lunedì 30 aprile 2012

SALGARI NELLA GIUNGLA DEGLI HANBURY - MUSEO GIROLAMO ROSSI, VENTIMIGLIA




SALGARI NELLA GIUNGLA DEGLI HANBURY
Museo Girolamo Rossi
Forte dell'Annunziata - Ventimiglia
dal 28 aprile al 18 maggio 2012

Sabato 28 aprile si è aperta, nella sala 'Emilio Azaretti del Museo Civico Archeologico 'Girolamo Rossi', la mostra 'Salgari nella giungla degli Hanbury', già esposta a Villa Hanbury dal 31 marzo al 15 aprile scorsi.
I romanzi di Emilio Salgari di cui quest'anno ricorrono i 150 anni dalla nascita, costituiscono dei viaggi in mondi meravigliosi in cui la natura esotica di luoghi da favola crea la cornice perfetta per le avventurose gesta dei protagonisti, tra cui il Corsaro Nero, conte di Ventimiglia, è uno dei più celebri e amati. Le narrazioni delle battaglie, degli inseguimenti e delle fughe degli eroi salgariani si intrecciano con le accurate descrizioni della flora e della fauna dei luoghi ove esse vengono ambientate, testimonianza della certosina ricerca scientifica dell’autore.
La mostra costituisce un viaggio in questi mondi creati dalla fervida fantasia di Salgari, che vengono resi reali attraverso la scoperta di angoli tropicali ed esotici simili dei Giardini Hanbury di La Mortola.

domenica 29 aprile 2012

L'IMPERO DI CIAIKOVSKIJ - COLLEGIATA DI SAN GIOVANNI, PIEVE DI TECO 30/4/2012



L'IMPERO DI CIAIKOVSKIJ
Collegiata di San Giovanni
Pieve di Teco
lunedì 30 aprile 2012, h. 21,00

Prende il via lunedì 30 aprile nella Collegiata di San Giovanni Battista di Pieve di Teco, la seconda edizione del Festival Musicale “L'Impero di Čiajkovskij”, la kermesse dedicata al grande musicista che prevede una tournée dell'Orchestra Klassika della città di San Pietroburgo, diretta dal Maestro Kantorov.
La manifestazione toccherà diverse località della Liguria come omaggio alle grandi tradizioni del turismo russo nella nostra regione.
Dopo Pieve di Teco, infatti, la manifestazione si sposterà a Sanremo per un Omaggio alla zarina Maria Alexandrovna” sulla Passeggiata dell'Imperatrice (martedì 1° maggio, ore 11) e il grande concerto al Teatro Ariston giovedì 3 maggio (ore 21): “Čajkovskij – Gran Galà”.
Qui, gli archi dell’Orchestra Klassika di San Pietroburgo si uniranno all’Orchestra Sinfonica di Sanremo.

GROUPE SIGNE 1971-1974 - NMNM VILLA PALOMA, MONACO




GROUPE SIGNE 1971-1974
L'ART DE LA RUE AU MUSÉE?
Nouveau Musée National de Monaco
Villa Paloma
56, boulevard du Jardin Exotique - Monaco
21 Avril 2012 - 17 Juin 2012

Le Groupe Signe est un collectif d’artistes, créé et animé après 1968, par les peintres Claude Rosticher et Roland Marghieri et les photographes Michel Cresp et Pierre Lequien.
Le groupe s’identifie en pratiquant ses interventions dans des lieux publics choisis, s’appuyant sur des thématiques comme la publicité, ou sur la création d’univers plus poétiques.
Le Groupe Signe s’inscrit dans un double contexte. D’abord national, car la jeune création artistique veut s’affranchir de la domination parisienne en revendiquant un ancrage en province, et le groupe participe à un véritable réveil de la Côte-d’Azur. Ensuite international, car l’art de ces années- là opère une mutation fondamentale : la situation et l’attitude prennent le pas sur la forme de l’œuvre, privilégiant le vécu et le rapport aux autres, sollicitant la participation de tous. »

Ont collaboré à certains évènements du Groupe:
Jean-Claude Adam, Pierre Blanc, Stanislas Estrangin, Yvette Gournet, François Gross, Patricia Heine, Michel Isnard, Robert Lepine, Serge Macaferi, Yves Popet, Jacques Riousse, Gérard Serre, Vidéo Group 6 »

venerdì 27 aprile 2012

TIZIANO FRATUS: TERRE DI GRANDI ALBERI - MUSEO CIVICO DI SANREMO, 28/4/2012

TIZIANO FRATUS
TERRE DI GRANDI ALBERI
Alberografie a Nord-Ovest
presentazione del volume edito da Nerosubianco
Museo Civico di Sanremo - Palazzo Borea d'Olmo
via Matteotti 143 - Sanremo
sabato 28 aprile 2012, h . 17,00

Terre di Grandi Alberi è un viaggio a Nord-Ovest, in quel golfo di boschi, rocce e acque che si dispiega fra le vette delle Alpi e il Mediterraneo. Valle d’Aosta, Piemonte, Liguria, territori confinanti della Francia: un ventaglio naturale fatto di biodiversità paesaggistica e climatica, di pianure e di fiumi, di laghi e di altipiani, di lariceti, vigneti, faggeti, uliveti e castagneti, di risaie e abetine, di città industriali e portuali, di paesi dispersi e riserve naturali. Cinquantasette itinerari per il cercatore di alberi che alberga in ogni lettore.

Tiziano Fratus (1975, Bergamo) ha pubblicato molti libri in versi in Italia quali Il molosso, Il respiro della terra, Nuova Poesia Creaturale, Il mulo è scettico per natura, Poesie luterane, e, all’estero, A Room in Jerusalem, Creaturing. Selected Poems, Double Skin, Poémes chuchotes sur la berge du Po, Ninguem sabe de nos. Dal 2010 è impegnato nella scrittura della serie Homo Radix di cui fanno parte Homo Radix. Appunti per un cercatore di alberi, Gli alberi pensano al mare, Le bocche di legno, Taccuino del cercatore di alberi. Giardini Botanici Hanbury e il presente volume. Ha prodotto un vasto archivio fotografico che è oggetto di mostre in gallerie, musei, centri culturali, orti botanici e parchi. Nel 2011, anno internazionale delle foreste, il Museo Regionale di Scienze Naturali di Torino gli ha commissionato la mostra Grandi alberi fuori dal bosco. Un’alberografia di Tiziano Fratus in terra di Piemonte coordinata con Rosa Camoletto, mentre una riduzione teatrale da Homo Radix ha debuttato a Festambiente, il festival di Legambiente. Nel 2012 è stato protagonista di un documentario realizzato da Manuele Cecconello al Parco Burcina di Pollone, ai piedi delle sequoie più antiche d’Italia, ha ricevuto il premio speciale Natura consegnato dall’Accademia del Ceppo di Pistoia. Vive ai piedi delle Alpi Cozie.

MASSIMO RECALCATI: COSA RESTA DEL PADRE? - MUSEO CIVICO, SANREMO 27/4/2012


MASSIMO RECALCATI
COSA RESTA DEL PADRE?
presentazione del volume edito da Raffaello Cortina
Museo Civico di Sanremo - Palazzo Borea d'Olmo
via Matteotti 143 - Sanremo
venerdì 27 aprile 2012, h. 17,00

Massimo Recalcati interroga la funzione paterna nell’epoca della sua crisi. Attraverso Sigmund Freud e Jacques Lacan e alcune figure tratte dalla letteratura (Philip Roth e Cormac McCarthy) e dal cinema (Clint Eastwood), si delineano i tratti di una paternità indebolita ma comunque essenziale. Nel tempo dell’evaporazione del padre, che cosa può essere ancora una guida per il soggetto? Insomma, cosa resta del padre?

Massimo Recalcati è membro analista ALIpsi (Associazione Lacaniana Italiana di Psicoanalisi). Direttore scientifico dell'IRPA (Istituto di Ricerca di Psicoanalisi Applicata), dal 1994 al 2002 è stato responsabile clinico e scientifico dell'Associazione per lo studio e la ricerca Bulimia e Anoressia (ABA). Nel 2003 è ideatore e fondatore di Jonas Onlus (Centro di clinica psicoanalitica per i nuovi sintomi). Dal 2005 è supervisore presso il reparto di Neuropsichiatria infantile dell'ospedale Sant'Orsola di Bologna. Dal 2002 al 2010 ha collaborato con il quotidiano Il Manifesto per le pagine culturali. Scrive sulle pagine culturali per il quotidiano La Repubblica. Ha insegnato come docente a contratto presso l'Università di Milano (Filosofia morale), presso l'Università di Bergamo (Psicologia dell’arte e della letteratura) e presso l'Università di Padova e di Urbino (Teorie e tecniche del colloquio); insegna, sempre a contratto, Psicopatologia del comportamento alimentare presso l'Università di Pavia, e Clinica psicoanalitica dell'anoressia all'interno del CEPUSPP (Centre Einsegnement postgradue en psychiatrie et psychoterapie) di Losanna.

mercoledì 25 aprile 2012

LIBERESO GUGLIELMI: CUCINARE IL GIARDINO - VILLAGGIO DEI FIORI, SANREMO 26/4/2012


LIBERESO GUGLIELMI
CUCINARE IL GIARDINO
presentazione del volume (Edizioni Zem)
Villaggio dei Fiori
Via Tiro avolo - Sanremo
giovedì 26 aprile 2012, h.

