ELOGIO DELLA SOFFERENZA
a cura di Giuliano Arnaldi
Onzo: Sala Polivalente del Comune
2-6 aprile 2015
Lo stesso ciclo della vita, ovvero la nascita e la morte, definisce termini che sono antitetici se non vengono elaborati nella dimensione del sacro: vita, morte, sofferenza, speranza sono rappresentanti nella mostra ” Elogio della Sofferenza “ che si svolge a Onzo da oggi a lunedì prossimo presso la Sala Polivalente del Comune : il sacro e’ però declinato su scala planetaria.
Ecco quindi che la croce di spine e lo sguardo di un Ecce Homo del XVIII secolo, i chiodi e la postura delle sculture Nkissi (R.d.K.), un Buddha in legno del 1780, con un lampo ci fanno vedere l’invisibile. Una copia da Caravaggio della Crocifissione di San Pietro assume la forza ieratica di una opportunità di speranza, come il languore della Deposizione dipinta nella cerchia di El Greco. La dimensione terapeutica della bellezza è testimoniata da oggetti arrivati da tempi e luoghi lontani tra loro : una antica campana Tibetana, un abito rituale Lanna ( Thailandia) , una serie di contenitori in osso pirografato di Timor.
Ovunque e da sempre l’uomo elabora la sofferenza attraverso i linguaggi dell’arte, ne intuisce un senso profondo e ciò a volte gli svela enormi spazi di benessere e speranza. Lo faceva ieri, lo fa oggi. Ecco le teste irte di chiodi che Rainer Kriester inizio’ a realizzare nell’ultimo decennio del secolo scorso dopo un viaggio in Africa, ecco la figura in cammino di Filippo Biagioli, realizzata nel nostro tempo. E infine, una serie di chine e pastelli di una artista Rapallino poco conosciuto ma sorprendente, Giampiero Pastene . Anche le parole sono esposte in questa mostra : sono quelle Maria Stuarda insieme al loro significato speculare ma identico create dal poeta Thomas Eliot: nella mia fine è il mio principio, nel mio principio è la mia fine.
Elogio della sofferenza: Onzo 2/6 aprile ore 16/19, su appuntamento chiamando il 3299611927, ingresso gratuito. La mostra, curata da Giuliano Arnaldi, è promossa dal Centro Studi Rainer Kriester con il patrocinio di Comune di Onzo e Fondazione Tribaleglobale.
a cura di Giuliano Arnaldi
Onzo: Sala Polivalente del Comune
2-6 aprile 2015
Lo stesso ciclo della vita, ovvero la nascita e la morte, definisce termini che sono antitetici se non vengono elaborati nella dimensione del sacro: vita, morte, sofferenza, speranza sono rappresentanti nella mostra ” Elogio della Sofferenza “ che si svolge a Onzo da oggi a lunedì prossimo presso la Sala Polivalente del Comune : il sacro e’ però declinato su scala planetaria.
Ecco quindi che la croce di spine e lo sguardo di un Ecce Homo del XVIII secolo, i chiodi e la postura delle sculture Nkissi (R.d.K.), un Buddha in legno del 1780, con un lampo ci fanno vedere l’invisibile. Una copia da Caravaggio della Crocifissione di San Pietro assume la forza ieratica di una opportunità di speranza, come il languore della Deposizione dipinta nella cerchia di El Greco. La dimensione terapeutica della bellezza è testimoniata da oggetti arrivati da tempi e luoghi lontani tra loro : una antica campana Tibetana, un abito rituale Lanna ( Thailandia) , una serie di contenitori in osso pirografato di Timor.
Ovunque e da sempre l’uomo elabora la sofferenza attraverso i linguaggi dell’arte, ne intuisce un senso profondo e ciò a volte gli svela enormi spazi di benessere e speranza. Lo faceva ieri, lo fa oggi. Ecco le teste irte di chiodi che Rainer Kriester inizio’ a realizzare nell’ultimo decennio del secolo scorso dopo un viaggio in Africa, ecco la figura in cammino di Filippo Biagioli, realizzata nel nostro tempo. E infine, una serie di chine e pastelli di una artista Rapallino poco conosciuto ma sorprendente, Giampiero Pastene . Anche le parole sono esposte in questa mostra : sono quelle Maria Stuarda insieme al loro significato speculare ma identico create dal poeta Thomas Eliot: nella mia fine è il mio principio, nel mio principio è la mia fine.
Elogio della sofferenza: Onzo 2/6 aprile ore 16/19, su appuntamento chiamando il 3299611927, ingresso gratuito. La mostra, curata da Giuliano Arnaldi, è promossa dal Centro Studi Rainer Kriester con il patrocinio di Comune di Onzo e Fondazione Tribaleglobale.