Serate con l’Università… a Sanremo - 2012/2013
CLAUDIO CERVELLI
IL ROSMARINO, TRA TRADIZIONE E INNOVAZIONE
Federazione Operaia Sanremese
Via Corradi 47 - Sanremo
giovedì 10 gennaio 2013, ore 21,00
Relatore: Claudio CERVELLI
Primo Ricercatore dell’Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali di Sanremo (CRA-FSO)
Introduce e modera: Andrea ALLAVENA
Direttore dell’Unità di Ricerca per la Floricoltura e le Specie Ornamentali di Sanremo (CRA-FSO)
Il rosmarino è una specie aromatica spontanea della parte occidentale del Bacino Mediterraneo, oggi coltivata anche in altre zone del mondo soprattutto come pianta condimentaria. Il suo utilizzo è conosciuto fin dall’antichità presso i Greci e i Romani soprattutto in ambito religioso e simbolico, non mancando leggende relative alla Cristianità. Dal Medioevo si ha un’ampia diffusione di questa specie come pianta medicinale a partire dagli orti monastici, con un uso sia presso i ceti popolari che nelle corti europee.
Le proprietà medicinali (di tipo curativo e stimolante) riportate nell’etnobotanica hanno in gran parte trovato conferma scientifica nella moderna medicina e derivano principalmente dall’attività antimicrobica e antiossidante delle sostanze terpeniche dell’olio essenziale; per ottenerne la distillazione sono oggi sempre più diffuse coltivazioni e laboratori semi-artigianali sia in Francia che in Italia dedicate all’ottenimento di prodotti prevalentemente cosmetici quali colonie, shampoo, lozioni, saponi. Per le sue proprietà aromatizzanti il rosmarino trova oggi larghissimo uso nella cucina mediterranea, in particolar modo in Italia, dove viene usato per condire e rendere più digeribili le carni, la selvaggina ed il pesce, ma anche per la produzione di prodotti da forno a livello industriale; la tradizione alimentare di questa specie risale essenzialmente al medioevo e ha dato origine a prodotti tipici in cui il rosmarino figura elemento primario per la caratterizzazione del sapore.
L’uso del rosmarino si inserisce in Liguria nell’uso tradizionale particolarmente rilevante di aromi e verdure, che vede la sua ragion d’essere nella valorizzazione di risorse genetiche locali nell’ambito di un’agricoltura fortemente caratterizzata dalla piccola proprietà contadina e dalla scarsità di superfici pianeggianti. Attualmente il rosmarino costituisce anche una delle più importanti piante aromatiche coltivate ad uso ornamentale (con una produzione di milioni di esemplari in vaso nella piana di Albenga, di cui parte in forme topiate), contribuendo al rinnovo di una tradizione colturale che ha visto questa specie utilizzata già nei giardini dell’antica Roma e in quelli rinascimentali.