Un originale libro di cucina, che risulta interessante su livelli diversi: dalla scoperta della possibilità di utilizzare erbe spontanee alla conoscenza delle loro proprietà medicinali, riscoprendo la biodiversità presente nelle nostre campagne attraverso riferimenti botanici, semplici e di facile lettura. Condensare la sua grandissima conoscenza in un libro o un manuale è impresa impossibile, questo ricettario, ricavato dai suoi numerosissimi appunti, contiene tutti gli elementi per una sana ed equilibrata alimentazione all’interno di una scelta precisa, quella vegetariana.
Un viaggio all’interno del suo mondo affascinante ed entusiasmante, in compagnia di alcuni disegni che raffigurano i suoi personaggi curiosi e ironici, simpatici e sempre sorridenti, immersi in attività culinarie e circondati da fiori, alberi, piante.
Consigli e suggerimenti che aiuteranno il lettore a tornare ad uno stile di vita più naturale.

martedì 24 aprile 2012

LOUIS CANE - MAMAC NICE



LOUIS CANE
MAMAC Musée d´art moderne et d´art contemporain de Nice
Promenade des Arts - Nice
21 avril - 09 septembre 2012

Louis Cane a été l'un des membres fondateurs de l'éphémère groupe Supports/Surfaces. Il a contribué à la constitution et à la définition de son « corpus » théorique et a été l'un des animateurs de la revue Peinture, Cahiers théoriques créée avec Vincent Bioulès, Daniel Dezeuze et Marc Devade. Il en a été l'un des contributeurs les plus radicaux et indiscutablement le plus soucieux d'articuler ses interrogations d'alors à l'histoire de l'art occidental et à l'histoire de la peinture chinoise ancienne. Cette dernière lui semblait offrir un «ailleurs» où se ressourcer en se démarquant de la peinture américaine dont la revue était alors un actif vecteur de défense et de propagation.
Au sein du groupe, Louis Cane, fut moins préoccupé par la déconstruction du tableau que par le souci de poursuivre l'aventure de la «grande peinture» en évitant le piège du dernier tableau et celui du retour à une origine perdue. Après des jeux de répétition qui reprennent, pour en dévier le sens, les jeux cumulatifs chers aux nouveaux réalistes, ses œuvres du «moment Supports/Surfaces» témoignent de son souhait de dépasser le minimalisme trop design des peintres américains issus du Colorfield par un travail de l'espace pictural redevable à la peinture chinoise ancienne. Le recours aux dégradés des valeurs, dans les toiles «sols/murs», établissent un espace enveloppant intégrant le jeu cosmique du vide et du plein. Il allait comme de soi, mais c'est après coup que s'en impose la logique, qu'un retour s'imposait vers l'art occidental et la structuration de ses représentations. Les peintures des années 1976-1978, d'évidence, renouent, comme l'écrivit Pontus Hulten, «avec la tradition des peintres d'autrefois. [Elles] prennent en considération l'histoire des formes telle qu'elle a pu s'inscrire dans l'histoire de l'art, pour aboutir à une recherche formelle qui unit la Renaissance italienne à la peinture américaine des années cinquante, dans une transcription nouvelle.»
Ces œuvres de Louis Cane que montre le musée d'Art moderne et d'Art contemporain de Nice n'ont guère été vues. Elles ont même été — délibérément? — ignorées. C'est regrettable. Il va bien falloir admettre qu'elles anticipent et annoncent les travaux de la figuration libre et de la «Bad Painting». Et ceux de George Condo. En posant, mieux que ce dernier, beaucoup plus de questions et en soulevant beaucoup plus d'interrogations sur la nécessité de l'art aujourd'hui et sur ce que peut encore exprimer la peinture sur notre civilisation et son devenir.
Malraux disait qu'un peintre peignait des tableaux non pas parce qu'il avait envie de peindre un chat ou des pommes, mais parce qu'il avait vu des tableaux et qu'il lui fallait donc en peindre à son tour. Pour s'inscrire dans son musée imaginaire, son musée imaginaire à lui, Louis Cane doit d'abord le peupler. C'est ce qu'il fait avec jubilation. Avec humour. Pour ne pas succomber dans les abîmes du sacré, il faut s'y frotter et s'en alléger. Cet apparent saccage du grand art occidental en est, en fait, la célébration. Peut-être aussi son Tombeau, c'est-à-dire son éloge triste et douloureux. Une manière, pour très mal citer Jules Laforgue, de mener le deuil très lent de notre sœur qui dort. La Peinture. Et ainsi pouvoir la réveiller. Peindre encore avec un cynisme allègre afin de ravager la célébration peinte de Papes terrifiants et peindre encore et sculpter encore cette jeune Ménine si triste et si digne immortalisée jusqu'à la fin des temps par Vélasquez. Qu'elle s'inscrive ainsi dans notre mémoire comme l'emblème de l'enfance effacée par l'Ordre et le Pouvoir!

- Bernard Ceysson

lunedì 23 aprile 2012

ELENA ACCATI: FIORI IN FAMIGLIA - BIBLIOTECA RENZO DEAGLIO, ALASSIO 24/4/2012


ELENA ACCATI
FIORI IN FAMIGLIA
Storie e storia di Eva Mameli Calvino
presentazione del volume di Editoriale Scienza (2011)
illustrato da Anna Curti
Biblioteca Civica Renzo Deaglio
piazza Airaldi e Durante 7 - Alassio
martedì 24 aprile 2012, h. 17,00

La storia di Eva Mameli, una delle scienziate più importanti del primo Novecento italiano e madre dello scrittore Italo Calvino. Anticonformista e di forte temperamento, con una grande passione per la botanica, la fisiologia e la biologia vegetale, consegue nel 1915, prima donna nel nostro Paese, la libera docenza in botanica.
I suoi ideali e il suo rigore scientifico la portano a fondare, assieme al marito, l'Istituto sperimentale per la floricoltura di Sanremo, che diventa il più importante d'Italia e tra i primi in Europa.
In chiusura, note di approfondimento e ritratti di maestri e colleghi.

La vita intensa di una grande scienziata e di una grande donna, raccontata in prima persona, narrata e illustrata da due donne, com'è nella tradizione della collana. Una collana pensata tutta al femminile perché raccontare storie di donne di successo, impegnate scientificamente e socialmente, contribuisce a fornire uno stimolo e un modello in cui riconoscersi, un esempio da poter seguire.

domenica 22 aprile 2012

APPLE GENERATION - FORTEZZA DEL PRIAMAR, SAVONA



APPLE GENERATION
Fortezza del Priamar - Palazzo del Commissario
Corso Mazzini - Savona
dal 21/4/2012 al 20 /572012

