LE CONSEGUENZE DEL CEMENTO
Perchè l’onda grigia cancella l’Italia?
Protagonisti, trama e colpi di scena di un copione insostenibile
presentazione del volume edito da Altreconomia
La talpa e l'orologio
via Argine destro 625 - Imperia
martedì 7 febbraio 2012, h. 20,30
Palazzi, svincoli, centri commerciali, cave. Chi fa affari col cemento fa pagare i costi ai cittadini. E lo chiama sviluppo. Da vent’anni in Italia si gira un film che sembra pura fantascienza, ma poi si trasforma in thriller. Il titolo è “cementificazione” e la trama è fatta di speculazioni, interessi, paesaggi deturpati da ruspe e colate. Gli attori sono molti: banchieri, archi-star, immobiliaristi, politici, cavatori e cementieri. Ma i costi di questa pellicola sono tutti sulle spalle dei cittadini, di oggi e anche di domani. Come in tutti i lungometraggi che si rispettino non mancano i colpi di scena. Porti turistici, campi da golf, stadi, autodromi: è il “cemento che non ti aspetti”. A un certo punto, però, arrivano i nostri: centinaia di comitati che in tutto il Paese si battono contro la devastazione del territorio. E spesso vincono. Tre anni di lavoro, decine di viaggi in tutta Italia: un’inchiesta straordinaria che traccia il quadro del saccheggio al panorama italiano, ne spiega le motivazioni, svela gli interessi in gioco, individua le responsabilità, nome per nome. Nei “titoli di coda”, un dialogo sulla tutela del paesaggio con Salvatore Settis. Luca Martinelli è giornalista e redattore del mensile Altreconomia diffuso a Cremona dalla Cooperativa “Nonsolonoi” Corso Matteotti 40 tel. 463800. È autore dei fondamentali saggi L’acqua non è una merce (Altreconomia, alla seconda edizione) e di Imbrocchiamola! (Altreconomia, alla quarta edizione). Cura il blog www.altreconomia.it/leconseguenzedelcemento Purtroppo, in questo periodo, i temi trattati nel saggio di Luca Martinelli risultano più che mai d’attualità: pensiamo solo alla proposta parlamentare di promuovere un nuovo condono edilizio, il quarto, in un paese come l’Italia, dove sono stimate 4.400.000 abitazione abusive e dove la filiera dell’abusivismo è uno dei settori di maggior interesse delle organizzazioni criminali.