GIOVANNI TINTI
IL CONFLITTO TRA DUE CULTURE
a cura di Carla Bracco e Lorenzo Zunino
Fortezza del Priamar - Palazzo del Commissario
corso Mazzini - Savona
274/2015 - 19/4/2015
Si è inaugurata il 2 aprile 2015, presso il Palazzo del Commissario alla Fortezza del Priamar di Savona, si inaugura la mostra “GIOVANNI TINTI. IL CONFLITTO TRA DUE CULTURE”.
Curata da Impressioni Grafiche (Acqui Terme) e da Carla Bracco e Lorenzo Zunino dell’Associazione Lino Berzoini l’ esposizione è realizzata in collaborazione con il Comune di Savona che ha dato il suo Patrocinio insieme ai Comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina.
La manifestazione rientra nella terza edizione di “Iter, un viaggio nell’arte del passato” che quest’anno ha cambiato la consueta formula dedicando una monografica a Giovanni Tinti, nel terzo anniversario della sua scomparsa.
Attraverso più di 90 opere, databili tra gli anni ’40 e l’inizio del XXI secolo, si cerca di individuare il percorso intellettuale, pittorico e ceramico del Maestro, come mirabilmente esemplificato da Franco Dante Tiglio nel contributo scientifico presente nel catalogo della mostra.
Tinti, che ha frequentato il fecondo clima albisolese del Secondo Dopoguerra, dapprima pittore di paesaggio ha affrontato successivamente il rinnovamento del linguaggio artistico e dell’uso del colore con una evoluzione metodica ed un’ applicazione severa. Pervaso da tematiche legate all’ alienazione dell’uomo moderno (disequilibrio uomo-natura-macchina) ha mostrato ben presto un totale rifiuto nei confronti del Naturalismo novecentesco e il proposito di opporre alla precarietà della forma umana la ricerca di una realtà interiore della figura e delle cose. Attraverso un’evoluzione segnata dalle Strutture cellulari, le Bande meccanografiche, le Sequenze condizionate e gli Ideogrammi, Tinti ha perfezionato la propria evoluzione nelle Architetture Industriali degli anni ’90, rientrando in quell’ambiente portuale originario e avendo completato la propria ricerca concettuale e artistica.
Albisola, Savona e altre realtà museali italiane e straniere, hanno tangibilmente apprezzato il valore e l’estrema generosità di Tinti attraverso il dono alcune sue opere.
Generosità ripresa, dopo la sua scomparsa, dalla moglie Carla che, anche attraverso ulteriori donazioni, si è prodigata per mantenere vivo il ricordo dell'artista.
IL CONFLITTO TRA DUE CULTURE
a cura di Carla Bracco e Lorenzo Zunino
Fortezza del Priamar - Palazzo del Commissario
corso Mazzini - Savona
274/2015 - 19/4/2015
Si è inaugurata il 2 aprile 2015, presso il Palazzo del Commissario alla Fortezza del Priamar di Savona, si inaugura la mostra “GIOVANNI TINTI. IL CONFLITTO TRA DUE CULTURE”.
Curata da Impressioni Grafiche (Acqui Terme) e da Carla Bracco e Lorenzo Zunino dell’Associazione Lino Berzoini l’ esposizione è realizzata in collaborazione con il Comune di Savona che ha dato il suo Patrocinio insieme ai Comuni di Albisola Superiore e Albissola Marina.
La manifestazione rientra nella terza edizione di “Iter, un viaggio nell’arte del passato” che quest’anno ha cambiato la consueta formula dedicando una monografica a Giovanni Tinti, nel terzo anniversario della sua scomparsa.
Attraverso più di 90 opere, databili tra gli anni ’40 e l’inizio del XXI secolo, si cerca di individuare il percorso intellettuale, pittorico e ceramico del Maestro, come mirabilmente esemplificato da Franco Dante Tiglio nel contributo scientifico presente nel catalogo della mostra.
Tinti, che ha frequentato il fecondo clima albisolese del Secondo Dopoguerra, dapprima pittore di paesaggio ha affrontato successivamente il rinnovamento del linguaggio artistico e dell’uso del colore con una evoluzione metodica ed un’ applicazione severa. Pervaso da tematiche legate all’ alienazione dell’uomo moderno (disequilibrio uomo-natura-macchina) ha mostrato ben presto un totale rifiuto nei confronti del Naturalismo novecentesco e il proposito di opporre alla precarietà della forma umana la ricerca di una realtà interiore della figura e delle cose. Attraverso un’evoluzione segnata dalle Strutture cellulari, le Bande meccanografiche, le Sequenze condizionate e gli Ideogrammi, Tinti ha perfezionato la propria evoluzione nelle Architetture Industriali degli anni ’90, rientrando in quell’ambiente portuale originario e avendo completato la propria ricerca concettuale e artistica.
Albisola, Savona e altre realtà museali italiane e straniere, hanno tangibilmente apprezzato il valore e l’estrema generosità di Tinti attraverso il dono alcune sue opere.
Generosità ripresa, dopo la sua scomparsa, dalla moglie Carla che, anche attraverso ulteriori donazioni, si è prodigata per mantenere vivo il ricordo dell'artista.