Nell’ultimo anno, in seguito anche alla prematura scomparsa di Steve Jobs, c’è stato un gran proliferare in Italia di iniziative relative al fenomeno Apple, che hanno ulteriormente focalizzato l’attenzione del pubblico sulla storia di un marchio che ha segnato la cultura tecnologica del nostro secolo. A Savona, invece, la mostra Apple Generation parte da molto lontano: è il risultato di un’appassionata opera di acquisizione, schedatura e manutenzione, iniziata nel lontano 2002, di oltre 7.000 pezzi storici originali Apple, che sono andati a costituire l’All About Apple Museum, il primo museo Apple al mondo, riconosciuto da Apple America.
La mostra, organizzata e curata dall’agenzia di comunicazione Punto a capo Coo'ee e con l’Associazione All About Apple presenta i modelli disegnati e prodotti dal mitico marchio della mela, ripercorrendo i momenti e i fenomeni di costume che hanno contraddistinto un’epoca, quella della Apple Generation.
Saranno esposti, con schede tecniche che evidenziano le particolarità e le innovazioni di ogni singolo modello, oltre 30 esemplari storici Apple, alcuni dei quali per gli appassionati costituiscono veri e propri oggetti “cult” della nostra epoca.
Dice Alessio Ferraro, presidente e fondatore dell’All About Apple Museum: “All About Apple Onlus è l’Associazione che si è costituita come primo AMUG nel 2002 e che attraverso la passione, l’impegno e il maniacale lavoro dei soci ha fatto crescere la collezione e il patrimonio di esemplari storici che rappresenta il nucleo di quello che sarà il nuovo Museo, la cui sede è prevista all’interno del Polo Universitario Savonese. Quest’anno è il decimo anniversario dell’All About Apple e ci sembrava una cosa importante festeggiare questo momento della nostra storia con una prima significativa mostra proprio nella nostra città, aperta a tutta la cittadinanza”.
La mostra è stata curata e allestita da Punto a capo Coo’ee, che si è offerta di sensibilizzare e coinvolgere realtà istituzionali e partner aziendali nell’ambito di un evento che mette in luce una risorsa inedita e da valorizzare: ” Ho deciso di mettermi a disposizione dell’All About Apple nel dar vita all’organizzazione e all’allestimento di questa mostra – dice Monica Brondi, direttore creativo dello studio Punto a capo – perché credo nelle potenzialità di questa collezione, soprattutto se vista come una eccellenza culturale e tecnologica del nostro territorio, capace di attrarre anche turisticamente un pubblico trasversale e non solo locale. Con questo stesso spirito, la mostra si propone di accompagnare il visitatore attraverso un percorso rigorosamente cronologico, in cui i computer raccontano e rievocano i fenomeni di costume, le notizie di attualità più curiose e gli eventi sociali che hanno caratterizzato quegli anni. Una mostra rivolta non solo agli appassionati del mondo Mac, ma che offre a tutti la possibilità di riscoprire, attraverso computer cult dal design e dal fascino intramontabile, anche oggetti di consumo quotidiani, film o brani musicali, eventi presenti nella vita o nella memoria di ognuno di noi”.
La mostra si terrà nelle sale del Palazzo del Commissario, sulla Fortezza del Priamàr, cortesemente messe a disposizione dell’evento dal Comune di Savona. “Ripensare al nostro recente passato ammirando i computer che hanno fatto la storia della Apple è un’idea originale e affascinante. Sono felice che questa mostra sia nata a Savona e venga ospitata nel cuore della fortezza del Priamàr. Sono convito che metterà d’accordo tutti: curiosi, appassionati, giovani e meno giovani” dice Federico Berruti, Sindaco di Savona.
La collezione All About Apple ha raccolto l’interesse del Festival della Scienza, che ha voluto conferire il patrocinio alla mostra, in vista di una possibile partecipazione di tale collezione all’edizione 2012 della grande manifestazione genovese, ormai un punto di riferimento nazionale per la divulgazione dei temi scientifici e tecnologici. “Il Festival della Scienza – dice Manuela Arata, Presidente dell’Associazione Festival della Scienza – giunge quest’anno alla sua decima edizione. Sarà un’edizione dedicata all’Europa, intesa come comunità di riferimento per lo sviluppo della ricerca scientifica. Poichè la parola chiave del Festival sarà Immaginazione, con piacere abbiamo dato il patrocinio a questa bella iniziativa, riconoscendo alla Apple un ruolo fondamentale nell’utilizzo dell’immaginazione come elemento chiave dello sviluppo della scienza e della tecnologia”.
Essendo l’iniziativa di estrema rilevanza per tutto il territorio ligure, anche Regione Liguria ha voluto fornire il proprio contributo. “Il Museo della Apple – dichiara Antonino Miceli – è senz’altro una delle iniziative più originali del territorio savonese, una peculiarità per ora poco nota al grande pubblico, ma che custodisce un pezzo della storia quotidiana di chi dagli anni Ottanta in poi ha utilizzato il computer per lavorare o divertirsi. Attraverso questa mostra, che offre ad un pubblico più vasto una parte, seppur minima, di quella vasta collezione, verrà valorizzato un museo che, insieme ad altre realtà simili della nostra provincia, può contribuire a incrementare la presenza di turisti e appassionati sul territorio”.
Uno dei successi del fenomeno Apple nel mondo è stata la coerenza di una filosofia commerciale che ha sempre messo al primo posto l’innovazione tecnologica e l’attenzione all’utente e alla semplicità d’uso del prodotto. La ricerca costante della qualità e l’attenzione costante al consumatore sono valori di riferimento importanti anche per COOP, che è la più grande cooperativa di consumo in Italia. Per questo Coop Liguria ha scelto di essere main sponsor di questa manifestazione. “Il decennale della fondazione del Museo – sottolinea Mauro Bruzzone, Vicepresidente di Coop Liguria – coincide inoltre con un importante riconoscimento per l’universo cooperativo, visto che il 2012 è stato proclamato dall’ONU Anno Internazionale delle Cooperative, poiché esse – come ha ricordato il Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-moon – ricordano alla comunità internazionale che è possibile conciliare la produttività economica con la responsabilità sociale”.
La selezione di computer e periferiche che viene presentata in questa mostra costituisce il cuore della collezione del Museo All About Apple, realtà che è stata annoverata e inserita nel Sistema dei Musei della provincia. Proprio in questi giorni, in occasione della Settimana Europea della cultura, viene presentata la nuova Guida del Sistema Museale della provincia di Savona.
Il Presidente Angelo Vaccarezza sottolinea: “La collezione All About Apple è stata inserita nel Sistema dei Musei provinciali. Il punto di forza del nostro sistema museale si basa sulla ricchezza del patrimonio storico artististico e paesaggistico a anche sulla capacità di fornire servizi, promuovere cultura dando qualità allo sviluppo del territorio. La Provincia di Savona in occasione della Settimana della cultura ha presentato al pubblico, proprio in questi giorni, la Guida dei Musei. Un piacevole invito per approfondire con una visita diretta la conoscenza degli istituti e dei luoghi di cultura della nostra bellissima provincia”.
La mostra sarà aperta dal 21 aprile al 20 maggio nei seguenti orari: giovedì e venerdì 14,30-18,30 sabato e domenica 10,30-18,30.

sabato 21 aprile 2012

NICOLA VIASSOLO: DAEVID ALLEN ARRIVA A CANTERBURY - FINALBORGO, AUDITORIUM DI SANTA CATERINA 22/4/2012



NICOLA VIASSOLO
DA FINALE A CANTERBURY: DAEVID ALLEN ARRIVA A CANTERBURY
Auditorium del Complesso Monumentale di Santa Caterina
Finalborgo
domenica 22 aprile 2012, h. 17,30

La Sezione Musicale Fonoteca della Biblioteca Mediateca Finalese, in occasione della XIV Settimana della Cultura, organizza una conferenza con immagini e audizioni di vinili d’epoca su impianto High-End, a cura di Nicola Viassolo, dal titolo “Da Finale a Canterbury: Daevid Allen arriva a Canterbury”.
L’incontro si terrà domenica 22 Aprile alle ore 17,30 presso l’Auditorium di Santa Caterina a Finalborgo.
Daevid Allen nei primi anni Sessanta arriva dall’Australia a Canterbury, città di 40 mila abitanti che all’epoca dei fatti rappresentava il massimo del conservatorismo britannico. Una serie di fortunate coincidenze lo mette in contatto con giovanissimi personaggi estremamente dotati nel campo musicale. Da questo incontro prenderà forma la “scena musicale di Canterbury”.
Nella conferenza sarà raccontata questa storia attraverso l’ascolto di alcuni dischi 33 giri originali, appositamente recuperati in Inghilterra, dei seguenti artisti: The Wilde Flowers, Soft Machine, Caravan, Matching Mole, Robert Wyatt, Gong, Kevin Ayers, Mike Olfield.
Per l’occasione sarà utilizzato in auditorium l’impianto High-End della Sezione musicale di conservazione della Biblioteca.

venerdì 20 aprile 2012

MARTINO OBERTO E IL RESTAURO - MUSEO CIVICO DI SANREMO, 21/4/2012 H. 16,00


XIV settimana della Cultura

MARTINO OBERTO E IL RESTAURO
Museo Civico di Sanremo
via Matteotti 143 - Sanremo
sabato 21 aprile 2012, h. 16,00

Con il restauro dei dipinti della Raccolta Rambaldi di Coldirodi a Sanremo, eseguito in occasione del riordino curato da Gian Vittorio Castelnovi nel 1958, si avviava la lunga carriera di Martino Oberto nel campo del restauro, terminata dopo più di cnquant’anni solo con la scomparsa, nel maggio 2011. Condotto a lato del suo percorso artistico, che lo ha impegnato sul fronte della Scrittura visuale - della quale è stato iniziatore e protagonista, raccogliendo importanti riconoscimenti in ambito internazionale – l’impegno nel restauro si è svolto sempre ad altissimo livello, con la precoce adozione delle più aggiornate tecnologie diagnostiche ed un costante affinamento metodologico.
Tra i molteplici esiti di eccellenza si possono citare l’intervento sulla Città Ideale della Galleria Nazionale delle Marche di Urbino, quadro simbolo della civiltà rinascimentale (al centro, proprio in questi giorni, di una rassegna volta ad indagarne le complesse implicazioni artistiche, architettoniche e filosofiche); i restauri della Madonna dei Francescani di Duccio, della Pinacoteca Nazionale di Siena e della grande pala di Rubens nella Chiesa del Gesù di Genova, Sant'Ignazio guarisce un'ossessa

Fra gli interventi svolti su opere d’arte contemporanea spicca il ripristino dell’opera di Marcel Duchamp Porte, 11 rue Larrey, una porta paradossalmente chiusa e aperta nel medesimo tempo, già installata nel suo appartamento parigino, inavvertitamente ridipinta durante l’allestimento della Biennale di Venezia del 1978.
Numerosi i restauri eseguiti su dipinti nel Ponente ligure: la Madonna del Rosario di Ludovico Brea e l’Adorazione dei Magi del Parmigianino della Chiesa di San Domenico a Taggia; la Sacra Famiglia di Sant’Antonio Abate a Moltedo (storicamente attribuito a Van Dyck e di recente assegnato a Jan Roos); La Vergine che intercede presso la SS. Trinità di Giulio Benso nella Parrocchiale di Pieve di Teco. Fra gli ultimi lavori ancora un intervento sulla Tentazione di Sant'Antonio di Salvator Rosa e sulla Madonna col Bambino attribuita a Lorenzo di Credi della Pinacoteca Rambaldi.

Sulla figura di Martino Oberto e della sua attività nell’ambito del restauro, ma non solo, si incentra l’incontro che si svolgerà sabato 21 aprile, a partire dalle 16,00, nella sala conferenze del Museo Civico di Sanremo, con interventi di Gianni Casale, già restauratore della Soprintendenza ai Beni artistici della Liguria e storico collaboratore di Oberto; Fulvio Cervini, professore di Storia dell’Arte Medievale all’Università di Firenze; Sandro Ricaldone, studioso di Poesia visiva e Scrittura visuale; Giovanna Rotondi Terminiello, storica dell’arte, a lungo Soprintendente ai Beni storici e Artistici della Liguria.

