GIANFRANCO ASVERI
CICÒN
a cura di Luciano Caprile
Oratorio de' Disciplinanti - Finalborgo
dal 12/5/2013 al 16/6/2013
Curata dal critico genovese Luciano Caprile, Cicòn di Gianfranco Asveri è la nuova mostra del prestigioso spazio dell’Oratorio dei Disciplinanti a Finalborgo.
Asveri vive sulle colline piacentine, in compagnia dei suoi animali, ed è in questo contesto così genuino che ha costruito nel tempo la sua dimensione pittorica.
Nato nel 1948, l’artista non ha alle spalle studi accademici ma una vita dalla quale emanciparsi: dal 1969 lui e la pittura costituiscono un binomio indissolubile.
Asveri ha studio in una piccola stanza al primo piano della sua casa. È una vera e propria “caverna della materia”, ingombra di resti, di residui dei materiali che adopera. Qui la materia dei suoi colori prende vita e crea un mondo straordinario.
Attraverso i suoi segni liberi, l’artista ci prende per mano e ci conduce, con la presunta ingenuità che lo caratterizza, al di là del reale riaccendendo in noi la sensibilità di un bambino.
Asveri ci racconta delle storie, storie padane, come quella di Cicòn, che ha radici legate al carnevale e all’inizio della Quaresima e che si svolge ogni anno in un paese del piacentino, in un mondo dove il legame con la natura e con la terra ( e con i suoi misteri ) è ancora arcaico, profondo e fatalmente scaramantico.
Il racconto di Asveri è costituito da stazioni concepite come una “via crucis” laica che si conclude col sacrificio di quel feticcio, Cicòn, in cui si ripongono i pensieri e i desideri di evasione della gente.
Scrive Caprile nel volume che accompagna la mostra: “Asveri… possiede l’innocenza del bambino, interroga il mondo partendo dalle sue origini, dalle sue favole, dai miti della terra.. nutre la sua arte di quelle magiche, arcaiche seduzioni che la contraddistinguono e che riescono a riaccendere d’incanto la fiammella più genuina e magari per troppo lungo tempo sopita del nostro immaginario”.
CICÒN
a cura di Luciano Caprile
Oratorio de' Disciplinanti - Finalborgo
dal 12/5/2013 al 16/6/2013
Curata dal critico genovese Luciano Caprile, Cicòn di Gianfranco Asveri è la nuova mostra del prestigioso spazio dell’Oratorio dei Disciplinanti a Finalborgo.
Asveri vive sulle colline piacentine, in compagnia dei suoi animali, ed è in questo contesto così genuino che ha costruito nel tempo la sua dimensione pittorica.
Nato nel 1948, l’artista non ha alle spalle studi accademici ma una vita dalla quale emanciparsi: dal 1969 lui e la pittura costituiscono un binomio indissolubile.
Asveri ha studio in una piccola stanza al primo piano della sua casa. È una vera e propria “caverna della materia”, ingombra di resti, di residui dei materiali che adopera. Qui la materia dei suoi colori prende vita e crea un mondo straordinario.
Attraverso i suoi segni liberi, l’artista ci prende per mano e ci conduce, con la presunta ingenuità che lo caratterizza, al di là del reale riaccendendo in noi la sensibilità di un bambino.
Asveri ci racconta delle storie, storie padane, come quella di Cicòn, che ha radici legate al carnevale e all’inizio della Quaresima e che si svolge ogni anno in un paese del piacentino, in un mondo dove il legame con la natura e con la terra ( e con i suoi misteri ) è ancora arcaico, profondo e fatalmente scaramantico.
Il racconto di Asveri è costituito da stazioni concepite come una “via crucis” laica che si conclude col sacrificio di quel feticcio, Cicòn, in cui si ripongono i pensieri e i desideri di evasione della gente.
Scrive Caprile nel volume che accompagna la mostra: “Asveri… possiede l’innocenza del bambino, interroga il mondo partendo dalle sue origini, dalle sue favole, dai miti della terra.. nutre la sua arte di quelle magiche, arcaiche seduzioni che la contraddistinguono e che riescono a riaccendere d’incanto la fiammella più genuina e magari per troppo lungo tempo sopita del nostro immaginario”.