poema L'ultimo aprile bianco, che apre e sigla la sua prima raccolta, nomini al verso 2 proprio l'acanto: primo elemento di macchia mediterranea comune ai due autori, e qui preso in esame. Gli altri sono, in ordine sparso, l'aloe, l'agave, l'edera, il limone e l'eucalipto. 
Durante l'incontro, si cercherà mettere in rilievo le poche consonanze e le molte diversità nell'uso che i due poeti fanno degli stessi elementi; Montale traendone spunti, in genere nascosti, in chiave di correlativo oggettivo, Conte mettendone sovente in risalto l'aspetto mitico e mitopoietico.