In occasione dell’incontro e nell’ambito della XIV settimana della Cultura è stata allestita presso la Pinacoteca Rambaldi a Villa Luca di Coldirodi una rassegna documentaria su Martino Oberto e il restauro.

giovedì 19 aprile 2012

PINO PETRUZZELLI: VICINI - SPAZIO VUOTO, IMPERIA 20-22/4/2012



VICINI
di Pino Petruzzelli
regia di Pino Petruzzelli
con Sergio Raimondo, Gianni Oliveri, Livia Carli
Spazio Vuoto
Via Bonfante 37 - Imperia
venerdì 20 – sabato 21 – domenica 22 aprile 2012, h. 21,15

Oggi, sabato e domenica alle 21.15 allo Spazio Vuoto va in scena ‘Vicini’, che raccoglie tre storie vere: quelle di Sauro, Alfonso e Amina. Tre storie ora comiche, ora dolci, ora amare. Tre storie di vita di altrettante persone che abitano la stessa casa.
Al primo piano troviamo Sauro: un ragazzo affetto da handicap mentale. Dolce e stralunato, capace di danzare in bilico sulla linea della vita come certi personaggi di Fellini, Sauro, passa di fiore in fiore, di esperienza in esperienza, di guaio in guaio con la leggerezza di una farfalla. Sempre col suo ingenuo sorriso sulle labbra.
All’ultimo piano, nella mansarda, abitano due spiritelli. Uno di loro è il fantasma del poeta Alfonso Gatto. Li troviamo intenti a preparare, con tanto di champagne, pastiera napoletana e sfogliatelle, una strana festa di benvenuto. E’ una storia surreale, che ci porta nelle nostre case piene di ricordi legati a momenti importanti e da cui nessuno vorrebbe separarsi. Tanto meno a ottanta anni.
Infine la cantina. Qui vive rinchiusa Amina, una giovane attrice algerina, scampata miracolosamente a un attentato. La sua compagnia teatrale mise in scena uno spettacolo che non piacque a dei terroristi che pensarono così di massacrare tutti gli elementi della compagnia. Solo Amina riuscì a salvarsi, trovando riparo in Italia da una zia che la nascose. Per paura di un nuovo attentato, la ragazza, finisce col seppellirsi viva.
Lo spettacolo è di Pino Petruzzelli, con Livia Carli, Gianni Oliveri e Sergio Raimondo. Regia di Pino Petruzzelli e produzione de ‘Lo Spazio Vuoto’.

mercoledì 18 aprile 2012

NINO LAMBOGLIA TRA CAPO BERTA E CAPO CERVO - BIBLIOTECA NOVARO, DIANO MARINA 19/4/2012



NINO LAMBOGLIA TRA CAPO BERTA E CAPO CERVO
Scavi, ricerche, restauri e musei
Biblioteca Civica A.S. Novaro
corso Garibaldi 60 - Diano Marina
giovedì 19 aprile 2012, h. 15,30

Giovedì 19 aprile, alle ore 15.30, presso la Sala Margherita Drago della Biblioteca Civica Angiolo Silvio Novaro di Diano Marina si tiene un convegno di studio dedicato a Nino Lamboglia fra capo Berta e capo Cervo: scavi, ricerche, restauri e musei, appuntamento organizzato in occasione del centenario della nascita del grande studioso ligure in collaborazione con la Sezione di Imperia dell’Istituto Internazionale di Studi Liguri.
In occasione del convegno verrà presentato al pubblico anche il volume Andar per Musei e Biblioteche. Luoghi del sapere nel Ponente Ligure, curato da Daniela Gandolfi, recentemente edito dal Museo Civico e dal Comune di Diano Marina con il contributo della Amministrazione Provinciale di Imperia.
Al termine della giornata verrà anche illustrato il Progetto Interregionale Accessit. Itinerari del Patrimonio Accessibile, finanziato dalla Regione Liguria, tramite cui il Museo migliorerà con tre specifici interventi l’accessibilità culturale e fisica alle sale espositive e al laboratorio didattico.

martedì 17 aprile 2012

ROBERTO GHELFI: L'ALTA VIA DEI MONTI LIGURI - DE FERRARI 2012


ROBERTO GHELFI
L'ALTA VIA DEI MONTI LIGURI
Bene culturale fra Alpi e Appennino
De Ferrari, 2012
collana "Athenaeum"

L’Alta Via è il lunghissimo percorso di crinale che delimita la Liguria e la cinge dall’Appennino settentrionale alla Provenza, facendone un territorio unitario. Nessun’altra regione ha caratteristiche simili, né caratteri netti quali quelli della Liguria, soprattutto quasi paradossali perché mescolano elementi montani e marittimi, senza l’intermezzo del piano. Da levante a ponente, dal Monte Saccarello al Monte Gattero, Ghelfi racconta al suo lettore la bellezza dei monti liguri, la loro unicità e la loro armonia come solo un architetto da sempre abituato a cercare il “bello”in ogni cosa riesce a fare. Il libro è arricchito da mappe, vedute prospettiche e disegni che evidenziano un paesaggio dell’anima prezioso perché unico.

Roberto Ghelfi, Architetto, perfezionato in architettura del paesaggio, vincitore, con Daniela Scarponi, nel 1987 del I° Premio internazionale I.F.L.A.
Ha collaborato con la facoltà d’Architettura dell’Università di Genova dal 1974 al 1980 nel corso di Pianificazione del Territorio tenuto dal Prof. Alessandro Giannini, e dal 2000 al 2006 quale professore a contratto presso i corsi di Rappresentazione del paesaggio, Tecniche di progettazione dei parchi, Progettazione dei giardini e dei parchi.
Alla libera professione ha affiancato una specifica attività di ricerca suscitata, in vario modo, dall’esperienza universitaria e rivolta, in particolare, allo studio del territorio e dei suoi aspetti ambientali, storici e culturali.
Alla rappresentazione cartografica ha unito, con frequenza crescente, il disegno, cercando di restituire, mediante la selezione dei vari aspetti di una veduta o di un oggetto, quelli che di volta in volta ne rivelano il carattere individuo.
È autore di numerose pubblicazioni fra monografie, saggi e contributi per atti di convegni.

lunedì 16 aprile 2012

MARCO BUTICCHI: LA VOCE DEL DESTINO - TEATRO DEL CASINO' DI SANREMO, 17/4/2012

Martedì letterari
MARCO BUTICCHI
LA VOCE DEL DESTINO
presentazione del volume edito da Longanesi
Teatro del Casinò di Sanremo
martedì 17 aprile 2012, h. 16,30

Martedì 17 aprile 2012 nel Teatro dell'Opera del Casinò di Sanremo alle ore 16.30 Marco Buticchi presenta il suo romanzo La voce del destino (Longanesi, 2011, 666 pp, 19,90 Eu).
Introduce l'incontro Ito Ruscigni, curatore della rassegna.

Oggi è un'anziana clochard costretta a vivere per le strade di Parigi, ma il suo passato le ha regalato fama e successo. Qualcuno la vuole morta, ed è solo l'intervento di Oswald Breil e Sara Terracini a salvare la vita di Luce de Bartolo. Ma qual è il segreto che custodisce, così potente da sconvolgere l'ordine mondiale? Chi è davvero quella donna? La sua storia inizia nell'Argentina fra le due guerre e racconta un'amicizia straordinaria, quella fra Luce e una tra le donne più ammirate di tutti i tempi: Eva Duarte. Mentre Luce diventa il soprano più famoso al mondo, Eva sposa il colonnello Juan Domingo Perón: nasce così il mito intramontabile di Evita. Le due amiche incontrano grandi soddisfazioni, ma anche tragedie e violenze che sembrano sgorgare dalla fonte stessa del male: il nazismo. Un'ideologia che trova la sua forza simbolica in un oggetto dal potere immenso: la leggendaria lancia di Longino, la cui punta trafisse il costato di Cristo. Il Reich sopravvive alla sconfitta, ed è proprio in Argentina che il male nazista intreccia le proprie trame oscure di rinascita con l'ascesa di Perón, per poi estendere i propri tentacoli sino a raggiungere le stanze più inviolabili: quelle delle alte sfere del Vaticano e della finanza più spregiudicata. E il male nazista oggi è pronto a risollevare la testa. Perché si scateni, manca soltanto una chiave: quella in possesso di una donna sopravvissuta con coraggio e determinazione a tutto ciò che il destino le ha riservato.

Marco Buticchi è nato a La Spezia nel 1957 e risiede a Lerici. Ha esordito come romanziere nel 1991 con Il cuore del profeta, pubblicato a sue spese. Dopo l'incontro con l'editore Mario Spagnol, grande scopritore di talenti, la fama dello scrittore ligure è progressivamente cresciuta.
La chiave del suo successo risiede nel modo innovativo col quale intreccia nei suoi romanzi epoche storiche diverse, leggende, avventura, spionaggio, documentando minuziosamente i fatti storici trattati.

domenica 15 aprile 2012

ARCADIA IN CELLE - FONDATION MAEGHT, SAINT-PAUL-DE-VENCE



ARCADIA IN CELLE
L'art pour la nature, la nature pour l'art
Commissaires d’exposition : Olivier Kaeppelin, Miranda Mac Phail
Fondation Maeght
623, chemin des Gardettes - Saint-Paul-de-Vence
du 31 mars au 10 juin 2012

Au printemps 2012, la Fondation Maeght ouvre ses espaces au grand collectionneur italien Giuliano Gori. Une centaine d'œuvres issues de sa collection, située en Toscane, est exposée pour la première fois en France. L'exposition présente des peintures, des sculptures, des installations, des dessins ainsi que des maquettes, des photos, des vidéos, des textes rendant compte des projets et de la pensée des artistes. A cette occasion, la Fondation Maeght dévoile également en avant-première les nouvelles créations de Robert Morris et Luigi Mainolfi parmi celles réalisées pour la Collection Gori qui célèbrera en juin 2012 son 30e anniversaire, ainsi que deux projets spécifiques pour la Fondation Maeght d'Alessandro Mendini et Dani Karavan.

