TONINO CONTE, GUIDO FIORATO
SOGNI DI UNA NOTTE D’ESTATE
Società di mutuo soccorso di Borgio Verezzi
6 - 21 luglio 2012
Nell'ambito del 46° Festival teatrale di Borgio Verezzi, Tonino Conte e Guido Fiorato propongono una mostra – Sogni di una notte d’estate – in cui reinventano scene e immagini shakespeariane, giocando con le situazioni e i personaggi, con i temi e le indimenticabili figure che emergono dall’opera del bardo.
Non è la prima volta che Tonino Conte, regista, scrittore, fondatore del Teatro della Tosse, e Guido Fiorato, scenografo e costumista per il teatro di prosa e per l’opera lirica, collaborano a un’impresa comune. Memorabili restano gli allestimenti – di cui Tonino Conte ha firmato la regia e Guido Fiorato le scene e i costumi – degli spettacoli Omaggio a Copi con un’edizione assai apprezzata dell’Omosessuale o la difficoltà di esprimersi e anche, proprio in tema L’opera completa di William Shakespeare, il cui allestimento è stato d’ispirazione per molte delle nuove creazioni di Guido Fiorato esposte all’interno della mostra.
Tra le collaborazioni anche la trasformazione di uno dei libri più letti di sempre, Cuore di Edmondo De Amicis, in uno spettacolo teatrale assai originale.
Dopo alcuni anni dall’ultimo spettacolo realizzato insieme, il visionario Pinocchio cammina cammina, i due artisti hanno deciso di riprendere la loro collaborazione in una forma nuova, quella dell’esposizione di arte visiva, ripartendo proprio da William Shakespeare. Collaborazione che vede questa volta Tonino Conte in una nuova veste, con il suo recente percorso creativo come creatore di collage composti con i materiali più diversi, e Guido Fiorato come autore di opere che partono dalla tecnica teatrale (teatrini, bozzetti, ritratti) per approdare all’uso di materiali ancora da lui non utilizzati come la ceramica.
Sogni di una Notte d’Estate vuole essere anche un viaggio nell’anima del sognatore Tonino Conte, un immergersi con i suoi collage nel baule dei suoi ricordi, ma anche nello spazio della sua immaginazione, sempre aperta sull’azzardo del futuro: da qui l’idea di sogno. La mostra è quindi un percorso di accostamenti azzardati, dalla sterminata ricchezza delle trame dei personaggi e dei titoli delle opere shakespeariane. Molte opere sono state realizzate appositamente per la mostra, altre che erano “nel cassetto” del regista hanno rivelato un sorprendente lato teatrale: un malinconico volto sognante di donne e acrobati è diventato il Mago Prospero della Tempesta, altri collage dal tono particolarmente “noir” hanno suggerito all’autore, anche in omaggio a un’indimenticabile interpretazione di Aldo Trionfo negli anni ’70, l’accostamento a Tito Andronico, una delle tragedie più crudeli. Partono da questi e da altri titoli anche le creazioni di Guido Fiorato, dal tono a volte più giocoso e divertito, come nel caso della rievocazione, attraverso piccole statue, piatti e coloratissimi vasi “su ruote” da cui sbucano volti e personaggi, del celebre carro dei comici protagonisti di una delle scene “clou” di Amleto. Un modo particolarmente inventivo, per entrambi gli artisti, di rileggere Shakespeare.
Un possibile ulteriore motivo di curiosità per visitatori e spettatori nell’accostarsi all’universo teatrale più multiforme e ricco di interpretazioni che suscita l’opera del bardo.
SOGNI DI UNA NOTTE D’ESTATE
Società di mutuo soccorso di Borgio Verezzi
6 - 21 luglio 2012
Nell'ambito del 46° Festival teatrale di Borgio Verezzi, Tonino Conte e Guido Fiorato propongono una mostra – Sogni di una notte d’estate – in cui reinventano scene e immagini shakespeariane, giocando con le situazioni e i personaggi, con i temi e le indimenticabili figure che emergono dall’opera del bardo.
Non è la prima volta che Tonino Conte, regista, scrittore, fondatore del Teatro della Tosse, e Guido Fiorato, scenografo e costumista per il teatro di prosa e per l’opera lirica, collaborano a un’impresa comune. Memorabili restano gli allestimenti – di cui Tonino Conte ha firmato la regia e Guido Fiorato le scene e i costumi – degli spettacoli Omaggio a Copi con un’edizione assai apprezzata dell’Omosessuale o la difficoltà di esprimersi e anche, proprio in tema L’opera completa di William Shakespeare, il cui allestimento è stato d’ispirazione per molte delle nuove creazioni di Guido Fiorato esposte all’interno della mostra.
Tra le collaborazioni anche la trasformazione di uno dei libri più letti di sempre, Cuore di Edmondo De Amicis, in uno spettacolo teatrale assai originale.
Dopo alcuni anni dall’ultimo spettacolo realizzato insieme, il visionario Pinocchio cammina cammina, i due artisti hanno deciso di riprendere la loro collaborazione in una forma nuova, quella dell’esposizione di arte visiva, ripartendo proprio da William Shakespeare. Collaborazione che vede questa volta Tonino Conte in una nuova veste, con il suo recente percorso creativo come creatore di collage composti con i materiali più diversi, e Guido Fiorato come autore di opere che partono dalla tecnica teatrale (teatrini, bozzetti, ritratti) per approdare all’uso di materiali ancora da lui non utilizzati come la ceramica.
Sogni di una Notte d’Estate vuole essere anche un viaggio nell’anima del sognatore Tonino Conte, un immergersi con i suoi collage nel baule dei suoi ricordi, ma anche nello spazio della sua immaginazione, sempre aperta sull’azzardo del futuro: da qui l’idea di sogno. La mostra è quindi un percorso di accostamenti azzardati, dalla sterminata ricchezza delle trame dei personaggi e dei titoli delle opere shakespeariane. Molte opere sono state realizzate appositamente per la mostra, altre che erano “nel cassetto” del regista hanno rivelato un sorprendente lato teatrale: un malinconico volto sognante di donne e acrobati è diventato il Mago Prospero della Tempesta, altri collage dal tono particolarmente “noir” hanno suggerito all’autore, anche in omaggio a un’indimenticabile interpretazione di Aldo Trionfo negli anni ’70, l’accostamento a Tito Andronico, una delle tragedie più crudeli. Partono da questi e da altri titoli anche le creazioni di Guido Fiorato, dal tono a volte più giocoso e divertito, come nel caso della rievocazione, attraverso piccole statue, piatti e coloratissimi vasi “su ruote” da cui sbucano volti e personaggi, del celebre carro dei comici protagonisti di una delle scene “clou” di Amleto. Un modo particolarmente inventivo, per entrambi gli artisti, di rileggere Shakespeare.
Un possibile ulteriore motivo di curiosità per visitatori e spettatori nell’accostarsi all’universo teatrale più multiforme e ricco di interpretazioni che suscita l’opera del bardo.