Chefs-d’oeuvre et oeuvres « historiques » de la collection Gori Des oeuvres, représentant une part de la collection moderne et contemporaine quittent exceptionnellement les terres de Celle pour rejoindre celles de la Fondation Maeght.
Parmi les oeuvres historiques, des grands maîtres de l’art du XXe siècle de cette collection sont présentés dans la « salle de la Mairie » aux côtés de ceux de la collection de la Fondation Maeght. Parmi ces merveilles, deux huiles sur toile de Giacomo Balla, une gouache intitulée Rittratto della madre (1908) d’Umberto Boccioni, une oeuvre futuriste Bar San Marco (1914) d’Ottone Rosai et une oeuvre de la même période d’Ardengo Soffici, un stabile-mobile d’Alexander Calder, une peinture Femme, Oiseau, Etoiles de Joan Miró et des tableaux surréalistes des années 1920-1930 de Giorgio De Chirico, René Magritte et Alberto Savinio.
Le public peut aussi découvrir, dans la partie historique du parcours, des oeuvres des artistes Alberto Burri, Lucio Fontana, Domenico Gnoli, Hans Hartung, Yves Klein, Osvaldo Licini, Marino Marini, Fausto Melotti, Henry Moore, Giorgio Morandi, James Rosenquist, Emilio Vedova, ainsi que des portraits de Pina et Giuliano Gori peints ou sculptés par des artistes contemporains comme Menashe Kadishman, Luigi Mainolfi ou Andy Warhol.

Arte ambientale : de la Villa Celle à la Fondation Maeght
Totalement intégrées dans l’espace puisque créées pour et avec lui, les oeuvres situées dans la Villa Celle sont des chefs-d’oeuvre « d’arte ambientale » (dont la traduction par « art environnemental » ne rend pas totalement compte de la subtilité du titre en italien). Extrêmement diverses dans leurs moyens matériels et formels, ces propositions investissent chaque fois un lieu choisi en concertation avec Giuliano Gori pour en exalter les potentialités poétiques, en modifier la perception ou en révéler l’organisation spatiale.
Le public retrouve, ici, toute la poésie des oeuvres in situ de la collection Gori, parties intégrantes du parc comme de la Villa, au travers d’oeuvres réelles, sculptures, installations et, d’autre part, de dessins de projets utopiques ou réalisés ainsi que de photographies, vidéos et maquettes qui les resituent dans leur environnement naturel.
Sous des formes diverses, rendez-vous est ainsi donné avec les oeuvres de la collection de Celle qui rassemble aujourd’hui près de 80 « installations » intérieures et extérieures imaginées par les artistes. Parmi eux, Magdalena Abakanowicz, Alice Aycock, Roberto Barni, Daniel Buren, Alberto Burri, Enrico Castellani, Fabrizio Corneli, Stephen Cox, Ian Hamilton Finlay, Piero Fogliati, Michel Gerard, Bukichi Inoue, Menashe Kadishman, Dani Karavan, Anselm Kiefer, Joseph Kosuth, Sol LeWitt, Richard Long, Luigi Mainolfi, Alessandro Mendini, Aiko Miyawaki, Robert Morris, Hidetoshi Nagasawa, Dennis Oppenheim, Nam June Paik, Marta Pan, Claudio Parmiggiani, A.R. Penck et Frank Breidenbruch, Beverly Pepper, Michelangelo Pistoletto, Jaume Plensa, Anne et Patrick Poirier, Ulrich Ruckriem, Gianni Ruffi, Richard Serra, Susana Solano, Alan Sonfist, Mauro Staccioli, Marco Tirelli, George Trakas et Costas Tsoclis sont présentés à Saint-Paul.
Par ailleurs, un espace documentaire et la Bibliothèque de la Fondation Maeght sont consacrés à la totalité des oeuvres de la Villa Celle.
7 sculptures prennent place dans les espaces extérieurs de la Fondation. Jardin, bassins, patio et cour Giacometti accueillent ces pièces uniques et deviennent l’écrin pour quelques mois de deux oeuvres de Marino Marini et de Robert Morris, ainsi qu’une oeuvre respectivement de Magdalena Abakanowicz, Menashe Kadishman et Luigi Mainolfi.

4 salles sont consacrées à des artistes de la collection Gori : Robert Morris, Piero Fogliati, Fausto Melotti, Dani Karavan.

Passage Braque : Robert Morris (Kansas City, Missouri, Etats-Unis, 1931)
Une citation correspond parfaitement au travail de Robert Morris à la Villa Celle : « Le travail de Robert Morris est fondamentalement théâtral [...] son théâtre est un théâtre de négation : négation du concept avant-gardiste d'originalité, négation de la logique et du rationnel, négation du désir d'assigner des significations culturelles uniformes à des phénomènes différents, négation d'une vision du monde qui se méfie de ce qui est non-familier ou nonconventionnel ».
Plusieurs oeuvres de cet artiste, ayant un rôle très important à la Villa Celle où il a réalisé 7 créations, sont proposées dans la salle qui lui est dédiée. Une oeuvre en feutre, Sans titre (1993), est un exemple de sa réflexion sur l'« antiforme ». Deux projets réalisés pour le domaine en Toscane sont aussi présentés : Labyrinth (1982), installation monumentale dont le public peut voir le dessin et la maquette en situation, et l’oeuvre Hypnerotomachia – Psychomania (1983-1993), composée de trois cadres en bronze, qui représente un tournant dans la carrière de l'artiste. Elle est un des premiers exemples d'une longue série de thèmes apocalyptiques que Morris a continué à explorer dans les années 1980.

Salle Chagall : Piero Fogliati (Canelli, Asti, Italie, 1930)
Piero Fogliati est actuellement un des créateurs majeurs d’oeuvres sonores et lumineuses. Il présente ici une installation conçue pour l’espace de la salle Chagall et composée de plusieurs « machines » lumineuses. L’artiste se sert des découvertes de la science en matière optique pour faire vivre de fascinantes expériences optiques et mentales. Héritier de Marcel Duchamp comme de Moholy-Nagy, il crée des univers où l’illusion, l’activité cérébrale, la poésie de la lumière sont utilisées pour susciter notre imaginaire dont les sources ici sont autant physiques que psychologiques. Ses machines, plus que des dispositifs cinétiques, sont des « machines célibataires » paradoxales, intelligentes et hypnotiques.

Salle Michel Guy : Fausto Melotti (Rovereto, Trento, Italie, 1901- Milan, Italie, 1986)
Le travail de Fausto Melotti, artiste très proche de Giuliano Gori, traduit, à son origine, un certain dépouillement à la limite de l'immatérialité. Sa référence principale, plus que les arts visuels, est la musique et tout particulièrement la question du rythme. C'est pourquoi la critique italienne le considère comme un précurseur du minimalisme et de l’arte povera. Les 6 oeuvres présentées ici (1974- 1981) ont un caractère plus théâtral et narratif par l'incorporation de figurines et de petits objets, sans pour autant abandonner la rigueur structurelle qui les sous-tend.

Cour Miró : Dani Karavan (Tel Aviv, Israël, 1930)
La Fondation Maeght présente un projet de Dani Karavan interprétation de La ceremonia del tè, Fattoria di Celle, 1999, pour la Cour Miró, Fondation Maeght.
Les autres oeuvres existent soit en tant que telles, soit sont matérialisées par des mises en scène, des photographies, des vidéos, des dessins et des maquettes, qui rendent « palpables » la pensée et la réalisation des projets pour ce lieu unique et les resituent dans leur environnement naturel. Elles sont présentées dans trois salles différentes à travers ce que nous pouvons appeler trois thématiques faites de dialogues croisés, de conversations entre les oeuvres : Salle Miró sont réunies les oeuvres où prédomine la question de l’individu, du sujet en relation avec la nature. Il peut être promeneur botaniste, entomologiste, simple citoyen, géographe, écrivain, il est physiquement au coeur du rapport avec cette nature qu’il parcourt. Salle Kandinsky dialoguent des oeuvres où la présence de l’homme se fait plus ténue, plus fragile. Il est porté par les éléments qui l’entourent : le vent, la nuit, les étoiles, les mythes… Il est un vecteur traversé par les mouvements et par la mémoire de la nature qui l’englobe.

Salle Giacometti, le fil rouge de cette salle est ici l’analyse de la nature, analyse construite par la pensée du paysage, de l’architecture, d’une nature élaborée et éclairée par l’esthétique et la philosophie.
OEuvres inédites : Venus de Robert Morris, Per quelli che volano de Luigi Mainolfi et Albero meccanico d’Alessandro Mendini.
Les oeuvres Venus de Robert Morris et Per quelli che volano de Luigi Mainolfi, parmi celles commandées par Giuliano Gori pour le trentième anniversaire de la collection « d’arte ambientale », sont dévoilées au public en avant-première à la Fondation Maeght.
Il y sera exposé également en avant-première, un projet d'Alessandro Mendini, Albero meccanico, également prévue pour les 30 ans de la collection.

Per quelli che volano de Luigi Mainolfi
Cette pièce a été imaginée pour être « posée » sur le toit du bâtiment de la Villa Celle. Ce « lieu de repos pour les anges » se compose d'un banc de parc de couleur verte et, en dessous du débord du toit, les mots « Per Quelli che volano », (qui signifient « pour ceux qui volent »), sont peints sur le mur. Cette oeuvre poétique réalisée en 2011 est dédiée à Pina Gori comme à tous ceux qui ont le désir de voler.

Venus de Robert Morris
Cette oeuvre de 2010-2012 est une sculpture qui reflète l'intérêt continu de Robert Morris pour les formes les plus anciennes de représentation de la figure humaine dans l’art. Il s'agit d'une « revisitation » de la figure de la fertilité de l’époque paléolithique en référence à la « Vénus de Willendorf » : le corps d'une femme est symbolisé et les formes arrondies des seins et des fesses deviennent les caractéristiques primordiales de la figure.

Albero meccanico d’Alessandro Mendini
Cette oeuvre, imaginée et réalisée en 2010-2012, dont une version sera dévoilée pour la première fois à la Fondation Maeght, se compose d'un cylindre de hauteur en acier peint avec des branches et des feuilles métalliques qui l’entourent. La pièce a été conçue pour être placée à l'extérieur dans le « Jardin des Amis de 1930 » qui est une collection spéciale d'arbres que Giuliano Gori a consacrée à ses amis les plus proches nés en 1930, la même année que lui. Il a demandé à chacun de choisir son arbre préféré et il les a plantés tous ensembles dans une zone spéciale de la Villa Celle. Alessandro Mendini, né en 1931, n’a pas pu participer à cette initiative. Il a donc créé son propre arbre qui sera ajouté à ce jardin.
Rappelons, par ailleurs, qu’à l’intérieur des espaces de la Fondation seront présentés l’installation de Piero Fogliati et le projet de Dani Karavan.

La Villa Celle est, aujourd’hui, la collection « d’arte ambientale » la plus remarquable au monde par l’osmose entre les oeuvres d’art et les espaces naturels qui accueillent ces ensembles dans une harmonie parfaite. Des documents, photos, plan et historique, accompagnent cette exposition pour que le visiteur prenne toute la mesure de la démarche et du projet réalisé par Giuliano Gori.

sabato 14 aprile 2012

MYSTERIUM PASCHALE - SANTA MARIA DEGLI ANGELI E SAN SIRO, SANREMO 15-16/4/2012



MYSTERIUM PASCHALE: SANREMO CANTA DIO
Chiesa di Santa Maria degli Angeli
domenica 15 aprile 2012, h.21,00
Concattedrale di San Siro
lunedì 16 aprile 2012, h. 21,00

MYSTERIUM PASCHALE: SANREMO CANTA DIO è il titolo della rassegna dedicata alla musica sacra che la Fondazione Orchestra Sinfonica di Sanremo realizzerà in collaborazione con la Diocesi di Sanremo-Ventimiglia.
I due appuntamenti rientrano, inoltre, nell’ambito delle manifestazioni realizzate in occasione della XIV Settimana della Cultura, patrocinata dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Si inizia domenica 15 aprile alle ore 21 presso la Chiesa di S. Maria degli Angeli con un concerto eseguito dal primo organista nella Arcibasilica Papale di S. Giovanni in Laterano di Roma Giandomenico Piermarini nel corso del quale verrà proposto un programma di musiche di M. Frisina, F. Capocci, J. S. Bach e A. Guilmant.
Lunedì 16 aprile, sempre alle 21, ma nella Basilica Concattedrale di S. Siro l’ Orchestra Sinfonica di Sanremo si esibirà, diretta da Mons. Marco Frisina, insieme al Coro della Diocesi di Roma e alle voci soliste di Paola Cecchi, Gianni Proietti proponendo un programma di musica sacra composto proprio da Mons. Marco Frisina Maestro Direttore della Pontificia Cappella Musicale Lateranense e compositore di numerosi canti liturgici, colonne sonore di molti film a tema storico e religioso, oratori sacri.

giovedì 12 aprile 2012

ANNUARIO LIGURE DEL NON PROFIT - SALA ROSSA DEL COMUNE, SAVONA


ANNUARIO LIGURE DEL NON PROFIT
a cura di Riccardo Grozio
presentazione del volume
Sala Rossa del Comune
piazza Sisto IV - Savona
venerdì 13 aprile 2012, ore 18,00

Presentazione della prima edizione del volume Annuario ligure del Non profit, a cura di Riccardo Grozio (Edizioni Genova Dove), oggi, venerdì 13 aprile, alle 18,00, nella Sala Rossa di Rappresentanza del Comune di Savona.
La guida ha lo scopo di fornire al lettore un’informazione completa e dettagliata sul ricco e complesso universo del Non Profit ligure, una realtà in costante crescita che conta oltre 3000 organizzazioni e coinvolge, a vario titolo, circa 300.000 persone.
Le introduzioni al volume sono del presidente della Regione Liguria Claudio Burlando e dell’assessore al Welfare Lorena Rambaudi.

mercoledì 11 aprile 2012

STEFANO DELFINO: ERA D'ESTATE ... - BIBLIOTECA COMUNALE, SAN BARTOLOMEO AL MARE 12/4/2012


Tea con l'autore
STEFANO DELFINO
Biblioteca Comunale
Giardini Primo Maggio - San Bartolomeo al Mare
giovedì 12 aprile 2012, ore 16,30

Prosegue giovedì l'edizione 2012 de "Il tea con l'autore, scrittori della nostra terra" organizzata dall'Assessorato alla Cultura del Comune di San Bartolomeo al Mare in collaborazione con il Centro Sociale Incontro. Alle ore 16:30, presso la Biblioteca Comunale, spazio a Stefano Delfino, giornalista e scrittore di Imperia.
Giornalista de La Stampa, per trent’anni responsabile della redazione di Imperia, Stefano Delfino, nato a New York nel 1947, è stato anche corrispondente della Rai per la provincia di Imperia. Autore di vari libri di narrativa (e tra questi: “Quel profumo di mandarini", "Non soldi, ma cioccolato", "Dundindei?", "Quarti di luna”), ha partecipato alla realizzazione di opere a più mani, come “Mete d’autore” e “Scanavino & C. La leggenda dei pittori di Calice Ligure”, e ha curato il volume biografico “Roberto Lucifredi: l’uomo, il docente, il politico”. Lo scorso anno la sua favola “Il clown di Marco” è fra quelle raccolte nel volume “C’era (quasi) una volta in Liguria”. Da alcuni dei suoi racconti sono stati tratti anche spettacoli teatrali.
Dal 2002 è direttore artistico del Festival di Borgio Verezzi, alla cui organizzazione collabora dal 1973. Nel 2003, a Imperia gli è stato assegnato per meriti culturali il Premio Parasio, e nel 2007 ha ricevuto il premio della Compagnia de l’Urivu, destinato a personalità della cultura ligure. Ha fatto parte del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario del premio Nobel a Giosuè Carducci e del Comitato nazionale per le celebrazioni del centenario del premio Nobel a Teodoro Moneta. Dal 1999 fa parte del Direttivo dell'Associazione Ligure dei Giornalisti.

"Era d'estate..." è l’ultimo libro di Stefano Delfino. Pubblicato dalle Edizioni della Libreria Centofiori, ha la prefazione del professor Franco Gallea e la copertina impreziosita da due dipinti di Betto Lotti, pittore a lungo vissuto a Taggia, che bene interpreta le atmosfere del romanzo, in cui tre cinquantenni (Pablo, Saracca e Jean-Claude) si ritrovano alla proiezione di un vecchio film, nel quale, da adolescenti, avevano lavorato come comparse. Non si vedono da moltissimo tempo, perché, dopo tante vacanze trascorse insieme in una località turistica della Riviera di Ponente, le loro strade si sono divise. Dall’incontro, cominciano a sgorgare i ricordi di quell’epoca spensierata, alla fine degli anni Sessanta, costellata di speranze e di sogni. E così in "Era d’estate…", dalla canzone di Sergio Endrigo, riaffiorano luoghi che ormai non esistono più (la Grotta del Mombrino, il Ramarro, il Cavallino Rosso, il Bazar) e dalle sue pagine, accanto a personaggi di fantasia, come Proverbio o Sinatra, si affacciano tanti altri realmente esistiti, dal comandante Migliorini all’eccentrico professor Palmiri, da Dirigibile a Paja.
Di questo suo ultimo libro Stefano Delfino dice: “Spero di condividere con i lettori il divertimento che ho provato io, prima nel recuperare da qualche cassetto della memoria i ricordi di quel tempo spensierato e poi a riportarli sulla pagina. E mi fa piacere tornare a San Bartolomeo al Mare, per riprendere il percorso letterario qui iniziato tanti anni fa con "Quel profumo di mandarini". L'evento è organizzato dall'Assessorato alla Cultura del Comune di San Bartolomeo al Mare. L'Assessore alla Cultura Maria Giacinta Neglia ringrazia per la preziosa collaborazione il Centro sociale Incontro.

martedì 10 aprile 2012

ARCHEOLOGIA DAL CIELO - PALAZZO NERVI, SAVONA



XIV settimana della Cultura
ARCHEOLOGIA DAL CIELO
il territorio della Provincia di Savona
fra tutela e valorizzazione
Sala Mostre di Palazzo Nervi
via IV novembre - Savona
dall'11 al 19 aprile 2012

In occasione della XIV Settimana della Cultura, mercoledì 11 aprile alle ore 11.00, presso la Sala Mostre di Palazzo Nervi, inaugurazione della mostra fotografica “Archeologia dal Cielo. Il territorio della Provincia di Savona tra tutela e valorizzazione”.
L'evento espositivo, organizzato dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria in collaborazione con la Provincia di Savona, illustra al pubblico una selezione delle riprese aeree eseguite durante i voli di ricognizione effettuati dai Carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Genova con il 15° Nucleo Elicotteri dei Carabinieri di Villanova d’Albenga sul territorio regionale, con particolare riferimento ai beni archeologici e monumentali del savonese.

lunedì 9 aprile 2012

EDOARDO BONCINELLI: LA SCIENZA NON HA BISOGNO DI DIO - TEATRO DEL CASINO', SANREMO 10/4/2012


Martedì letterari
EDOARDO BONCINELLI
LA SCIENZA NON HA BISOGNO DI DIO
presentazione del volume edito da
Teatro del Casinò di Sanremo
marted 10 aprile 2012, h. 16,30

Il 10 aprile Edoardo Boncinelli nel Teatro dell’Opera ore 18.30 parlerà della sua ultima fatica letteraria “La scienza non ha bisogno di Dio.” Introduce l’autore Ito Ruscigni, curatore della rassegna.

"Nel 1944 il nobel per la fisica Erwin Schrödinger, in un libro divenuto fondamentale nella storia della biologia molecolare, s’interrogava sul mistero che più di tutti ha affascinato scienziati, filosofi, intellettuali e uomini comuni: “Che cos’è la vita?” A cinquant’anni dalla sua morte, il dibattito è tutt’altro che concluso. Certo, la scienza ha fatto progressi enormi: due secoli fa veniva sintetizzata in laboratorio la prima sostanza organica, aprendo la strada agli esperimenti successivi che hanno permesso di produrre ogni singola molecola. Ma, nonostante le conoscenze acquisite, la vita per alcuni sembra ancora qualcosa di indecifrabile e misterioso, inspiegabile senza postulare l’esistenza di un Dio che l’avrebbe creata. Eppure, nel 2010 il biologo statunitense Craig Venter ha annunciato al mondo di aver riprodotto l’intero genoma di un batterio — ovvero di avere, di fatto, creato la vita. Ma è davvero così? In un viaggio affascinante lungo quattro miliardi di anni, Edoardo Boncinelli esplora l’essenza più profonda dei viventi e ripercorre la nascita e gli sviluppi della biologia molecolare per rispondere a questa domanda. A partire dall’avvento della Teoria dell’evoluzione darwiniana fino alle più recenti scoperte, ci fornisce le chiavi interpretative per dissipare il velo di misticismo che ancora sembra avvolgere questo fenomeno, ridefinendo i confini spesso labili che separano la vita naturale da quella artificiale. E, tentando di prevedere il futuro della genetica, indaga i limiti che l’uomo deve porsi nel laboratorio della creazione.

Edoardo Boncinelli insegna alla facoltà di Filosofia dell’Università Vita-Salute San Raffaele di Milano. Ha guidato per anni laboratori di ricerca in biologia molecolare dello sviluppo. Collabora con il “Corriere della Sera”. Per Rizzoli ha pubblicato Perché non possiamo non dirci darwinisti (2009) e Lettera a un bambino che vivrà 100 anni (2010).

domenica 8 aprile 2012

MARC CHAGALL: LES ÉCHOS DU THEATRE JUIF - MUSÉE NATIONAL MARC CHAGALL,, NICE



MARC CHAGALL
LES ÉCHOS DU THEATRE JUIF
Musée national Marc Chagall
Avenue du Docteur Menard - Nice
5 avril - 11 juin 2012

En 1920, Chagall décore la salle du Théâtre national d’art juif, créé en accord avec les autorités révolutionnaires de Russie. Les murs de la salle sont recouverts de panneaux où s’exprime une véritable célébration des événements qui y sont mis en œuvre. Longtemps cachées au public dans les réserves de la Galerie Trétyakov de Moscou, ces peintures, aujourd’hui considérées comme son chef d’œuvre de jeunesse, ont eu un long écho dans l’œuvre de l’artiste. Le musée présente deux tableaux issus d’une reprise du panneau central du Théâtre juif, de 1922 , et réunis pour la première fois depuis la disparition de l’artiste. D’autres œuvres montreront que l’artiste a gardé toute sa vie le souvenir de ce décor.
Une maquette de la salle du théâtre juif, des montages photographiques permettront aux visiteurs de mieux connaître cet ensemble et de visualiser les deux œuvres dans leur rapport avec lui.

sabato 7 aprile 2012

LÉGER ET LA COULEUR DANS L'ESPACE - MUSÉE NATIONAL FERNAND LÉGER, BIOT



LÉGER ET LA COULEUR DANS L'ESPACE
du spectacle à l'architecture
Musée national Fernand Léger
Chemin du Val de Pome - Biot
31 mars 2012 - 28 mai 2012

Loin d'être conceptuelle, l'oeuvre de Fernand Léger est d'abord une fête pour l'oeil, une poésie de couleurs et de formes qui s'offre à tous. Pour l'artiste, ...
« … la couleur est une nécessité vitale. C'est une matière première indispensable à la vie, comme l'eau et le feu. On ne peut concevoir l'existence des hommes sans une ambiance colorée. Les plantes, les animaux se colorent naturellement : l'homme s'habille en couleurs. Son action n'est pas que décorative ; elle est psychologique. Liée à la lumière, elle devient intensité ; elle devient un besoin social et humain ».
L'exceptionnelle collection du musée national Fernand Léger permet de comprendre comment l'artiste a mis en application sa conception révolutionnaire de la fonction sociale de l'art en évoluant de la seconde à la troisième dimension. La couleur constituait le coeur de sa pensée esthétique. Outre de nombreuses peintures et oeuvres graphiques, Fernand Léger est l'auteur de plusieurs grandes études sur le thème de la synthèse des arts (décors et costumes pour des spectacles, films, sculptures monumentales, mosaïques et céramiques architecturales, arts décoratifs). Certaines maquettes ont été agrandies et réalisées de son vivant ou après sa mort. Pour fêter le printemps, le musée invite ses visiteurs à une promenade sur le thème de la couleur. Elle permet de (re)découvrir des études ou des oeuvres dont la collection du musée conserve la mémoire. Fernand Léger a su combiner formes simples, couleurs saturées et matériaux diversifiés afin de réaliser son rêve d'artiste humaniste : un art démocratique et s'inspirant de Byzance et du Moyen Age, immergé dans la vie quotidienne des masses populaires et répondant aux nécessités tant fonctionnelles de l'espace urbain que physiologiques des habitants. A ce titre, il a travaillé toute sa vie afin de réenchanter la ville moderne grâce à la couleur et avec l'aide de nombreux architectes (Le Corbusier, Mallet-Stevens, Novarina, Nelson, Bruyère, Villanueva), des artisans (Melano, Brice, Loire, Mourlot …) et les élèves de son célèbre atelier.
Emblématique de l'utopie moderniste d'une fusion entre l'art et la vie, son esthétique visionnaire s'incarnait dans la recherche d'une thérapie de la couleur. Joie et optimisme devaient naître d'une orchestration du spectacle extérieur (architecture, manifestations collectives) au moyen de compositions puissantes et colorées intégrées aux édifices.
Un espace introductif propose une sélection d'oeuvres de la collection qui permet de poursuivre la découverte du thème de la couleur dans les salles permanentes et dans le jardin.

giovedì 5 aprile 2012

LE ULTIME SETTE PAROLE DI CRISTO - EX CHIESA ANGLICANA, ALASSIO 6/4/2012



ORCHESTRA SINFONICA DI SANREMO
HAYDN: LE SETTE ULTIME PAROLE DI CRISTO
Ex Chiesa Anglicana
Via Adelasia 10 - Alassio
venerdì 6 aprile 2012, h. 21,00

In occasione dell’approssimarsi delle Festività Pasquali, l’ Orchestra Sinfonica di Sanremo sarà impegnata nel concerto “Haydn: Le sette ultime parole di Cristo” in cui verrà eseguito uno dei capolavori della musica sacra, dedicato alle sette parole che, secondo i Vangeli, Cristo pronunciò sulla Croce poco prima di morire.
Il concerto sarà diretto dal Direttore Artistico e Stabile della Sinfonica di Sanremo, M° Bruno Santori e vedrà la partecipazione in qualità di voce recitante di Mattia Sebastiano Giorgetti, apprezzato attore, regista e musicista.
L’esecuzione sarà poi replicata presso la Chiesa Anglicana di Alassio.

BRUNO SANTORI – Direttore d’orchestra,pianista, compositore e arrangiatore ha sempre sviluppato la sua attività parallelamente occupandosi sia di musica classica che leggera e raggiungendo importanti obbiettivi in entrambi gli ambiti. Tra questi ricordiamo le sue collaborazioni con importanti orchestre italiane (Pomeriggi Musicali di Milano, Solisti del Teatro alla Scala di Milano, Orchestra del Teatro della La Fenice di Venezia, Virtuosi dei Berliner Philharmoniker etc.) e con i più importanti teatri in Italia e all’estero oltre ai grandi eventi televisivi che il Maestro Santori ha al suo attivo: Buon Compleanno Radio Italia con i più famosi artisti Italiani andato in onda su Canale 5 il 25 Marzo del 2007; “Omaggio a Maria Callas” con la famosissima soprano greca Dimitra Theodossiou presso il Teatro La Fenice di Venezia, Santori, dirige la Omnia Orchestra il 16 Settembre 2007 in onda sulla Rai; il 6 Novembre 2009, sempre al Teatro La Fenice, Santori dirige l’orchestra de La Fenice nel concerto “Fenice Day” dedicato ai 40 anni di carriera della grandissima Katia Ricciarelli (trasmesso da Canale 5); il 31 Dicembre 2009 “Il capodanno dei Fiori” in diretta radio/televisiva su RTL102.5 con 2 collegamenti su Rai Uno (trasmesso dal Teatro dell’Opera del Casino di Sanremo) evento che ha sancito l’inizio della collaborazione tra il Comune di Sanremo, la “Sanremo Festival Orchestra” e il M° Bruno Santori attualmente direttore stabile ed artistico dell’Orchestra Sinfonica di Sanremo. Ha inoltre partecipato a numerosi Festival di Sanremo ed è stato nominato Direttore Musicale della 59^ edizione del Festival di Sanremo al fianco di Paolo Bonolis. Il 15 dicembre 2010, in occasione dei 100 anni dalla nascita di Madre Teresa di Calcutta, ha diretto un concerto di commemorazione della beata, trasmesso il 24 dicembre su Rai 1. Il 18 maggio 2011, in occasione della Beatificazione di Giovanni Paolo II, ha diretto il concerto che la città di Roma ha voluto dedicare al beato. Nel 2011 ha diretto la “Sanremo Festival Orchestra” in una serie di concerti realizzati in collaborazione con Radio/Video Italia, Comune di Sanremo e Casinò di Sanremo. Tutti i concerti (Marco Masini, Modà, Nomadi, Nek e Stadio) si sono tenuti presso il Teatro del Casinò di Sanremo e sono andati in onda sui canali satellitari di Video Italia.

MATTIA SEBASTIANO GIORGETTI (Voce recitante) – Fa parte della Compagnia del Centro Attori dal 1982 in qualità di regista - attore e organizzatore. Si é specializzato in teatro e formazione con il regista Tadashi Suzuki e con l'attrice americana Ellen Lauren a Toga e Shizuoka (Japan). È regista associato della SCOT Suzuki Company of Toga e insegnante unico per l'Italia del Suzuki Actor Method Training. Si è diplomato al Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Milano in Composizione Elettronica e Contemporanea nel 1984. Ha collaborato all’organizzazione artistica e tecnica di eventi e festival. Dal 1990 é coordinatore editoriale della rivista Sipario. Nel 2003 è Direttore Artistico del Teatro Antico Pietrarosa di Pollina. Dal 1992 si dedica alla regia, focalizzando prevalentemente l'attenzione sulla drammaturgia contemporanea. I suoi spettacoli sono stati presentati anche festival internazionali in Giappone, Portogallo, Siria. Come attore ha lavorato con Theodoros Terzopoulos, Filippo Crivelli, Franco Enriquez, Beppe Menegatti e lavorato al fianco di attori come Corrado Pani, Valeria Moriconi, Claudia Lawrence, Glauco Mauri, Pino Micol. Realizza e produce recital di musica e poesia. Per la musica, oltre a numerose colonne sonore, ha ideato e realizzato il progetto "Conoscere il Melodramma” in collaborazione non il Comune di Milano.

mercoledì 4 aprile 2012

PAOLO CECCON - HYDROPOLIS - GALLERIA SCOLA, ALBENGA



PAOLO CECCON
HYDROPOLIS
Mechanical Fishes
Galleria d'Arte Scola
Via Cavour 44 - Albenga
dall'1 al 15 aprile 2012

Dal primo al 15 aprile 2012, presso la Galleria d'Arte Scola, in via Cavour 44 ad Albenga, è allestita la mostra Hydropolis – Mechanical Fishes, personale di pesci meccanici del giovane artista Paolo Ceccon: resti marini, assemblati con folle creatività danno vita a creature ittiche poetiche e bizzarre.
Prima d'ora esposta solo a Pisa, Hydropolis è una mostra che unisce ad un preciso progetto artistico un intenso lavoro di rivalutazione di materiali di recupero, soprattutto quelli riportati sulle spiagge dalla risacca del mare. Paolo Ceccon, albenganese classe 1973, diplomato all'istituto d'arte di Imperia, ha dedicato a questo allestimento tre anni di intensa ricerca.

martedì 3 aprile 2012

MICHELE SPOTORNO: IN PRINCIPIO PERA LA DONNA - PINACOTECA CIVICA, SAVONA



MICHELE SPOTORNO
IN PRINCIPIO ERA LA DONNA
a cura di Sabrina Vallino
Pinacoteca Civica
Palazzo Gavotti, piazza Chabrol - Savona
dal 30 marzo al 6 maggio 2012

Con la mostra dell'artista varazzino Michele Spotorno, il gruppo Redancia, guidato dal professor Giovanni Giusto, prosegue il lavoro di valorizzazione delle risorse artistiche e culturali del territorio ligure proponendo una mostra sul tema della figura del femminile. La mostra, patrocinata dal Comune di Savona, propone una scelta di 29 acrilici su tela accompagnati da bozzetti preparatori; la scelta ripercorre l’intera attività pittorica dell’artista.
L’architetto Sabrina Vallino, curatrice della mostra, dichiara: “Le opere scelte forniscono una lettura appassionata ed emozionante di un universo nel quale colori, forma e poesia si amalgamano in un tutt’uno per offrire sensazioni idilliache legate al tema della donna. La donna intesa come mito, ma anche come essenza di vita, fonte inesauribile di ispirazione artistica. La mostra “In principio era la Donna” esplora la femminilità assoluta, quella che storicamente è emersa agli occhi dell’umanità, della scienza e della psicoanalisi”.

lunedì 2 aprile 2012

LUCA LOMARDI: FEMMES LETALES, HOTEL NYALA, SANREMO



LUCA LOMBARDI
FEMMES LETALES
Hotel Nyala
Strada Solaro Rapalin 134 - Sanremo
dal 3/4/2012 al 3/5/2012

Al Nyala Suite Hotel di Sanremo arrivano le Femmes Létales di Luca Lombardi
Il suo obiettivo è andato a caccia dello spirito femminile e lo ha trasformato in belva feroce. Ha percepito la donna come una manifestazione di contrasti e, lentamente, le ha fatto subire una vera e propria metamorfosi.
Così ha operato Luca Lombardi - giovane fotografo di Sanremo che ha al suo attivo diverse collaborazioni con grandi aziende, designer, enti di promozione turistica e promotori di eventi di lusso - con le quindici ragazze protagoniste di “Femme Létales”, la mostra fotografica che verrà allestita a partire dal 3 aprile nelle prestigiose sale del Nyala Suite Hotel.
Un viaggio attraverso l’espressività capace di svelare i segreti di una donna colta allo stato brado e che, al contempo, riesce a presentarsi come spirito e bestia feroce.

“Le ragazze, tutte della provincia di Imperia – racconta Luca Lombardi – non hanno mai avuto esperienze nel mondo della moda e non sono nemmeno interessate a farne parte. Per loro è stato solo un gioco. Ho voluto anche dimostrare che è possibile realizzare un progetto pulito, senza dover ricorrere a tutti i costi al nudo. Grazie al trucco e alle acconciature di Daniela Mazzucchelli di Genova, aiutata da Giorgia Ciliberto, è stato possibile far emergere la loro personalità”.
L’occhio del visitatore può così soffermarsi sui contrasti delle trenta fotografie: le giovani ragazze lentamente si trasformano e iniziano a comunicare attraverso il colore, lo sguardo e un aspetto sempre più animalesco, che le porta ad assumere nuove sembianze e nuove identità.

La fotografia dal canto suo diventa suono, impressione, pennellata. A parlare ci pensano il respiro, il colore e l’immagine di una donna trasformata ormai in serpente, medusa, pipistrello.
"Siamo orgogliosi- commenta Igor Varnero (Nyala Suite Hotel) - di ospitare nelle nostre Sale d'Arte un giovane fotografo sanremese che si è fatto conoscere per i suoi scatti di qualità e che oggi debutta nel campo dell'arte pura con un progetto originale ed emozionante, cogliendo appieno lo spirito del nostro progetto che vuole essere al servizio dei talenti artistici della nostra città".

OSVALDO POGGIO - EZIO SCLAVI - VILLA BOSELLI, ARMA DI TAGGIA



OSVALDO POGGIO - EZIO SCLAVI
a cura di Fukvio Cervini e Giancarlo Manco
Villa Boselli
via Paolo Boselli 1 - Arma di Taggia
dal 31/3 al 2/6/2012

Una mostra che racconta quando Arma era un laboratorio creativo, tra gli anni cinquanta e sessanta del secolo XX. Gli anni in cui ci viveva Tommaso Landolfi e Bruno Munari faceva il presidente di giuria di concorsi di bellezza. Una mostra per riflettere sul rapporto tra arte, memoria e comunità. E su due artisti di gran valore, che ora è doveroso ripensare storicamente. Poggio (1931-1995) era un giovane alessandrino, che lasciò molte opere in luoghi pubblici di Arma. Più anziano di quasi trent'anni (1903-1968), Sclavi era un singolare outsider della scuola romana, che negli anni venti e trenta era stato tra i più forti portieri italiani (carriera tra Lazio, Juventus e Nazionale). Entrambi coltivavano ricerche intriganti e originali in bilico tra materia e astrazione, ed esposero insieme almeno una volta, a Villa Boselli nel 1965. Il cartello intitolato Mostra eccetera è quello originale di quell'evento, e conserva il sapore semplice, dignitoso e un poco ingenuo di allora. La mostra di oggi è promossa dal Comune di Taggia e curata da Fulvio Cervini e Giancarlo Manco. Saranno esposte una trentina di opere in maggioranza inedite, provenienti da raccolte private liguri e piemontesi e corredate da un catalogo critico. Ma il viaggio deve proseguire anche in città, alla riscoperta di ciò che è sempre sotto i nostri occhi ma nessuno guarda.

Fulvio Cervini